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PERCHE' VIRGILIO, PAGANO, GUIDA DANTE NELL'ALDILA' E GLI SPIEGA LA STRUTTURA DELL'INFERNO? LUI COSA NE SA?

Per rispondere a ciò bisogna tener conto della funzione retorica di Virgilio, ovvero la ragione umana. Non la ragione pura e semplice, perché in tal caso Dante avrebbe potuto scegliere un filosofo vero e proprio, come Aristotele, che incontra nel Limbo e definisce 'il maestro di coloro che sanno'.

La scelta di Virgilio dipende dal fatto che Dante fa rappresentare a Virgilio la ragione consapevole dei suoi limiti, che sa che senza l'illuminazione della grazia divina non può spingersi entro certi limiti nella conoscenza e nel cammino verso la salvezza. Infatti, Virgilio, insieme a Dante, quando arriva verso la fine del Purgatorio se ne va perché la ragione senza la fede non può entrare dove la fede è richiesta. Quindi viene sostituito da Beatrice a condurre Dante in quella parte dell'aldilà.

limitata (Inferno e Purgatorio) perché questi due regni rappresentano la vita dell'uomo sulla Terra.che Dio ha predisposto due tipi di felicità per l'uomo: la prima si puòDante dice nel De Monarchiaconseguire sulla Terra, durante la vita, la seconda si può conseguire dopo la morte, ed è di tipodivina.Queste due felicità richiedono due guide: per quanto riguarda la felicità terrena sono gliinsegnamenti dei filosofi, per quanto riguarda la felicità divina sono gli insegnamenti spirituali, chevengono dalla Bibbia e della Chiesa.E Virgilio rappresenta gli insegnamenti dei filosofi.Questi due percorsi sono affidati a due istituzioni diverse: l'Impero, che agisce secondo gliinsegnamenti filosofici e costituisce una società giusta, e la Chiesa, che impartisce gli insegnamentispirituali grazie ai quali l'uomo, dopo la morte, consegue la beatitudine. Essa è la verapena.“Figliol mio, iniziò a dire “ciV. 16-21: dentro questi sassi [del precipizio infernale]” sono tre cerchiche scendono di grado in grado, e che sono uguali a quelli che lasci alle tue spalle [= a quelli chehai visto fino a ora].Tutti questi cerchietti che rimangono sono pieni di spiriti maledetti [cioè dannati, maledetti da Dio];ma affinché poi la vista ti sia sufficiente [= ti sia sufficiente ciò che vedrai senza farmi domande],1comprendi ora come e perché questi spiriti maledetti sono riuniti/ammassati dentro i tre cerchietti .Li chiama cerchietti perché essendo l’Inferno a forma di cono rovesciato, più si va in basso, più il diametro dei cerchi1si riduce.Tutto il discorso di Virgilio è diviso in gruppi di due terzine. In queste prime due terzine haintrodotto l’argomento (restano tre cerchi), poi spiega che tipi di colpe sono punite in questi cerchi.si procura sempre l’odio è

l'ingiuria,V.22-27: Lo scopo di ogni malizia, che da parte di Dio, e ognigli altri o tramite la forza o tramite l'inganno.2fine/scopo di questo tipo rattrista Ma poiché la frodeè un peccato specifico dell'uomo, allora per questo più 3dispiace a Dio; e per ciò i fraudolentistanno sotto (i violenti) e un maggiore dolore li assale.Virgilio spiega che in questi tre cerchi sono puniti la malizia, intesa come un danno materiale, unae che essa si esplica con la forza o con l'inganno,violenza, dicendo perché uno è più gravedell'altro. Questo è ciò che diceva Aristotele e poi è stato ripreso da Cicerone, che ne parla nel DeOfficiis e che Dante traduce parola per parola.

V.28-33: Il primo cerchio è tutto occupato dai violenti; ma poiché si può fare violenza a tre personediverse, questo cerchio è diviso in tre gironi.4Si può fare violenza o a Dio, o a se stessi, o

al prossimo, dico o in loro o nelle loro cose, come adesso udirai da me con un chiaro ragionamento.

V.34-45: Nel prossimo si commettono morte violenta, ferite dolorose e nei suoi beni si danno distruzioni, incendi e dannose ruberie; per cui gli omicidi e ciascuno che ferisce violentemente, i distruttori e il ladroni, tutti costoro il secondo girone li tormenta dividendoli in varie schiere.

Si può avere mano violenta contro se stessi o contro i propri beni; e perciò il secondo girone conviene che si penta senza utilità/invano chiunque priva se stesso del vostro mondo [i suicidi], perde i soldi al gioco e fonde la sua facoltà/ricchezza, e piange dove dovrebbe essere felice. La distruzione, l'incendio, contro il corpo si commette la morte o le ferite, mentre contro i beni il furto.

Il verso 45 è ambiguo perché non si capisce bene se Dante si riferisce solo a chi sperpera i suoi soldi oppure anche a chi si suicida. Questa ambiguità

è connaturata nella poesia perché Dante non può spiegare tutto parola per parola, non c’è tempo né spazio. Comunque è probabile che si riferisca solo a chi perde i denari perché chi si suicida non piange, dato che è morto.

V. 24 CONTRISTA: ovvero rattristare. In italiano vuol dire rendere tristi, mentre nell’italiano di Dante vuol dire2nuocere materialmente.

V.26: PER0’ significa ‘per ciò’.

V. 31: PONE vuol dire ‘può’. Viene aggiunta una sillaba perché nella lingua fiorentina non si accettano i monosillabi.

4tronchi ma si trasformano in parole piane, aggiungendo una sillaba.viene dal latino ‘prendere’. Quindi indica il derubato.

V.36: TOLLETTE:

V.37: OMICIDE è un sostantivo plurale maschile. Indica gli omicidi, coloro che uccidono.

V.37: MAL FIERE ovvero chi ferisce violentemente.

V.40: alcuni parafrasano OMO con ‘uomo’ ma è

sbagliato perché nella lingua antica omo è, in alcuni casi, una particella pronominale con valore riflessivo, corrispondente al nostro si. Quindi si parafrasa con 'si può avere'.

V-40: VIOLENTA ha la dieresi sulla i, essa indica che la i fa sillaba da sola, perciò violenta ha quattro sillabe.

V.42: CONVIEN nell'italiano antico indica un'azione necessaria o inevitabile.

V.43: qualunque priva sé del vostro mondo è una perifrasi.

V.46-51: Si può far forza verso Dio, per esempio negandolo col cuore o bestemmiandola, e (si può far forza contro la divinità) disprezzando la natura e la sua bontà (bontà di Dio); e perciò il girone più stretto suggella il suo marchio su Sodoma e Caorsa, e coloro che parlano disprezzando Dio con il cuore [i bestemmiatori]. Disprezzando la natura e la bontà di Dio allude a due tipi di violenza: la bestemmia e la violenza contro la natura.

Perché essa è considerata creazione diretta di Dio. Essa è la sessualità contronatura. Nel terzo girone è punita la violenza contro Dio, che qui è l'arte (bontà di Dio), intesa nel senso latino di attività pratica di chi sa fare qualcosa con le mani (medicina, fabbro, ecc.). Le arti sono mezzi attraverso cui l'uomo si procura da vivere (secondo Aristotele). Le arti imitano la natura, quindi sono emanazione indiretta di Dio. Si fa violenza alle arti (basandosi su Tommaso d'Aquino e l'Aristotele) procurandosi da vivere senza lavorare. Questi sono gli usurai. Infatti, la Bibbia dice "uomo ti guadagnerai da vivere col sudore della fronte" per indicare due colpe. Sodoma rappresenta l'omosessualità. Dante usa il nome di due città bibliche erano dediti all'usura, mentre Caorsa gli usurai, essendo una città francese i cui abitanti sono considerati usurai per antonomasia.

V.51: chi, spregiando Dio col cor, favella è una parafrasi. III LEZIONE (17 MARZO)

In questi versi vengono spiegati i vari tipi di violenza contro Dio, che sono tre: la bestemmia, la sodomia e l'usura. Il bestemmiatore non è chi, in un momento d'ira, inveisce contro Dio. Ma la bestemmia deve corrispondere a un disprezzo interiore verso la divinità. Quindi quello che conta non è tanto quello che si dice ma l'animo con cui lo si dice.

Poi si passa all'ottavo e nono cerchio, in cui vengono puniti due tipi di frode: verso chi si fida e verso chi non si fida.

V.52-54: La frode verso la quale ogni coscienza prova rimorso, si può usare o verso colui che si fida di lui [cioè l'ingannatore] o verso colui che non ha fiducia verso l'altro. Il verso 52 può voler dire che chiunque commetta una frode poi se ne pente, ma non sempre è vero perché se si va all'Inferno vuol dire che non dell'atto di

frode commesso. Oppure puòci si è pentitivoler dire che nessuno è immune dalla frode. Quindi è un peccato a cui nessuno riesce a sfuggire.Qui viene fatta la distinzione tra i due tipi di frode: verso chi non si fida e verso chi si fida.Nell’ottavo cerchio, suddiviso in dieci Malebolge, è punita la frode generica. Mentre nel nonocerchio il peccato punito è il tradimento.vuol dire ‘accumulare qualcosa dentro la borsa’, qui è usato in sensoIl verbo imborsa (v.54)metaforico con il significato di ‘ricevere dentro di sé’, quindi ‘avere fiducia verso qualcuno’.Dante è uno dei pochi che lo usa in questo modo.dell’ uso del suddetto verbo,Nel CLIO ci sono solo due esempi uno dei due è proprio questo usatoda Dante. Questo è tipico della lingua di Dante, cioè questo uso metaforico, a volte molto audace,personale, di parole di uso comune. –orsa.Imborsa è

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A.A. 2021-2022
89 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lisag1996 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Bausi Francesco.