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1. CALCOLATORI DA TAVOLO (DESKTOP)
2. PORTATILI (NOTEBOOK E LAPTOP)
3. PALMARI
4. CALCOLATORI INDOSSABILI (ES orologio)
Il personal computer si è inoltre arricchito di dispositivi ausiliari:
1. dispositivi in imput/output ( tastiera e stampante e scanner)
2. memorie di massa (dispositivi di memorizzazione secondari. Disco rigido e CD e DVD)
L'integrazione tra calcolatori e telecomunicazioni è stata favorita dalla diffusione di :
1. SMARTPHONE
2. NETBOOK
3. TABLET (ipad)
DALL'INFORMATICA INDIVIDUALE ALLE RETI DI CALCOLATORI
1. Prima dell'avvento del PC si poteva accedere a risorse informatiche solo collegandosi a
grandi elaboratori condivisi;
2. Grazie al PC si poteva disporre autonomamente delle proprie risorse informatiche
senza incontrare i limiti della volontà altrui: questo ha portato ad un isolamento del PC;
3. L'isolamento è stato superato da dispositivi di comunicazione collegati al
microcalcolatore che hanno permesso di mantenere l'autonomia dell'utente,ma anche di
comunicare e condividere risorse con gli altri utenti interconnettendo i singoli calcolatori.
Dal modello client-server ai servizi di rete
Lo sviluppo delle reti informatiche, oltre che a migliorare le prestazioni dei microcalcolatori
e dei dispositivi ad essi collegati, ha anche consentito l'impiego di microcalcolatori per
fornire servizi di rete: si sono così diffusi microcalcolatori destinati a fornire servizi di rete.
Abbiamo i personal computer che sono dei client, i quali si rivolgono a un server per
ottenere determinati servizi. I server offrono prestazioni più elevate rispetto ai PC. Grazie
al collegamento di diversi calcolatori in reti, il singolo utente, dal proprio calcolatore può
accedere a risorse disponibili presso altri calcolatori. Nel mondo di Internet al rapporto
uomo-macchina si sostituisce quello uomo-servizi di rete.
Il modello peer-to-peer
L'antitesi del modello client-server è il modello p2p in cui viene meno la distinzione tra
server e client e ogni nodo (calcolatore delle rete) svolge entrambe le funzioni. Le più
importanti realizzazioni di tale modello si trovano nell'ambito della condivisione di file o file-
11
sharing: i nodi di una rete p2p condividono i file
residenti delle proprie memorie.
Questi modello sono stati sviluppati anche
inserendo alcuni elementi caratteristici del modello
client-server e per chiarire questo punto facciamo
due esempi:
Napster: i file da condividere risiedono nei
• calcolatori dei singoli utenti, mentre in un server
centrale è registrato l'indice che specifica gli
indirizzi di rete (nodi) presso i quali sono
disponibili i file.
Bittorent: non richiede l'utilizzo di un server
• centrale
Questi sistemi sono stati oggetto di lunghe discussioni:
Quelli a favore sostengono che tali sistemi consentano a tutti di partecipare attivamente
• ad Internet senza dover ricorrere a fornitori professionali di servizi informatici e
consentano un maggiore utilizzo delle risorse informatiche individuali. Inoltre alcuni sono
a favore per ragioni politiche, dal momento che questi sistemi sono basati su
un'organizzazione egualitaria, ispirata all'idea della reciprocità indiretta.
Quelli contro sostengono ragioni di tipo tecnico, basate sul fatto che questi sistemi
• porterebbero ad un sovraccarico di reti informatico, e ragioni di tipo polito-giuridiche,
basate sul fatto che molti documenti delle reti p2p sono protetti dal diritto d'autore e la
loro circolazione violerebbe il diritto di proprietà intellettuale.
Per trovare una soluzione a questo problema si sono sovrapposte molte tesi:
Alcuni vogliono l'applicazione di sanzioni rigorose
• Altri vogliono abbattere o rivedere il diritto d'autore
• Altri vogliono soluzioni di compromesso, come abbonamenti a basso costo.
• La virtualizzazione e il cloud computing
La possibilità di realizzare architetture virtuali ha portato ad una centralizzazione: così nei
primi anni del 2000 si ha avuto un ritorno dei macro-calcolatori nei centri di calcolo più
avanzati. Questi nuovi macro-calcolatori sono macchina potentissime in grado di sostituire
decine di server di piccola o media taglia, i qual vengono virtualizzati, cioè non esistono
più come entità reali e distinte ma hanno un'esistenza prettamente virtuale. Il macro-
calcolatore infatti svolge contemporaneamente le funzioni di molteplici microcalcolatori.
Alla rinascita dei macro-calcolatori si affianca il computer cluster (raggruppamenti di
calcolatori), infrastrutture informatiche collegate da reti informatiche locali ad altissima
velocità, in grado di operare come se si trattasse di un singolo elaboratore.
Lo sviluppo delle tecnologie per la virtualizzazione ha portato ad una evoluzione dei
sistemi informatici con la nascita del cloud computing (elaborazione nel nuvola): la nuvola
rappresenta le risorse informatiche disponibili su Internet, cui l'utente può accedere
ovunque si trovi. Così l'utente rinuncia al possesso delle proprie risorse hardware e
software e accede alle infrastrutture hardware e software acquisendo le attraverso
Internet: si ha quindi il passaggio dalla proprietà ai diritti di accesso.
La fornitura di servizi cloud computing è concentrata in poche imprese, che offrono un
ampio numero di funzioni ai propri clienti: il termine "nuvola" assume un significato più
ampio, denotando i servizi informatici offerti da un particolare soggetto e l'infrastruttura
mediante la quale i servizi vengono resi.
La nuvola di un grosso fornitore è il risultato dell'attività di numerosi data center (centri di
elaborazione) tra di loro collegati.
Oltre alle specifiche applicazioni informatiche gli utenti possono acquistare dai fornitori: 12
spazi di memoria (spazio disco nel quale registrare i propri dati)
• computer virtuali da utilizzare per le proprie elaborazioni.
•
Il sistema cloud computing comporta tuttavia una serie di rischi:
rischio di oligopolio: poche imprese offrono questi servizi che richiedono la disponibilità di
• enormi attrezzature e risorse umane, pochissime occupano gran parte del mercato.
rischi per la privacy
• rischio di perdere il pieno controllo sul proprio sistema di elaborazione da parte degli
• utenti.
N.B. I maggiori sostenitori della libertà di Internet si sono opposti al cloud computing
perché comporterebbe in visione dei rischi sopraelencati ad una nuova dipendenza da
pochi grandi fornitori di risorse virtuali.
I profili giuridici del cloud computing sono ancora inesplorati ma c'è l'esigenza di una
disciplina giuridica per dare maggiore tutela agli utenti, soprattutto dopo aver visto i rischi
sopra elencati. Il calcolatore nell'ambiente
Nei modelli di calcolatore che abbiamo visto fino adesso, i dispositivi di input e di output si
limitano a ricevere informazioni dall'utente è a trasmettergli i risultati dell'elaborazione: la
rilevazione di informazioni dall'ambiente, così come le attività di modificazione dello stesso
sono affidate all'iniziativa umana.
Oggi invece queste attività sono affidate a strumenti automatici: i sensori del sistema
(microfoni, telecamere, ecc.) prelevano autonomamente informazioni dall'ambiente fisico,
le informazioni vengono elaborate dal calcolatore, che di conseguenza indica agli effettori
di eseguire le operazioni conseguenti alle proprie elaborazioni, anche senza la mediazione
dell'uomo.
I calcolatori quali macchine elettroniche digitali
Nonostante la rapida evoluzione e i radicali cambiamenti dei calcolatori, le caratteristiche
principali sono rimaste praticamente le stesse, cosicché possiamo dire che i calcolatori
sono:
Digitali: elaborano informazioni espresse in numeri (numeri binari)
• Elettronici: sfruttano il comportamento degli elettroni
• Programmabili: operano seguendo le indicazioni di programmi informatici che
• esprimono algoritmi.
Universali: ogni calcolatore è in grado di eseguire ogni algoritmo.
• L'era digitale
Uno dei fenomeni più rilevanti del nostro tempo è il passaggio dal l'analogico al digitale.
Un fenomeno fisico continuo può avere una rappresentazione analogica (che ne mima
l'andamento continuo), o invece una rappresentazione discreta (l'andamento continuo è
sostituito da gradini, ciascuno dei quali è multiplo di un'unità di misura determinata).
Questo gradini possono essere rappresentati mediante numeri decimali, i quali a loro volta
possono essere sostituiti da numeri binari (rappresentazione digitale).
La rappresentazione digitale offre due vantaggi rispetto a quella analogica:
È riproducibile con assoluta precisione (la riproduzione è assolutamente identica
• all'originale, mentre nella rappresentazione analogica ogni nuova riproduzione comporta
una perdita parziale dell'informazione originaria) 13
È direttamente elaborabile dal calcolatore (elaborazione automatica e rappresentazione
• digitale sono complementari e portano al sistema binario)
Il sistema binario
Il sistema di rappresentazione dei numeri che noi comunemente usiamo è quello decimale
(o in base 10) che utilizza le 10 cifre 0,1,2,3,4,5,6,7,8,9.
Si tratta di un sistema posizionale: ogni cifra di un numero rappresenta un valore che
dipende dalla posizione della cifra stessa (nel sistema decimale ogni posizione indica una
potenza di 10). Grazie alla sua natura posizionale il sistema decimale consente di
rappresentare qualunque numero utilizzando sempre gli stessi 10 simboli numeri. Inoltre
consente l'effettuazione delle operazioni matematiche di base mediante semplici regole
meccaniche (algoritmi).
Un altro sistema posizionale è quello binario (in base 2) in cui si usano solo due cifre e
ogni posizione esprime una potenza del due.
Non è vietato utilizzare il sistema decimale nei calcolatori, ma è molto più facile utilizzare
componenti fisiche dotate della capacità di assumere due sole posizioni (un interruttore ad
esempio può essere o acceso o spento). Inoltre i circuiti binari hanno una maggiore
tolleranza al rumore rispetto a circuiti decimali. Per questi motivi nei moderni calcolatori le
informazioni sono rappresentate mediante cifre binarie. La singola cifra binaria (bit, cioè
binary digit) è l'unità minima di informazione registrata od elaborata dal calcolatore. Il bit
può assumere uno dei 2 possibili valori (0 oppure 1). Una sequenza di 8 bit si chiama
byte, il quale ha i seguenti multipli:
Kilobyte (circa 1000 bytes)
• Megabyte (circa 1000 kilobyte)
• Gigabyte (circa 1000 megabyte)
• Therabyte (circa 1000 gigabyte)
•
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