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Il romanzo sperimentale
Il romanzo sperimentale è considerato manifesto e massima
espressione del pensiero naturalista in ambito letterario. Alla sua
base, infatti, c’era il proposito di applicare alla rappresentazione
letteraria e artistica i metodi di ricerca impiegati nelle scienze
naturali. Una spiegazione più dettagliata riguardo questo punto la
fornisce Emile Zola in un testo teorico intitolato “Osservazione e
sperimentazione”. Egli considera il romanziere osservatore, in
quanto osserva i fatti, il tempo e il luogo nel quale si muoveranno i
personaggi, e sperimentatore poiché, allo stesso modo dello
scienziato, impianta l’esperimento (fa muovere i personaggi) e ne
evidenzia i fatti che si succedono secondo il rapporto necessario tra
causa e effetto. Questo procedimento richiede la conoscenza
scientifica dell’autore che ne consegue il sapiente agire sui fatti
presi nella realtà modificandone situazioni e ambientazioni senza
mai sottrarsi alle leggi della Natura.
Questa esaustiva definizione del Romanzo Sperimentale si puo’
Malavoglia,
evidenziare all’interno di un estratto della Prefazione ai
datata 19 Gennaio 1881 di Verga, all’interno del quale l’autore
intende rappresentare gli effetti del progresso nei diversi strati
sociali occupandosi principalmente delle umili e infelici condizioni
delle classi più basse.
“Questo racconto è lo studio sincero e spassionato del come
probabilmente devono nascere e svilupparsi nelle più umili
condizioni le prime irrequietudini pel benessere […]”
In questo modo l’autore decide di introdurre l’argomento di cui
andrà a trattare. Questa piccola presentazione, quindi, lascia
dedurre la tipologia del testo che seguirà: un’analisi razionale e
oggettiva degli eventi presi in considerazione. Tale distacco da
qualsiasi tipo di abbandono alle emozioni è tipico naturalista ovvero
ha il compito di rivelare la vera natura umana e far comprendere
come essa sia determinata da una serie di fattori che siano di tipo
ambientali, sociali o familiari, descrivendo semplicemente il
naturale corso dei fatti senza apportarne modifiche personali o
poetiche.
Fin da queste prime righe appare evidente l’atteggiamento
materialista di Verga che, indagando le motivazioni che
determinano l’agire umano, si accorge essere strettamente legate
ai bisogni materiali che cambiano a seconda della classe sociale e si
trasformano in lotta per la ricchezza, l’ambizione e la vanità. Quindi,