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INTRODUZIONE
Fino al 1900 la salute veniva considerata come assenza di malattia. In quegli anni le malattie erano perlopiù infettive come la lebbra, peste, tubercolosi.... Questo aspetto cambia quando l'OMS, nel 1946, definisce la salute come "lo stato di completo benessere fisico, psichico e sociale che non si riduce alla sola assenza di malattia". Viene successivamente aggiunto anche il fattore ambientale, in quanto un soggetto che vive in città e quindi in un luogo più inquinato sarà maggiormente soggetto a malattie rispetto a un cittadino della campagna.
Col passare del tempo vengono date direttive per far si che tutti i governi si adoperino, attraverso un programma di educazione alla salute, a promuovere uno stile di vita che garantisca un alto livello di benessere. Il benessere dei cittadini porta al benessere della comunità.
È necessaria una visione olistica (dal greco olos = tutto, intero, totalità), secondo cui...
l'uomo non è formato da parti indipendenti, bensì è visto come insieme delle sue parti (corpo - mente - spirito). Mentre, al contrario, la medicina con l'andare del tempo ha sviluppato una frammentazione sempre più profonda, specializzandosi in tutte le branche mediche, rispondendo così con maggiore immediatezza e efficienza. Il rischio però è che si perda il quadro d'insieme, e quindi non si ha, appunto, la visione olistica. Es. un dermatologo non si può occupare del mal di testa, ma deve farlo un neurologo. Colui che è chiamato a mantenere questa visione di insieme è il medico di base. L'infermieristica, fino ad oggi, ha fatto una scelta diversa: farsi carico della persona nella sua interezza, ovvero è responsabile della sua assistenza generale. Per tutti gli anni 70/80 per qualsiasi forma di accertamento o intervento, era previsto un periodo di ricovero in cui il paziente.veniva sottoposto a tutti gli esami di routine come quelli ematici e l'elettrocardiogramma, in seguito veniva sottoposto all'intervento e rimaneva ricoverato anche per il periodo di convalescenza; i costi erano, quindi, notevoli.
Con il tempo il sistema ha dovuto valutare però cosa poter garantire e cosa no.
I tre elementi che compongono la professione infermieristica sono:
- sapere, knowledge. Gli infermieri hanno un sapere scientifico rispetto a come farsi carico rispetto i problemi di una certa persona. È un corpo di conoscenze specifiche e specialistiche dei processi di assistenza e diviene in grado di definire, pianificare e gestire il processo assistenziale. Per fare ciò vengono sviluppate delle skill, cioè delle abilità. Le abilità non ci dobbiamo dimensionare solo sull'abilità gestuale, che sono molto importanti perché ci permettono di applicare le procedure assistenziali ma prendiamo in considerazione anche l'abilità di osservare.
- management e competenza nell'ambito della clinica. Questi assi si sviluppano su 4 livelli:
- livello dell'infermiere generalista laureato con un percorso di laurea di primo livello
- infermiere con perfezionamento tramite corsi di perfezionamento aziendali con cui acquisisce una specifica competenza
- infermiere esperto con master di primo livello
- infermiere specialista
- STORIA DELL'INFERMIERISTICA
O. Con l'unificazione del Regno di Italia nel 1865 L n.2248 si inizia ad avere più attenzione per la sanità e inizia a nascere il bisogno di uniformare anche la legislazione in materia di assistenza infermieristica e ospedaliera. Si parla per la prima volta di assistenza sanitaria. Prima legge organica sulla sanità. Adesso l'assistenza sanitaria è nelle mani del ministero dell'interno e non più affidata ad azioni di carità e benevolenza (solo le comunità cristiane si occupavano dei malati).
O. Data l'esigenza di
- Legge Crispi. L n.6972 del 17 luglio 1890 prima legge organica che istituisce il concetto della pubblica assistenza e beneficienza. Questa legge si affianca agli istituti religiosi che si sono sempre fatti carico dell'ammalato per garantire il bene salute. Riprende il concetto di igiene. Le strutture caritatevoli come ospedali, case
di riposo, opere pie sono trasformate da enti privati in IPAB(istituto pubblico di assistenza e beneficienza) in cui lo Stato si fa carico dei costi delle prestazioni. Ha lo scopo di tutelare il bene salute e garantisce il rispetto del diritto di assistenza ospedaliera.
A seguito della Legge Crispi nascono le mutue assicurazioni con le quali i cittadini potevano avere l'assistenza sanitaria di base attraverso delle piccole forme contributive. Questo non era garantito a tutti ma solo ai lavoratori. Gli altri erano scoperti sul piano assistenziale, come bambini, anziani...
Che cosa si intende per legge organica?
La storia italiana si contraddistingue per il tema dell'unificazione del territorio (nell'800 in particolare); precedentemente l'Italia era frazionata in tanti stati. Quando in maniera normativa si usa l'accezione di atto organico/legge organica, si vuole dire che è un atto normativo che riordina quella particolare disciplina e, nel riordino, diventa
L'unico atto normativo di riferimento. Prima dell'unificazione, essendoci degli stati indipendenti fra loro, ognuno, nel proprio contesto, normava in ragione della propria specificità. Con il sistema repubblicano in varie materie si è dovuto rappresentare nuovamente l'organicità, facendo ordine, affinché su tutto il territorio nazionale ci potesse essere l'unico riferimento normativo su quella particolare disciplina.
O. Regio Decreto 15 agosto 1925 n.1832. Nascono le scuole convitto per infermiere sotto controllo dello Stato. Corsi biennali che rilasciavano il diploma per l'esercizio di professione di infermiera. Le scuole avevano una valenza regionale ed erano presso gli ospedali. La direttrice del convitto era l'unica infermiera che era presente nell'amministrazione. Chi voleva inserirsi nel mondo assistenziale doveva assumere tutti i caratteri di questo mondo, non si apriva al mondo maschile ma solo alle giovani donne vergini.
che entravano in convitto e che avrebbero vissuto una vita di studio e di approfondimento del contesto sanitario. Esse rimanevano laiche per poi, alla fine della scuola, riprendere la loro vita. Tantissime ore di studio e di tirocinio e i docenti erano solo medici. Perché le donne? Perché si riteneva che l'assistenza richiedesse tutte quelle attività che la natura aveva messo nelle mani della donna. Vuol dire quindi che lei stessa doveva farsi carico della persona malata. Scuole a numero chiuso in cui si richiedeva il titolo di studio della licenza media di primo grado ma non era obbligatoria perché se si aveva il consenso delle massime figure del paese era sufficiente anche la licenza elementare. Col passare degli anni le regole si allentano e ritroviamo negli ospedali due figure: l'infermiere professionale e quello generico. Nel 1934 nasce il secondo testo unico delle leggi sanitarie, un insieme di norme che coordina i precedenti provvedimenti e diventa iltesto di riferimento fino alla nascita della Cotituzione. Introduce il concetto di prevenzione con i vaccini. O. RD 1310/1940 nasce la figura dell'infermiere generico che era una figura infermieristica che prevedeva un corso di un anno, non obbligava il convitto ed era sotto la responsabilità dell'infermiere professionale. Iniziano a inserirsi anche degli uomini. O. La prima grande e importante tutela sul fronte salute si ha proprio con la nascita della Repubblica Italiana e nel 1948 viene redatta la Costituzione. Viene riconosciuta la salute non più come privilegio per alcune categorie professionali ma un bene di cui tutti devono godere. L'art. 32 enuncia: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. (Lo Stato per la prima volta si fa carico di garantire questo bene per tutti. La salute diventa un diritto individuale e della collettività.) Nessunopuò essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. (ogni cittadino è lasciato libero di scegliere)