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Estratto del documento

Per il bagnetto del neonato è importante la scelta del materiale, la scelta del momento, la

temperatura e la quantità dell’acqua, è importante l’esecuzione della procedura adattandola all’età

del bambino. Il materiale necessario per l’igiene del lattante sono: vaschetta da bagno, termometro

per il controllo dell’acqua, asciugamano in spugna, vestiti puliti e pannolini, saponi e detergenti,

manopole o spugnette di cotone e prodotti per l’igiene parziale. Il momento più opportuno è quello

prima della poppata o del pasto, di mattina o di sera e a seconda della disponibilità del padre o

della madre verificando l’appropriatezza in base alle condizioni del bambino. Il cambio del

pannolino è necessario ogni qual volta che il bambino è sporco, prima dei pasti e prestando molta

attenzione alla comparsa di infezioni, condizioni della cute, secrezioni e odori.

Eritema gluteo  area di arrossamento cutaneo accompagnato da bruciore e dolore con

conseguente dermatite. Può essere causato da emissione frequente di feci o prolungato contatto

con le feci e le urine, feci liquide o più acide e igiene inadeguata. Per prevenirlo è necessario

cambiare più frequentemente il bambino facendo una pulizia con abbondante acqua senza

l’utilizzo del sapone e asciugando accuratamente il bambino. Per farlo guarire più velocemente è

necessario prolungare il contatto con l’aria in quanto favorisce la cicatrizzazione, applicare creme e

pomate su prescrizione come l’ossido di zinco, la connettivina o una crema antifunginea e

utilizzare possibilmente pannolini di cotone.

L’eliminazione nel neonato/lattante

le caratteristiche delle feci nel lattante variano in base al periodo infantile; la frequenza delle feci

giornaliera è di 6-7 volte al giorno nel neonato, 3-5 volte al giorno nel lattante, 1-2 volte al giorno

nel divezzo e da 1-2 volte al giorno a 1-3 volte a settimana nel bambino. La quantità delle feci varia

in base al tipo di cibo ingerito, all’apporto idrico e alla frequenta delle evacuazioni. I valori

quantitativi delle feci sono di 15-40 grammi/giorno nel bambino. Il colore fisiologico è marrone

chiaro/scuro, il colore giallo intenso/oro è dato da alimentazione con latte materno, giallo o verde si

presenta in caso di diarrea prolungata e verde scuro/nerastra è il colore tipici delle feci del neonato

nei primi 3 giorni di vita. Nel caso in cui le feci siano di colore nerastro o rosso bruno, melena, può

esserci un’emorragia gastroduodenale o ingestione di ferro, feci rossastre possono essere date da

ragadi o sanguinamenti, feci con striature di sangue possono essere materne mentre la presenza

di sangue e muco può essere dato da malattie infiammatorie intestinali. Per la consistenza si

distinguono feci non formate che si presentano acquose, liquide o semiliquide, feci normo formate

che sono feci consistenti, feci formate a forma cilindrica e feci dure o secche a forma caprina. Le

feci emesse dal neonato nei primi 3 giorni di vita prendono in nome di meconio, la quantità

complessiva emessa in questi primi giorni è da 60 a 200 g, l’espulsione del meconio inizia nella

maggior parte dei casi entro le 24 h dalla nascita, la mancata emissione può far temere

un’occlusione intestinale. I problemi più frequenti legati all’eliminazione sono il vomito, rigurgito,

diarrea, stipsi, addome teso e globoso e dolori addominali. La diarrea è intesa come emissione

frequente di feci alterate nel colore e consistenza, le evacuazioni possono essere di consistenza

liquida, semiliquida o a grumi e di colore verdastro miste a muco e sangue. Le complicanze

possono essere date da disidratazione e acidosi secondaria alla perdita di liquidi ed elettroliti.

La frequenza delle urine nel neonato inizia dopo 12 h dalla nascita ma può anche tardare fino a

24-36 ore. Nei primi 10 giorni d’età la diuresi/24H è di massimo 300 ml, tra 1 mese e 1 anno di vita

la diuresi è tra 250/500 ml /die, 2-5 anni diuresi di 550-800 ml/die, 5-8 anni diuresi di 600/1200

ml/die, tra 8-14 anni la diuresi sarà tra 1000-1200 ml/die. Alla nascita il colore delle urine è

particolarmente chiaro. Possono poi essere gialle molto chiare dovute plausibilmente a diabete o

idratazione abbondante, giallo scuro/ambra dato da idratazione insufficiente o aumentate perdite

extrarenali di fluidi, urine torbide date dalla presenza di pus, batteri o sangue, urine rosse o

rossastre date dalla presenza di globuli rossi, stati febbrili o farmaci o urine giallo marroni date

dalla presenza di bilirubina o da farmaci. Le malattie del sistema urinario si manifestano con segni

e sintomi specifici come disuria o ematuria o segni aspecifici come febbre o inappetenza. In caso

di affezioni del sistema urinario il bambino potrebbe presentare malessere, anoressia, vomito,

pallore o scarsa crescita. La febbre può essere il segnale d’allarme nel lattante con infezione delle

vie urinarie.

L’acquisizione del controllo sfinterico/anale/uretrale nel bambino si ha nel momento in cui si

verificano 3 condizioni specifiche quali lo sviluppo fisiologico, lo sviluppo intellettivo e lo sviluppo

affettivo. Nel momento in cui si presentano queste condizioni si può iniziare ad abituare il bambino

all’uso del vasino. Di solito questo controllo viene raggiunto a 3 anni.

Gestione e assistenza del neonato pretermine

Il neonato pretermine è quel neonato nato prima del previsto e si dividono diversi tipi di neonato :

- Neonato di basso peso o low-birth weight (LBW) ossia nato tra la 32 e la 36 settimana

gestazionale, di peso alla nascita tra 1500 e 2500 grammi oppure un neonato nato a termine ma

con peso inferiore a 2500 grammi.

-Neonato di peso molto basso o very low-birth weight (VLBW) nato pretermine prima della 32

settimana gestazionale di peso alla nascita inferiore a 1500 grammi.

-Neonato di peso estremamente basso o extremely low-birth weight (ELBW) con peso alla nascita

inferiore a 750 grammi.

Teoria sinattiva  questa teoria dice che il neonato è in grado di esprimere i propri bisogni

attraverso segnali di comportamento che comprendono : le funzioni neurovegetative dunque

respiro, battito, colorito cutaneo, digestione e funzione intestinale; sistema motorio dunque

postura, movimento, tono, qualità dei movimenti e qualità e variabilità del tono; sistema sonno-

veglia dunque qualità del sonno, modalità di transizione da uno stato all’altro; sistema attenzione-

interazione dunque qualità dello stato di allerta e capacità di mantenere e utilizzare questo stato

per la relazione con l’ambiente esterno; sistema di autoregolazione dunque capacità di mantenere

uno stato di integrazione dei sottosistemi.

Il neonato pretermine è molto immaturo e vulnerabile e le funzioni vitali non sono ancora

completamente autonome e le fasi dello sviluppo possono essere condizionate dalle caratteristiche

individuali del neonato, dallo stato di salute o da particolari esperienze sensoriali o motorie. Viene

alimentato prevalentemente con NPT (nutrizione parenterale totale) o tramite SNG poiché nel

neonato cosi piccolo non è ancora presente il riflesso della suzione, e non c’è coordinazione tra

suzione, deglutizione e respirazione. Per aiutare il bambino lo si può avvicinare al seno il più

possibile favorendo il contatto pelle a pelle durante il gavage e la suzione attiva. Siccome il

bambino ha scarsa forza muscolare sarà difficile per lui mantenere una posizione stabile per cui il

corpo tende a rannicchiarsi sulla superficie sulla quale è appoggiato. E’ dunque essenziale

prestare accuratezza nelle manovre assistenziali e nella gestione dei presidi creando una

pianificazione assistenziale individualizzata, valutare costantemente il comportamento del neonato

e valutare il dolore. Per tutte queste motivazioni è possibile che nel neonato cosi piccolo si

possano andare a creare delle lesioni da pressione ossia lesioni localizzate alla cute o agli strati

sottostanti in corrispondenza di una prominenza ossea. Le scale di valutazione del rischio

elaborate per i bambini per il rischio di lesioni da pressione sono: per i neonati NDRAS, per i

bambini da 1 mese a 8 anni in TI viene utilizzata la Braden QM , per tutti gli altri bambini viene

utilizzata la Glamorgan.

Vena ombelicale

Il cateterismo della vena ombelicale può essere impiegato in particolari situazioni, in primo luogo

per avere un accesso vascolare di emergenza per infondere liquidi, terapie o per effettuare prelievi

di sangue, viene utilizzata per monitorare la pressione venosa centrale o per effettuare una

trasfusione d’emergenza. Il cateterismo della vena ombelicale ha però delle controindicazioni che

sono la peritonite, l’enterocolite necrotizzante, l’onfalite e l’onfalocele.

MATERIALE CATETERISMO VENA OMBELICALE  per i neonati di peso <3.5 kg viene usato un

catetere 5-French, per neonati di peso >3.5 kg viene usato un catetere 8-French. Il catetere

impiegato per exanguigno trasfusione deve avere i fori laterali che hanno la funzione di ridurre il

rischio di aspirazione della parete della vena cava contro la punta del catetere, viene poi impiegata

la lidocaina al 2%.

TECNICA CATETERISMO VENA OMBELICALE  nel neonato a termine risulta lunga 2-3 cm e di

diametro di 4-5 mm, dall’ombelico passa lievemente a destra dove si unisce al braccio sinistro

della vena porta che poi continua con la vena cava inferiore. Passaggi tecnica:

• Identificare sul moncone ombelicale la vena

• Afferrare il moncone ombelicale con una pinza

• Inserire la punta del catetere nel lume della vena e rimuovere coaguli

• Introdurre il catetere pieno di liquido collegato a rubinetto e siringa per circa 2-3 cm dentro

la vena

• Aspirare lievemente dalla siringa, se non c’è ritorno ematico è possibile che ci sia un

coagulo sulla punta quindi sfilare il catetere, rimuovere il coagulo e reinserire, se c’è ritorno

ematico allora continuare a inserire il catetere fino alla distanza desiderata

• Ottenere una verifica radiografica della posizione del catetere, il punto ideale è tra T9-T10

sopra il diaframma, se il sangue refluito è rosso chiaro il catetere può aver passato il

forame ovale quindi retrarre il catetere

• Fissare il catetere

Le complicazioni più frequenti del cateterismo della vena ombelicale possono essere :

infezioni, tromboembolie, versamenti o tamponamenti cardiaci, perforazioni, ostruzioni,

aritmie, ischemie ecc..

Assistenza respiratoria alla nascita

Circa il 10% dei neonati necessita di manovre di assistenza respiratoria, solo nell’1 % dei casi

sono necessarie manovre rianimatorie maggiori come l’intubazione, le compressioni toraciche e i

farmaci. Il feto, ancora nell’utero dipende dalla placenta

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
12 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara-sa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica pediatrica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Scienze mediche Prof.