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FAMIGLIE DI RECETTORI DELLE CELLULE NK

La famiglia KLR

La famiglia NGK2 ha sei membri:

  • A, B, C, D, E, F -> A e B: inibitori -> C: attivatore
  • Alcuni di essi formano eterodimeri con un'altra lectina di tipo C, CD94.

La famiglia KIR

Alcuni membri hanno due domini immunoglobulinici (2D), altri tre (3D).

I membri inibitori hanno lunghe code citoplasmatiche: KIR-2DL, KIR-3DL).

I membri attivatori hanno corte code citoplasmatiche: KIR-2DS, KIR-3DS.

RUOLO DELLE CELLULE NK NELL'IMMUNITÀ INNATA

Un'alterata espressione di MHC di classe I può essere una caratteristica delle cellule infettate da patogeni intracellulari, dato che molti di essi hanno sviluppato strategie per interferire con la capacità delle molecole MHC di catturare ed esporre peptidi alle cellule T.

Quindi un modo attraverso cui le cellule NK riconoscono le cellule infettate da quelle sane è mediante il riconoscimento delle alterazioni nell'espressione di MHC di classe I.

Inoltre, riconoscono cambiamenti

RUOLO DELLE CELLULE NK NELL'IMMUNITÀ INNATA

Le cellule infettate da virus possono diventare suscettibili all'azione delle cellule NK attraverso vari meccanismi:

  1. alcuni virus inibiscono la sintesi di tutte le proteine nelle loro cellule ospiti, inclusa quella delle molecole MHC di classe I.
  2. alcuni virus possono selettivamente prevenire l'esportazione di molecole MHC di classe I.

RUOLO DELLE CELLULE NK NELL'IMMUNITÀ INNATA

  1. alcuni virus alterano la glicosilazione delle proteine cellulari, probabilmente permettendo il riconoscimento da parte dei recettori attivanti o rimuovendo il normale ligando del recettore inibitorio. In quest'ultimo caso vi sarà riconoscimento anche quando i livelli di MHC di classe I non sono stati alterati.

ALTRI RECETTORI COINVOLTI NELL'ATTIVAZIONE DELLE CELLULE NK

Esprimono più direttamente la presenza di un'infezione o altre

alterazioni cellulari: recettori naturali di citotossicità (NCR, natural cytoxicity receptors), che sono di due tipi:

  1. NKp30, KKp44 e NKp46 -> simili alle immunoglobuline (riconoscono eparan solfato e alcune proteine virali)
  2. NKG2D, una lectina di tipo C (riconosce segnali di danno dovuti all'infezione virale o alla trasformazione tumorale).

I suoi ligandi sono:

  • MIC-A e MIC-B, molecole simili a MHC di tipo I
  • proteine della famiglia RAET1, omologhe ai α1 α2 domini e delle molecole MHC di classe I

ALTRI EFFETTORI DELL'IMMUNITÀ INNATA γ:δ LINFOCITI T

Alcune sottopopolazioni linfocitarie esprimono solo una varietà limitata di recettori, codificati da pochi riarrangiamenti comuni. Questi linfociti non vanno incontro a espansione clonale prima di rispondere all'antigene e perciò si comportano da intermediari tra immunità innata e adattativa.

γ:δ Una popolazione di questo tipo è rappresentato dai linfociti T intraepiteliali.

Presentano recettori immunoglobulino-simili codificati da geni riarrrangiati e ne esistono due gruppi. Un gruppo si trova nel tessuto linfatico di tutti i vertebrati e, come le α:β cellule B e le cellule T, esprimono recettori estremamente differenti. Il secondo gruppo è costituito da cellule intraepiteliali Tγ:δ, che sono differenti nei diversi vertebrati ed espongono recettori omogenei. ALTRI EFFETTORI DELL'IMMUNITÀ INNATA γ:δ LINFOCITI T Si pensa che i linfociti intraepiteliali possano riconoscere ligandi che derivano dall'epitelio in cui esse risiedono, ma che sono espressi solo quando una cellula viene infettata. Ligandi possibili sono le proteine heat-shock, le molecole MHC di classe IB, e nucleotidi e fosfolipidi non ortodossi. α:β γ:δ A differenza delle cellule T, quelle non riconoscono antigeni presentati da molecole MHC, ma lo fanno in maniera diretta. Recenti studi indicano che le cellule Tγ:δsiano implicate nellaregolazione della risposta immune, il che è in accordo con la lorocapacità di secernere citochine regolatorie.

ALTRI EFFETTORI DELL'IMMUNITÀ INNATA

FOCITI B-1

Un altro gruppo di linfociti che esprimono recettori non molto diversi è il gruppo di linfociti B-1 (CD5+). Sono simili per molti aspetti alle Tγ:δ e utilizzano un gruppo distintivo e ristretto di riarrangiamenti genici per formare i loro recettori, si auto-ricostituiscono in periferia e sono i linfociti principali della cavità peritoneale e pleurica.

ALTRI EFFETTORI DELL'IMMUNITÀ INNATA

FOCITI B-1

Le cellule B-1 sembrano attuare risposte anticorpali principalmente verso antigeni polisaccaridici e possono produrre anticorpi della classe IgM senza l'aiuto di cellule T. Questa risposta compare entro 48 ore dalla esposizione all'antigene, perché probabilmente c'è un'alta frequenza di precursori linfocitari che si

espandono.Le IgM agiscono attraverso l'attivazione del complemento.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
19 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kalamaj di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Immunologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Conese Massimo.