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Infiammazione cronica - appunti patologia generale Pag. 1
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Infiammazione cronica

quando un processo infiammatorio acuto non si risolve nell’acro di alcune settimane,

vuol dire che si è cronicizzato. Tale condizione è dovuta alla resistenza alla fagocitosi,

provocata da difetti genici nell’ospite che interferiscono con questi processi e alla

continua esposizione dello stesso agente flogogeno che ha indotto in un primo

momento la risposta acuta.

E’ incorretto affermare che l’infiammazione cronica risulta essere sempre l’eventuale

complicazione del processo acuto, in quanto essa può presentarsi come tale fin

dall’inizio. Si distingue inoltre da quella acuta sia sotto l’aspetto sintomatologico che

istopatologico. Mancano alcuni sintomi cardine come la vasodilatazione e la presenza

di fenomeni essudatizi, inoltre non risulta esserci un predominante reclutamento di

neutrofili. Al posto di questi appare esserci un infiltrato parvicellulare infiammatorio

formato da macrofagi, linfociti, nk e plasmacellule; è inoltre presente inoltre la

partecipazione di fibroblasti con formazione di tessuto connettivo che prende il posto

nelle aree necrotizzate.

, la leucocitosi linfomonocitaria, causata dal rilascio di linfociti e di alcune citochine

che agiscono da fattori di crescita emopoietici stimolando il reclutamento ematico e

tissutale di monociti e di linfociti; queste flogosi si dividono in granulomatose e non

granulomatose.

infiammazione cronica non granulomatosa

la composizione dell’infiltrato linfocitario mantiene nel tempo le stesse caratteristiche

indipendentemente dall’agente eziologico, con qualche eccezione nei processi allergici

in cui vi è un reclutamento specifico per gli eosinofili. In genere le cellule dell’infiltrato

formano frequentemente un manicotto attorno la parete dei vasi che vengono in tal

modo compressi dando origine ad ischemia. I fenomeni distruttivi dei tessuti favoriti

dall’ipossia si associano con la proliferazione delle fibre collagene, fenomeno che

predispone all’insorgenza della fibrosi o sclerosi.

sotto l’aspetto eziologico questo tipo di flogosi, è innescata:

- da microorganismi poco virulenti ma resistenti, la cui persistenza nei tessuti è fonte

di danno con la formazione di detriti cellulari che amplificano la risposta

infiammatoria;

- da fenomeni autoimmunitari;

- dal persistente contatto con allergeni;

- da alcuni virus soprattutto quelli epatici e quelli che colpiscono il SNC

- sostanze tossiche quali ad es. l’alcool.

Infiammazione cronica granulomatosa

le infezioni croniche responsabili della flogosi granulomatosa, intervengono quando i

microorganismi sopravvivono nei fagolisosomi dei macrofagi o quando in questi

residuano i loro prodotti o materiali di natura organica o inorganica indigeribili.

L’indigeribilità deriva dalla natura dell’agente infiammatorio, ovvero dalla capacità di

resistere agli enzimi lisosomiali e/o dal danno indotto dai radicali liberi.

Questo tipo di flogosi assume tale denominazione dal momento che l’infiltrato

cellulare è caratterizzato dalla comparsa di formazioni sferiche detti appunto

granulomi in cui sono contenuti i macrofagi.

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Publisher
A.A. 2018-2019
3 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher doc11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di patologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Loddo Saverio.