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H
antigeni ambientali comuni.
I fattori che favorirebbero il fenotipo Th1 sono:
- Presenza di fratelli più vecchi
- Tubercolosi, morbillo o infezione da epatite A
- Ambiente rurale
Questi conferirebbero un’immunità protettiva.
Per contro, i fattori che dovrebbero favorire il fenotipo T 2, responsabile delle malattie
H
allergiche sono:
- Uso frequente di antibiotici
- Stile di vita occidentale
- Ambiente cittadino
- Dieta
- Sensibilizzazione agli acari e alle blatte.
Diverse classi di farmaci sono in uso corrente per la cura dell’asma. Tra questi i
corticosteroidi, che bloccano la produzione di citochine infiammatorie, e il sodio
cromoglicato, che sembra agire inibendo il rilascio di mediatori indotto dalle IgE.
In aggiunta alla terapia mirata a contenere le conseguenze dell’ipersensibilità
immediata, vi sono trattamenti volti a ridurre la quantità di IgE presenti nel soggetto.
Nella “desensibilizzazione”, piccole quantità crescenti di antigene vengono
somministrate per via sottocutanea o sublinguale, ottenendo come risultato generale
la diminuzione della concentrazione di IgE specifiche, citochine, istamina e linfociti T e
l’aumento di IgG. L’unica controindicazione è l’eventualità di anafilassi sistema o
locale: si tratta, per lo più, di reazioni lievi, letali solo in 1 caso su 5 milioni.
Nel 70-80% dei pazienti con asma è presente rinite allergica, o più comunemente
febbre da fieno . Essa si manifesta con crisi occasionali di starnuti, ed è caratterizzata
da un edema locale che comporta l’ostruzione delle vie nasali e una secrezione nasale
di muco ricca di eosinofili; c’è anche un’irritazione diffusa del naso e dell’occhio
dovuta al rilascio di istamina. Questa condizione è causata dagli allergeni che si
diffondono attraverso la membrana mucosa che riveste le cavità nasali e che attivano
i mastociti mucosali sottostanti l’epitelio.
La stessa esposizione all’allergene che provoca la rinite può interessare anche la
congiuntiva dell’occhio, dove la reazione allergica è detta congiuntivite allergica;
essa si manifesta con prurito oculare, lacrimazione e infiammazione.
Gli allergeni che attivano i mastociti della cute con conseguente liberazione di
istamina causano una tumefazione (pomfo rilevato) pruriginosa localizzata o diffusa
detta orticaria. L’orticaria è caratterizzata da papule rilevate, pallide, a margini netti,
pruriginose e che compaiono e scompaiono nel volgere di alcune ore. Le lesioni
rispecchiano un edema della porzione superficiale del derma. L’orticaria può essere
classificata dal punto di vista patogenetico in:
IgE dipendente
Fisica
Complemento-mediata
Non immunologica
Idiopatica.
Il dermatografismo è una reazione cutanea lineare con un colore viola intenso causata
da un minimo sfregamento della cute. Si osserva in circa il 4% della popolazione e
rispecchia un’esagerata risposta immunitaria IgE-dipendente. E’ possibile scrivere
sulla pelle di questi pazienti creando una reazione cutanea sotto forma di parole
leggibili.
L’attivazione dei mastociti del tessuto sottocutaneo profondo porta a una tumefazione
simile ma più diffusa con aspetto normale della cute, detta angioedema.
Molto spesso le due patologie si presentano insieme all’osservazione; in questo caso si
parla di sindrome orticaria-angioedema (SOA). Distinguiamo:
SOA apparentemente primitive, che possono essere indotte da: farmaci, alimenti,
additivi alimentari, veleni e secreti di animali, sostanze da contatto; orticaria fisica
(da esercizio fisico, da freddo, da radiazioni luminose); orticaria psicogena; orticaria
idiopatica.
SOA secondarie, ossia forme secondarie ad altre affezioni, quali: infestazioni;
infezioni virali, batteriche, micotiche; malattie autoimmuni; malattie neoplastiche;
malattia da siero (Crioglobulinemia).
SOA ereditarie, che includono forme congenite. Queste comprendono: angioedema
ereditario, angioedema vibratorio familiare, orticaria familiare da agenti fisici.
reazioni di ipersensibilità di Tipo II
Le sono mediate da anticorpi di vario isotipo
(IgG o IgM) diretti contro cellule o antigeni tissutali possono danneggiare tali elementi
o alterarne la funzione.
I meccanismi patogenetici dell’ipersensibilità di tipo II sono: citolisi, citotossicità,
neutralizzazione.
Gli anticorpi di classe IgM o IgG possono attivare il sistema del complemento
generando dei prodotti intermedi che sono depositati sulla superficie delle cellule e
riconosciute dai fagociti che esprimono recettori per queste proteine. Le cellule
opsonizzate da anticorpi IgG sono riconosciute dai recettori per i frammenti Fc dei
fagociti, che sono specifici per la porzione Fc di alcune sottoclassi di IgG. Tutto
questo porta alla fagocitosi delle cellule opsonizzate e alla loro distruzione. A
questo effetto si aggiunga la formazione del MAC (complesso di attacco alla
membrana), che mediante la formazione di un foro sulla membrana cellulare,
determina la lisi osmotica delle cellule.
Un altro processo di distruzione delle cellule è la citotossicità cellulare anticorpo-
dipendente (ADCC). Monociti, macrofagi, eosinofili e cellule NK si legano al
bersaglio grazie ai recettori per il frammento Fc delle IgG. Questo comporta il
rilascio di granuli citoplasmatici contenenti perforina e granzimi. Nello specifico, la
perforina si inserisce sulla membrana della cellula target, inducendo
polimerizzazione e formazione di pori; i granzimi penetrano all’interno del
citoplasma della cellula target ed attivano una serie di eventi che portano
all’apoptosi.
Spesso le cellule ematiche sono bersaglio della citolisi. La trasfusione di sangue
incompatibile nel contesto del sistema ABO provoca una reazione citolitica
complemento mediata. Per esempio, un soggetto di gruppo sanguigno 0 ha in
circolo IgM anti –A e anti-B (isoemoagglutinine); se trasfuso con emazie di gruppo
A, sui globuli bianchi del sangue trasfuso si fissano le isoagglutinine presenti nel
plasma del ricevente determinando il fenomeno dell’opsonizzazione al quale fa
seguito, per attivazione del complemento, un’intensa emolisi intravascolare.
Nell’”eritoblastosi fetale”, nota anche come “malattia emolitica del neonato” esiste
una differenza antigenica tra la madre ed il feto, e gli anticorpi IgG della madre
attraversano la placenta provocando la distruzione dei globuli rossi del feto. Difatti,
- +
nel caso in cui la madre sia Rh (priva, cioè, dell’antigene D) e il feto sia Rh :
durante la seconda o successiva esposizione, le IgG anti-Rh della madre
raggiungono il feto attraverso la placenta e legano i globuli rossi, provocando la lisi
delle emazie (opsonizzazione e fagocitosi da parte del sistema reticolo-
endotelliale). Il feto sviluppa un’anemia emolitica con ittero. Per prevenire la
reazione d’incompatibilità si somministrano alla madre, entro le prime 72 ore dopo
il primo parto (quando vi è, cioè la possibilità di contatto tra sangue materno e
sangue fetale) anticorpi anti-Rh che, reagendo con i globuli rossi fetali passati nel
circolo materno, li distruggono.
In alcune reazioni, i farmaci possono fungere da apteni e legarsi alla membrana o
alla matrice delle cellule. Ne sono un esempio:
- Il cloromfenicolo (antibiotico) che può legarsi ai leucociti
- La fenacetina (analgesico) e la cloropromazina (sedativo) che possono legarsi ai
globuli rossi
Quando gli anticorpi si depositano nei tessuti extracellulari, la lesione è provocata
dall'infiammazione. L'attivazione del complemento può generare fattori
chemotattici (principalmente il C5a) responsabili del reclutamento di neutrofili e
monociti, e anafilotossine (C3a e C5a) che aumentano la permeabilità dei vasi. I
leucociti attivati attraverso i loro recettori per il C3b e l’Fc producono e rilasciano
mediatori proinfiammatori: prostaglandine, peptidi vasodilatatori e fattori
chemotattici. L’attivazione leucocitaria induce anche la produzione di sostanze
tossiche, come enzimi lisosomiali e radicali liberi dell’ossigeno.
La flogosi anticorpo-mediata è il meccanismo responsabile delle lesioni tissutali che
si osservano in alcune forme di glomerulonefrite, nel rigetto vascolare nel trapianto
di organi ed in altre malattie (sindrome di Goodpasture per esempio).
L’anticorpo che riconosce i recettori per ormoni o neurotrasmettitori può legare il
recettore e attivare la trasduzione del segnale anche in assenza del ligando, o
inibire il legame del recettore al suo ligando fisiologico.
Ne sono un esempio: la miastenia grave, il morbo di Graves, il pemfigo volgare.
Malattia Antigene bersaglio Meccanismo della Manifestazioni
malattia clinicopatologiche
Anemia emolitica Proteine della Opsonizzazione e Emolisi, anemia
autoimmune membrana degli fagocitosi degli eritrociti
eritrociti
Porpora trombocitopenia Proteine di membrana Opsonizzazione e Emorragie
autoimmune delle piastrine fagocitosi delle piastrine
Febbre reumatica acuta Antigene della parete Infiammazione e Miocardite; artrite
cellulare dello attivazione dei
streptococco; gli macrofagi
anticorpi cross-
reagiscono con le
proteine del miocardio
Sindrome di Proteina diversa dal Infiammazione mediata Nefrite; emorragia
Goodpasture collagene della dal complemento e dal polmonare
membrana basale dei recettore dell’Fc
glomeruli renali e degli
alveoli polmonari
Pemfigo volgare Proteine della giunzione Attivazione delle Vescicole cutanee (bolle)
intercellulare delle proteasi mediata da
cellule epidermiche anticorpi; distruzione
delle adesioni
intercellulari
Anemia perniciosa Fattore intrinseco Neutralizzazione del Eritropoiesi anomala;
prodotto dalle cellule fattore intrinseco; anemia
parietali gastriche diminuito assorbimento
della vitamina B 12
Diabete insulino- Recettore per l’insulina Gli anticorpi inibiscono il Iperglicemia; cheto
resistente legame dell’insulina acidosi
Miastenia gravis Recettore Gli anticorpi inibiscono il Debolezza muscolare;
dell’acetilcolina recettore paralisi
dell’acetilcolina o la sua
espressione
Morbo di Graves Recettore del TSH Stimolazione dei Ipertiroidismo
recettori del TSH
mediata da anticorpi
reazioni di ipersensensibilità di tipo III reazioni mediate da
Le o
immunocomplessi sono caratterizzate dalla formazione di immunocoplessi sia in
circolo che a livello delle membrane vasali. Gli immunocomplessi sono costituiti da
antigene, anticorpo IgG o IgM e complemento.
La reazione tossica inizia quando l'antigene si combina con l'anticorpo in circolo e
questi sono depositati, tipicamen