vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Lo stile dei brani in prosa è quello degli aforismi dei sūtra,associati alla religione e alla scienza. Il
termine sūtra indica il filo che unisce le pagine e,metaforicamente,i pensieri che formano una catena
di significati. Questo rende il testo difficile da interpretare tanto che bisogna ricorre al commento.
Grazie a questa modalità di trasmissione il Kāmasūtra è diventato un testo religioso e i dotti
(ācārya) sono delle guide spirituali che fanno avvicinare il testo al genere dell'ars erotica.
Se l'aforisma da' l'aspetto scientifico,il concetto è poi ripetuto in un forma più concisa che focalizza
il concetto. Il Kāmasūtra è un'opera scientifico-didattica in prosa dove l'autore può citare i nomi di
altri senza rovinare la metrica. Queste citazioni riportano opinioni con cui Vātsyāyana è più o meno
concorde. Questo inserisce l'opera nel genere scientia sexualis.
Manu (autore del libro sul dharma) dichiara di discendere da un mitico Creatore e cita solo
predecessori leggendari,con affermazioni (anche contraddittorie) senza fonte.
Il Kāmasūtra è sia prescrittivo che descrittivo:presenta le prescrizioni come se fossero dei fatti. Le
prescrizioni dei śāstra sono sia obblighi che consigli e nel testo sono espressi sia dalla prosa che dai
versi.
I versi rappresentano circa un decimo del testo,sono in metro śloka. I brani in prosa descrivono ciò
che la gente fa,le parti in versi suggeriscono cosa si dovrebbe fare. Forse i versi sono opere
anteriore,ma è stano che non vengano citati gli autori. Il commento sanscrito afferma che
Vātsyāyana sta cintando altri autori,modo per rende lecito senza assumersi le responsabilità. Il tono
dei versi è moraleggiante:alcuni danno consigli per utilizzare il trattato limitandone la portata,altri
estendendola.
Un esempio di versi limitanti è la conclusione del libro sulle droghe. Altro esempio è quello del
libro sull'adulterio:l'intenzione è fornire un aiuto ai mariti cornuti. Questo può essere visto come un
tentativo di prevenire accuse sull'istigazione all'adulterio.
Un esempio di versi estensivi è quello del capitolo sugli abbracci. Vātsyāyana richiama il
relativismo culturale per cui certi atti sono permessi solo in determinate regioni. A volte però limita
questa aperture come nel caso delle percosse dette cuneo che reputa deplorevoli. Afferma anche che
non bisogna usare usanze di altre posti ed evitare ciò che è pericoloso. Questi versi conclusivi si
aprono anche alle particolarità individuali che,nel contesto dell'induismo classico,si riducono a ciò
che tradizionale nella casta. Vātsyāyana ritiene che il lettore ha piena possibilità (e responsabilità) di
scelta e usa questi versi conclusivi per ribadirlo.
Alla fine del capitolo sugli atti sessuali insoliti Devadatta Shastri sostiene che Vātsyāyana ha
definito come spregevole questa sezione. Egli l'ha comunque esaminata perchè comportamenti di
alcuni uomini e perchè sta scrivendo un trattato scientifico. Queste inclinazioni naturali non
possono essere distrutte ma vanno controllate. Sempre Shastri sostiene la matrice conservatrice nel
capitolo dell'adulterio:anche se il Kāmasūtra spiega come sedurre la moglie di un altro,l'autore lo
vede come un grave peccato. Il Kāmasūtra è basato sulla psicologia umana e deve prendere in
considerazione ogni tendenza,sia positiva che negativa. Sta alle persone sceglie la via del bene. Un
uomo può andare a letto con la moglie di un altro per particolari esigenze,dopo aver studiato il
Kāmasūtra. Ma se tutti lo facessero,allora non ci sarebbe più morale.
Scienza e magia dei numeri.
Le enumerazioni,tipiche dei testi semiscientifici,sono diventate satiriche in Occidente e,per il
Kāmasūtra,soprattutto quelle delle posizioni sessuali.
I numeri non fanno la scientificità di un testo ma servivano per memorizzare i testi ed evitare errori
di trascrizione. Il Kāmasūtra ricorre ai numeri per fini mistici e scientifici.
Libero dallo śloka,l'autore ha inserito moltissimi elenchi che si possono riscrivere in un frase
compiuta. Prese singolarmente sono delle vicende confuse ma tutte insieme danno l'impressione di
scientificità.
Il Kāmasūtra inizia con un elenco della riduzione del numero di versi dei libri precedenti:presentarsi
come l'autore umano di un sunto era prassi. Vātsyāyana dichiara che il trattato ha 64 sezioni:64 è
quadrato di quadrato,è un numero naturale;i testi medicina āyurvedica elencano 64 malattie
principali. Secondo Manu la colpa del furto di un oggetto sale esponenzialmente rispetto al valore
dell'oggetto rubato:se uno di una classe bassa ruba,la colpa è 8 volte il valore;se ruba un brahmano è
64 volte. Nei riti di iniziazione il cerchio,simbolo dello spirito universale,è diviso in 4 quarti ognuno
diviso in altre 4 parti per indicare le 16 branchie del sapere. Ogni branchia è ripartita in 4 per
ottenere le 64 arti. Nella lista delle 64 posizioni viene incluso tutto ciò che è anche lontanamente
connesso all'erotismo. Vātsyāyana afferma che la divisione in 8 è eccessiva o riduttiva per alcune
categorie.
Afferma che ci sono 9 tipi di amplesso in base ai 3 parametri e che non è possibile enumerarli tutti:
Yaśodhara afferma che si possono contare e sono 729. Ma Vātsyāyana fa notare come si la passione
a far accadere le cose.
Gli elenchi servono anche a sminuire i temi più scottanti:nel libro II si trovano moltissimi elenchi
come le 64 posizioni,le 729 combinazioni di tipi,4 forme di amore e 105 tecniche. Vi sono anche
altre classificazioni più difficili da enumerare perchè si combina scienza e misticismo. L'autore
vorrebbe anche liberarsi delle enumerazioni per tendere all'infinito,lasciando sempre libertà
all'inventiva personale.
Il Kāmasūtra come pièce in sette atti.
I protagonisti sono chiamati nāyaka (eroe) e nāyikā (eroina) e quelli che assistono il nāyaka sono il
pīthamarda (libertino),il vita (mezzano) e il vidūsaka (buffone). Questi sono,secondo Bharata,i
personaggi standard del teatro sanscrito.
Si può considerare il Kāmasūtra un pièce teatrale? Ha 7 atti come da dramma classico indiano e ha
una vicenda che si snoda dei vari atti.
I. Predisposizione scena.
II. Tecnica sessuale.
III. Seduzione vergine.
IV. Matrimonio e vita con una (o più) moglie.
V. Noia e seduzione di altre donne.
VI. Frequentazione delle cortigiane.
VII. Vecchiaia e afrodisiaci.
Il testo presenta dei dialoghi con vari livelli di lettura. Nella cornice esterna si trova il protagonista
costantemente impegnato nei dialoghi. Il testo descrive una realtà immaginaria dove realtà e
finzione si fondono.
Il Kāmasūtra fornisce informazioni su usi e costumi dell'India antica e immagina un mondo di
libertà sessuale e sociale. Non sono citate le caste e sembra che chi si arricchisce salga di classe.
Inoltre il protagonista non ha reddito,per cui risiede dove può guadagnarsi da vivere e finanziare i
propri svaghi con denaro ereditato o guadagnato. La moglie si occupa dell'economia domestica ma
l'uomo non va mai al lavoro perchè la sua unica preoccupazione è il piacere. Per Vātsyāyana
chiunque può condurre questa vita,basta che se la possa permettere.
Secondo Bhattacharya,Vātsyāyana descrive del sesso immaginario perchè non ne aveva alcuna
conoscenza pratica. Ritiene che le posizioni sessuali sono delle tecniche acrobatiche,impossibili
nella realtà. Sono frutto dell'immaginazione e della superstizione.
I sessi nel Kāmasūtra.
Il lettore ideale rispecchia il protagonista:un uomo libero da vincoli sociali e responsabilità
economiche. Ma poteva una donna leggerlo?
Solo agli uomini di classi sociali elevate era permesso leggere il sanscrito e comunque erano gli
unici a potersi permettere libri miniati. Ma il fatto che il testo dia prescrizioni per donne e uomini di
classi basse,fa supporre che anche loro potessero leggerlo.
In alcuni drammi sanscriti le donne parlavano in pracrito ma questo non esclude che nella realtà
potessero e sapessero leggere testi in sanscrito non sacri.
Ampie parti del Kāmasūtra sono per un pubblico maschile ma anche le donne parlano sanscrito e
l'autore si sofferma sulla necessità che le donne leggano e apprendano certi contenuti. Si dice che il
libri IV si stato commissionato dalle cortigiane di Pātaliputra che esercitavano poteri ampi ma
fragili,dato che usano stratagemmi per farsi lasciare invece di dirlo apertamente. Nonostante questo
Shastri ipotizza che fossero delle privilegiate e vi era differenza tra cortigiana (veśyā) e la cortigiana
di lusso (ganikā). L'appellativo di lusso era dato alle cortigiane più belle,virtuose e talentuose. Le
figlie delle cortigiane di lusso frequentavano le scuole con i figli degli uomini di mondo. La
cortigiana di lusso è stata educata per sviluppare il fisico e la mente,sono colte ed esperte.
Le parti che sono dedicate alle donne non sempre riflettono il pensiero delle donne. Le donne sono
meno idealizzate degli uomini ma entrambi sono oggetto di desiderio. Ma vale anche che sia uomini
che donne sono soggetti desideranti? La voce ufficiale del Kāmasūtra nega che le parole delle
donne siano sincere,secondo una mentalità dello stupratore (fermati!è una tattica per eccitare il
partner).
L'autore cita lo stupro come una delle peggiori forme di matrimonio;Shastri indica la pena di morte,
anche se in realtà non per tutti e per tutti casi veniva applicata. Le molestie invece sono ritenute
scontate perchè un uomo può prendersi quello che desidera.
Il Kāmasūtra espone opinioni femminili importanti,soprattutto per quando riguarda l'inadeguatezza
dei mariti. La discussione sul motivo per cui le donne commettono adulterio è contrario alla
tradizione patriarcale e viene trattata in modo egualitario e cinico. Le donne hanno meno
preoccupazioni morali degli uomini e pensano solo ad essi,ma l'autore pensa a diverse ragioni per
cui possono non commettere adulterio. Ufficialmente il Kāmasūtra vuole insegnare agli uomini
come approfittare delle donne ma dà anche le ragioni per cui le donne tradiscono il marito
inadeguato.
Se una donna non ha l'opportunità di conoscere i piaceri odia l'uomo e lo lascia. La facilità con cui
Vātsyāyana suggerisce l'abbandono è in contrasto con quanto scritto da Manu che incita le donne a
sopportare sempre e comunque il marito. L'idea che la moglie odi il marito si trova anche in altri
testi come il Rg Veda,dove l'odio è in senso di preferenze tra le mogli. Anche Manu sostiene,però,
che una moglie che odia il marito perchè pazzo o decaduto non deve essere privata dall'eredità.
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
Per termini, condizioni e privacy, visita la relativa pagina.