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TIPO RETINICO?

La risposta non è retinica, poiché non è legata allo

spostamento dello sguardo, quindi non è retinocentrica.

Questo perché, a livello motorio, non mi interessa sapere

dove lo stimolo è rispetto all'occhio, ma dov'è rispetto al

corpo; infatti il campo visivo è ancorato al campo tattile e

segue COORDINATE SOMATOCENTRICHE. Se si

sposta il campo recettivo tattile (es. spostando il braccio),

sarà sempre e solo lo stimolo che si muove in direzione del

campo tattile a generare una risposta visiva=codifica

somatocentrica o ancorata alle singole parti corporee (non

all'asse corporeo), funzionale a ciò che devo fare con 4Anche spostando lo sguardo il

quell'oggetto. neurone continua a scaricare

☆ In F4 ci sono anche neuroni trimodali con campo tattile, visivo e acustico, ma è sempre il

campo recettivo tattile il punto di partenza=il collante è sempre l'aspetto motorio.

Lo spazio è qualcosa che noi percepiamo come unito, in realtà a livello corticale è percepito come

tanti moduli dedicati e separati.

La codifica visiva parte OVVIAMENTE in area visiva, dove la codifica è retinocentrica. È andando

avanti con l'elaborazione delle informazioni visive che è necessario cambiarne il FORMATO: da

retinocentrica a somatocentrica.

Quindi... L'aspetto che caratterizza i neuroni di F4 è la

possibilità di mettere in atto un movimento all'interno di

una specifica regione spaziale.

L'area VIP (corteccia intraparietale ventrale) è fortemente

collegata con l'area MT, che codifica visivamente la

direzione del movimento. Quindi i neuroni di VIP sono

di tipo visivo ma rispondono agli stimoli in movimento

con preferenza direzionale.

In questa regione si trovano: neuroni somato-sensoriali con risposte di tipo tattile per le regioni

della faccia del collo e del braccio; neuroni bimodali (tattile visivo) come quelli di F4. Anche qui

le risposte dei neuroni bimodali sono indipendenti dalla posizione dell'occhio, seguono quindi

COORDINATE SOMATOCENTRICHE, associate al tipo di movimento operabile con l'oggetto.

Sia F4 che l’area VIP condividono le proprie informazioni reciprocamente. La principale

differenza tra le due aree è che in F4 il 90% dei neuroni bimodali opera una codifica

somatocentrica, mentre in VIP la maggior parte dei neuroni bimodali sono ancora

RETINOCENTRICI.

Prof. Fogassi

Neurofisiologia dei Processi Mentali dal 4/11 al 17/11

Utilizzando il metodo della stimolazione elettrica in area VIP (con parametri particolari, soprattutto

per quanto riguarda la durata, più lunga rispetto alle aree motorie) si ottengono movimenti in

prevalenza della testa, ma anche del braccio e del tronco partecipa all’esecuzione del

movimento.

Le risposte bimodali del circuito F4-VIP si verificano per gli stimoli che stanno in uno spazio

vicino al soggetto SPAZIO PERIPERSONALE=spazio raggiungibile dal braccio (≠ spazio

≠ spazio extrapersonale,

personale, o corporeo; che si estende oltre il braccio, ma raggiungibile

dell’occhio e attraverso la locomozione).

I neuroni bimodali in F4 si trovano negli strati I, II e III, sopra i neuroni motori che si trovano nel

V strato. Seguendo un ragionamento colonnare si può sostenere che le risposte dei neuroni bimodali

di F4 non sono solo visive, ma costituiscono RAPPRESENTAZIONI MOTORIE POTENZIALI

→ se i neuroni bimodali inviano ai neuroni motori l’azione verrà eseguita, altrimenti resterà un atto

potenziale.

Esperimenti: variando la velocità di

avvicinamento dello stimolo al campo

recettivo tattile di un determinato neurone

bimodale di F4 si evince che con

l’aumentare della velocità il momento in

cui il neurone comincia a scaricare è

sempre più lontano tendenza

all’isocronia = mantenere il tempo stabile

variando lo spazio.

Il campo visivo tridimensionale dei neuroni

bimodali è PLASTICO, si espande e si

contrae a seconda della velocità di

avvicinamento dello stimolo la risposta

visiva dipende da una configurazione motoria.

Il campo recettivo peripersonale si estende a coprire l’utensile solo quando esso viene utilizzato per

uno scopo (prendere il cibo). Quando la scimmia lo tiene soltanto in mano il neurone non scarica

è stata l’azione a determinare la modifica della percezione spaziale.

“Lo spazio nella nostra vicinanza indica il raggio d’azione dei nostri scopi e dei nostri gesti.”

Con l’avvento delle neuroimmagini, gli studiosi si sono domandati: esistono nell’uomo aree che si

attivano per le risposte bi-trimodali, in cui risposte visive, tattili e acustiche si sovrappongono (e

non si possono disgiungere)?

Sono state localizzate due regioni nel lobo parietale: una omologa all’area VIP della scimmia e

un’altra a bordo della corteccia somatosensoriale secondaria; e una in corteccia frontale omologa

all’area F4 della scimmia il circuito è lo stesso nell’uomo con l’aggiunta di un’area. Come

controprova hanno inattivato queste regioni e ne è risultata una perdita della percezione dello spazio

peripersonale.

Il circuito F4-VIP interviene quando ci troviamo di fronte a stimoli spazialmente organizzati, sia

visivi che acustici, e si traduce in una rappresentazione di un atto motorio potenziale che

porterà ad interagire con l’oggetto o a evitarlo. In questo circuito si compie la

TRASFORMAZIONE DEGLI STIMOLI VISIVI/ACUSTICI IN ATTI MOTORI

Prof. Fogassi

Neurofisiologia dei Processi Mentali dal 4/11 al 17/11

POTENZIALI (trasformazione visuo-motoria) e ciò determina la percezione dello spazio in senso

motorio.

Circuito AIP-F5 L’area F5 (corteccia premotoria ventrale rostrale) può essere

suddivisa in ulteriori 3 aree:

1) F5c la parte esposta sulla superficie corticale

2) F5p all’interno del solco arcuato nel suo ramo

inferiore →

3) F5a dentro il solco arcuato nella sua porzione

laterale.

Ognuna di queste “sotto aree” possiede connessioni

anatomiche parzialmente separate, con circuiti

dedicati. Quella che interagisce con l’area AIP della

corteccia parietale posteriore è F5p.

La stimolazione di F5 determina movimenti della

mano (polso) e della bocca. In molti casi non è

stimolabile con parametri normali, ma con parametri

elevati = non partecipa direttamente

all’esecuzione del movimento, soltanto una piccola

parte di F5 ha connessioni dirette al midollo spinale.

In quest’area sono stati studiati i MOVIMENTI DI

AFFERRAMENTO. Esistono neuroni che si

attivano quando l’afferramento viene messo in atto

sia con la mano (sia destra che sinistra) sia con la

bocca = F5 non controlla il movimento, poiché altrimenti si attiverebbe solo per il movimento di un

5 Neurone Afferramento

effettore specifico (mano sinistra o bocca o mano

destra) = si localizza a un livello superiore di codifica del movimento, un livello più astratto che

non prende in considerazione i parametri del movimento, ma analizza qual è lo SCOPO

dell’atto motorio (l’afferramento - presa di possesso - è il più rappresentato in quest’area), che va

al di là dell’effettore utilizzato. I neuroni di F5 è come se rappresentassero l’intero individuo.

Quando emettiamo un’azione esistono anche sotto scopi, più specifici. Ad esempio: ci sono neuroni

sempre per l’afferramento che regolano la presa di precisione, ma non una prensione di forza e

viceversa; esistono differenze anche di TEMPORIZZAZIONE alcuni neuroni rispondono nelle

fasi di apertura della mano, altri in quelle di chiusura, altri ancora rispondono per tutto l’arco del

movimento. La temporizzazione è specifica in base allo scopo.

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Neurofisiologia dei Processi Mentali dal 4/11 al 17/11

In F5 ci sono solo NEURONI MOTORI

PURI, che codificano vari scopi di diversa

complessità.

Con la pinza inversa la scimmia, per afferrare il

cibo, deve compiere il movimento opposto,

ovvero estendere la mano, ma il movimento in

questione ha lo stesso scopo (afferrare), quindi

il neurone si attiva comunque. Non solo, ma

quando la scimmia manipola la pinza senza

scopo il neurone non scarica i neuroni di F5

codificano lo scopo (non il movimento) e sono

PLASTICI = rispondono anche quando le

modalità esecutive cambiano (chiusura della

mano / estensione un neurone della

corteccia motoria primaria risponderebbe solo

o all’estensione o alla chiusura della mano).

Nel cervello esiste, quindi una MEMORIA MOTORIA, a livello delle aree premotorie, un

repertorio di rappresentazioni motorie. A questo livello l’attivazione si ha sempre, anche se il

movimento è solo immaginato, poi può essere inibito e non arrivare mai a F1.

Scopo del movimento: prendere possesso

Con la MANO effettori

Con la BOCCA

F5 Presa di

mano dita precisione

F1 apertura chiusura apertura chiusura

I neuroni motori dell'area F5 codificano lo scopo dell'atto motorio. Pertanto sono diversi dai

motoneuroni di F1. In F5 troviamo un vocabolario di atti motori che costituiscono tutti quei

neuroni che codificano il repertorio motorio. I neuroni di F5 codificano sia scopi astratti, ovvero

azioni sia di mano che di bocca, sia scopi specifici, in termini di come l'effettore deve essere usato.

Scopi specifici come presa di precisione o con tutta la mano, o in relazione alla temporizzazione

della scarica neurale. Nella scimmia, per la presa di precisione, non c'è l'opposizione delle dita,

poiché prende chiudendo le dita sul palmo, nell'uomo invece sì, opposizione pollice indice.

Nell'area F1 si selezionano i particolari effettori che servono per eseguire il movimento codificato

da aree di ordine superiore. Se in F5 si codifica lo scopo, in F1 si codifica l'esecuzione. Lesioni in

queste aree provocano effetti diversi.

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Le due modalità di riconoscimento degli oggetti sono:

• Pittorica, puramente visiva

• Pragmatica, potenzialità d'interazione riguarda anche le singole

componenti del oggetto. Le descrizioni pragmatiche di un oggetto sono

maggiori di quelle pittoriche.

Concetto di AFFORDANCE di Gibson, caratteristica fisica dell'oggetto che richiama un atto

motorio.

Cosa facciamo quando ci troviamo di fronte a un oggetto?

L'oggetto diventa il bersaglio dei nostri atti motori. Nel riconoscimento pragmatico dell'oggetto il

sistema di riferimento cambia: TRASFORMAZIONE VISUO-MOTORIA,

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
16 pagine
12 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LeDzEp1991 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neurofisiologia dei processi mentali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Fogassi Leonardo.