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CONOSCENZA
Il compito del filosofo per N. è evidenziare quanto di antropomorfico e relativo c’è nella
scienza.
Si rifà a Burke ( non si può prescindere dalla base fisiologica degli umpulsi) e Hume che
salva solo la conoscenza matematica perché quantitativa.
Per N. c’è solo il fenomeno, non c’è nulla oltre.
Intelletto intuitivo ( archetypus) dal tutto alle parti
Intelletto discorsivo ( ectypus) dalle parti al tutto. Si può conoscere solo la matematica
come scienza. Conoscenza pura. Per Kant anche fisica e morale. Perché la nostra
conoscenza è dovuta alla nostra struttura psico-fisica.
Per il resto si è davanti all’ignoto e si inventano concetti che raccolgono insieme di
proprietà fenomeniche… concetti astratti: forza, organismo, atomo, causa finale. Non sono
elementi costitutivi ma solo giudizi riflettenti- mobile esercizio di metafore.
La forma è combinazione meccanica.
Se prescindiamo dalla forma c’è molteplicità
Spiegazione meccanicistica (cause esterne)
Finalistica (cause interne)
VITA
È l’eternamente divenire che noi fermiamo nelle forme. E’ un flusso.
Il fine è assimilabile alla forma non alla vita.
Le forme possono essere gettate via ma la vita!
Kant spiega la vita attraverso il concetto di metafora
N. riprende la metafora quando definisce la filosofia poesia concettualizzata. Attività
metaforica è vedere per forme, noi diamo la forma ai fenomeni. ( la forma non esiste in
natura)
Poetica e retorica fondano concetti che usiamo poi nelle scienze, dimenticandoci della loro
arbitrarietà.
Noi abbiamo bisogno di questa serie di concetti per vivere ma non dobbiamo dimenticarci
che sono solo prodotto umano.
Kant usa la conformità a fini per dimostrare esistenza di dio e viceversa.
LA REALTA’ E’ COME UN FLUSSO INFORME CHE SI COAGULA IN FORME.
IL CASO DOMINA INCONDIZIONATAMENTE NELLA NATURA
Nell’organico il fine è la vita, le cose messe così possono vivere ma ciò non implica
razionalità.
Per N. la natura è matrigna imparziale ugualmente inflessibile verso figli organici sia
inorganici
Non prende la via più breve (storia del materialismo)
L’esistenza di organismi, la vita ecc… non dimostrano alcuna intelligenza esterna e
superiore ma solo forze che operano alla cieca.
FORMA
Se pensiamo ad una macchina pensiamo ad un meccanismo interno
Se pensiamo ad una macchina vivente (non progettata) ci troviamo davanti ad un concetto
di forma. La finalità di questa macchina vivente non mente esterna ma è la forma.
Per N. la forma è unità proiettata dentro pluralità infinita di fenomeni, è un prodotto estetico
(solo nostro) se si prescinde dalla forma si trova che l’organismo è una pluralità di parti.
Ma siccome in un organismo le parti sono funzionali l’una all’altra (fegato- cuore…) non è
un meccanismo dove c’è finalità esterna. C’è salto tra meccanico e meccanismo vivente.
Meccanicismo + casualismo soluzione per N. ovvero il meccanismo non segue progetto
prestabilito
La natura è il proprio meccanico che agendo a caso produce. Basta che ci sia possibilità di
vivere.
La natura non è un’analogia della ragione
La natura realizza tutto ciò che può realizzare e questo indipendentemente da ciò che è
meglio e a ciò che ubbidisce ai nostri standard di bellezza