Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CONSERVAZIONE DEL LATTE
Il latte va conservato in contenitori di plastica rigida o di vetro lavati con acqua calda e
sapone e sterilizzati.
-A temperatura ambiente (15°-25°) fino a 8 ore e in frigo fino a 3 giorni
-Congelato entro 24 ore dalla raccolta
-A -20° gradi, il latte si mantiene fino a 6 mesi
-Il latte va scongelato sotto il getto di acqua tiepida o a bagnomaria e va utilizzato entro
24h dal decongelamento e quello non utilizzato va gettato.
si fa l’allattamento al seno ma la
Per un bambino prematuro che si trova in TIN non
mamma deve tirare il latte e riporlo in un contenitore con nome, data e ora
LATTE ARTIFICIALE
È un sostituto del latte materno specifico secondo età e situazione del neonato
Può essere assunto già dalla nascita.
La maggior parte è prodotta utilizzando latte vaccino, lavorato in modo da renderlo
tollerabile ai neonati.
latte artificiale che rimpiazza o integra il latte materno, è l’unico cibo di cui il neonato e
Il
poi lattante ha bisogno nei primi 6 mesi di vita.
Si usa il latte di tipo 1 fino al 5° mese
DOSI:
-1 misurino raso di polvere deve essere diluito in 30 ml di acqua oligominerale naturale
-2 misurini in 60ml di acqua
-3 misurini in 90 ml di acqua
Dal 10° al 30° giorno di vita 6 poppate ciascuna da 90-100 ml
N.B dopo la preparazione, il latte deve essere riscaldato a temperatura di circa 36°C.
Il latte che avanza da una poppata non deve essere utilizzato al pasto successivo.
LATTI SPECIALI = vengono prescritti dal pediatra
N.B i neonati a termine prendono il latte 1, i neonati pre-termine il latte 0
T.I.N
Terapia intensiva neonatale
Rapporto infermiere-neonato in TIN dovrebbe essere = 1 a 2, o 1 a 1
NEONATO PREMATURO = nascita prima delle 37 settimane di gestazione
CAUSE PARTO PRETERMINE
FATTORI DI RISCHIO MATERNI:
-Locali = ipoplasia uterina, insufficienza cervico-segmentaria, fibromatosi uterina,
malformazioni dell’ utero e traumi violenti sull’ addome
-Generali = età materna, nulliparità (donna che non ha mai partorito), multiparità (donna
che ha partorito), uso di droghe, malattie materne (es: diabete), sofferenza fetale,
gemellarità, erittoblastosi
FATTORI DI RISCHIO PLACENTARI: rottura prematura della placenta, placenta previa,
distacco intempestivo di placenta
ASPETTO NEONATO PREMATURO: facies vecchieggiante, occhi sporgenti, cute sottile,
eritematosa cianotica e fredda, le unghie sono corte, edemi (sovrapubici e agli arti
inferiori), vernice caseosa scarsa, tessuto adiposo scarso
ATTEGGIMANTI NEONATO PREMATURO: arti in semiflessione o in estensione completa
e hanno una reattività moderata
PRINCIPALI PROBLEMI DEL NEONATO PRETERMINE
I bambini prematuri hanno problemi di TERMOREGOLAZIONE, quindi possono andare
incontro a ipotermia/ipertermia per difetti della termoregolazione.
Per prevenire questi problemi vengono messi in sacchetti di polietilene all’interno
dell’incubatrice in modo tale da rimanere umidi e non disperdere calore.
Inserendo acqua bidistillata si può così regolare l’umidità dell’incubatrice.
Il problema della termoregolazione è un fattore critico per la sopravvivenza del neonato
pre-termine, perché ha scorte minori di grasso corporeo, ha la cute sottile e permeabile.
Aumenta la termodispersione che può provocare ipertermia per una scarsa capacità di
disperdere calore.
AL MOMENTO DELLA NASCITA: il neonato viene accolto o in un sacchetto in polietilene
la perdita di calore. Tutte le manovre rianimatorie vanno eseguite sull’isola
minimizza
neonatale sotto lampade radianti e va trasferito a reparto in incubatrice da trasporto.
In INCUBATRICE si può modificare la temperatura finché il bambino non arriva a 36,5° e
rimane costante.
Si crea un microclima ideale per i neonati mantenendo temperatura ambientale, corporea
e umidità costanti.
Si imposta l’umidità desiderata in base all’età gestazionale
MONITOR MULTIPARAMETRICO:
-Frequenza cardiaca = 80-180 bpm
-Saturazione = 85-100%
arteriosa = in base all’età gestazionale e ai percentili, di media la pressione
-Pressione
sistolica deve essere pari/uguale all’età gestazionale
-Frequenza respiratoria = 30-60
-Elettrocardiogramma
APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO = il neonato pretermine avrà bassa PA sistemica,
ridotta perfusione tessutale, basse resistenze polmonari, persistenza dotto arterioso, shunt
sx-dx e possibile scompenso. Si può arrivare fino allo shock, ischemia, emorragia
cerebrale, enterocolite necrotizzante
FUNZIONE RESPIRATORIA = il neonato si presenterà con immaturità polmonare con
frequenza respiratoria elevata e ritmo respiratorio irregolare
MIP (MALATTIE DELLE MEMBRANE IALINE)
RDS (SIDROME DA DISTRESS RESPIRATORIO)
CAUSE:
-DEFICIT DI SURFATTANTE = diminuisce la tensione superficiale, mantiene espansi gli
alveoli che tendono a collassare al termine dell’espirazione, inizia ad essere prodotta dalle
24 -28 settimane di gestazione. Può essere primitivo o secondario ad un deficit di
produzione in caso di asfissia, diabete materno, sepsi, inalazione di meconio
-RIDOTTA PERFUSIONE POLMONARE
-RALLENTATO DEL FLUSSO CAPILLARE
-TRASUDAZIONE NEGLI ALVEOLI DI PLASMA RICCO DI FIBRINA (membrane ialine)
NEL NEONATO A TERMINE
Si ha un ritardo nel riassorbimento del liquido alveolare fetale, interessa 1-2% di tutti i
neonati e insorge nell’immediato post partum o a poche ore di vita
SEGNI E SINTOMI: tachipnea, alitamento delle pinne nasali, retrazioni della gabbia
toracica, aumento dipendenza di ossigeno, gemito espiratorio (passaggio di aria
attraverso la glottide parzialmente chiusa per tenere più elevata la pressione di fine
espirazione in modo da prevenire il collabimento alveolare9, EGA progressiva acidosi per
riduzione pressione parziale di ossigeno, cianosi, ega modica ipossia e ipocapnia
TRATTAMENTO: se si ha una minaccia di parto prematuro somministrare corticosteroidi:
3 dosi di betametasone a distanza di 24h per via intramuscolare alla mamma.
Somministrare surfactante o attraverso l’intubazione del tubo O/T o con metodo LISA
(Less Invasive Surfactant Administration) sottile catetere endotracheale che evita il ricorso
alla ventilazione meccanica invasiva, mantenendo il respiro spontaneo.
Si può fare supporto respiratorio N/CPAP O INTUBAZIONE oppure OSSIGENOTERAPIA:
rischio bdp (displasia broncopolmonare ) e rop (retinopatia del prematuro)
APNEE NEONATO PRETERMINE
E’ il momento in cui il bambino smette di respirare e si verifica una bradicardia
E’ legata all’immaturità dei centri respiratori
Deriva dalle alterazioni degli impulsi propriocettivi dal polmone e della gabbia toracica
TRATTAMENTO: attraverso la stimolazione tattile, la caffeina in casi refrattari n/cpap o
intubazione
SINDROME ASPRIRAZIONE DA MECONIO
È una malattia secondaria ad aspirazione intrauterina o nelle fasi del parto di meconio, per
sofferenza asfittica del feto.
Determina un’ostruzione variabile ed asimmetrica di alte e basse vie aeree.
FATTORI DI RISCHIO: postmaturità, neonato SGA ( neonato che presenta un peso e/o
una lunghezza inferiore al minimo normale previsto), diabete materno, ipertensione
gestazionale, pre-eclampsia, parto difficoltoso. Provoca Sindrome respiratoria neonatale
inspiratori al giugulo, all’epigastrio ed agli spazi intercostali) con
(tachipnea, rientramenti
Segni di dispnea, All’auscultazione toracica presenza di rumori umidi, Cianosi, Crisi di
apnea.
TERAPIA:
-Aspirazione del meconio dal cavo orale/vie aeree (liquido amniotico tinto)
-Ventilazione di supporto
-Somministrazione = surfattante, antibiotici e corticosteroidi.
ASSISTENZA INFERMIERISTICA IN TIN
-Monitoraggio cardio-respiratorio
-Monitoraggio della pressione arteriosa e della saturazione
-Stabilizzazione e mantenimento della temperatura
-Gestione dei CVC/CVP/CVO
-Somministrazione della terapia infusionale
dell’alimentazione
-Valutazione
-Bilancio entrate/uscite
-Gestione del circuito della nasalcpap
-Se intubato si deve gestire il tubo O/T fissaggio posizionamento pervietà
-Controllo complicanze = PNX, scompenso cardiaco e infezioni secondarie
-Mantenimento della postura adeguata = si costruisce un piccolo nido al neonato per
creare l’ambiente uterino
VENTILAZIONE NEONATALE fonte d’ossigeno, ci permette di regolare
NEOPUFF = è un rianimatore collegato ad una
la PIP (la pressione di picco) e la PEEP (la pressione di fine espirazione)
mantiene l’elevata
NASAL CIPAP = la PEEP (pressione di fine espirazione) non può
essere usato, a differenza della CPAP se si è intubato, si possono usare cannule o
maschere nasali, alternate, per evitare le lesioni da decubito. Una delle conseguenze della
nasal cipap e il PNX.
VENTILAZIONE MECCANICA = è una forma di terapia strumentale che, attraverso
un macchinario detto “ventilatore meccanico” (VM), supporta il paziente con insufficienza
respiratoria grave, permettendogli di ventilare adeguatamente e mantenendo scambi
l’ambiente
gassosi nella norma fra i polmoni e
OBIETTIVI DELLA VENTILAZIONE MECCANICA:
-Ha il compito di assicurare un adeguato apporto di O2 e CO2 = somministrando
un’adeguata e controllata quantità di O2 al paziente ed eliminando la CO2 prodotta
l’obiettivo di ridurre lo sforzo respiratorio di un paziente che ha esaurito, o sta
-Ha
esaurendo, le sue riserve energetiche a causa di un aumento eccessivo lavoro dei
polmoni.
TIPI DI VENTILAZIONE MECCANICA:
-INVASIVA = prevede necessariamente che il paziente abbia in sede un tubo oro
tracheale, naso tracheale o una cannula tracheostomica
-NON INVASIVA (NIV) = viene effettuata tramite maschera facciale, boccaglio o casco.
RISCHI VENTILAZIONE MECCANICA:
-Barotrauma = si manifesta con PNX (pneumotorace), pneumomediastino o enfisema
sottocutaneo. I pazienti più soggetti a sviluppare questa complicanza sono le persone
affette da BPCO, da ARDS (sindrome da distress respiratorio acuto) e asma acuto
-Infezioni = si parla di VAP, ovvero ventilation associated pneumonia (polmonite associata
a ventilatore), evento direttamente proporzionale alla durata della ventilazione meccanica
all’inizio della ventilazione è possibile che si riduca la gittata
-Alterazioni emodinamiche =
cardiaca. Questo comporta la riduzione del ritorno venoso, l’aumento delle resistenze
vascolari polmonari e il correlato peggioramento della funzionalità del ventricolo sinistro
VENTILATORE MECCANICO
utilizzato in terapia intensiva è un’apparecchiatura che, attraverso un circuito, viene
Viene
connessa al tubo tracheale o alla cannula tracheost