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IPOSSIE:
FETALE: e secondaria di insufficienza placentare e si determina ritardo di crescita aumento delle
resistenze vascolari e bradicardia.
NEONATALE è dovuta ad anemia grave, shock, insufficienza saturazione arteriosa di ossigeno.
NEONATO A TERMINE: la encefalopatia ipossico-ischemica (EII) si manifesta con edema cerebrale,
necrosi corticale e porta a ritardo mentale e tetraplegia. Questa dipende da ipossia, acidosi lattica con
acidosi tissutale e riduzione della gittata cardiaca
Le conseguenze dell’asfissia comportano danni al sistema nervoso centrale, sistema cardiovascolare,
apparato respiratorio, reni, surreni, apparato gastrointestinale, cute sottocute, Cid, metabolismo.
PATOLOGIE POLMONARI: polipnea transitoria del neonato: non ci sono segni di distress respiratorio e
ritorno alla norma in 24-36 ore. Apnea: cessazione dell’afflusso di aria polmoni per non più di 10-20
secondi, spesso associata a bradicardie (può essere: centrale, ostruttiva, idiopatica, cause extra
respiratorie).
Sindrome da distress respiratorio neonatale: è causata dall’insufficiente produzione di surfattante
polmonare e conseguente atelettasia, diminuita capacità polmonare residua, ipossiemia arteriosa ed
alterazioni respiratorie. Può essere causata da bassa età gestazionale, ipovolemia, ipotermia o acidosi.
Il basso peso alla nascita e la minore età gestazionale sono i maggiori fattori di rischio insieme al
diabete materno, alla gemellarità, e al parto cesareo. I sintomi sono la cianosi, la polipnea, le retrazioni
toraciche, il lamento, il pianto, il gemito espiratorio rumoroso. C’è inoltre possibilità di edema, apnea,
ed insufficienza respiratoria.
Per prevenire vanno ridotti fattori di rischio per parto pretermine, somministrato cortisone alla madre
e terapia con ossigeno, Ventilazione meccanica, antibiotici.
Sindrome da aspirazione MECONIALW:il liquido amniotico tinto —>la sua ispirazione di meconio può
avvenire in utero ma anche al primo respiro e può determinare polmonite d’aspirazione di meconio.
La terapia consiste nell’aspirazione oro faringe e successivamente posizione orizzontale.
Determinazione parametri vitali, misure di supporto e ventilazione meccanica.
Ittero neonatale: compare con valore di bilirubina maggiore di 6-7 mg/dl. Il picco di ittero fisiologico sia
fra la terza e la quarta giornata di vita e di solito non va oltre a 13.
Diventa ittero patologico se compare più precocemente ed a durata l’intensità maggiori. Si ha
possibilità di iper bilirubinemia diretta, indiretta o mista. Per la diagnosi si determina il gruppo
sanguigno e il testo di Coombs.
In caso di ittero il dosaggio della bilirubina si fa da prelievo capillar.
La terapia dell’ittero consiste in: fototerapia, exsanguinotrasfusione, terapia farmacologica.
MALATTIA EMORRAGICA DEL NEONATO: con questo termine si intende la forma dovuta a deficit di
vitamina K. Dopo 48-72 ore si osserva un decremento dei fattori della coagulazione dipendenti da
questa vitamina (2-7-9-10).
Nella madre vi è una carenza di vitamina K libera e nell’intestino del neonato non è ancora presente la
flora batterica in grado di sintetizzare la vitamina. Il deficit più evidente nei prematuri anche con
consistenti sanguinamenti. Il latte materno è una fonte scarsissima di vitamina K. Si presenta con
emorragie spontanee gastrointestinali, nasali o intracraniche. Allungato tempo di Protrombina e
tempo di coagulazione. Per profilassi si somministra 1 mg di vitamina K naturale liposolubile
Intramuscolo. Come trattamento si somministra vitamina K1 endovena, si trasfonde plasma o sangue
fresco.
INFEZIONI NEONATALI:fonti di infezione principalI —> Madre ed ambiente. Soprattutto sono da
streptococco gruppo B(ospite del tratto vaginale), Escherichia coli, listeria meningitis. Il contatto può
avvenire durante la gravidanza o al momento del parto; corioamnoite, rottura membrane e febbre
materna aumentano la possibilità di infezione. Le infezioni ospedaliere più frequenti sono dovute a
stafilococchi, Pseudomonas, candida. E la prematurità, presenza di tubi endotracheale, cateteri venosi
e arteriosi rappresentano fattori di rischio.
Le manifestazioni cliniche possono essere: alterazioni termine, sonnolenza, anoressia, ipoglicemia.
Successivamente apnee, colorito grigiastro, vomito. Le localizzazioni delle sepsi possono essere a carico
di ossa articolazioni, apparato respiratorio, urinario, SNC.
Per la diagnosi sono importanti le colture da materiale biologico (sangue, liquor, urine, feci, acuta) che
potranno guidare la terapia antibiotica. Altra tecnica diagnostica è la PCR. È fondamentale la
prevenzione (tampone retto vaginale a tutte le donne tra la 35ª e la 37ª settimana di gestazione.)
Le infezioni neonatali possono essere a causa di carenza di difese immunologiche poiché può esserci un
mancato passaggio transplacentare di immunoglobuline G materne, inefficacia della barriera cutanea,
anormale colonizzazione batterica di neonati alimentati con sondino naso gastrico, colonizzazione
tracheale da parte di germi orofaringe negli intubati.
La più importante via di affezione post natale è la trasmissione di batteri attraverso le mani per cui è
fondamentale: lavaggio delle mani, cura di gene della persona, disinfezione sterilizzazione di tutte le
attrezzature.
PATOLOGIA METABOLICA: L’omeostasi metabolica, che in utero è del tutto dipendente dalla madre,
dopo la nascita necessita della messa in atto di tutti meccanismi endocrini, nervosi, enzimatici che, in
base alla disponibilità di substrati, permettono al neonato di far fronte alle esigenze di adattamento alla
vita extrauterina .
Ipoglicemia: il glucosio durante il primo anno di vita è la sostanza fondamentale per il metabolismo
cerebrale. Nelle prime ore di vita ci sono riserve accumulate atte a garantirne l’apporto ed il neonato si
trova in equilibrio glicemico. Successivamente la glicemia si abbassa per tornare in 72 ore a valori
normali. Passato tale periodo le glicemia inferiore a 40 mg/dl sono anormali.
La concentrazione di glucosio deve essere mantenuta costantemente al di sopra dei 40 Mg/dl. I soggetti
più a rischio sono: pretermine, piccoli per età gestazionale, neonati che hanno subito insulti ipossico-
ischemici, neonati settici e figlio di madre diabetica. L’ipoglicemia e anche un sintomo ricorrente in
patologie dovute ad errori congeniti del metabolismo. Clinicamente si manifesta con tremori, apnea,
cianosi, ipotermia e ipotonia.
La terapia consiste in glucosio per os con soluzione glucosata o latte.
Ipocalcemia: alla nascita il neonato risponde con un’immediata iper secrezione di paratormone alla
brusca caduta dei valori della glicemia. Nel pretermine e nel figlio di madre diabetica questa risposta è
meno efficace e la calcemia non raggiunge valori 7-8mg/dl.
Esistono due forme di ipocalcemia:
-precoce (prime 24 ore di vita) è generalmente asintomatica ed è osservabile nei pretermine, nei piccoli
per età gestazionale e nei figli di madre diabetica.
-tardiva: (fine prima settimana di vita) avviene per uso di latte ad elevato contenuto di fosforo,
malassorbimento di calcio, ipoparatiroidismo, infusione e.v di lipidi ed alcalosi. Si manifesta con
ipertono, convulsioni, pianto con tonalità acuta. Come terapia si somministra calcio endovena o per via
orale, e vitamina D.
Ipomagnesemia: È spesso associata all’ipocalcemia nei soggetti che presentano la forma precoce. I
sintomi sono gli stessi e compaiono con il valore di magnesio inferiore a 1,5 mg/dl. Il trattamento
consiste nella somministrazione di magnesio solfato intramuscolo o per os.
Errori congeniti del metabolismo: alterazione della catena del metabolismo dei carboidrati, lipidi,
aminoacidi. Interessamento multiorgano, sospetto per storia familiare positiva, disturbi dopo il pasto,
acidosi metabolica, scarso accrescimento, letargia, convulsioni, screening neonatale positivo.
Dobbiamo saper riconoscere i sintomi sospetti come ipotonia, pianto poco valido o assente, tremori,
difficoltà di suzione, irregolarità respiro, bradicardia.
Va attuata sempre lo screening neonatale che è un sistema che consente di Individuare in modo
precoce malattie metaboliche molto gravi consentendo così di ridurre o eliminare il tasso di mortalità o
disabilità.
Lo screening neonatale: fibrosi cistica, ipotiroidismo congenito, malattie metaboliche.
Sindrome da astinenza: si manifesta in neonati le cui madri abbiamo fatto uso di droghe o alcol e
barbiturici durante la gravidanza. Il passaggio di queste sostanze attraverso la placenta determina
assuefazione nel neonato: dopo il parto la loro carenza può causare sindrome da astinenza. La
sintomatologia diviene evidente due-tre giorni dopo la nascita ed è proporzionata alla duratura della
dipendenza materna, la dose assunta dalla madre e alla distanza dall’ultima assunzione.
Va valutato ogni quattro ore passando a due ore se il punteggio >8 e tornando a quattro ore se <8.
La sindrome da astinenza è caratterizzata da tremori, irritabilità, pianto persistente ed acuto, vomito,
iperattività, disturbi respiratori. Vanno ricercate sostanze Oppioidi nelle urine delle madri e del
neonato. Va somministrato fenobarbitale.
Altri segni sospetti per la sindrome da astinenza sono: sudorazione profusa, diarrea, iper eccitabilità,
succhia mento mani, letargia, ipersensibilità a stimoli sensoriali.
PATOLOGIA APPARATO RESPIRATORIO: con questo apparato si realizzano gli scambi gassosi fra aria e
sangue. Si hala ventilazione,ovvero l’atto che muove l’aria dentro e fuori polmoni, e la respirazione
interna ovvero il processo che porta all’utilizzo di ossigeno.
Valutazione della dinamica respiratoria: frequenza respiratoria e tipo di respiro.
Valutazione di segni e sintomi: dolore toracico, emottisi, ematemesi, Otalgia, polipnea, dispnea, tosse,
cianosi, respiro periodico, liquorrea.
Per effettuare una diagnosi si utilizzano queste metodiche diagnostiche: radiografia, tac, RM,
scintigrafia, spirometria, laringoscopia, test del sudore, toracentesi, emogas, ossimetria, esami colturali
Le procedure terapeutiche non farmacologiche sono: ossigeno terapia, aereo sol terapia, vaporizzare
ed umidificare, fisioterapia respiratoria(Variazioni di posizione, tosse efficace).
Malformazioni dell’apparato respiratorio: atresia delle coane, distrofia toracica asfissianti,
malformazioni cistica, sequestro polmonare, stenosi polmonare intrinseca, enfisema lobare congenita.
Patologia delle alte vie aeree: rinite, rinofaringite, otite media e sinusite non presentano
caratteristiche diverse rispetto all’adulto.
Tipiche del bambino sono:
-laringite ipo glottica di eziologia virale, preceduta da rinite, prevalente fra i tre mesi e i tre anni: tosse
abbaiante ad insorgenza notturna, con rientramen