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Infermieristica Relazionale

Professor Gigliotti

1 - Infermiere come personale di contatto

L'infermiere è il personale di contatto con il paziente e impersonifica la struttura ai suoi occhi. L'importanza dell'infermiere è rafforzata dalla simpatia, indifferenza o antipatia che suscita nel cliente e soprattutto dalla professionalità e credibilità che sa ispirare.

In questa ottica i due compiti principali dell'infermiere sono due:

  • Servire il cliente
  • Rappresentare e difendere gli interessi aziendali (interessi monetari, deterioramento della struttura, ecc.)

Il personale di contatto si trova al centro fra gli interessi aziendali e gli interessi del cliente, questi ultimi sono principalmente:

  • Ricevere il miglior servizio al minor costo
  • Ricevere un servizio immediato
  • Essere riconosciuto e trattato con privilegio

Le strategie di difesa del personale possono essere di due tipi:

  • Strategia burocratica (protezione fisica
con barriere di varia natura o con la regolamentazione)

Strategia lassista (soddisfare tutte le domande del cliente anche se non sono conformi al suo campo di competenza, con un dispendio però di tempo e denaro)

Invece il personale di contatto è portato a gerarchizzare i clienti e le regole dell'azienda, inoltre compie delle scelte e in caso di conflitto non insiste ma delega a un collega.

I ruoli del personale di contatto sono due:

  • Operativo: insieme di operazioni da effettuare, dare istruzioni, ecc.
  • Relazionale: compiere le proprie funzioni in modo efficiente e gradevole al cliente

Il lato relazionale è formato da tre elementi principali:

  • Immagine: pulizia, ordine, pettinatura, abbigliamento, ecc.
  • Gesti: gestualità armoniosa, disponibilità immediata, ecc.
  • Parole: espressioni usate, semplicità discorsiva, ecc.

Le difficoltà che si possono incontrare sono ad esempio la difficoltà di

reperirepersonale a proprio agio sia nel ruolo operativo che nel ruolo relazionale, oppure la declassazione dell'infermiere visto che occupa la parte inferiore dell'ascala, sia come livello gerarchico e sia come retribuzione, o ancora la ripetitività del proprio lavoro che può trasformarsi in noia. Una cosa molto importante nel personale di contatto è quella di definire e limitare i ruoli da coprire e questo porta alla limitazione dell'area di discrezionalità (con una posizione psicologica difficile).

2 - IL CODICE DEONTOLOGICO

Il codice deontologico è un elemento irrinunciabile per l'infermiere e il suo esercizio professionale, e serve a guidare l'infermiere nelle scelte morali e bioetiche.

Il codice ci dice che l'infermiere è un care manager, ossia un manager della cura, del curare il malato.

Il codice è formato in modo che ogni articolo o concetto è sostenuto dagli organismi di rappresentanza degli

infermieri.Il codice indica un modello etico da seguire e chiede agli infermieri di riconoscerlo e riconoscersi in esso. I principi bioetici riferiti al paziente sono: autonomia, giustizia, beneficio delle cure e libertà di scelta. Il codice deontologico definisce i modelli di comportamento con particolare riferimento alla responsabilità. Le norme generali di un buon esercizio professionale sono:

  • Formazione
  • Aggiornamento
  • Atteggiamento critico
  • Ricerca
  • Autovalutazione

La parte più dettagliata del codice deontologico definisce i rapporti con la persona assistita. 23 – PROTOCOLLO PER L’ACCOGLIENZA DEL CLIENTE

Lo scopo di questo protocollo è quello di ridurre lo stress da ospedalizzazione e della famiglia e di orientarlo nell'unità di degenza riconoscendolo come persona. In questa fase preliminare il cliente e l'infermiere danno inizio ad una relazione di fiducia. Le risorse che l'infermiere ha a disposizione per

Attuare questo protocollo sono le sue conoscenze, uno spazio dove si ha la necessaria riservatezza e del materiale cartaceo come la documentazione amministrativa e gli opuscoli informativi.

La routine di questo protocollo per l'infermiere prevede:

  • Presentarsi e far accomodare il cliente
  • Si chiede al cliente come sta e se ha qualcosa da domandare
  • Si provvede alle attività amministrative
  • Si accompagna il cliente in camera e lo si presenta agli altri degenti
  • Si mostrano al cliente gli accessori del letto, il comodino, l'armadietto e il campanello di chiamata

Ascolta le domande che cliente e famiglia hanno da esporgli

  • Si spiega la funzione dei diversi operatori e come riconoscerli
  • Si spiega la necessità della visita medica e del colloquio per la raccolta dati
  • Si consegna l'opuscolo informativo, ove presente, e ne spiega i contenuti essenziali

Il cliente accolto male è bloccato in partenza e troverà

difficoltà nell'instaurare con l'infermiere una relazione di fiducia, inoltre la freddezza dell'accoglienza suscita nel cliente il senso di "sentirsi di disturbo". I rischi a cui si va incontro nell'accoglienza del cliente sono ad esempio il fare stereotipi (classificare il cliente in categorie), le interviste modello polizia giudiziaria (con risposte frettolose, superficiali e difensive) e la frettolosità (l'agitazione è la morte dell'accoglienza e della disponibilità). 4 - ADATTAMENTO INEFFICACE DELLA FAMIGLIA 3 Il ricovero di un paziente può causare una crisi all'interno della famiglia perché gli usuali meccanismi di adattamento e sostegno possono essere sconvolti. I fattori scatenanti possono essere: - Malattia di un membro familiare - Alterazione della normale routine familiare - Mancanza di unione familiare - Perdita di controllo - Ambiente ospedaliero inconsueto orestrizione delle visite • Costo delle cure • La conseguenze derivanti da questi fattori possono essere: - Malnutrizione dei familiari - Riposo inadeguato - Incapacità di adattamento alla situazione presente - Espressioni di ansia, rabbia o paura - Espressione di sensi di colpa e di ostilità che non riescono a superare L'infermiere deve aiutare i familiari dimostrando interesse e riconoscendo i loro sentimenti, fornire tempestive ed adeguate informazioni sui trattamenti del paziente, accertare che i familiari abbiano appreso bene le informazioni ricevute, prendersi cura dei loro bisogni fisici e psicologici esortandoli a mangiare e a riposare bene, ecc. 5 - ADATTAMENTO INEFFICACE DEL SOGGETTO Consiste nell'incapacità di utilizzare comportamenti di adattamento in risposta alla percezione di una minaccia con conseguente alterazione dell'equilibrio psico-fisico. I fattori scatenanti possono essere: - Dolore o

inabilità:

  • Privazione del sonno
  • Lo stesso ambiente ospedaliero
  • Perdita della speranza
  • Futuro incerto

Le condizioni necessarie perché uno stimolo provochi un disadattamento sono:

  • Percezione di uno stimolo dannoso
  • Percezione di minaccia per i valori della persona
  • Percezione di possedere risorse inadeguate per far fronte alla minaccia

I sintomi riferiti dal soggetto disadattato possono essere:

  • Anoressia, nausea o vomito
  • Perdita di peso
  • Bulimia
  • Diarrea o stitichezza
  • Iperattività e incapacità a riposare
  • Tendenza ad isolarsi
  • Disturbi del sonno
  • Si sospetta degli operatori
  • Difficoltà a controllare gli impulsi
  • Perdita della libido, impotenza e disfunzioni dell'orgasmo
  • Reazioni correlate alla stimolazione del sistema nervoso centrale (tachicardia)

Si può negare i propri sintomi

  • Collera, ostilità, ansia, depressione
Perdita di fede e disperazione
  • All'esame obiettivo possono riscontrarsi:
    • Espressione che indica ansia o apatia
    • Scarso contatto visivo
    • Ipertensione
    • Tachicardia
    • Aritmie
    • Aumentata frequenza e profondità degli atti respiratori
    • Vomito o diarrea
    • Inquietudine
    • Letargia
    • Sudorazione
  • L'importante per evitare o quantomeno diminuire questi sintomi è molto importante stabilire un rapporto di fiducia con il paziente, trasmettendogli fiducia e benessere, mantenere un contatto visivo appropriato, assicurandosi sonno e nutrizione adeguata, ecc.
  • Anche la mancanza di conoscenze possono creare problemi nell'adattamento del cliente, infatti la modificazione di un problema di salute, una nuova diagnosi, una nuova procedura terapeutica, ecc., possono creare ansia, problemi di varia natura e negazione della nuova situazione.
  • L'infermiere deve cercare di fornire le conoscenze necessarie al cliente per capire ed accettare

la malattia.6 – LINEE GUIDA E PROTOCOLLI

La Legge 251/00 art. 1 comma 1 dice che: “Gli operatori della professioni sanitarie dell’area delle scienze infermieristiche svolgono con autonomia professionale attività dirette a …, utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza”.

Mentre l’art. 1 comma 3 dello stesso articolo dice che: “il ministero della sanità emana delle linee guida per l’attribuzione nelle aziende della diretta responsabilità e gestione dell’assistenza infermieristica e per la revisione dell’organizzazione del lavoro, incentivando modelli di assistenza personalizzata”.

Le linee guida sono state definite dall’Institute of Medicine e sono raccomandazioni formulate allo scopo di aiutare le decisioni dell’operatore, e sono state stilate da società scientifiche, istituti di ricerca e gruppi professionali.

Un esempio di linea guida è

quella per il comportamento in caso di infezioni da HIV. La parola protocollo invece deriva dal greco "protos" e "kolla". È uno strumento che formalizza la successione di un insieme di azioni fisiche o verbali con cui l'operatore raggiunge un determinato obiettivo. Il protocollo è valido quando è di facile comprensione, quando esplicita l'obiettivo, quando è basato sulle conoscenze scientifiche aggiornate, quando è realistico e fattibile e quando può essere modificabile nel tempo in base alla modifica delle conoscenze. Il protocollo FINI invece dice che bisogna: Omogeneizzare i
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A.A. 2012-2013
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SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher wallacekr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Catanzaro - Magna Grecia o del prof Gigliotti Fulvio.