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PRR.
endosomi di molte cell.) & NOD-like-Receptor ( proteine citosoliche a multipli domini che
riconoscono nel citosol PAMP e DAMP reclutando altre proteine per formare coplessi di
attivazione che promuovano l’infiammazione).
L’immunità innata può riconoscere anche molecole espresse da cellule danneggiate o
necrotiche e queste molecole sono dette: PROFILI MOLECOLARI ASSOCIATI AL DANNO
≈DAMP.
Componenti dell’immunità innata hanno evoluto diversi meccanismi di riconoscimento di
queste molecole bersaglio che sono essenziali per la sopravvivenza, il metabolismo e la
patogenicità del microbo; questi
meccanismi di riconoscimento
rendono l’immunità innata un
meccanismo di difesa efficiente
nel momento in cui un microbo
non può eludere l’immunità
innata con una mutazione con
una mancata espressione delle
molecole bersaglio perché
perderebbe la sua patogenicità;
d’altra parte i microbi eludono
spesso l’immunità adattiva
mediante mutazioni gli antigeni.
- L’IMMUNITÀ INNATA NON REAGISCE VERSO L’OSPITE, perchè riconosce e
reagisce solo nei confronti dei microrganismi anche perché le cellule di mammifero
esprimono molecole che prevengono la reazione dell’immunità innata
- importante è la MANCANZA DI MEMORIA immunologica, tipica dell’immunità adattiva:
infatti l’immunità innata risponde in modo simile nei successivi incontri con un determinato
antigene.
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- Le principali RISPOSTA dell’immunità innata sono INFIAMMAZIONE che consiste nel
reclutamento e nell’attivazione dei leucociti; la DIFESA ANTIVIRALE mediata da NK e
citochine.
Recettori dell’immunità innata
Sono codificati nelle linee germinale, non sono prodotti per ricombinazione di geni a differenza
di recettori per l’antigene dei linfociti che si formano con ricombinazione casuale dei geni
durante processo di maturazione; i recettori dell’immunità innata sono espressi dai fagociti,
delle cellule dendritiche e dalle cellule epiteliali ed endoteliali, alcuni si trovano sulla superficie
altri nel RE, altri ancora nel citosol.
Il recettore principale è il recettore TOLL-LIKE (sui fagociti e altre
TLR≈RECETTORE
cellule), differenziati e specifici per differenti componenti microbiche:
- riconosce i lipoglicani batterici.
TLR-2:
- riconosce acidi nucleici virali.
TLR-3-7
- riconosce la flagellina del flagello di alcune specie batteriche.
TLR-5
nei mammiferi riposte diverse a patogeni diversi.
12 TLR (11 espressi nell’uomo),
altamente conservati durante evoluzione (Caenorhabditis elegans, Drosophila, e
Geni TLR
mammiferi).
LPS , proteoglicani, nucleotidi (CpG) non metilati batterici; RNA doppio filamento
Risposte a:
(alcuni virus)
Funzione per associazione a chinasi produzione citochine e sostanze microbicide.
RECETTORI a 7 domini transmembranari accoppiati a proteine G; sono per citochine (IFN γ)
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TLR localizzati anche a livello dell’endotelio ipotalamico:attivati da prodotti microbici
(endotossine soprattutto), originate daGram (-) e da acidi teicoici dei batteri gram (+),
PGE2 FEBBRE.
I segnali generati dai TRL attivano fattori di trascrizione che stimolano l’espressione di geni
che codificano per citochine, enzimi e proteine con attività antimicrobica: 2 fattori di
trascrizione sono:
- promuove l’espressione di varie citochine pro-infiammatorie.
Nuclear factor Kb:
- che stimola la produzione degli interferoni di tipo 1
Fattore di risposta all’interferone-3:
( INF-α e INF-β), citochine che bloccano la replicazione virale.
I neutrofili hanno dei recettori che riconoscono peptidi che iniziano con N-formilMetionina
( parte iniziale delle proteine batteriche);
Esistono altri recettori riconoscono acidi nucleici, altri ancora le componenti delle cellule
morte come l’acido urico.
Alcuni di questi recettori si associano complesso proteico detto INFLAMMOSOMA che
produce segnali che attivano enzimi in grado di tagliare il precursore dell’interleuchina-1 per
generare la forma attiva che è un attivatore della reazione infiammatoria.
COMPONENTI DELL’IMMUNITÀ INNATA
1. a livello della cute, del tratto respiratorio del tratto
BARRIERE EPITELIALIlocalizzate
gastrointestinale, costituiscono una barriera fisica. Queste barriere sono formate da cellule che
formano uno strato continuo e che producono peptidi attività microbicida. Nell’epidermide e
negli epiteli mucosi ci sono i che riconoscono prodotti microbici
linfociti T intraepiteliali
come glicolipidi, in associazione a molecole non polimorfe simili al MHC classe I. Possono
essere considerati cellule effettrici dell’immunità innata che agiscono a difesa dell’ospite
secernendo citochine, attivando i fagociti e uccidendo le cellule infettate.
Questi sono i linfociti che esprimono recettori composti da catene γ⸹ simili ma non identiche
alle catene αβ di recettori altamente diversificati espressi dalla maggior parte dei linfociti T.
Presumibilmente questi linfociti agiscono come sentinelle verso i patogeni che tentano di
violare l’integrità epiteliali.
2. sono cellule ematiche che
FAGOCITI: NEUTROFILI E MONOCITI/MACROFAGI
vengono reclutate al sito d’infezione, dove riconoscono e ingeriscono i microbi che
verranno poi uccisi a livello intracellulare.
I chiamati anche leucociti polimorfo nucleati (PMN) sui leucociti più
NEUTROFILI
abbondante nel sangue in numero da 4000 a 10.000 µL di sangue. In risposta all’infezione si ha
un rapido incremento fino al 20.000 cellule per µL di sangue;
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La loro produzione è incrementata da citochine conosciute come fattori che stimolano le
prodotti da molti tipi cellulari in risposta alle infezioni che agiscono sulle cellule
colonie (CSF)
staminali midollari facendo proliferare e maturare i precursori. Costituiscono la prima linea di
difesa contro le infezioni in particolare quelle batteriche e fungine perciò rappresentano la
cellule principali dell’infiammazione acuta. I neutrofili ingeriscono microrganismi presenti nel
torrente ematico e invadono rapidamente i focolai infettivi nei tessuti extravascolari dove
continuano a ingerire ed eliminare i microrganismi. Sono anche reclutati nei tessuti danneggiati
privi di infezione dove provvedono all’eliminazione dei detriti cellulari. Vivono Per poche ore
per cui essendo tra le prime cellule a fornire una risposta immunitaria non contribuiscono a
difendere l’organismo per lungo tempo
I sono meno abbondanti dei neutrofili, essendo solo 500-1000 cellule per µL di
MONOCITI
sangue ma agiscono anch’essi nel sangue e nei tessuti ingerendo i microbi: vivono più a lungo
il dei neutrofili nei tessuti extravascolari dove si differenziano in macrofagi.
I monociti e i macrofagi tissutali vengono definiti fagociti mononucleati.
I macrofagi residenti sono presenti nei tessuti connettivi sani in ogni organo del corpo; hanno
molteplici ruoli importanti nella difesa dell’ospite: producono citochine che iniziano e regolano
il processo infiammatorio, ingeriscono ed eliminano i microrganismi, rimuovendo i tessuti
morti che iniziano il processo di riparo dei tessuti;
Le funzioni fagocitiche dei macrofagi sono mediati da recettori espressi sulla loro superficie
come il e i (scavenger) che legano direttamente
recettore per il mannosio recettori spazzino
microrganismi le altre sostanze particolate, i recettori per i prodotti che si generano in
e i che legano e rivestono
seguito all’attivazione del complemento recettori per gli anticorpi
microrganismi.
Gli ultimi due recettori sono a loro volta in grado di trasdurre all’interno della cellula dei
segnali attivatori che aumentano la capacità dei fagociti di uccidere i microrganismi ingeriti.
I macrofagi possono essere attivati secondo due vie: via classica e via alternativa.
La è indotta da segnali immunitari innati: attivazione dei TRL e citochine
via classica
INF-γ (sia innata sia adattativa): questi macrofagi sono detti e hanno un ruolo di
M1
eliminare i microrganismi e di attivare l’infiammazione.
La avviene in assenza di attivazione dei TRL e viene indotta dalle citochine
via alternativa
IL-4 e IL-13 questi macrofagi sono chiamati e sembrano essere più importanti per il
M2
riparo dei tessuti per controllare il processo infiammatorio.
I leucociti (neutrofili e monociti) raggiungono i siti extravascolari dove è presente un focolaio
d’infezione o un danno tissutale mediante grazie a molecole di
migrazione leucocitaria,
adesione espresse dalle cellule endoteliali delle venule post-capillari e in risposta a stimoli
chemotattici prodotti dalle cellule tissutali in risposta ai PAMP e DAMP;
La migrazione è un processo multifasico che consiste in un primo debole legame dei
leucociti alle cellule endoteliali, seguito da un adesione salda e infine dalla migrazione
trans endoteliale.
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Quando un patogeno viola un epitelio e penetra nell’organismo, i macrofagi residenti e altre
cellule incominciano a secernere citochine TNF e IL-1 che:
1) Agiscono localmente sulle cellule endoteliali stimolando la rapida espressione di molecole
di adesione della famiglia delle selectine:
2) E-selectina e P-selectina che si legano ai carboidrati espressi sulla parete dei leucociti
legame debole all’endotelio.
3) Il flusso sanguigno scinde questo legame debole per poi riformarlo più saldo più avanti
producendo un movimento di ROLLING sulla superficie endoteliale.
Le citochine stimolano anche la produzione di chemochine che aumentano la affinità delle
che sono molecole di adesione espresse dai leucociti per i propri ligandi presenti
integrine
sull’endotelio; [i leucociti non attivati esprimono le integrine in uno stato di bassa affinità].
L’adesione stabile dell’integrina ai ligandi blocca il rolling e il citoscheletro dei leucociti si
riorganizza appiattendosidato che le chemochine stimolano anche la motilità leucocitaria i
leucociti iniziano a migrare a livello della giunzioni tra le cellule endoteliali attraverso la
parete del vaso, verso la sede di infiammazione in pochi minuti.
L’accumulo dei leucociti, la vasodilatazione la fuoriuscita nel tessuto di fluidi e proteine è
chiamato infiammazione. processo di ingestione dei microbi ( o
Nel sito di infezione via della fagocitosi dei microbi:
particelle superiori ai 0,5µm di Ø) in vescicole
1. inizia con il legame del microbo ai recettori di membrana__ i principali recettori sono
PRR: recettori per il mannosio e altre lectine, recettori per gli anticorpi e de