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PRINCIPI CONTABILI NAZIONALI (OIC 24)

L’iscrivibilità di un costo pluriennale o di un bene immateriale è subordinata all’accertamento

dell’utilità futura compito demandato agli amministratori o al collegio sindacale.

NON è consentita la capitalizzazione di beni immateriali acquisiti a titolo gratuito.

Gli ammontari complessivi degli ammortamenti e svalutazioni sono dedotti direttamente dai valori

originali delle immobilizzazioni immateriali ed esplicitati in NI.

1. Criteri di valutazione:

Il valore originario d’iscrizione è costituito dal costo d’acquisto o dal costo di produzione.

COSTO D’ACQUISTO: è l’importo monetario, equivalente corrisposto o il fair

 value di altri corrispettivi dati per acquisire un bene, al momento

dell’acquisizione o costruzione. Include anche gli oneri accessori.

COSTO DI PRODUZIONE: tutti i costi direttamente imputabili, può includere

 anche costi indiretti.

Limite al valore d’iscrizione:

Il valore d’iscrizione al costo delle immob imm NON può eccedere il valore recuperabile.

Il valore recuperabile è il maggiore tra il valore in uso e fair value al netto dei costi di

vendita (il presumibile valore realizzabile tramite alienazione).

La società valuta ad ogni data di riferimento del bilancio se esiste un indicatore di una

perdita durevole di valore di una immob. Se dovesse sussistere, la società stima il valore

recuperabile dell’immob ed effettua una svalutazione SOLO nel caso in cui quest’ultimo sia

INFERIORE al corrispondente valore netto contabile.

Tale processo di verifica si chiama Impairment test ed ha come oggetto la svalutazione

per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni e come finalità evita che le attività siano

iscritte ad un valore superiore a quello recuperabile. L’obiettivo è verificare se l’attività ha

subito una riduzione durevole di valore confrontando il valore recuperabile con il suo valore

contabile. Ciò avviene ad ogni reporting date.

Perdita durevole di valore: la diminuzione di valore che rende il valore recuperabile di

un’immobilizzazione inferiore rispetto al suo valore netto contabile.

Sono rilevate nel CE nella voce B10c “altre svalutazioni delle immobilizzazioni”

Il valore recuperabile di un’attività è il maggiore tra il suo fair value al netto dei costi di

vendita e il suo valore d’uso.

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività in una regolare

operazione di transizione ordinaria tra operatori di mercato alla data di valutazione. Ai fini

della determinazione del valore recuperabile al fair value sono sottratti i costi di vendita.

Il valore d’uso è il valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati che si suppone di ricavare

dall’uso dell’attività e della sua cessione alla fine della sua vita utile. Il calcolo ha diverse

fasi:

1. Stima dei flussi finanziari futuri in entrata e in uscita che derivano dall’uso continuativo

dell’attività e dalla sua dimensione finale

2. Applicare il tasso di attualizzazione appropriato a quei flussi fin futuri

Nel determinare il valore d’uso, le stime dei flussi finanziari futuri comprendono:

Le proiezioni dei flussi finanziari in entrata derivanti dall’uso continuativo

 dell’attività

Le proiezioni dei ff in uscita che si verificano per generare i ff in entrata

 dall’uso continuativo dell’attività

I ff netti che si prevede di ricevere o erogare per la dismissione dell’attività

 alla fine della sua vita utile, in una transazione regolare tra operatori di

mercato alla data di valutazione.

Nel valutare se esiste un’indicazione di una perdita durevole di valore di un’attività, la

società considera diversi indicatori:

Fonti informative esterne: Fonti informative interne:

- Significativa diminuzione del valore di mkt - Obsolescenza o deterioramento fisico

dell’asset durante l’es evidente

- Significativa variazione negativa nelle - Significativo cambiamento con effetto

tecnologie, nel mkt, nella legislazione e negativo per la società nell’utilizzo di

nell’ambiente economico un asset

- Incremento dei tassi d’interesse di mkt - Andamento economico di un’attività

peggiore di quanto previsto

- Valore contabile superiore alla

capitalizzazione di mkt

1. Esiste un indicatore di perdita? Si

2. Il fair value è superiore al valore netto contabile? No

3. Il valore d’uso è superiore al valore netto contabile? No

4. Si svaluta

Ripristino di valore: (RICAVI)

quando vengono meno in tutto o in parte le cause che hanno determinato una svalutazione

questa non può essere mantenuta. Viene ripristinato il valore originario al netto degli ulteriori

ammortamenti non calcolati a causa della svalutazione.

NON è possibile ripristinare la svalutazione sull’avviamento e sugli oneri pluriennali.

Rivalutazione:

il valore di bilancio delle immobilizzazioni immateriali può comprendere rivalutazioni del costo

SOLO se vengono effettuate in applicazione di leggi speciali; il limite massimo di queste è il

valore recuperabile dell’immob stessa che in nessun caso può essere superato. Se la legge

stabilisce che la rivalutazione di un bene imm debba essere effettuata in base a parametri

prestabiliti e l’adozione di questi comporta l’iscrizione di un valore rivalutato che negli es

successivi eccede il valore recuperabile, il valore rivalutato è svalutato con rilevazione della

perdita durevole a CE. L’effetto netto della rivalutazione NON è ricavo ed è accreditato tra le

riserve di PN alla voce “riserve di rivalutazione”.

Essa NON modifica la vita utile residua stimata del bene e l’ammortamento dell’immob imm

rivalutata continua ad essere determinato coerentemente con i criteri precedenti.

Ammortamento:

il valore da ammortizzare è la differenza tra il costo dell’immob imm e il suo presumibile valore

residuo al termine del periodo di vita utile.

La quota di ammortamento imputata a ciascun es si riferisce alla ripartizione del costo

sostenuto sull’intera durata di utilizzazione.

L’ammortamento decorre dal momento in cui l’immob è disponibile e pronta all’uso.

NON è ammesso il metodo di ammortamento a quote crescenti poiché è in contrasto con il

principio di prudenza.

Per calcolare il valore da ammortizzare il valore residuo si presume pari a zero a meno che:

*vi sia un impegno di terzi ad acquistare il bene imm a fine della sua vita utile

*sia dimostrabile l’esistenza di un mercato del bene dal quale trarre valore oggettivo che

permetta di effettuare una stima attendibile del valore realizzabile dalla sua alienazione al

termine della vita utile e: 1. Il valore residuo può essere determinato facendo riferimento a tale

mercato, 2. È probabile che tale mercato esisterà alla fine della vita utile dell’attività.

NB: il valore residuo di un onere pluriennale è SEMPRE pari a zero.

Costi pluriennali:

gli oneri pluriennali possono essere scritti nell’attivo dello SP SOLO se:

- È dimostrata la loro utilità futura

- Esiste una correlazione oggettiva con i relativi benefici futuri di cui godrà la società

- È stimabile con ragionevole certezza la loro recuperabilità

Fino a che l’ammortamento dei costi di sviluppo, di impianto e di ampliamento non è

completato possono essere distribuiti dividendi SOLO SE residuano riserve disponibili

sufficienti a coprire l’ammontare dei costi non ammortizzati.

1. Costi di impianto ed ampliamento: oneri sostenuti in modo NON ricorrente dall’azienda in

precisi e caratteristici momenti della vita dell’impresa: fase di start up o quella di

accrescimento della capacità operativa esistente. Quindi costituzione della società ed

ampliamento della società e dell’azienda.

2. Costi di sviluppo: costi di progettazione, costruzione e verifica prototipi o modelli; costi per

la progettazione di mezzi, prove, stampi e matrici nuova tecnologia; costi progettazione,

costruzione e attivazione di impianto pilota; costi di progettazione, costruzione e prova di

alternative scelte di materiali, progetti, prodotti, processi, sistemi o servizi nuovi o migliorati.

Beni immateriali:

1. Diritti di brevetto (diritto esclusivo di sfruttamento dell’invenzione, entro limiti stabiliti dalla

legge)

2. Diritti di utilizzazione delle opere di ingegno (es. diritti d’autore)

Questi possono essere trasmessi con licenze d’uso.

3. Diritti di concessione (provvedimenti con cui la pubblica amministrazione trasferisce ad

altri soggetti i propri diritti o poteri, con i relativi oneri e obblighi)

4. Marchi: è un segno distintivo dell’azienda o di un suo prodotto fabbricato e/o

commercializzato e può consistere in un emblema, denominazione e/o segno. Se risponde

a requisiti di novità, originalità e liceità è un marchio registrato. Il marchio ricevuto a titolo

gratuito NON è iscrivibile tra le immob immateriali.

5. Licenze

Ammortamento dei beni immateriali: NON è esplicitato un limite temporale e NON è consentito

l’allungamento del periodo di ammortamento oltre il limite legale o contrattuale. Normalmente

per i marchi la stima della vita utile non deve eccedere i venti anni.

Avviamento:

l’attitudine di un’azienda a produrre reddito. Esso è rappresentato da un insieme di condizioni

immateriali che esprimono la capacità competitiva dell’impresa (immagine aziendale, clientela,

organizzazione, management, prodotti, rete commerciale).

Il valore dell’avviamento da iscrivere a bilancio è la differenza tra il prezzo complessivo

sostenuto per l’acquisizione dell’azienda ed il valore corrente di mercato attribuito agli altri

elementi patrimoniali attivi e passivi che la compongono.

Può essere capitalizzato SOLO l’avviamento acquisito a titolo oneroso.

È iscritto tra le immob. Imm. Se sono soddisfatte alcune condizioni:

- Acquisto a titolo oneroso (acquisto azienda o parte di azienda o conferimento o fusione o

scissione)

- Ha valore quantificabile in quanto incluso nel corrispettivo pagato

- È costituito all’origine da oneri e costi ad utilità differita nel tempo che garantiscano benefici

economici futuri

- È soddisfatto il principio della recuperabilità del relativo costo (NO cattivo affare)

Ammortamento avviamento secondo la sua vita utile; casi eccezionali non superiore ai 10 anni

Immobilizzazioni in corso e acconti:

- Immobilizzazioni in corso: costi sostenuti per acquisizione o produzio

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
10 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fede019494 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie e determinazioni quantitative d'azienda e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Todisco Alessandra.