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PASSIVITÀ FINANZIARIE NON CORRENTI
Si riferisce alle passività di natura finanziaria che non esauriscono il loro impatto all’interno del normale ciclo operativo dell’impresa e comprende:
- Obbligazioni - i titoli di credito emessi dall’impresa per la raccolta di capitale di debito, garantendo ai sottoscrittori la riscossione di un interesse fisso variabile ed il rimborso del capitale (a scadenza o con un ammortamento predefinito)
- Debiti verso banche - ma anche istituti di credito e società finanziarie e destinati ad esaurirsi oltre il normale ciclo operativo dell’impresa
- Altre passività finanziarie
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
Il TFR rappresenta i diritti vantati dai dipendenti sulle risorse, si costituisce accantonando, ogni anno, una quota predefinita della remunerazione. Quindi è un debito che l’impresa contrae con i dipendenti.
Il TFR non contabilizza la quota già maturata, è una complessa valutazione sulla
basedi ipotesi attuariali. In particolare vengono stimate le future prestazioni e il momento in cui tali prestazioni verranno presumibilmente corrisposte, tenendo conto di: evoluzione attesa delle retribuzioni, tasso di rotazione e mortalità del personale. Poi queste vengono attualizzate alla data di bilancio (individuando così il valore attuale medio delle future prestazioni). La passività è proporzionale all'anzianità di servizio maturata. Il costo di competenza è la quota del valore attuale medio corrispondente a un anno di servizio.
Es: L'impresa ha 10 dipendenti assunti in media da 15 anni e che hanno maturato diritti relativi al TFR per 200. Sulla base delle ipotesi attuariali (durata media dell'impiego 35 anni e andamento della retribuzione media crescente del 2% annuo) si calcola che il valore attuale medio delle future prestazioni al termine dell'esercizio è pari a 500. La quota da imputare a Passivo di Stato
Patrimoniale è pari a 500 x 15 = 21435
Il costo di competenza è pari a 500/35 = 14
IMPOSTE DIFFERITE PASSIVE
Incorpora l'effetto delle differenze fra il valore di bilancio di una attività (o passività) ed il valore rilevato a fini fiscali, nel caso in cui ciò abbia dato luogo al pagamento di imposte differite. Voce di aggiustamento.
FONDI PER RISCHI E ONERI
Costi e oneri di esistenza certa o probabile che, alla data di chiusura dell'esercizio contabile, sono indeterminati nell'ammontare o nella data di sopravvenienza. Come il fondo vertenze legali, il fondo imposte, il fondo per oneri di ripristino.
Per il principio della prudenza, se mi accorgo oggi che è successo qualcosa che potrà comportare un costo in futuro, anche se non so se davvero capiterà, né quando e quanto, devo comunque riportarlo. Come una causa fatta da un cliente quest'anno, che riporto come debito, ma se dopo non devo pagare davvero, il fondo
si riduce ecresce l'utile di quel valore.DEBITI VARI E ALTRE PASSIVITÀ NON CORRENTI
Comprende: debiti commerciali non correnti (rari), ovvero esigibili oltre l'esercizio,
ratei e risconti passivi non correnti e altre voci minori.
Il rateo passivo è la quota di costo di competenza dell'esercizio, che avrà la propria
manifestazione finanziaria in un esercizio successivo. Il risconto passivo è la quota di
ricavo di competenza di un esercizio futuro ma già incassata.
PASSIVITÀ CORRENTI
Debiti con scadenza entro i prossimi 12 mesi.
PASSIVITÀ FINANZIARIE
Passività di natura finanziaria che esauriscono il loro impatto all'interno del normale
obbligazioni, debiti verso banche e altre
ciclo operativo dell'impresa e comprende:
passività finanziarie
Si ricorda che le passività non correnti nell'anno precedente diventano correnti
quest'anno.
DEBITI VERSO FORNITORI
I debiti che l'impresa ha
- contratto nei confronti di fornitori commerciali (materie prime, semilavorati, ...), di servizi e di servizi professionali (consulenza, legali, ...)
- L'iscrizione avviene al costo di acquisto e la valutazione, in analogia con i crediti, secondo il modello del costo ammortizzato. A differenza dei debiti verso le banche, quelli verso i fornitori sono passività spontanee, senza interesse annuo, perciò la valutazione avviene solitamente al valore "nominale".
- DEBITI TRIBUTARI
- Incorpora l'ammontare che l'impresa prevede di pagare alle autorità fiscali, applicando le aliquote e la normativa fiscale vigenti o sostanzialmente approvate alla data di chiusura dell'esercizio contabile. Pago le tasse dell'anno prima e anticipo quelle dell'anno corrente. Le metto qui se già decise, le altre "ingiuste" e quindi incerte vanno in fondi per rischi e oneri.
- PASSIVITÀ CESSATE/DESTINATE A CESSARE
- Passività di natura
finanziaria e non finanziaria corrispondenti alle attività o aggregati di attività classificate come cessate/destinate a cessare, che quindi l'anno prossimo non avranno più né attività né passività.
CONTO ECONOMICO
Sintesi dei flussi di natura economica di competenza dell'esercizio contabile cui il bilancio fa riferimento, determina l'utile d'esercizio dell'impresa come differenza fra: ricavi di competenza (valore dei beni alienati e/o dei servizi erogati) e costi di competenza (valore delle risorse utilizzate per "produrre" i ricavi, nello stato patrimoniale era attivo-passivo).
Perciò il conto economico ha natura scalare e dinamica perché parte dai ricavi e sottrae i costi (anche se qualcosa viene aggiunto). L'utile può essere positivo o negativo, in questo caso al posto del meno prima del valore, posso mettere il numero tra parentesi.
I principi IAS/IFRS prevedono due schemi
alternativi per la presentazione delle voci:
- per natura. Ricavi e costi di competenza sono aggregati in base alla loro natura, indipendentemente dalla loro destinazione all'interno dell'impresa
- per destinazione o del costo del venduto. Ricavi e costi di competenza sono classificati in base alla loro funzione all'interno dell'impresa La contabilità esterna
CONTO ECONOMICO PER NATURA
RICAVI
Comprende i corrispettivi economici derivanti da: vendita di beni, fornitura di servizi legati all'attività caratteristica dell'impresa, ovvero che rappresentano lo scopo primario dell'attività produttiva dell'impresa.
- Ricavi dalla vendita di beni
Quando l'impresa ha trasferito all'acquirente i rischi ed i benefici connessi alla proprietà del bene, il valore dei ricavi può essere stabilito attendibilmente ed è probabile che essi saranno fruiti dall'impresa e i costi sostenuti per il bene,
dasostenere in riferimento all'operazione di vendita, possono essere determinati attendibilmente.
+ Ricavi dalla fornitura di servizi
Quando lo stadio di completamento della fornitura alla chiusura dell'esercizio può essere determinato attendibilmente, come il valore dei costi sostenuti o da sostenere e il valore dei ricavi fruiti dall'impresa.
Per un bene l'alienazione è immediata, per i servizi può essere graduale, quindi inserita anche nel bilancio dell'anno successivo. Ad esempio, i ricavi derivanti dalla vendita di tessere prepagate di traffico telefonico debbano essere spalmati lungo il periodo di attendibile utilizzo da parte degli acquirenti.
+ Altri proventi operativi
I corrispettivi economici derivanti dall'attività operativa (e non finanziaria) dell'impresa, ma non legati alla sua attività caratteristica (royalties cioè percentuale vendite da chi usa tua licenza, affitti, risarcimenti, vendite di
materiali di scarto)
Variazione delle scorte di prodotti finiti e semilavorati (f-i)
Differenza "a valore" fra le rimanenze finali e quelle iniziali di prodotti finiti e semilavorati = totale ricavi e proventi operativi = valore di produzione - Acquisto materie prime e servizi esterni
Costi sostenuti per acquistare dall'esterno materie prime, sussidiarie, di consumo, servizi di consulenza e simili, relativi all'esercizio in corso - Costo del personale
Salari e stipendi, oneri sociali e riferiti al TFR (costo per me anche se non va in busta paga) - Altri costi operativi
Accantonamenti a fondi, canoni di affitto e di leasing operativi, in base al principio della competenza economica, ovvero nel momento in cui sono rilevati i benefici economici dei beni affittati o locati
Variazione delle scorte di materie prime e materiali di consumo (i-f)
Comprende la differenza a valore fra le rimanenze finali e quelle iniziali di materie prime e materiali di consumo. Le diverse
Le rimanenze servono per garantire il rispetto di competenza. Ad esempio, se compro 10.000 euro di legno per produrre cucine che ho venduto, sono costi di competenza e il valore in magazzino rimane uguale. Se avevo già 5.000 euro di legno in magazzino, ne acquisto 10.000 e ne uso 20.000, il costo di competenza è 15.000. Se compro 10.000, e in magazzino rimangono 5.000, i 5.000 vanno in variazioni di rimanenze, non è costo di competenza.
Il margine operativo lordo (MOL o EBITDA - earnings before interest taxes depreciation and ammortization) è il risultato ante ammortamenti, rispristini e svalutazioni. Spesso è utile confrontare gli EBITDA delle aziende per vederne la capacità operativa al di là della sua struttura.
Gli ammortamenti sono la quota del valore di un'immobilizzazione materiale o immateriale considerata di competenza dell'esercizio in corso, corrisponde al valore della "frazione" del bene consumata nell'esercizio.
Le plusvalenze/minusvalenze da realizzo possono essere positive o negative a seconda del risultato ottenuto dalla vendita di un'attività o di un bene.
di attività non correnti- Plusvalenze e minusvalenze conseguenti alla cessione degli asset dell'impresa, a esclusione di quelle derivanti da attività classificate come cessate/destinate ad essere cedute
- Ripristini/svalutazioni di valore di attività non correnti
- Effetti dell'applicazione del fair value e dell'impairment test sulle attività non correnti, secondo le modalità viste nell'analisi dell'attivo di Stato Patrimoniale
- Oneri (costi) finanziari
- Proventi finanziari