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Interazione tra peptidi e molecole MHC di classe II

Di classe III, i peptidi che legano le molecole MHC di classe II sono lunghi almeno 13 aminoacidi e possono esserlo molto di più. Nella tasca delle MHC di classe II, le estremità del peptide non sono legate. Il peptide interagisce con residui polimorfici presenti in tasche e cavità all'interno del solco. Esistono anche delle interazioni tra lo scheletro del peptide e le catene laterali di aminoacidi conservati che rivestono il solco.

Interazione tra peptidi e molecole MHC di classe I

Le tasche di legame delle molecole MHC di classe II sono più permissive, perché consentono di alloggiare catene laterali diverse. Nonostante questo e la diversa lunghezza dei peptidi che possono essere alloggiati, si è riusciti a definire un pattern di aminoacidi permissivi per ciascun allele della MHC di classe II.

Residuo basico | Residui idrofobi | Residui carico neg. | Residui idrofobi

Interazione tra TCR e complesso peptide:MHC di classe I

L'analisi cristallografica a raggi

X ha permesso di comprendere come il TCR interagisca con il complesso peptide:MHC. La catena del recettore α è posta tra il dominio di MHC e la 2 estremità aminoterminale del peptide legato. La catena del recettore β è posta tra il dominio e l'estremità carbossiterminale del peptide. Le anse CDR3 delle catene α e β sono poste in corrispondenza della regione centrale della tasca. HV4 CDR1 & 2 CDR1 & 2 CDR3 CDR3 INTERAZIONE TRA TCR E COMPLESSO PEPTIDE:MHC Nel legame del TCR al complesso peptide:MHC sono importanti sia residui presenti sul peptide che sulla molecola MHC -> la specificità del riconoscimento del linfocita T coinvolge sia il peptide che la MHC che lo presenta. Questa doppia specificità è alla base del fenomeno della restrizione MHC. CO-RECETTORI DEL TCR CD8 e CD4 sono espressi da due classi linfocitarie, i linfociti T citotossici e i linfociti T helper rispettivamente. Queste due classi didi classe II grazie ad una regione collocata in una zona laterale del primo dominio. CD8, invece, è una molecola composta da due catene, α e β, che formano una struttura a ferro di cavallo. La catena α contiene un dominio extracellulare che si lega alle molecole MHC di classe I. Entrambi i co-recettori, CD4 e CD8, sono fondamentali per il riconoscimento e l'attivazione delle cellule T. La loro interazione con le molecole MHC stabilizza il legame tra il recettore delle cellule T (TCR) e il complesso peptide:MHC, facilitando la trasmissione del segnale all'interno della cellula. In conclusione, CD4 e CD8 sono co-recettori che si legano alle molecole MHC di classe II e di classe I, rispettivamente, e svolgono un ruolo cruciale nel riconoscimento degli antigeni e nell'attivazione delle cellule T.

ben lontano dal sito di legame del TCR:-> le due molecole possono legarsi allo stesso complesso peptide:MCH.

CO-RECETTORI DEL TCR

CD4 interagisce con una tirosin-chinasi citoplasmatica, chiamata Lck, e permette il suo avvicinamento alle strutture deputate alla trasmissione del segnale, nel complesso del recettore. Questo determina un incremento del segnale generato dal legame tra recettore e antigene. Quando il CD4 e il recettore si legano simultaneamente allo stesso complesso peptide:MHC, sono necessarie quantità di antigene 100 volte inferiore per attivare il linfocita T.

CO-RECETTORI DEL TCRα β

CD8 è un eterodimero costituito da una catena α ed una β legate da un ponte disolfuro. Ciascuna catena presenta un singolo dominio simile a quello immunoglobulinico legato alla membrana plasmatica da una lunga catena polipeptidica. Quest'ultimo segmento è estesamente glicosilato, il che serve a mantenere il polipeptide in configurazione allungata e a preservarlo dagli enzimi proteolitici.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
40 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kalamaj di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Immunologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Conese Massimo.