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CONCLUSIONI

Principali caratteristiche dell'imprenditorialità:

  • L'imprenditorialità richiede l'esistenza di opportunità. Le opportunità hanno una componente oggettiva che non esiste solo nella mente dell'imprenditore. L'imprenditorialità implica però la capacità di reazione di certi individui all'esistenza di opportunità di profitto.
  • L'imprenditorialità richiede differenze tra le persone. Particolarmente importante è la capacità di riconoscere le informazioni che indicano l'esistenza di opportunità.
  • Il processo imprenditoriale ha come parte fondamentale l'assunzione del rischio, nel senso che risultati di successo sono tutt'altro che scontati: l'imprenditore non deve temere eccessivamente gli insuccessi. L'esperienza di ogni imprenditore, anche dei più grandi e che hanno realizzato di più, è segnata da alcuni insuccessi.

Dal loro superamento e dalla continuazione del percorso (mettendo a frutto l'esperienza).

Il processo imprenditoriale deve implicare qualche forma di innovazione. Con ciò non si vuole dire che tutti gli sforzi imprenditoriali richiedono le grandi innovazioni schumpeteriane che risultano in nuove combinazioni di fattori che danno vita alla distruzione creatrice. Il processo imprenditoriale può implicare un tipo di innovazione molto più debole, come per esempio localizzare un ristorante in un luogo diverso da dove sono presenti i ristoranti esistenti.

Possiamo rifarci, per i valori etici, a questa citazione dell'Evangelii Gaudium.

Essere imprenditori è soprattutto una responsabilità verso sé stessi, verso la propria famiglia e verso tutti quelli che partecipano all'esperienza imprenditoriale e che fanno parte dell'impresa, ma è anche una responsabilità verso gli altri: verso i fornitori, verso i clienti, verso il territorio.

Verso le istituzioni, verso la società. Essere imprenditori è soprattutto una responsabilità, che obbliga a guardare lontano e a essere lungimiranti.

LEZIONE 11

L'impresa - Profili economici

Che cos'è un'impresa?

In prima approssimazione, possiamo dire che un'impresa è una organizzazione economica che utilizza risorse (che possono essere risorse umane, cioè le persone che vi lavorano, e capitale, che può essere fisico e/o finanziario) per offrire beni e servizi su un mercato.

In breve: organizza i fattori produttivi al fine di ottenere beni o servizi da destinare al mercato.

Rispetto alla definizione precedente di impresa, più oggettiva, questa contenuta nel Compendio è estremamente più moderna e più vicina ai problemi della sostenibilità sociale e ambientale (che sono complementari).

L'impresa è una realtà immensa, composta da moltissime e diverse componenti: ad esempio,

i clienti, i fornitori (che sono intere imprese che campano come fornitori di un'impresa più grande), ecc.; c'è un finimondo di soggetti che hanno a che fare con l'impresa. Quindi, quando un'impresa opera, deve pensare non solo agli azionisti, ma anche a tutti questi gruppi. L'impresa è quindi una realtà sociale che deve tenere conto anche dei vari stakeholders secondari. Gli obiettivi dell'impresa: - Il profitto, cioè Ricavi - Costi. - Esiste sempre un conflitto tra i partecipanti all'impresa riguardo alla distribuzione del valore creato: gli azionisti e i dipendenti hanno di certo obiettivi diversi. I primi vogliono massimizzare il valore di un'impresa e della propria proprietà, mentre i secondi vogliono che l'impresa continui a produrre, vogliono uno stipendio adeguato, ecc. Quindi, la distribuzione del profitto è motivo di conflitti per le imprese. - Si suppone che, per massimizzare i profitti,tutte le attività economiche siano perfettamente misurabili. In realtà, chi ha un minimo di esperienza sa che la profittabilità della maggior parte delle attività non è misurabile, finché non si produce una nuova linea di prodotto. Ci sono anche imprese che hanno obiettivi diversi dal profitto, bensì obiettivi: - Politici (imprese pubbliche); - Di mutualità (imprese cooperative); - Di reinvestimento (imprese non-profit). La teoria neoclassica dell'impresa: l'approccio tecnologico (Premessa: l'impresa è un organismo complesso: non esiste una teoria univoca onnicomprensiva, ma esistono varie teorie, ciascuna su aspetti rilevanti). Secondo la visione tradizionale neoclassica, l'impresa trasforma (in termini economici) i fattori della produzione in beni e servizi per il mercato con l'obiettivo di massimizzare il profitto. Concezione ingegneristica impresa come "scatola nera", perché

Non si vede niente di quello che succede: contano solo gli input e gli output. L'impresa è una macchina che prende i fattori produttivi e li trasforma in prodotti, puntando alla massimizzazione del profitto. La concezione neoclassica dell'impresa è quindi estremamente povera e ha dei limiti:

Perché sorge un'impresa?

Perché un'impresa compie alcune attività attrezzandosi e per altre si rivolge al mercato? Facciamo un esempio.

Supponiamo che si vogliano produrre delle risme di carta e si abbiano due alternative:

Assumere un boscaiolo che tutte le mattine vada a tagliare la legna, la porti, che si abbia una macchina che trasformi la legna in trucioli, che si abbia qualcuno che la faccia funzionare, che si abbia una macchina che trasformi i trucioli in carta buona, che si abbia qualcuno che la faccia funzionare e che porti le risme nelle cartolerie e che si abbia una azienda che produca risme, mettendo dentro l'impresa tutte le

attività economiche. Svolgere queste stesse attività economiche attraverso transazioni sul mercato: la mattina vado in piazza e trovo un boscaiolo e stipulo un contratto, lui mi dà la legna e io la porto in una azienda che trasforma la legna in trucioli, poi questi in carta, ecc. Tengo quindi tutte le transazioni sul mercato, non assumo nessuno e non compro nessuna macchina. Perché, allora, nascono le aziende? Perché le imprese decidono di comprare la macchina e di fare quindi la transazione non sul mercato, ma internamente? Questo tema è cruciale per capire la dimensione dell'impresa e va affrontato con la c.d. teoria dei costi di transazione. In questa teoria, l'intuizione è di guardare i vantaggi comparati dell'impresa rispetto al mercato in termini di "costi di transazione". Ma cosa sono i costi di transizione? Sono i costi che devono essere sostenuti per realizzare uno scambio, un contratto o una

transazioneeconomica in genere; rappresentano i costi d'uso del mercato. Torniamo all'esempio del boscaiolo: se ogni mattina devo andare nel mercato a trovare un boscaiolo e scrivere un contratto con lui perché mi dia la legna, questo ha un costo. Devo essere sicuro che egli mi fornisca legna buona, ecc.: devo fare un contratto con lui, che stabilisca che io gli dia certi soldi ma anche che lui mi dia in cambio un certo tipo di legna, un certo tipo di trasporto, ecc. Famoso esempio del mercato dei limoni (limoni = auto usate bidoni) dell'economista Akerlof in questo esempio, il mercato è in presenza di informazione asimmetrica: il compratore non sa se la macchina che gli viene offerta è buona o è un bidone. Un mercato organizzato in questo modo è destinato a non funzionare e a fallire. Questo esempio viene tipicamente classificato come un fallimento di mercato il mercato non riesce a far realizzare lo scambio. In conclusione: La teoria

La nostra analisi dei costi di transazione ci ha portato a studiare quali siano i fattori da considerare quando si decide di far nascere un'impresa: il costo dell'impresa, il costo dell'autorità, i costi necessari per coordinare le attività dell'impresa... Tutti questi vanno confrontati con i costi delle transazioni sul mercato (costo d'uso del mercato). Si decide di costituire l'impresa quando questi costi sono maggiori dei costi relativi all'impresa.

LEZIONE 12

Organizzazione dell'impresa e processi decisionali

L'impresa ha una struttura interna molto complessa, bisogna perciò organizzare il suo processo decisionale. L'organizzazione interna dell'impresa e le modalità attraverso cui essa prende le sue decisioni è il tema che affrontiamo oggi.

Quali sono le finalità della funzione organizzativa?

- Ottenere condizioni di massima efficienza operativa (quindi di produttività) mediante la

siano prese in base alle informazioni disponibili. Per raggiungere questi obiettivi, è necessario adottare una suddivisione delle attività all'interno dell'impresa, in modo da specializzare i compiti e coordinare adeguatamente le diverse funzioni. Questo permette di creare un sistema integrato di obiettivi, poteri e responsabilità. Il processo decisionale all'interno dell'impresa è influenzato da due elementi principali. Innanzitutto, la presenza di molteplici individui, ognuno con i propri interessi, che partecipano al processo decisionale. In secondo luogo, la distribuzione dell'informazione tra questi individui. Per gestire la molteplicità di individui, è necessario stabilire una forma di coordinamento tra i membri dell'impresa, al fine di garantire l'efficienza del processo decisionale. Per quanto riguarda la distribuzione dell'informazione, ci sono tre questioni da affrontare: 1. Assicurarsi che chi possiede maggiori informazioni le trasmetta all'organizzazione. 2. Creare una struttura di incentivi che favorisca una corretta comunicazione delle informazioni. 3. Garantire che le decisioni vengano prese in base alle informazioni disponibili. Queste misure consentono di migliorare il processo decisionale all'interno dell'impresa e di favorire una gestione efficace delle informazioni.siano correttamente trasmesse e concretizzate. È cruciale riuscire a identificare una struttura organizzativa nella quale sia chiara la gerarchia e siano precisamente definite le competenze dei diversi partecipanti all'impresa. Vi sono poi essenzialmente quattro dimensioni che devono essere esaminate per definire l'organizzazione complessiva di un'impresa: 1. La struttura gerarchica; 2. La gestione dei flussi informativi; 3. La struttura (o modalità) organizzativa e produttiva; 4. La gestione delle risorse umane. Vediamole una ad una. La gerarchia in un'impresa è caratterizzata da due elementi principali: - Il grado di accentramento/decentramento: un sistema accentrato è più efficace perché la decisione è del singolo o di pochi e non si perde tempo; non si sfruttano però tutte le potenzialità che si potrebbero avere da un'organizzazione più decentrata. - Le modalità di esercizio/delega.dell'autorità bisogna tr
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A.A. 2019-2020
190 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessandra180697 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Imprese, competitività e sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Marseguerra Giovanni.