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L’ILLUMINISMO

Il movimento illuministico si diffuse in Europa nella metà del

Settecento.

Il termine “Illuminismo” viene da “luce” in quanto i “filosofi”

(così si definivano gli illuministi) intendevano illuminare ogni realtà

umana al fine di rendere possibile la felicità del genere umano.

Si riteneva infatti che la ragione, in quanto bene che appartiene

ogni uomo, fosse lo strumento fondamentale per dissolvere gli

errori, i pregiudizi e l’oppressione e per fondare un mondo più

giusto e civile.

Utilizzando la ragione gli illuministi investirono tutti gli ambiti di vita

apportando un rinnovamento.

In ambito culturale fu sottoposto a critica il sapere

 tradizionale con i suoi modelli.

In campo politico l’illuminismo espresse una forte critica nei

 confronti dell’antico regime cercando di promuovere una

società e una politica più giuste.

Nell’ambito della letteratura vennero rinnovati i generi, il

 linguaggio, il rapporto autore-pubblico.

Ad essere rischiarati non furono soltanto gli ambiti della cultura

tradizionale. Gli illuministi, infatti, si interessarono anche di ogni

ambito dell’attività umana incluse le tecniche, i mestieri e le

arti meccaniche.

Infatti nell’espansione della tecnica e delle macchine si vedevano

nuove occasioni di benessere per gli uomini sulla terra.

Parallelamente sul piano filosofico gli illuministi accantonarono i

principi e le idee sull’essenza del mondo o sull’anima e preferirono

le scienze fisiche.

Si diffuse, così, il sensismo che affermava che tutte le nostre idee

si generano dai sensi e l’unica fonte di conoscenza è la

sensazione, ossia l’azione che il mondo esterno esercita sulla

nostra mente.

Nell’ambito religioso gli illuministi raccomandavano la tolleranza

religiosa ossia la pacifica convivenza di fedi diverse, Tuttavia

finirono per scontrarsi con la religione, la chiesa romana e i gesuiti.

Molti loro libri finirono nell’Indice dei libri proibiti dalla chiesa.

Alle credenze della religione tradizionale l’illuminismo opponeva

una diversa concezione della divinità, una religione naturale che

prese il nome di deismo.

Per gli illuministi esiste un Essere supremo, razionale,

autoregolatore del mondo fisico: una volta creato, però, il mondo

procede in base alle proprie leggi senza interventi divini.

Ciascun uomo può conoscere l’Essere supremo con la sola forza

della ragione; per rapportarsi a lui non c’è bisogno né di testi sacri,

nè di chiese, ma di spirito critico e libera discussione.

La cultura illuministica promossa un notevole cambiamento del

ruolo e della figura stessa dell’intellettuale.

La conoscenza infatti doveva avere uno scopo di utilità pratica e

sociale; l’uomo doveva essere ricco di umanità più che di dottrina.

Nel 700 iniziò così a cadere il modello del l’intellettuale cortigiano,

stipendiato dal Signore della corte.

I filosofi illuministi portarono quindi la cultura fuori dalle

università e dalle accademie e sorsero circoli, club, redazione di

riviste, salotti letterari. Anche i Caffè diventarono centro diffusione

del sapere. L’ARCADIA

Un evento importante nel panorama letterario del primo Settecento

fu la fondazione nel 1690 a Roma dell’Accademia dell’Arcadia.

Accademia significava libera associazione di intellettuali al di fuori

delle corti e delle università.

Il termine Arcadia richiamava la regione montuosa della Grecia in

cui il poeta Teocrito aveva ambientato alcuni suoi componimenti

che narravano la vita semplice dei pastori i quali pascolavano le

greggi e cantavano l’amore con i loro versi.

Successivamente il modello era stato ripreso dal poeta latino

Virgilio nelle Bucoliche e poi da Jacopo Sannazaro nel romanzo

pastorale l’Arcadia.

I poeti dell’arcadia settecentesca intendevano restaurare la poesia

italiana che era stata stravolta dalle stravaganze della letteratura

barocca.

La poesia arcadica quindi riprese i modelli classici: si imitavano i

poeti antichi, ma anche Petrarca e i rinascimentali come Tasso.

L’Accademia dell’Arcadia svolse una funzione importante nel

diffondere l’aspirazione alla chiarezza, il desiderio di eleganza

formale e la necessità di fondare la poesia sulla verità degli

affetti.

Tra i maggiori poeti arcadici ricordiamo Carlo Innocenzo Frugoni

(1692 -1768), Paolo Rolli (1637- 1765) e soprattutto Pietro

Metastasio (1698 -1732 ) che fu autore di numerose fortunati

libretti di melodrammi alcuni musicati da Mozart.

LA LETTERATURA ILLUMINISTICA

L’illuminismo non fu un movimento letterario in senso stretto, ma

ebbe molta influenza in quanto molti autori settecenteschi e molti

generi furono influenzati dalla nuova cultura.

Vi fu infatti:

un coinvolgimento dello scrittore nella vita e nei problemi della

 società

una diffusione del sapere

 un interesse per i temi della vita pratica

 una reazione contro la letteratura tradizionale che puntava

 sola alle belle forme

una riforma della lingua scritta per una maggiore

 comprensibilità.

Visto che gli illuministi erano favorevoli al dibattito delle idee ed alla

divulgazione culturale si preferì la prosa alla poesia e si affermò

uno stile brillante e chiaro.

Inoltre le forme della prosa erano dirette e comunicative come

lettere, discorsi, saggi attraverso cui divulgare le nuove idee

filosofiche e politico- morali.

Il 700 su anche il secolo delle Gazzette, dei periodici popolari e

infine dei primi quotidiani: il Times nacque nel 1785.

Nel 700 nacque anche la critica letteraria in senso moderno.

 Alcune intellettuali come Voltaire, Giuseppe Baretti e

Saverio Bettinelli si assunsero il compito di esaminare gli

scritti degli autori passati e presenti e di valutarne il merito,

segnalando pregi e difetti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MartLu78 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Laviosa Sara.