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DIAGNOSI PREOPERATORIA:
Ansia, correlata a trauma recente, intervento chirurgico imminente e insufficiente conoscenza della routine preoperatoria e postoperatoria e delle sensazioni postoperatorie
DIAGNOSI POST-OPERATORIA:
Dolore correlato a trauma e spasmi muscolari
Obiettivo: Il paz riferirà sollievo dal dolore dopo le misure volte ad alleviarlo
Interventi: mantenere allineati i segmenti corporei muovendo l'assistito con delicatezza sostenendo l'arto con le mani o con cuscini; utilizzare rulli per sostenere l'arto in posizione neutra; prima dell'intervento posizionare il paziente sull'arto fratturato solo con l'ausilio di cuscini; insegnare e verificare l'uso dell'analgesia controllata dall'assistito se controllata nel caso in cui non sia controllata valutare il dolore più volte nell'arco della giornata e invitare il paziente a riferirlo; riferire al medico un dolore refrattario alla terapia antalgica.
Compromissione
della mobilità, correlata a dolore e compromissione della deambulazione, - limitazioni postoperatorie Deficit nella cura di sé, correlato a prescritta restrizione di attività, - obiettivo: L'utente partecipa alla cura di sé nella misura maggiore possibile considerando le sue condizioni e il suo stato - interventi: collaborare con il paziente a stabilire le priorità della cura di sé; tutto ciò che il paziente può svolgere in autonomia deve continuare a farlo; assicurare la terapia fisica; prevedere tra le varie attività anche quelle di riposo; istruire l'utente o la famiglia sui modi in cui modificare l'ambiente domestico in modo da facilitare tutte le attività. Rischio di confusione mentale acuta, correlata ad agenti di stress associati alla frattura ed all'intervento. - Obiettivo: Il paz non mostrerà segni di confusione mentale - interventi: educare famiglia e assistenti sulla situazione esui metodi di risposta ad essa; assumere un atteggiamento empatico e rispettoso; verificare che vengano adottati comportamenti rispettosi; cercare di ottenere informazioni riguardo argomenti di conversazione utili, incoraggiando la conversazione e a riportarlo alla realtà spazio tempo; usare toni medi e tenere il contatto visivo; ascoltare quello che il paziente ci comunica e se necessario mantenere un contatto anche fisico; trasmettere un senso di protezione dimostrandosi sorridenti, spiritosi e non frettolosi; incoraggiare i familiari a portare oggetti; non aggravare la confusione mentale; informare il paziente e renderlo partecipe; evitare se possibile i mezzi di contenzione, metterlo in stanza con altre persone, chiedere aiuto ai familiari. Rischio di stipsi, correlato a immobilità • PROBLEMI COLLABORATIVI: embolia, sindrome compartimentale, lussazione dell'anca, trombosi, sepsi, emorragia/shock • obiettivo: l'infermiere individua inManiera tempestiva segni e sintomi di complicanze; in unpaziente confuso controllare i segni oggettivi.
ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE SOTTOPOSTO AD AMPUTAZIONE DI ARTO
amputazione: distacco o rimozione chirurgica programmata di un arto, o distacco traumatico. Le amputazioni possono essere fatte a diversi livelli, a partire dalla falange distale di un dito, fino ad arrivare ad ua emipelvectomia, nel caso di una gamba, o alla disarticolazione della spalla nel caso del braccio. Sono interventi importanti sia dal punto di vista fisico, in quanto prevedono un complesso programma riabilitativo, sia da un punto di vista psicologico. L'equipe infatti sarà composta da più figure professionali tra cui anche uno psicologo. Il paziente sarà aiutato con degli ausili come la sedia a rotelle, se previsti anche una protesi. Immediatamente dopo l'intervento dobbiamo prevedere le disabilità secondarie come: le contratture in particolare di anca e ginocchio, ci sono
esercizi da dover svolgere non appena la persona si è stabilizzata clinicamente.
TRATTAMENTO DEL MONCONE:la parte distale risulta edematosa e richiede diversi giorni per assestarsi, per questo motivo viene sottoposto ad un bendaggio elastico che va cambiato frequentemente per evitare che la ferita si infetti. L'applicazione dei bendaggi elastici richiede una competenza. La deambulazione precoce con l'ausilio di una protesi temporanea permette al paziente di rendersi attivo, facilita l'assottigliamento del moncone, evitando la stasi venosa, previene le contratture, riduce il dolore dell'arto fantasma, incidendo positivamente sul percorso riabilitativo.
L'incavo della protesi deve essere aderente al moncone, via via che si assesta il moncone si arriva alla protesi definitiva che deve essere leggera e deve porre il paziente in sicurezza, spesso viene ritardata di alcune settimane così da avere la misura definitiva.
I pazienti devono essere educati alla cura
del loro moncone, dal momento che la protesi è creata solo per la deambulazione, i pazienti la devono rimuovere prima di andare a letto, il moncone deve essere ispezionato, lavato, idratato, asciugato bene, se risulta infiammato può essere necessaria una terapia antibiotica, se si trova una situazione di continuo della cute la protesi non va messa. La cala del moncone deve essere cambiata tutti i giorni. La protesi standard non è resistente all'acqua e non devono essere applicate fonti di calore sulla protesi stessa. COMPLICANZE: il disturbo più frequente è il dolore al moncone, il dolore può essere di intensità più o meno grave, solitamente riferito alla palpazione o con la protesi. Il dolore dell'arto fantasma può essere riferito fino a diversi mesi dopo l'intervento, spesso è presente se il paziente riferisce dolore prima dell'operazione, va scomparendo piano piano con il tempo. DIAGNOSI PREOPERATORIA: Ansia,correlata a insufficiente conoscenza della routine postoperatoria, delle sensazioni e delle tecniche per la deambulazione con le stampelle.
Obiettivo: Il paz identifica le sue aspettative relative al periodo postoperatorio interventi: esplorare sempre i sentimenti del paziente riguardo l'intervento, consentirle di parlare e fare domande, eventualmente consultare uno psicologo; discutere le aspettative del pz nel post-operatorio; istruire il pz nelle manovre di trasferimento; spiegare perché vengono usati bendaggi elastici; spiegare perché la protesi viene confezionata dopo 3 mesi; spiegare che dopo l'intervento si percepirà l'arto amputato come avente la stessa forma e le stesse dimensioni di prima dell'intervento (arto fantasma)
DIAGNOSI POST-OPERATORIA: Rischio elevato di disturbo dell'immagine corporea, correlato a effetti negativi percepiti dell'amputazione e risposta delle altre persone al nuovo aspetto
obiettivo: Il
Paz riferisce sentimenti relativi al cambiamento del proprio aspetto fisico.
Interventi:
- Trasmettere considerazione positiva nei confronti del paziente
- Incoraggiarlo ad esprimere i sentimenti
- Aiutarlo ad identificare e mettere in evidenza qualità e punti di forza
- Rassicurarlo che le sue paure e percezioni sono appropriate
- Incoraggiare le capacità residue
- Condividere la percezione della perdita
- Preparare le persone vicine ai cambiamenti fisici e psicologici della persona
Rischio di compromissione della mobilità, correlato a limitazione dei movimenti secondaria a dolore.
Obiettivo: La persona riferirà di usare con maggior frequenza l'arto amputato.
Interventi:
- Sollevare l'arto solo nelle prime 24 ore
- Iniziare precocemente il trasferimento dal letto alla sedia
- Iniziare una deambulazione precoce
- Aiutarlo ad assumere una posizione prona 3-4 volte al giorno per almeno 15 minuti
- Incoraggiarlo a dormire in questa posizione
- Insegnare a evitare una prolungata
- Dolore acuto/cronico, correlata a sensazioni da arto fantasma secondarie a stimolazione dei nervi periferici e impulsi anormali al SNC
- Obiettivo: Il paziente riferirà una riduzione del dolore da arto fantasma
- Interventi: insegnare a riferire il dolore; la sensazione dell'arto fantasma può essere sottoforma di dolore prurito e calore; cambiamenti metereologici e di stress possono influire sull'arto fantasma; spiegare come alleviare il dolore dell'arto fantasma (bendaggi, massaggi, ultrasuoni); evitare analgesici; avvertire che il dolore può durare fino a due o tre mesi.
- Rischio di gestione inefficace del regime terapeutico, correlato a insufficiente conoscenza degli adattamenti per svolgere le attività di vita quotidiana, della cura del moncone, della cura della protesi, dell'addestramento alla deambulazione e dei controlli a distanza di tempo
- PROBLEMI COLLABORATIVI: edema del moncone, ematoma nella sede di
amputazione• emorragia•interventi: mantenere il moncone sollevato nelle prime 24 ore; controllare la ferita chirurgica per verificare la presenza di edema lungo la linea di sutura, le aree di compressione e un'eventuale presenza di sanguinamento; comparsa di flogosi o secrezioni purulente; riapplicare il bendaggio ogni 8h, se si allenta riconfezionarlo; monitorare segni di ematoma ossia lembi di sutira vicini, modificazioni di colore, perdita di sangue dolorabilità alla palpazione.
Interventi su prescrizione: analgesici, antidepressivi, coagulazione, emocromo, esami diagnostici, protesi, fisioterapia, gestione ferita.
Assistenza infermieristica a paziente sottoposto a chirurgia endocrina in particolare la chirurgia della tiroide la patologia tiroidea è trattata per lo più a livello medico, determinate patologie richiedono intervento chirurgico, le patologie principali sono: ipertiroidismo: iperattività, ansia, insonnia, cardiopalmo, sensibilità al caldo.
dimagrim