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SCHEMA DELLO SVILUPPO PSICHICO
Qual è il fine della vita onirica individuale nella sua totalità?
Quale ruolo dispiegano i sogni nella vita complessiva dell'uomo?
Jung scoprì, dall'analisi di molti sogni, che, nella loro globalità, tutti i sogni sono
rilevanti per il soggetto e che si presentano secondo un certo schema. Jung chiamò
questo schema “processo di individuazione”. Certi contenuti emergono, si dissolvono
e si presentano di nuovo. Così, la nostra attività onirica crea e segue uno schema
tortuoso nel quale, di volta in volta, le tendenze e i motivi individuali si manifestano,
scompaiono e si presentano nuovamente. Esaminando questo schema, sarà possibile
individuare l'opera di una recondita tendenza direzionale o regolatrice che determina
un lento processo di sviluppo psichico → il processo di individuazione.
Dal momento che lo sviluppo psichico si verifica del tutto involontariamente e
naturalmente, in sogno viene frequentemente simboleggiato dall'albero.
Se → centro organizzativo, “atomo nucleare” del nostro sistema psichico. Centro di
creazione e organizzazione, centro di origine delle immagini oniriche, costituente la
totalità della vita psichica, distinto dall'Io che comprende solo una parte ridotta della
psiche totale. Nel corso delle varie epoche gli uomini hanno avuto una conoscenza
intuitiva dell'esistenza di tale centro interiore. (es, I greci lo chiamano daimon). Il Se
può essere definito un principio interiore di guida, distinto dalla personalità conscia, e
tale che può essere individuato solo tramite l'interpretazione dei sogni. I sogni
dimostrano che esso è il centro regolatore che determina la maturazione e
l'espansione costante della personalità. Il suo sviluppo, lento, dipende dalla
circostanza che l'Io sia o meno disposto a seguire i messaggi che gli giungono dal Se.
Lo scopo del processo di individuazione è la realizzazione della unicità individuale
nell'uomo.
Dal un certo punto di vista, questo processo si attua autonomamente nell'inconscio; è
un processo tramite il quale l'uomo porta a esistenza la propria innata natura umana.
Tuttavia, il processo è reale solo se l'individuo ne è consapevole, e istituisce
consapevolmente una relazione vitale con esso. Per realizzare tale processo, ci si deve
consapevolmente arrendere alla forza dell'inconscio, non si deve fare altro che
ascoltare, per sapere ciò che il Se vuole che si faccia hic et nunc.
LA PRIMA MANIFESTAZIONE DELL'INCONSCIO
La fanciullezza è un periodo di grande intensità emozionale, e i primi sogni della
fanciullezza manifestano spesso in forma simbolica la struttura fondamentale della
psiche, indicando in che modo essa plasmerà in seguito il destino del sogg. Quando
un fanciullo raggiunge l'età di andare a scuola, inizia la fase costruttiva dell'Io, la fase
dell'adattamento al mondo esteriore. Questa fase, in genere, comporta una serie di
cambiamenti, a volte anche dolori, che vengono riportati nei sogni mediante disegni
simbolici, motivi di tipo circolare e “nucleare” (che rinviano al nucleo psichico del
centro vitale della personalità, da cui ha origine il complesso sviluppo strutturale
della coscienza. Il vero processo di individuazione, la presa consapevole di contatto
con il proprio centro interiore (nucleo psichico) o Sè, inizia generalmente con una
lacerazione della personalità e con la sofferenza che ne consegue. L'Io si sente colpito
nella sua volontà o nei suoi desideri, e di solito proietta l'ostacolo nell'ambiente
esterno, cioè l'Io accusa Dio, il partner, la situazione economica, e accolla a essi la
responsabilità di ciò che lo contrasta. In mezzo a questo caos, solo una cosa sembra
essere utile: volgersi direttamente, senza pregiudizi e con piena sincerità, verso
l'oscurità che si approssima, e cercare di scoprirne il segreto e quello che pretende da
noi.
IL CONTATTO CON L'OMBRA
Attraverso i sogni si acquista coscienza degli aspetti della propria personalità che, per
varie ragioni, non si desidera di conoscere direttamente troppo da vicino. Questo è ciò
che Jung chiama “coscienza dell'ombra” o “Ombra”. L'Ombra non costituisce tutta la
personalità inconscia ma rappresenta attribuzioni e qualità ignote dell'Io. Quando un
sogg tenta di individuare la sua Ombra, acquista coscienza (e spesso se ne vergogna)
di quelle qualità e di quegli impulsi che nega in se stesso, ma che può scorgere negli
altri; aspetti come l'egotismo, la pigrizia mentale, l'amore disordinato per il denaro
etc. nei miti e nei racconti, l'ombra si manifesta sotto le vesti di una persona dello
stesso sesso del sognante. Il fatto che l'Ombra assuma, nei nostri confronti, un
atteggiamento ostile o amichevole dipende da noi. L'Ombra è ostile solo quando sia
ignorata o misconosciuta. In qualunque forma essa si manifesti, la funzione dell'
Ombra è quella di rappresentare l'aspetto dialetticamente contrario all'Io, e di
originare quegli stati qualitativi che più si disapprovano negli altri. Quando nei nostri
sogni si manifestano figure ambigue, e ci sembra che pretendano qualche cosa da noi,
non possiamo sapere se esse rappresentino la nostra Ombra, o il Sè, o l'una e l'altro al
contempo. Sapere in anticipo se il misterioso compagno dei nostri sogni rappresenti
un difetto che si deve vincere, o un significativo elemento vitale che si deve accettare,
costituisce uno dei problemi più ardui nello studio del processo di individuazione.
L'ANIMA: LA DONNA DENTRO DI NOI
Spesso si avverte la presenza di un altro “elemento interiore”. Se il sognante è un
uomo, questi individuerà nel proprio inconscio un elemento simbolico femminile; se
una donna, un elemento simbolico maschile. Jung chiama Animus e Anima i due
elementi, rispettivamente maschile e femminile. L'Anima è la personificazione di
tutte le tendenze psicologiche femminili della psiche dell'uomo, cioè sentimenti e
atteggiamenti vaghi e imprecisi, la ricettività dell'irrazionale, presentimenti, l'amore
di sé, il sentimento della natura, e l'atteggiamento nei confronti dell'inconscio. Non è
un caso che nell'antichità spettava a sacerdotesse (come la Sibilla dei Greci) istituire
rapporti con gli dei. Nelle sue manifestazioni individuali, il carattere dell'Anima deve
la sua particolare struttura alla madre di ciascun soggetto. Se il sogg ritiene che la
propria madre abbia su lui una influenza negativa, la sua Anima si esprimerà spesso
secondo atteggiamenti di irritazione, incertezza, insicurezza. In simili personalità, la
figura negativa della madre-anima ripeterà senza sosta il proprio motivo “Non sono
niente, non valgo niente, niente ha senso”. Tutta la vita si colloca così in una
dimensione tetra e oppressiva (es anima distruttiva: femme fatale, sirene dei greci).
Se l'esperienza che il soggetto ha avuto della madre è positiva, la sua Anima ne
risente in modi tipici, ma vari, col risultato che egli acquista un carattere effeminato.
Un Anima di questo tipo può fare degli uomini esseri sentimentali, o suscettibili come
zitelle, o sensibili come la principessa della fiaba, che poteva avvertire un pisello
nascosto sotto i materassi. Questi aspetti dell'Anima rivelano la stessa tendenza, che
abbiamo individuato come tipica dell'Ombra: essi possono proiettarsi e oggettivarsi
all'esterno in modo tale da apparire come qualità caratteristiche di una determinata
donna. E' la presenza operante dell'Anima che fa sì che l'uomo si innamori
all'improvviso, quando, vedendo una donna per la prima volta, si rende conto di aver
trovato la donna giusta. Un'altra funzione importante che svolge l'anima è quella di
sintonizzare la mente dell'uomo con i più vitali valori interiori, aprendo così la via
verso la conoscenza delle profondità più recondite dell'inconscio. L'Anima assume
quindi il ruolo di guida, mediatrice, tra il mondo interiore e il Sè (es Beatrice). Jung
sostiene che siano 4 i gradi dello sviluppo dell'Anima: il primo grado trova la sua
rappresentazione simbolica nella figura di Eva, che significa i rapporti di ordine
puramente istintivo e biologico. Il secondo, nella figura di Elena, che simboleggia
uno stato romantico caratterizzato da elementi sessuali. Il terzo grado nella vergine
Maria, una donna che solleva l'amore all'altezza della devozione spirituale. Il quarto
grado è simbolizzato nella Sapientia, la saggezza che trascende anche le
manifestazioni umane più pure e più sante. Ma in pratica, qual è la portata del ruolo,
che l'Anima si assume, di guidare l'uomo verso il proprio mondo interiore? Tale
funzione positiva viene esercitata quando l'uomo affronta con consapevole serietà i
sentimenti, gli atteggiamenti, le speranze e le fantasie che si manifestano e prendono
corpo nella sua Anima, e cristallizza e oggettiva tale materia in una forma definita –
per esempio nella poesia, nella pittura, nella musica. La letteratura è ricca di esempi
che ci mostrano l'Anima nella sua veste di mediatrice e di guida al mondo interiore.
L'ANIMUS: L'UOMO CHE E' IN NOI
La personificazione maschile dell'inconscio della donna, l'Animus, presenta aspetti
negativi e positivi, proprio come l'Anima nell'uomo. Quando una convinzione viene
espressa con voce sicura, maschile o venga imposta ad altri tramite violente scenate
emozionali, la mascolinità latente nella donna si rivela apertamente. Come la
caratteristica tipica dell'Anima dell'uomo è determinata dalla madre del sogg, così
l'Animus subisce fondamentalmente l'influenza del padre della donna, è lui che
fornisce all'Animus della figlia il “colore” speciale delle convinzioni indiscutibili,
incontestabilmente “vere”. Nei miti e nelle fiabe, l'Animus, nel suo aspetto negativo,
può manifestarsi come demone di morte, come un bandito o un assassino. (Es
Animus: donna che dice “preferisco che mio figlio sia morto piuttosto che vedermelo
portare via da un'altra donna). Come l'Anima, così anche l'Animus non presenta solo
aspetti negativi, che si esemplificano in atteggiamenti di brutalità, in pettegolezzi, in
idee malvage e ostinate. Anche esso manifesta caratteri altamente positivi; anche esso
può contribuire, per mezzo della sua attività creativa, alla costruzione di un ponte
verso il Se. In molti miti, e