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CONSENSO

Le linee guida si basa sulle opinioni e sull’esperienza dei clinici e degli esperti. Negli anni 50 si

cominciava a far uso dei metodi formali del consenso. Tali discussioni “gruppo di consenso”

prevedono la costruzione di un gruppo di persone per analizzare un problema allo scopo di

raggiungere un accordo. I metodi formali sono stati sviluppati con lo scopo di superare degli

ostacoli legati al fattore umano essi si basavano su:

• Certezza dei numeri

• Autorità

• Razionalità

• Controllo del procedimento

• Credibilità scientifica

Le principali tecniche sono:

Metodo Delfi metodo statistico dove non c’è un incontro tra i partecipanti ma bensì sono

 questionari spediti per posta dove prima fase formulano suggerimenti personalizzati basati

su fattori già prestabiliti dove vengono rispetti e si può ripetere più volte. Questo metodo

viene sviluppato negli anni 50 dal rand corporation fu usata per la formazione prestazioni.

La logica sta dietro a un metodo statistico perché le stime numeriche dei partecipanti

conducono alla valutazione più credibile

Tecnica di gruppo nominale è un metodo dove c’è interazione tra i partecipanti e ci riunisce

 per iniziale una discussione iniziale trascrivendo le idee e pareri e per poi esporle e

discutere

Conferenza sul gruppo di consenso dove c’è una giuria che ascolta e delibera il presidente

 dirige la discussione e delega i compiti. Si dee raggiungere il consenso dove non fosse così

si definiscono punti di vista alternativi. I punti cardinali di tali metodo sono il raggiungimento

di un ‘affermazione individuale e dove l’accordo può essere scarso medio o forte

Sviluppo di consenso

Tale metodo identificare il gruppo che deve essere composto da persone esperte con credibilità in

materia e in più i componenti partecipano più la credibilità sale. Si definiscono scenari o quadri

clinici dove si incomincerà poi la discussione presieduta dal chairman che è al di sopra delle parti e

che tende a moderare ed evitare il fuori tema e polemica

Audit clinico è la verifica delle pratiche assistenziali con lo scopo di realizzare il miglioramento di

qualità dell’assistenza e ottimizzare i loro esisti. Esso si realizza mediante la verifica che valutano:

struttura, processo, esiti. Non deve essere confuso con la ricerca scientifica perché la ricerca

scientifica ha come obiettivo quello di individuare qualsiasi siano le pratiche assistenziali più

idonee per migliorare gli esiti. L’audit parte da ciò che la ricerca ha già definito. L’audit ha come

obiettivo l’autovalutazione della pratica erogata ed approvare modifiche. l’audit prevede

l’esecuzione di fasi che sono:

• Fase preliminare (identificare i partecipanti del gruppo di progetto argomento e gli obiettivi)

• Fase di misurazione

• Fase di analisi

• Fase di valutazione

• Fase di attualizzazione

Anche l’audit clinico è consigliato l’uso del protocollo che riporta la pianificazione e i dettagli dei

diversi passaggi favorendo la comunicazione fra i membri del gruppo. Fase 1 individuazione del

gruppo per la progettazione dell’audit; fase 2 si focalizza l’argomento e i criteri per la valutazione

Esempio

Argomento: i nostri pazienti portatori di catetere vescicale hanno una più alta incidenza di infezioni

rispetto i non portatori di cateteri

Quesito: la nostra pratica nella gestione del catetere è una forma, la pratica migliore per prevenire

le infezioni nel tratto urinario

Obiettivo: migliorare l’assistenza nella gestione del catetere e ridurre i rischi di infezioni.

Gli standard assistenziali sono pratiche cliniche migliori individuate per mezzo delle linee guida

possono essere minimi, eccellenza, accettabili. Le caratteristiche sono affidabilità, validità,

flessibilità, verificabilità

Gli standard devono essere valutati mediante gli indicatori. Identificare gli standard individua il

comportamento dell’equipe mentre gli indicatori indicano la misura come deve essere fatto. Per

misurare la pratica assistenziale esistono i criteri che sono:

• Di struttura si valutano modalità conoscenze del paziente

• Di processo si utilizzano le scale di valutazione per correggere il deficit del paziente

• Di risultato è la% dei pazienti che è adeguato, denominato anche risultato atteso

La raccolta dei criteri può essere di 2 modi

• Prospettivamente

• Retrospettivamente EVIDENCE BASED NURSING (EBN)

EBN è l’infermieristica basata sulle prove di efficacie, ossia ricerca scientifica applicabile. È

l’integrazione alla propria esperienza clinica con le ricerche scientifiche biomediche e le preferenze

del paziente in un contesto di risorse disponibile

Dal paradigma tradizionale al paradigma Eb

In passato le competenze erano basate sull’autorità del settore. Gli strumenti sviluppati erano gli

esperti, libri testo e consenso di consenso. Negli 90 si diffonde un nuovo paradigma non solo

comprendeva l’esperienza degli infermieri implementa le sue conoscenze con la volontà del

paziente e le miglior ricerche. si verificano cambiamenti sugli infermieri ci furono un aumento della

formazione base, percorsi formativi universitari e progetto di formazione, aumento delle

conoscenze. L’infermiere doveva avere la capacità educativa (insegnare coordinare e facilitare),

avere la capacità di ricerca clinica orientata ai risultati, integrare con altre figure.

Nel vecchio paradigma l’assistenza era costituito da un bagaglio di esperienze ed osservazioni

derivati dalla propria esperienza personale. La conoscenza dei meccanismi fisiopatologici erano

una guida alla pratica clinica. L’esperienza di settore servivano a generale delle valide linee guida

di comportamento clinico. Il professionista sanitario sapeva casa era meglio per il paziente.

La medicina aneddotica è alla base del paradigma storico e si basava sull’esperienza sulla

conoscenza dei meccanismi biofiosologici e sul buon senso. Invece nel nuovo paradigma

l’assistenza è esperienza e utilizzo di strumenti per ridurre le proprie osservazioni. Lo studio delle

fasi fisiopatologiche non è sufficiente per derivare le linee guida. La comprensione di regole

metodologiche è la base per poter interpretare la letteratura scientifica. Il professionista cercava di

migliorare le informazioni e le proporre all’attenzione dei pazienti.

La medicina basata sulle evidenze scientifiche si basava sulle prove di efficienza e sulla ricerca i

cui i risultati vengono applicati al paziente.

EBN è un processo di autoapprendimento in cui l’assistenza al paziente individuale stimola la

ricerca della letteratura biomedica di informazioni clinicamente rilevanti, diagnostiche, prognostiche

e terapeutiche o relative ad aspetti della pratica clinica.

Evidenze sono conoscenze che derivano da prove di efficacia e permettono l’acquisizione di nuove

informazioni partendo dal dato empirico.

Il EBN risale con Pierre Charles Alexandre Lovis che applico la statica alla medicina. Si affidava on

più sull’esperienza individuale ma in relazione ad ampie serie di esperimento. Il problema preso in

considerazione fu il trattamento della polmonite per mezzo del salasso, la conclusione fu che

questo procedimento non otteneva nessuna utilità anzi si rilevava inutile. Il decorso della malattia

non variava in relazione al giorno in cui si cominciava il salasso ma alla frequenza di quantità di

sangue prelevato.

nel 1972 un altro epidemiologo Archibald Cochrane affermò: È una grossa colpa della professione

medica che non si sia ancora riusciti a produrre un meccanismo per il quale le conoscenze

sull’efficacia degli interventi sanitari vengano controllate periodicamente in modo critico nel loro

insieme e per il quale la ricerca futura sia pianificata sapendo con precisione quali sono sul serio le

questioni controverse. Da Queste considerazioni portarono nel 1992 alla nascita del primo

Cochrane Center a Oxford

In passato l’infermieristica era considerata una professione sanitaria ausiliaria a quella del medico

DPR 225/1974. Ci furono dei cambiamenti legislativi come DM 739/94 e Legge 42/99 DPR

225/1974

L’assistenza infermieristica è un processo complesso che tiene conto dei seguenti fattori:

1) Situazione clinica (personalizzazione dell’assistenza)

2) Obiettivi assistenziali

3) Risorse disponibili (materiali e intellettuali)

4) Esperienza clinica

5) Evidenze scientifiche (quando disponibili)

Esperienza clinica: abilità e capacità di individuare rapidamente le caratteristiche peculiari di ogni

singolo paziente, di entrare in empatia con lui.

Desideri del paziente: preferenze, preoccupazioni, aspettative, valori etici

Migliori evidenze prodotte: risultati validi, generalizzabili, clinicamente rilevanti che emergono da

studi clinici condotti da colleghi appartenenti alla comunità scientifica mondiale

EBN si avvale di 4 processi:

• Analisi della pratica clinica e identificazione dei problemi

• Tradurre le incertezze in quesiti da ricercare

• Ricercare in letteratura le possibili risposte ai quesiti

• Analizzare criticamente gli articoli recuperati

I problemi più comuni che si posso incontrare nella formulazione di una buona domanda sono i

dubbi e il tempo

Mettere a fuoco la domanda Focalizzando la domanda si chiarisce l’obiettivo di ricerca Scrivete

tutte le domande che vi vengono in mente (brainstorming)

La formulazione si avvale del metodo Pico cioè un metodo che serve a estrapolare termini del

quesito e facilitare il processo

Esso è un algoritmo di 4 parole

1. Persona Chiedersi: come descrivere un gruppo di pazienti simili al mio (bilanciare

precisione con la brevità)

2. Intervento Chiedersi: quale intervento principale sto prendendo in considerazione (essere

specifici)

3. Intervento di controllo Chiedersi: qual è la principale alternativa da comparare all’intervento

prescelto (essere specifici)

4. Risultato Chiedersi: che cosa spero di ottenere o cosa realmente può produrre questo

intervento (essere specifici)

L’EBN è il processo mediante il quale l’infermiere assume decisioni cliniche utilizzando le migliori

ricerche disponibili (chiarire quali siano i migliori studi ricercati). Ogni anno vengono pubblicati oltre

3 milioni di articoli in varie testate scientifiche, secondo uno studio il 70-80% contengono

informazioni inutili per una non corretta metodologia e perché irrilevanti da un punto di vista clinico

Gerarchia dei fonti

È una classificazione dei fonti che serve per dividere se esse sono:

1.

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
20 pagine
3 download
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisheba di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica generale e clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Guerriero Alfonso.