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La relazione tra malattia e malato
Poco rilevante nelle relazioni Fondamentale nella relazione È finita È continua
Un canale (parlato/scritto) Più canali
Modelli professionali
Disease – cosa Illness – come
Modello biomedico – disease centred care Modello patient centred care. Esperienza umana del
Concetto clinico-biologico riferito ad anomalia fenomeno malattia, la dimensione soggettiva del
patolologica nel corpo. Il malato è de-responsabilizzato vissuto, il soggetto è l’unico esperto della sua malattia,
e si affida ad esperti per la cura richiede di essere interpellato ed ascoltato, è
responsabile di ciò che gli accade
Assistenza standard Personalizzazione dell’assistenza
Strumenti oggettivi di registrazione e misurazione Agenda del pz
dell’assistenza Counseling infermieristico
Approccio assistenziale riduzioni stico Approccio assistenziale sistemico olistico
I malati possono sentirsi malati (illness) senza avere una chiara malattia (disease) o
Viceversa avere una malattia(disease) senza averne la percezione (illness). Raccogliere l'anamnesi in modo da includere entrambe le prospettive permette di favorire il processo di diagnosi perché spiegati tutti i problemi del pz. Medicina disease centred La malattia disease centred è formata da due compiti: 1. Diagnosi di malattia 2. Impostazione del trattamento terapeutico Porre al centro la malattia permette di rendere concreta la possibilità di curare le malattie. In questo modo però: Comunicazione centrata sull'operatore → limite alla malattia, il medico vede il pz solo come un sintomo Medicina patient centred La medicina patient centred aggiunge agli altri due punti un terzo, l'agenda del paziente: 1. Diagnosi di malattia 2. Impostazione del trattamento terapeutico 3. Agenda del pz: "ciò che il pz porta con sé e con la sua malattia", il vissuto che il soggetto ha della malattia e che porta all'operatore. Scopodell'agenda: restituire al pz competenze, diritti e libertà, opportunità di esprimere le proprie scelte e di utilizzare le proprie risorse nella massima autoconsapevolezza di sé.
Le dimensioni dell'agenda (sempre presenti in tutti i pz ma con contenuto specifico e personale, si influenzano a vicenda):
Idee, interpretazioni/frame di malattia [ho un tumore all'esofago come mio padre]:
- Tentativi ("modelli ingenui") del pz di darsi una spiegazione sui sintomi della malattia, formulando delle ipotesi sulle cause e cercando dei rimedi di malattia
- Area cognitiva/razionale/retrospettiva, "mi spiego quello che è successo" → per esplorarla faccio delle domande
- Frame → "cornici" di significato costruite dal pz e contenenti una serie di comportamenti che sono coerente conseguenza dell'idea che si è fatto il pz della malattia
- "le ho detto che va tutto bene ma la vedo perplesso.
- I sentimenti sono una costante risposta all'essere malati, ma occhio alle generalizzazioni: "tutti i pz hanno paura della malattia" non è vero, può essere paura, rabbia, incertezza, fastidio, apparente indifferenza, etc. ed inoltre la paura stessa può essere legata a diverse motivazioni.
- In una relazione profonda va gestita appena emerge, non si può posticipare perché sarebbe fuori luogo riprenderla in un altro momento, va fatta appena il pz dà il segnale.
- Si riferisce alla risposte emotive che il pz manifesta verso la malattia, la sua evoluzione o la terapia e possono essere molteplici e contraddittori, "ai sentimenti non si comanda".
- "Lei parla di paura. Mi faccia capire meglio, paura di cosa?"
- Aspettativa:
anticipazione che il pz ritiene debba accadere nella visita medica o come risultato dell'incontro clinico o come risultato del progredire della sua malattia → es.“cosa si aspetta dal nostro centro?” piuttosto che “che cosa gli hanno detto negli altri centri?”
Desiderio: ciò che il pz si augura che accada pur non ritenendo possibile o realistico
Aspettative e desideri vanno indagati e compresi ma non necessariamente soddisfatti
In molti casi può essere vantaggioso memorizzare desideri/aspettative e riaffiorarli in un secondo momento.
Vorrei non mi parlasse anche oggi di dieta (desiderio) ma lui ha in mente solo quello (aspettativa)
Contesto e conseguenze [mio padre è morto per un tumore all'esofago]
Elementi familiari, sociali, lavorativi presenti nella vita del pz che da un lato influenzano tutte le dimensioni dell'agenda ma dall'altra subiscono le influenze della malattia e delle decisioni cliniche
relative
Gli elementi che costituiscono l'area del contesto sono presenti e silenziosi nella vita del pz prima della comparsa della malattia: a causa dei sintomi percepiti essi attivano e modulano le idee, i sentimenti e le aspettative del pz.
Conseguenze della malattia: insieme di idee e sentimenti che il pz formula a causa della malattia, sul proprio contesto futuro.
A muore per neoplasia cerebrale (contesto). B, sua migliore amica, un giorno ha cefalea (sintomo) e va dal medico perché pensa di avere una neoplasia cerebrale (area dei sentimenti e delle idee).
Quando si indaga l'agenda:
- Concetto dei cues (indizi) & prompts (suggerimenti): segnali verbali e non, consapevoli e inconsapevoli, del vissuto di malattia del pz. Potenziali segnali:
- Termini su cui il pz modifica il tono della voce
- Argomenti introdotti dal pz ed apparentemente svincolati dal contesto (es. sa, con quello che è successo a mio zio..)
- Temi reiterati soprattutto al termine della
visita (es. ripetere più volte “sonopreoccupato”)
Sono un’occasione per comprendere la prospettiva del pz ma è il professionista a decidere seesplorarli o meno:
- Se non li esplori (cut-off, ignori le espressioni che si riferiscono l’agenda per sposatare lacomunicazione su un versante tecnico): “poi mi è venuto mal di testa *indicaposteriormente il collo* e mi sono molto preoccupato” – “mi faccia capire meglio che tipodi dolore è”
- Se li esplori: “quindi un dolore alla base della nuca. E perché si è preoccupato così tanto?”
Comunicazione centrata sul pz → considera il pz in una concezione olistica (sia dal punto di vista biologico/fisicoche mentale/psicosociale) → si esplora il vissuto.
Dimensioni considerate:
- Prospettiva bio-psicosociale
- Considera il pz come persona (soggettività): il significato personale della malattia per ogni singolo pz
interazione fra le parti2. Modello patient centred (Paradigma di C. Rogers):la relazione è un incontro (relazione professionale) tra due persone in cui una si trova in sofferenza, confusione,conflitto, disabilità e l’altra è dotata di grado superiore di adattamento, competenza ed abilità → Empowerment.Rogers dice che la relazione d’aiuto è una relazione in cui almeno uno dei due ha lo scopo di promuoverenell’altro la crescita, lo sviluppo, la maturità ed il raggiungimento di un modo di agire più adeguato ed integrato.Competenza d’aiuto: capacità di dare vita ad una relazione umana in modo consapevole, controllato edintenzionale, padroneggiando razionalmente abilità che “sono un tutt’uno con ciò che si è”.Condizioni che servono all’infermiere nella relazione d’aiuto:
- Accettazione incondizionata o considerazione positiva (paradigma rogersiano)
Capacità di separarsi dal passato