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La trasformazione dell'ambiente del Mesolitico

Durante il Paleolitico si verificarono quattro glaciazioni che determinarono consistenti modificazioni della fauna e spinsero gli uomini a ricercare nuovi ambienti per garantirsi la sopravvivenza. Quando ebbe termine l'ultima glaciazione, detta di Wurm (dal nome dell'affluente del Danubio dove per la prima volta se ne rinvennero le tracce), l'ambiente era profondamente mutato. Le regioni settentrionali, dopo il ritiro dei ghiacci, videro la scomparsa o l'allontanamento dei grandi animali (mammuth e renne) e altre regioni si trasformarono in deserti. Ciò sollecitò anche dei cambiamenti nel modo di vita degli uomini. Questa fase, cui si diede il nome di Mesolitico, si protrasse dal 10 000 all'8000 circa a.C. Impoverimento della caccia e cambiamenti nella vita umana L'impoverimento della caccia comportò una diminuzione demografica e un ritorno a forme di vita più semplici rispetto a quelle dell'ultima.

L'ADDOMESTICAMENTO DEGLIANIMALI E L'ALLEVAMENTO

Un progresso decisivo di questoperiodo fu l'addomesticamento deglianimali.Il primo animale addomesticato fu ilcane, probabilmente attratto aimargini degli insediamenti umanidalla possibilità di reperire avanzi dicibo.La collaborazione tra l'uomo e il canecontribuì a facilitare le attività dicaccia.Successivamente, l'essere umanoapprese ad allevare bovini e capre, equesto procurò risorse alimentari piùsicure oltre che dieticamente piùricche: dagli animali allevati infatti fupossibile ricavare anche il latte e isuoi derivati.La presenza delle mandrie di animalie la necessità di attendere

La maturazione dei frutti determinò inoltre una certa tendenza alla vita sedentaria, o comunque una riduzione del nomadismo che aveva caratterizzato l'esistenza dei cacciatori paleolitici.

LA SVOLTA DEL NEOLITICO

La fase neolitica cominciò in alcune parti del mondo circa 10 000 anni fa e durò alcune migliaia di anni. Per qualche popolazione terminò nel 3000 a.C., per altre si protrasse ancora per due o tremila anni e per altri piccoli gruppi isolati si è conclusa solo recentemente.

Il nome Neolitico si riferisce a un nuovo tipo di lavorazione della pietra, non più soltanto scheggiata, ma levigata.

Iniziò in questa fase l'agricoltura, che rimase la forma di economia fondamentale per tutta l'umanità fintantoché a essa si affiancò l'industria.

L'introduzione dell'agricoltura pose le basi di un rapporto finalmente attivo con la natura, dalla quale l'essere umano imparò a ricavare con il proprio lavoro nuove

risorse.
NASCITA E DIFFUSIONE DELL'AGRICOLTURA
I reperti fossili dimostrano che il grano e i cereali cominciarono a essere coltivati attorno all'8000 a.C. Questo avvenne indipendentemente nel Vicino Oriente (grano), in Cina (riso) e in Messico (mais). Si ipotizza che l'agricoltura sia stata inventata dalle donne, che già precedentemente si erano specializzate nella raccolta di erbe e bacche commestibili.
Per quanto riguarda l'Europa, l'agricoltura si diffuse lentamente a partire dal Vicino Oriente, procedendo verso ovest. Se infatti in Mesopotamia e in Anatolia le prime forme di agricoltura sono databili, secondo le ipotesi più recenti, attorno all'8000 a.C., in Grecia e nei Balcani essa penetrò più tardi e in Italia più tardi ancora. L'ultimo paese a essere raggiunto dalla rivoluzione agricola fu l'Inghilterra, dove essa si diffuse solo attorno al 1000 a.C.
Per "attraversare" l'Europa l'agricoltura.

impiegò quindi circa 7000 anni.

LA ''MEZZALUNA FERTILE''

Dalle coste della Palestina alla Mesopotamia crescevano grandi quantità di cereali selvatici, che venivano facilmente raccolti e consumati. Qui dunque fu più facile il passaggio dalla semplice raccolta alla coltivazione. Ciò spiega il fatto che lo sviluppo della civiltà in questa regione avvenne prima che altrove. Il vasto arco di terra a forma di mezzaluna che abbraccia l'Anatolia, la Siria, la Mesopotamia per giungere fino all'Egitto fu quindi la zona che conobbe la prima grande affermazione dell'agricoltura. Per tale ragione, questa parte del mondo è stata definita la ''mezzaluna fertile''.

LE INNOVAZIONI ASSOCIATE ALLA NASCITA DELL'AGRICOLTURA

Contemporaneamente all'agricoltura si sviluppò l'allevamento. Queste due attività diedero poi impulso a ulteriori innovazioni. Per contenere, conservare e cuocere i cibi ricavati dalla

coltivazione edall'allevamento era indispensabiledisporre di recipienti adatti.Si inventò così la ceramica, cuocendol'argilla a temperature che larendevano impermeabile e resistenteal calore.Con le fibre (lino, lana) ricavatedall'agricoltura e dall'allevamento sicominciarono a realizzare indumentidiversi da quelli in pelle animale.La filatura e la tessitura, grazieall'invenzione del telaio, divenneropratiche comuni.L'attività di pesca venne intensificatae per solcare fiumi e laghi venneroricavate imbarcazioni (piroghe ecanoe) scavando i tronchi deglialberi.Infine si cominciò a trasportare i benicon i carri, grazie all'impiego dellaruota, la cui invenzione risaleall'incirca al 3500 a.C.

LA NASCITA DELLE CITTA'LA CRESCITA DEMOGRAFICACONSEGUENTE ALL'AVVENTODELL'AGRICOLTURALa prima conseguenza prodottadall'agricoltura e, in minor misura,dall'allevamento fu un grandissimoincremento demografico,

dovuto alladisponibilità di un'abbondante esicura fonte di sostentamento. Dato che l'agricoltura permetteva di accumulare una parte del prodotto che non veniva immediatamente consumato, l'umanità poté disporre per la prima volta di un surplus alimentare che poteva essere utilizzato come riserva o anche scambiato. Anche il progresso della vita sociale si accelerò enormemente. La nascita dell'agricoltura portò con sé la nascita della storia: la città, lo stato, ogni forma di vita sociale, della religione e della cultura antica ne sono la diretta conseguenza. NASCITA DEI VILLAGGI E PRIME FORME DI ORGANIZZAZIONE SOCIALE L'economia neolitica imponeva una stretta collaborazione tra i membri del gruppo. Nacquero così i primi villaggi, abitati da alcune decine di famiglie e costituiti da un agglomerato di capanne di legno e fango o anche in altri materiali. Il potere all'interno di ogni villaggio spettava a un capo scelto tra

Le diverse famiglie, alla cui testa stava il maschio più anziano. L'organizzazione sociale più antica era quindi il patriarcato (dal greco patér, "padre", e arché, "comando"), ma le decisioni più importanti venivano prese da tutta la comunità.

Con il passare del tempo nacque una prima specializzazione del lavoro, diviso tra chi si dedicava alla caccia o alla pesca, chi si dedicava all'allevamento di bestiame e chi alla coltivazione dei campi.

È probabile che risalga all'epoca dei primi villaggi neolitici anche la nascita del concetto di proprietà privata. La terra e gli attrezzi da lavoro erano infatti ritenuti proprietà del villaggio, e quindi beni collettivi, ma gli animali, il cui allevamento comportava maggiori costi, cure e rischi, erano considerati un benefamiliare, da non spartire con gli altri membri della comunità.

LA "RIVOLUZIONE URBANA"

In seguito alla sempre

maggiordiffusione dell'agricoltura e all'insediamento delle comunità agricole in gruppi stanziali, gli agglomerati umani si andarono progressivamente ampliando. Nacque così la città. Questa innovazione fu di importanza incalcolabile tanto che si è parlato anche di "rivoluzione urbana", che condizionò per sempre la vita dell'umanità. Già nel 7000 a.C. troviamo attestati nel Vicino Oriente degli insediamenti che possono essere definiti città: Gerico in Palestina e Catal Huyuk in Turchia. La loro struttura urbanistica è ricostruibile grazie agli scavi archeologici. Le case di Catal Huyuk erano rettangolari, fatte con mattoni di argilla, rinforzate da strutture di legno e rivestite di gesso e possedevano focolari. Molte abitazioni erano vivacemente affrescate (con scene di caccia, leopardi e demoni alati) e alcune avevano probabilmente funzioni rituali. La divinità venerata era una figura femminile, una specie di.tività commerciali e politiche. È il luogo in cui si consumano beni e servizi e dove risiede il potere decisionale. Nel caso di Gerico e Catal Huyuk, non esistevano grandi differenze sociali e di ricchezza. L'architettura era caratterizzata da un'eguaglianza tra le abitazioni, senza templi, palazzi o edifici pubblici distinti. I reperti archeologici dimostrano che l'alimentazione si basava su prodotti della caccia, dell'allevamento e dell'agricoltura, come evidenziato dai depositi di cereali. Tuttavia, nonostante le dimensioni modeste degli insediamenti urbani, la città era comunque un centro di scambio e di potere. La popolazione di Gerico e Catal Huyuk era stimata tra le cinque e le seimila persone.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
24 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valentina928 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia antica e medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Sassari o del prof Cantarella Eva.