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SIFILOMA PRIMARIO):

tendenza a ulcerazione e contenente treponemi vivi quindi infettanti. Elementi cellulari

7 presenti: macrofagi, qualche cellula gigante, linfociti, plasmacellule. Dura 2-6 settimane e

guarisce spontaneamente oppure evolve.

- dopo 6-8 settimane dalla lesione primaria si verificano

Sifilide secondaria: manifestazioni

lesioni polimorfe su cute e mucose pericolose per contagio poiché

generalizzate:

contengono spirochete di treponema. [linfoadenopatie]

Possibili lesioni a vari organi (fegato, rene, canale gastrointestinale, articolazioni, occhi)

infezione intrauterina del feto, con possibile morte intrauterina, parto

Complicanze:

prematuro o sifilide congenita del neonato.

L’infezione in utero possibile anche durante le fasi di latenza.

La fase secondaria può guarire ed eventualmente recidivare dopo fasi di latenza.

- dopo anni di intervallo, circa 1/3 dei casi sviluppa le lesioni terziarie,

Sifilide terziaria: GOMME

costituite da formazioni granulomatose SIFILITICHE (necrosi colliquativa),

in qualunque tessuto; particolarmente colpiti il SNC, l’occhio e l’aorta.

- farmaco elettivo: (o altri antibiotici utili in caso di allergia alla

Terapia sifilide penicillina

penicillina), che viene somministrata anche nella sifìlide congenita con dosi e a cicli diversi

a seconda dello stadio della malattia

In caso di sifìlide in gravidanza sono da evitare, per i possibili effetti collaterali sulfeto, le

tetracicline e il cloramfenicolo. La prognosi è tanto più favorevole quanto più è tempestiva

la diagnosi e quanto più è precoce e regolare il trattamento.

si forma in seguito ad infezione da parte del

Ganuloma della Lebbra> LEPROMA

Mycobatterium leprae; a seconda dello stato immunitario dell’ospite si sviluppano due lepromi

differenti:

- quando c’è bassa reattività dei linfociti T-Helper, si ha un

Lebbra in forma lepromatosa:

infiltrato granulomatoso non ben delimitato con cellule grandi dall’aspetto schiumoso

cellule leprose ricche di micobatteri, caratterizzato dalla’assenza di cellule epitelioidi e

giganti.

- quando c’è un efficiente risposta di linfociti T helper la

Lebbra in forma tubercoloide:

lesione è ben demarcata con un infiltrato granulomatoso formato da linfociti, cellule

epitelioidi e talvolta cellule giganti. Spesso evolve in una fibrosi.

Pochi bacilli vivi.

i granulomi da corpo estraneo sono causati da materiali inerte.

Granuloma da corpo estraneo:

I macrofagi sono incapaci di digerire del materiale inorganico. Si assiste, inoltre, all’assenza di

linfociti (non ci sono linfociti perché non si possono fare anticorpi contro qualcosa di inerte).

L’infiammazione acuta evolve in un granuloma che ha al centro macrofagi, cellule giganti e

neutrofili. Alla periferia di questo granuloma si ha fibrosi. I granulomi da queste possono essere

prodotti negli alveoli polmonari da alcune sostanze come:

- silice cristallina: silicosi tendono ad evolvere verso neoplasie al polmone.

- amianto: asbestosi

- polvere di carbone: antracosi.

8 Le alterazioni sistemiche associate all’infiammazione acuta,

Effetti sistemici della flogosi

definite nel complesso sindrome da risposta infiammatoria sistemica ( SIRS) o reazione di fase

acuta, sono reazioni alle citochine infiammatorie. La reazione di fare acuta consiste in

numerose modificazioni chimiche e anatomo-patologiche:

- Febbre. - Aumento della Ves.

- La fagocitosi. - Per risposta di fase acuta.

- Altri effetti (sonnolenza, anoressia, mialgia).

La risposta di fase acuta è in larga misura incentrata sul fegato.

è un aumento della temperatura corporea oltre i valori considerati normali (36,5°). La

Febbre

febbre può avere diverse origini:

- Settica: da agente eziologico 1° - da contaminazione operatora.

- Non settica: tromboflebite superficiale- trombosi venosa- ematoma – sindromi endocrine.

- Aspecifica: da consumo energetico- stress operatorio- difetti dei centri ipotalamici-

ipertermia maligna-

L’organismo umano è dotato di un sofisticato centro di termoregolazione che si trova

nell’ipotalamo (si parla infatti di tale centro ha come scopo quello di

termostato ipotalamico);

far sì che la temperatura corporea rimanga stabilmente attorno ai 37 °C (le reazioni chimiche

che avvengono all’interno dell’organismo umano possono svolgersi soltanto entro un certo

intervallo di temperatura); il corpo umano è dotato di recettori termici sia centrali che periferici

(tali recettori sono infatti situati sulla cute, nel midollo spinale e nell’ipotalamo) che segnalano

le eventuali modificazioni della temperatura e fanno sì che vengano attivati meccanismi di

contrasto alle variazioni di temperatura; tali variazioni vengono contrastate sia attraverso

termodispersione termogenesi

la (si abbassa la temperatura) sia attraverso la (si innalza la

temperatura); in altri termini:

si ha febbre quando si innescano processi in grado di mandare in “tilt” il sofisticato sistema

di termoregolazione del corpo umano;

in parole povere è come se il termostato ipotalamico venisse “regolato” su un punto più alto di

quello considerato come normale. vengono

I fattori che sono alla base dell’innalzamento della temperatura corporea

definiti si distinguono

fattori pirogeni;

fattori pirogeni esogeni per esempio batteri, virus, endotossine( LPS) ecc

fattori pirogeni endogeni le cellule del sistema immunitario deputate a combattere i pirogeni

esogeni ( TNF, IL-1 e IL-6 rilasciati nel sito d’infiammazione) che attivano le cellule

endoteliali dei vasi ipotalamici ( nei centri termoregolatori) a rilasciare PGE2 che è

responsabile degli effetti pirogeni.

Febbre e ipertermia sono due forme diverse di PIRESSIA.

Si ha nel momento in cui vi è una persistente condizione di squilibrio tra ingresso e

ipertermia

uscita di calore che è causa di un progressivo innalzamento della temperatura corporea che

raggiunge livelli patologici.

9

La è invece provocata da un danno al centro di regolazione della temperatura, centro

febbre

situato nell’ipotalamo (l’ipotalamo è una struttura del sistema nervoso centrale che esplica

funzioni di controllo sul sistema nervoso autonomo e sul sistema endocrino).

La in quanto deve essere

distinzione è particolarmente importante dal punto di vista clinico

diverso l’approccio terapeutico:

- nel è necessario intervenire con terapie di tipo fisico cercando di

caso di ipertermia

raffreddare il corpo (è perfettamente inutile, per esempio, somministrare antipiretici a

un soggetto che ha avuto un colpo di calore).

- in si dovrà eventualmente intervenire farmacologicamente, cioè attraverso la

caso di febbre

somministrazione di medicinali ad (un noto principio attivo antipiretico

azione antipiretica

è il paracetamolo).

Nel tempo la febbre passa attraverso una serie di fasi:

1. Situazione basale 4. Acme febbrile ( massima temperatura

2. Esordio raggiunta)

3. Salita della temperatura 5. Defervescenza

Generalmente lo sviluppo della febbre viene suddiviso in tre fasi:

1. la prima fase viene detta fase prodromica, acme febbrile)

2. la seconda viene denominata fase del fastigio (anche

3. la terza viene definita fase di defervescenza. si innescano diverse reazioni che

Durante la fase prodromica (anche fase di ascesa)

provocano un aumento della temperatura del corpo (brividi, vasocostrizione e stimolazione

della ghiandola tiroide); in questa fase il soggetto prova una sensazione di freddo. Inizia in

questa fase la produzione di prostaglandine.

continua la produzione delle prostaglandine; diversamente dalla

Durante la fase del fastigio

fase prodromica il soggetto prova una forte sensazione di caldo, la cute si arrossa e diventa più

calda; si ha un aumento dei battiti cardiaci e della frequenza respiratoria; il soggetto prova

agitazione e sono comuni cefalea e dolori muscolari. inizia con l’inattivazione della produzione

La terza e ultima fase, quella di defervescenza,

delle prostaglandine; si attivano i meccanismi di abbassamento della temperatura

(vasodilatazione e sudorazione); questa fase può essere più o meno lunga.

defervescenza per crisi

Si parla di quando il calo della febbre è rapido.

defervescenza per lisi

Si parla di se il calo febbrile avviene con gradualità

è una che viene “diagnosticata” in

L’ipertermia maligna malattia autosomica dominante,

genere durante l’intervento chirurgico. Si tratta di una mutazione del gene per il recettore della

2+

Rianodina: canale per il Ca .

Dopo l’anestesia sia il rilascio di calcio dal reticolo sarcoplasmatico, a cui segue contrazione

muscolare, aumento della glicogenolisi, ipertermia e rabdomiolisi (rottura fibre scheletriche).

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Si può manifestare, in seguito a somministrazione di farmaci miorilassanti in corso di anestesia,

un improvviso e rapido aumento della temperatura oltre 40°. La mortalità è elevata.

è un incremento della temperatura corporea dovuta un’inefficiente termo

Colpo di calore:

dispersione- mancata sudorazione o non sufficiente in estate soprattutto (ipertermia che va

curata con raffreddamento fisico del corpo, eventuale sfregamento con sostanza alcolica sulla

cute per favorire sudorazione ecc).

dovuto all’irraggiamento solare sulla scatola cranica e provoca ipertermia

Colpo di sole:

subaracnoidea che porta l’edema cerebrale e microemorragie.

Effetti positivi della febbre:

 La crescita di batteri ridotta temperature elevate.

 La replicazione virale è meno efficiente a temperature elevate.

 Aumenta la fagocitosi e l’attività battericida dei PMN.

 Aumenta l’attività citotossica dei linfociti.

Leucocitosi è

Leucocitosi

l'aumento del numero

dei leucociti nel sangue periferico,

che avviene negli stati infiammatori

specie quelli generati da infezioni

batteriche e a volte è la prima

indicazione di uno

sviluppo neoplastico dei leucociti.

La conta leucocitaria che indica 3

la quantità di globuli bianchi nel sangue per mm .

Sono considerati un numero di 4.000-10.000 in un millilitro cubo di

valori normali di leucociti

sangue rilevati attraverso le analisi del sangue. possono essere

Valori superiori di leucociti

determinati da infiammazioni o infezioni:

- se aumentano i neutrofili la infezione è di natura batterica,

- se aumentano i linfociti ( T, B e Nk) è tendenzialmente di origine virale,

- se aumentano quelli eosinofili si può pensare o ad una allergia o ad una infestazione da

parassiti.

Quando i globuli bianchi – rag

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
14 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher CHIARA_23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di patologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Bassi Anna Maria.