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Estratto del documento

IL SISTEMA PRODUTTIVO ITALIANO NELLA CRISI

I fattori chiave del modello italiano:

  • PMI di famiglia
  • distretti industriali
  • poche grandi imprese
  • Legame con il territorio
  • capacità imprenditoriale vitale, diffusa e creativa
  • Specializzazione nel settore manifatturiero
  • Scarsa presenza nei settori high-tech
  • Poca R&S
  • Poca formazione

Più della metà delle imprese italiane hanno da 1 a 19 addetti. Solo il 20,9% è formato da imprese da 250 e più addetti.

Stato di salute delle PMI italiane: la dimensione dell'impresa conta nel determinare lo stato di salute delle stesse.

Il saldo delle partite correnti (Carent Account):

  • Y=C+I+G+NX
  • Y-C-G=risparmio nazionale
  • (Y-T-C)+(T-G)=risparmio privato+risparmio pubblico
  • (Sp+Sg)-I=NX
  • CA=(EX-IM)+NY+NCT → Carent Account
  • NY=reddito netto dall'estero
  • NCT=trasferimenti netti correnti
  • (EX-IM)=NX → bilancia commerciale
  • CA>0 → surplus commerciale, S>I, flusso netto
di K>0 → il paese presta ad altri paesi• CA<0 → deficit commerciale, S<I, flusso netto di K<0 → il paese sta prendendo a prestito da altri paesi•6Bilancia commerciale italiana per settori:La bilancia commerciale è negativa se importiamo più di quanto esportiamo.→ Bilancia commerciale in negativo per il settore dell'energia, è in positivo per i beni di consumo.Le due recessioni – domanda estera vs. domanda interna: nella prima recessione la domanda interna si contrae unpoco, mentre le esportazioni si contraggono molto (perchè si contraggono i consumi degli altri paesi – USA) → la crisiè iniziata da altri paesi.Poi la crisi è arrivata da noi, nella seconda recessione abbiamo un tracollo della domanda interna; la situazione nelresto del modo è migliorata, quindi aumentano le nostre esportazioni.Gli effetti sul fatturato: con la crisi c'è stato un distanziamento tra

Il fatturato estero, rimasto più o meno costante, è quello interno che è crollato. Vedo grafici relativi su slides lezione 2.

Rapporto debito/PIL: è un indice della solidità finanziaria ed economica di un paese. Il PIL rappresenta un indice di quanto lo Stato è in grado di risanare il proprio debito pubblico tramite, ad esempio, l'imposizione fiscale. Se consideriamo la percentuale del debito pubblico nei paesi europei, il 18,8% del debito totale europeo è italiano.

Grafici e concetti fondamentali della lezione precedente:

  • Slide: distribuzione della popolazione nel mondo messa a confronto con trend demografici.
  • Slide: distribuzione del reddito → la ricchezza del 5% della popolazione è ¼ della ricchezza totale.
  • Slide: PIL del mondo, 2004-2014 → EU 28 → c'è una redistribuzione del reddito dai paesi ricchi ai PVS. I due blocchi fanno quasi il 50% della ricchezza mondiale.
  • Slide: Le due recessioni –

domanda estera vs. domanda interna: guardando le due recessioni del 2008 e del 2011, sappiamo che il 2011 sia un anno a due facce. Le due recessioni, in termini di impatto sulla popolazione, sono state diverse. Nel 2008 va in crisi tutto il mondo, comprese le esportazioni italiane: non trovavamo mercati di sbocco. La linea tratteggiata indica, in corrispondenza del 2008, una diminuzione delle esportazioni, mentre la domanda interna cala ma non eccessivamente. Nel 2011 le cose sono differenti: crolla la domanda interna, le famiglie vanno in crisi; il resto del mondo stava uscendo dalla crisi e, quindi, a salvarci sono le esportazioni, che tengono in piedi il paese. Questo successo delle nostre imprese nel 2011 (ed anni seguenti) arriva dopo 3 anni di selezione tremenda (2008-2011), alla quale sopravvivono solo alcuni tipi di imprese, cioè quelle che sanno sfruttare il saper squadra, l'inventiva dei dipendenti, i contratti di solidarietà (riduzione di ore di lavoro e salari).

per evitare di dover licenziare). Slide: Il debito – un freno alla crescita → è evidente che un po' di debito fa bene. C'è un livello di debito ottimale? Non si sa. Parametri di Maastricht sono quelli relativi alla Germania. Si è cercato di capire in che misura il debito possa essere un freno alla crescita. In Italia il debito pubblico elevato provoca un aumento dei tassi d'interesse, un aumento degli interessi, che vanno a frenare la crescita. I dati che l'OCSE ha raccolto hanno mostrato che i paesi con debito pubblico basso (<60%) tendono a crescere, mentre quelli con debito pubblico alto tendono a decrescere. Ci sono una serie di variabili che rendono meno banale la risposta relativa al rapporto tra debito e crescita (ad esempio chi "possiede" il debito). Tre ostacoli sulla via della ripresa: come rientrare da debiti pubblici alla lunga insostenibili? • Come riequilibrare gli squilibri nei flussi internazionali di

capitale?

  • Come disegnare nuove regole per il settore finanziario?
  • I principi:

Bene comune: "Accanto al bene individuale, c'è un bene legato al vivere sociale delle persone: il bene comune. È il bene di quel 'noi-tutti', formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in comunità sociale. [...] In una società in via di globalizzazione, il bene comune e l'impegno per esso non possono non assumere le dimensioni dell'intera famiglia umana, vale a dire della comunità dei popoli e delle Nazioni, così da dare forma di unità e di pace alla città dell'uomo, e renderla in qualche misura anticipazione prefiguratrice della città senza barriere di Dio" (CV n.7) → il bene comune è il bene legato al vivere sociale delle persone. Il bene comune si applica alla famiglia, ma anche a tutti.

Sussidiarietà: "[...] deve tuttavia restare

Saldo il principio importantissimo nella filosofia sociale: che siccome è illecito• togliere agli individui ciò che essi possono compiere con le forze e l'industria propria per affidarlo alla comunità, così è ingiusto rimettere a una maggiore e più alta società quello che dalle minori e inferiori comunità si può fare. Ed è questo insieme un grave danno e uno sconvolgimento del retto ordine della società; perché l'oggetto naturale di qualsiasi intervento della società stessa è quello di aiutare in maniera suppletiva le membra del corpo sociale, non già distruggerle e assorbirle. [..] Perciò è necessario che l'autorità suprema dello stato, rimetta ad associazioni minori e inferiori il disbrigo degli affari e delle cure di minor momento…."

(Quadragesimo Anno, n. 80, 81) → valorizzazione della persona e dei livelli più bassi

in tutte le decisioni. Ciascuna persona in se stessa ha le capacità per prendere decisioni, solo quando non ce la fa si passa a un livello superiore. "Disfunzioni e difetti nello Stato assistenziale derivano da una inadeguata comprensione dei compiti propri dello Stato. Anche in questo ambito deve essere rispettato il principio di sussidiarietà: una società di ordine superiore non deve interferire nella vita interna di una società di ordine inferiore, privandola delle sue competenze, ma deve piuttosto sostenerla in caso di necessità ed aiutarla a coordinare la sua azione con quella delle altre componenti sociali, in vista del bene comune." (CA, n. 48).

Sviluppo: "Lo sviluppo [...] non deve essere inteso in un modo esclusivamente economico, ma in senso integralmente umano" (CA, n. 29) → ci dà l'orientamento. "Il rischio del nostro tempo è che all'interdipendenza di fatto tra gli uomini e i popoli"

non corrisponda• l'interazione etica delle coscienze e delle intelligenze, dalla quale possa emergere come risultato uno sviluppoveramente umano” (CV, n. 9) → valorizza la responsabilità.“Lo sviluppo umano integrale suppone la libertà responsabile della persona e dei popoli: nessuna struttura• può garantire tale sviluppo al di fuori e al di sopra della responsabilità umana” (CV, n. 17) → libertàresponsabile della persona. Indica lo stretto rapporto tra sussidiarietà e sviluppo.Le grandi novità, che il quadro dello sviluppo dei popoli oggi presenta, pongono in molti casi l'esigenza di• soluzioni nuove. [ ..] Vanno [..] attentamente valutate le conseguenze sulle persone delle tendenze attualiverso un'economia del breve, talvolta brevissimo termine. Ciò richiede una nuova e approfondita riflessionesul senso dell'economia e dei suoi fini, nonché una revisione

profonda e lungimirante del modello di sviluppo, per correggerne le disfunzioni e le distorsioni (CV, n 32) → implicazioni di tipo economico, riflessione sui suoi fini.

Solidarietà: principio importante nella dottrina sociale, che non ha solo una valenza distributiva (= condivisione in base al senso di equità e giustizia), ma anche una valenza dinamica, che fa riferimento al modo in cui produco (es. produzione che valorizza gli addetti, che permette alle donne di partecipare nonostante abbiano una famiglia, ecc.). La solidarietà e la sussidiarietà hanno una relazione profonda, sono strettamente connesse.

"Il principio di sussidiarietà va mantenuto strettamente connesso con il principio di solidarietà e viceversa, perché se la sussidiarietà senza la solidarietà scade nel particolarismo sociale, è altrettanto vero che la solidarietà senza la sussidiarietà scade nell'assistenzialismo che"

umilia il portatore di bisogno”. (CV, n. 58) →non può mancare la sussidiarietà nella solidarietà (es. sviluppo del Mezzogiorno). Senza sussidiarietà, lasolidarietà diventa mero assistenzialismo, che non fa crescere le persone.

Un altro rischio è quello del particolarismo sociale: c'è sussidiarietà, ma non solidarietà (esempi numerosi nelNord Italia)

Imprenditorialità: Cos'è lo “spirito di intrapresa”? È cultura di impresa, che significa imprenditorialità ma anchecapacità di assunzione del rischio non disgiunto però alla responsabilità verso chi partecipa all'impresa stretta.

Devo avere spirito manageriale, ma anche assumermi dei rischi. Il rischio è fondamentale per chi innova. Ciò deveessere fatto in modo responsabile, tenendo conto di tutti coloro che lavorano nell'impresa.

La tecnica da sola non basta → LS ha dei

soluzione per molti aspetti della vita moderna. Tuttavia, è importante ricordare che l'essere umano è al centro di ogni processo tecnologico. La tecnica può essere uno strumento potente, ma è l'essere umano che la utilizza e ne determina l'efficacia e l'impatto sulla società. Inoltre, la tecnica non può sostituire completamente l'essere umano. Ci sono problemi complessi che richiedono la creatività, l'intuizione e la sensibilità umana per essere risolti. La tecnica può supportare e facilitare il lavoro umano, ma non può sostituire la nostra capacità di pensare, sentire ed empatizzare. Un altro aspetto straordinario del rapporto tra tecnica ed essere umano è la possibilità di utilizzare la tecnologia per migliorare la qualità della vita. Grazie alla tecnica, abbiamo accesso a cure mediche avanzate, comunicazioni istantanee, informazioni illimitate e molte altre comodità che rendono la nostra vita più facile e confortevole. Tuttavia, è importante utilizzare la tecnica in modo responsabile ed etico. Dobbiamo considerare gli impatti sociali, ambientali ed economici delle nostre scelte tecnologiche. La tecnica non è solo uno strumento neutro, ma può influenzare profondamente la società e il nostro modo di vivere. Pertanto, è fondamentale valutare attentamente le conseguenze delle nostre azioni e cercare di utilizzare la tecnica per il bene comune. In conclusione, il rapporto tra tecnica ed essere umano è complesso e straordinario. La tecnica può essere un'alleata preziosa, ma è l'essere umano che deve guidarne l'uso e determinarne il significato e l'impatto sulla società. Dobbiamo essere consapevoli del potenziale della tecnica, ma anche delle sue limitazioni, e utilizzarla in modo responsabile per migliorare la nostra vita e il mondo che ci circonda.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
75 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Stevencuk94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Imprese, competitività e sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Marseguerra Giovanni.