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INTELLETTUALI, OPINIONE PUBBLICA E CIRCOLAZIONE DELLE IDEE
L’intellettuale francese più rappresentativo del “partito dei filosofi” (l’unione dei filosofi impegnati), fu
François Marie Arouet, detto VOLTAIRE. Drammaturgo, filosofo, intellettuale, fu il grande protagonista
dell’Illuminismo e dell’abbattimento dei privilegi dell’Antico Regime.
L’obiettivo di Voltaire era quello di creare uno Stato forte, capace di far rispettare le leggi, ma
contemporaneamente tollerante verso le libertà individuali di ogni uomo e pronto a fare delle riforme.
Un potere centrale, ma illuminato.
Per raggiungere questo obiettivo capisce che bisogna coinvolgere l’opinione pubblica (come sempre si
intende la borghesia illuminata e non la manovalanza) al fine di educare gli uomini all’uso della ragione.
Quindi capisce l’importanza di divulgare le notizie, i pensieri, le novità scientifiche, al fine di abbattere i
pregiudizi e la tradizione.
Da qui nasce l’idea di un’opera che divulgasse tutte le conoscenze esistenti fino ad all’ora. Furono altri due
intellettuali dell’epoca, Diderot e D’Alembert, che stamparono L’ENCICLOPEDIA, o Dizionario Ragionato,
delle scienze, delle arti e dei mestieri.
Essa rappresentò la proposta che la cultura illuminista rivolgeva alla società degli uomini di allora che
volevano novità nel campo sociale e politico. 2
L’obiettivo era la libertà economica e la libertà fisica (contro torture e repressioni). Ovviamente queste idee
furono contrastate dai tradizionalisti: la monarchia francese, la chiesa cattolica (inserì l’Enciclopedia
nell’Indice dei Libri Proibiti).
L’Enciclopedia ebbe un successo globale e le ristampe furono innumerevoli ed in tutte le lingue dei vari stati
europei.
Gli illuministi non avevano progetti politici rivoluzionari. Pensavano che dovesse essere lo stesso re a
promuovere il rinnovamento della società con riforme e leggi giuste (assolutismo illuminato).
MONTESQUIEU E ROUSSEAU
Naturalmente, l’Illuminismo, essendo una corrente intellettuale molto estesa, registrò molti protagonisti
che avevano diversi modelli di riferimento. Abbiamo parlato dell’Assolutismo Illuminato (lo stesso re
rinnovava la società), ma alcuni filosofi rifiutavano questa ipotesi. In particolare:
-Montesquieu : elaborò un fondamentale principio giuridico moderno: la separazione dei poteri tra
legislativo (fare le leggi), esecutivo (governare ed applicare le leggi) e giudiziario (giudicare e punire i reati).
Auspicava poteri separati, autonomi, che si controllassero a vicenda.
-Rousseau: a differenza di altri filosofi illuministi, rifiuta la fiducia nel progresso, che riteneva colpevole di
aver peggiorato la situazione dell’uomo. Infatti collegava la degenerazione umana nella nascita della
“proprietà”, che all’origine dell’uomo non esisteva. La “proprietà” generava contrasti, diseguaglianze e lo
stesso Stato, per Rousseau, era nato per difendere la proprietà dei ricchi rispetto al resto dei poveri.
Propose la fondazione di un nuovo stato, fondato sulla sovranità popolare e sulla democrazia diretta.
LA FISIOCRAZIA
Fino al ’700 l’economia era considerata una parte della filosofia morale. Con l’Illuminismo l’economia
diviene disciplina autonoma nel tentativo di spiegare i meccanismi della produzione e della distribuzione
della ricchezza. Inizialmente si afferma in Francia la FISIOCRAZIA, che vuol dire “lasciar dominare la natura”.
Per i fisiocratici solo l’agricoltura era produttiva e creava ricchezza. Industria e commercio si limitavano a
trasformare e spostare le merci. Lo Stato non doveva intervenire in economia e lasciare tutto alle leggi della
natura.
IL LIBERISMO DI SMITH
Lo scozzese Adam Smith fonda la più importante scuola economica del ‘700: il LIBERISMO.
Egli riteneva dannoso l’intervento dello Stato nell’economia ed auspicava il libero mercato regolato solo
dalla concorrenza fra privati. A differenza dei fisiocratici, che ritenevano la terra (l’agricoltura) l’origine della
ricchezza, per Smith l’origine era il lavoro.
BECCARIA E L’ILLUMINISMO IN ITALIA
In Italia le idee illuministiche si diffusero soprattutto in Lombardia, e Milano fu il centro di diffusione della
nuova filosofia, attraverso un gruppo di intellettuali che si incontravano nell’ACCADEMIA DEI PUGNI.
Ricordiamo i fratelli VERRI, PARINI (per le satire), e soprattutto CESARE BECCARIA, che nel suo libro “Dei
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