DIAGNOSI: RISCHIO DI INFEZIONE
Correlato a ferita
Obiettivi: il neonato non presenterà segni e/o sintomi di infezione
Interventi: monitoraggio della ferita per individuazione di segni di infezioni (colore, odore, secrezioni); disinfezione della ferita/medicazione della ferita; valutazione di sintomi di infezione (colorito, refill, FC, FR, PA).
ASSISTENZA AL NEONATO SANO ALLA NASCITA
Precoce contatto tra madre e neonato subito dopo il parto, favorisce il successo dell'attaccamento al seno e la costruzione del forte attaccamento madre-neonato (BONDING).
Il modello organizzativo ottimale è quello del ROOMING-IN
Monitoraggio alimentazione per evitare la disidratazione, l'eccessivo calo ponderale e l'ittero.
Segnalare l'emissione di urina e meconio
Cura della cute e del moncone ombelicale
Ambiente:
Ambiente caldo (25-28°C)
Asciugatura del neonato
Aspirazione solo se necessario
Contatto pelle a pelle
momento:- Peso e misure
- Profilassi oftalmica (entro 1 ora dal parto) per la prevenzione delle infezioni
- Somministrazione di vitamina K intramuscolo per prevenire la malattia emorragica del neonato
- Bagnetto (detergenti che non alterano il pH della cute)
Dovrebbe essere praticato in sala parto, allo scopo di verificare la presenza di anomalie congenite e/o situazioni di emergenza in modo da poter decidere sul tipo di assistenza che il bambino necessita.
Vanno determinati: peso, lunghezza, circonferenza cranica.
Si deve controllare palato e frenulo per escludere malformazioni.
Aspetto della cute del neonatoLa cute è normalmente di colorito roseo tendente al rosso.
Durante i primi giorni si possono avere secchezza o desquamazione, specialmente a carico delle pieghe dei polsi e delle caviglie. In caso di presentazione di vertice, a causa della pressione esercitata durante il parto, possono essere presenti petecchie sul cuoio capelluto e sul volto.
Nelle prime
24 ore di vita può essere presente una cianosi periferica a carico delle estremità. L'acrocianosi neonatale è il colorito cianotico che talvolta si può riscontrare alle mani e ai piedi di un neonato sano. È una falsa cianosi dovuta all'immaturità della circolazione periferica del neonato, che comporta un rallentamento della circolazione nelle mani e nei piedi. Un'altra condizione in cui un neonato sano può diventare cianotico è quando piange vigorosamente trattenendo il respiro. Rispetto ad un adulto la cute del neonato: - Ha epidermide e derma più sottili (più sensibile agli stimoli esterni) - Ha meno melanina - Perde più acqua (cute secca, desquamata) La cute del neonato pretermine si presenta sottile e delicata e tende ad essere intensamente rossa; nei neonati estremamente pretermine la cute appare quasi gelatinosa, sanguina facilmente. La vernice caseosa ricopre la maggior parte del corpo dopo.le 24 settimane di gestazione e si riduce dalle 40 settimane in poi. E' una sostanza che riveste la pelle del feto prima della nascita. Ha colore biancastro, contiene cellule epidermiche e secrezioni sebacee; il suo scopo è la protezione del feto dalla macerazione provocata dal liquido amniotico e la regolazione della sua temperatura. Dopo la nascita la sua funzione viene meno, perciò la maggior parte viene eliminata mediante l'uso di sostanze oleose, anche per evitare danni alla pelle causati dai lipidi; una piccola quantità viene però lasciata come protezione. Funzioni: - Protezione da liquido amniotico - Protezione del feto da infezioni - Lubrificante durante il parto - Regolazione della temperatura post-partum Cura della cute Il bagno è consigliato 1-2 giorni dopo la nascita. Va eseguito a giorni alterni, meglio se ogni 3-4 giorni, con detergenti delicati e neutri. Si sconsiglia l'uso routinario di creme, oli, salviette profumate. Neiprematuri non eseguire il bagno/doccia di routine. Temperatura dell'acqua tra i 32 e i 36 gradi.
Circa il 50% dei neonati a termine sviluppano 1-3 giorni dopo la nascita piccole papule bianche (1-2mm) e, talvolta vescicopustolose, su base eritematosa. Questo rash benigno, "eritema tossico" persiste anche per alcune settimane. È solitamente distribuito su: viso, tronco, estremità. Cause: sconosciute, cura: nessuna.
Taglio del cordone ombelicale
Alla nascita il neonato è congiunto alla madre tramite il cordone ombelicale che viene serrato in due punti con una apposita pinza sterile prima di essere reciso. Tale atto può avvenire precocemente (primo minuto dalla nascita) o tardivamente (120 secondi) prima dell'espulsione della placenta. Quando avviene tardivamente aumentano nel neonato i valori di emoglobina ed ematocrito.
Migliora l'adattamento cardiopolmonare
La ferritina rimane maggiore fino a 6 mesi di vita
Aumenta rischio di
- Traumi da parto
- Conseguenti alle forze meccaniche che intervengono durante le varie fasi del parto.
- I principali fattori che possono favorire il trauma da parto sono:
- Macrosomia
- Travaglio prolungato
- Presentazioni anomale del feto
- Pasto distocito (non fisiologico, che richiede l'intervento medico)
- Tra i principali traumatismi da parto, vi sono:
- Ematomi, petecchie del volto e capo
- Emorragie sub-congiuntivali
- Cefaloematoma: distacco del periostio di una o più ossa della teca cranica (in genere parietale o occipitale) con diffusione ematica a livello sottoperiosteo che determina una tumefazione a margini netti del cuoio capelluto. L'ematoma appare molle, elastico e si risolve spontaneamente in qualche settimana.
- Frattura della clavicola: spontanea o provocata dalle manovre ostetriche nel parto distocico. Si manifesta con dolore, edema, impotenza funzionale dell'arto e assenza del riflesso di Moro dal lato affetto. In genere non comporta
implicazioni e si risolve spontaneamente in un paio di settimane.
Paralisi del plesso brachiale: avviene durante l'espletamento del parto, a seguito dello stiramento dovuto all'eccessivo allontanamento del capo del neonato dalla spalla, con distorsione o strappo delle strutture nervose. Nei primi giorni di vita l'arto si presenta flaccido, con deficit di mobilità o paralisi. Necessita di presa in carico fisioterapica e a volte di intervento chirurgico. In base alla gravità della lesione vi può essere recupero totale già entro il secondo mese di vita, parziale o nullo.
ADATTAMENTO ALLA VITA EXTRAUTERINA
Si realizza durante le prime ore di vita; è un processo fisiologico complesso che interessa soprattutto l'apparato respiratorio e quello circolatorio.
La FC del neonato alla nascita: 120-180 battiti/min
Nei primi giorni di vita: 100-160 battiti/min
Durante le fasi di agitazione motoria e di pianto, sono fisiologicamente presenti
accelerazioni di 15-20 battiti/min. Tuttavia, essa può ridursi significativamente durante il sonno (fino a 70-80 battiti/min).
La P.A. del neonato a termine è di circa 60 mmHg la sistolica e 40 mmHg la diastolica.
Alla nascita l'inizio della respirazione richiama ai polmoni una grande quantità di sangue che provoca un aumento di pressione nelle vene polmonari e in atrio sinistro.
I mutamenti pressori causano la chiusura del forame ovale e il richiamo di sangue ai polmoni provoca la chiusura del dotto di Botallo. Chiusure effettive tra il 30° ed il 90° giorno di vita.
Durante la vita intrauterina, i polmoni sono colmi di fluido fetale non essendo ancora necessaria la funzionalità polmonare per gli scambi gassosi che avvengono tramite la placenta e il cordone ombelicale.
Poco prima del parto e durante la nascita, grazie ad uno stimolo endocrino, tale fluido migra verso gli interstizi polmonari dove viene riassorbito dal torrente circolatorio in poche
ore. Distress respiratorio nel pretermine Quadro clinico da carenza: distress respiratorio nel pretermine. Prevenzione: somministrazione di cortisone nelle gravide a rischio di parto pretermine (bentametasone ripetuto a intervalli di 24 ore). Somministrazione di surfactante artificiale nei neonati con RDS nati prematuri. Il neonato inizia a respirare spontaneamente, con un'attività regolare a 1 minuto dalla nascita. La respirazione del neonato, la frequenza e il ritmo variano significativamente in rapporto al pianto, allo stato di veglia o di sonno. La FR alla nascita: 30-80 atti/min La FR nei primi giorni di vita: 30-60 atti/min Nel neonato il respiro è quasi esclusivamente addominale. Alterazioni nel distress respiratorio: - Bradipnea: < 20/min - Tachipnea: > 60/min - Respiro periodico - Apnea Adattamento termico La TC fetale è circa 0,5 °C superiore a quella materna. Il passaggio all'ambiente esterno richiede che il neonato metta in moto meccanismi.di termogenesi per contrastare la perdita di calore (aumento del metabolismo cellulare, utilizzo dei depositi di lipidi). La produzione di calore avviene attingendo alle riserve di glucosio e tramite lipolisi. Il neonato è particolarmente soggetto a ipotermia per i suoi meccanismi di termogenesi ancora inefficaci ed è maggiormente a rischio il pretermine a causa di:- Cute sottile
- Vasi ematici superficiali
- Superficie corporea elevata rispetto al peso
- Scarse riserve di grasso sottocutaneo
- Vasocostrizione
- Aumento consumo di ossigeno
- Ipoglicemia
- Distress respiratorio
- Ipossia
- Letargia/irrequietezza
- Vasodilatazione
- Disidratazione
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