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CONTESTO LETTERARIO.
MODERNISMO:
I primi decenni del Novecento hanno effetti rivoluzionari in campo letterario, e il
Modernismo inglese è una delle correnti d’avanguardia più rilevanti del periodo. I
grandi progressi in campo tecnologico che aprono il secolo e la drammatica realtà
della Grande Guerra alterano e stravolgono radicalmente il mondo conosciuto e la
sua stessa percezione. I modernisti, tra cui si possono citare James Joyce, Thomas
Stearns Eliot, Virginia Woolf e per certi aspetti Samuel Beckett, sentono quindi la
necessità di innovare profondamente anche gli strumenti stessi dell’espressione
letteraria: da qui, il rifiuto delle convenzioni e delle tradizioni del passato, per
aprirsi alle tecniche romanzesche dello stream of consciousness e del monologo
interiore, oppure l’uso del correlativo oggettivo e del procedimento analogico, per
giungere al rilievo conferito alla dimensione dell’analisi introspettiva o alla
restituzione sul palco dell’insensatezza e dell’assurdità della nostra esistenza. Il
termine “modernismo” fu coniato per la prima volta dopo la prima guerra mondiale
per definire la corrente di Eliot, Woolf e Joyce ma, in seguito, comprenderà anche
altri movimenti come: impressionismo, simbolismo, postimpressionismo, futurismo,
cubismo, imagismo, vorticismo, surrealismo. Secondo alcuni dovrebbe partire
addirittura dall’800, secondo altri tra il 1910 e il 1925. Generalmente si indica
l’inizio con la morte della regina Vittoria. Con Freud ci fu l’incredibile scoperta
dell’inconscio che ha consentito di costruire sistemi di pensiero complessi.
Possiamo parlare di “alto” e “basso” modernismo. Inizialmente l’obiettivo dei
modernisti era la ricerca: trovare uno scopo, un motivo, un senso, che si nasconde.
Nel 1922 con Ulysses di Joyce si segna il modernismo alto in cui vediamo l’artista
come ‘dio’ della creazione estetica. Viene definito da Joyce stesso come un essere
superiore e distaccato. Il basso modernismo lo troviamo nella scrittura e
nell’editoria di divulgazione popolare.
-Vorticismo: si evolve tra il 1913 e il 1915 a Londra e ha come necessità quella di
porre in relazione la letteratura e le sue arti. Il nome deriva da ‘vortex’ coniato da
Ezra Pound. Questo movimento sceglie contenuti riguardanti il mondo del lavoro, di
strada o dell’immaginazione. Utilizza un incarnato tra prosa e poesia.
-Imagismo: ha come riferimento teorico Hulme e possiamo farlo risalire al 1912.
Sosteneva la necessità di un linguaggio poetico chiaro e conciso, basato sulla
precisione e l’immediatezza con cui si presentano le immagini. Vi sono due
istituzioni prestigiose: “poets club” e le “session club”.
ROMANZO: prima fase.
Il Romanzo del primo Novecento iniziava ad avere nuove forme: flusso di coscienza,
libertà di canone, narratore onnisciente sostituito da un punto di vista soggettivo.
L’unità del capitolo viene spezzata in frammenti, lasciando libero spazio ai flussi
liberi della mente e della psiche. Non vi sono più categorie di tempo e spazio e
argomenti come la sessualità vengono descritti in maniera diretta e realistica. Con
l’Ulysses di James Joyce (1922) si raggiunge l’apoteosi del romanzo modernista
dopo la grande guerra. E’ lungo più di mille pagine, diviso in 18 capitoli e
rappresenta un solo giorno (16 giugno 1904), in una sola città: Dublino. Nonostante
ciò notiamo anche diversità di stile nei diversi capitoli. La parola chiave è il dubbio:
un mondo in continuo movimento non può sempre dare certezza. Quel che conta
del romanzo modernista è la coscienza, concetto introdotto dalle nuove discipline
psicologiche: la vita è irrazionale, caotica e divisa. Altro elemento fondamentale è
la temporalità, che non si presenta in modo organico e coerente: abbiamo, dunque,
momenti che durano secoli, e secoli che durano secondi, pochi attimi.
POESIA: prima fase.
Si ha la voglia di eliminare la tradizione poetica ottocentesca sia a livello strutturale
che linguistico. Questo porta ad una divisione tra chi è legato al passato e chi vuole
rinnovarsi. Ad esempio Ezra Pound rappresenta la grande immaginazione
modernista, concreta, storica, alla ricerca dell’oggetto fisico; William Butler Years
cerca un’immaginazione sublime, mistica, esplorando le associazioni simboliche di
ciò che appare. Ciò che unisce i poeti modernisti è la riscoperta della dimensione
mitologica.
TEATRO: prima fase.
Non subisce lo stesso cambiamento rapido, radicale e veloce delle altre arti, anche
perchè i luoghi teatrali non sono tanto differenti da quelli del secolo scorso. Inoltre,
anche se la censura rimane assai attiva, anche il pubblico esercita un forte sistema
di pressione prescrittiva. Dunque la progettazione e l'esecuzione dei testi subiscono
un soffocamento di spirito innovativo.
CINEMA:
Il cinema significò la rottura completa con gli schemi convenzionali della
rappresentazione, utilizzando mezzi tecnici idonei. Se già nell’800 la fotografia
aveva messo insieme natura, arte e tecnologia, il film novecentesco incorporava
l’azione nell’immagine.
Tra i grandi modernisti ricordiamo:
-James Joyce: nato a Dublino nel 1882 da una famiglia di stampo cattolico, nel
1904 si allontanò per un esilio nell’Europa continentale. Nonostante questo,
Dublino rimarrà al centro della sua produzione artistica insieme ad altri tre
principali temi quali la famiglia, la patria e la religione. La sua prima opera fu
Dubliners che era una raccolta di quindici racconti scritti tra il 1904 e il 1907. Porta
questo nome appunto per ‘smascherare’ la città. La struttura di questi racconti è
divisibile in 4 aspetti della sua vita: infanzia,adolescenza, maturità e vita pubblica. I
primi tre racconti riguardano l’infanzia e sono narrati da un personaggio bambino
che ha voglia di evadere; i successivi quattro riguardano l’adolescenza e parlano di
quell’ambiente visto come prigione che si richiude su chi avrebbe voluto evaderlo;
gli altri quattro riguardano la sua maturità e la routine della sua vita; infine le
The
ultime tre coinvolgono la politica, la religione, la musica. Nel 1907 aggiunge
Dead che rappresenta l’ultimo racconto, più che altro autobiografico.
A portrait of the Artist as a young man
Successivamente scrisse , pubblicato prima
a puntate tra il 1914 e 1915 e poi in un unico volume nel 1916. Narra la storia di
Dedalus (maschera di Joyce) diviso in 5 capitoli. L’opera più importante di James
Ulysses
Joyce è (1922). Vi sono due protagonisti autobiografici, lo stesso Dedalus
(alter ego di Joyce da giovane) e Bloom (alter ego di Joyce da più maturo). Ha una
struttura mitologica, riprendendo la storia di Ulisse. Dedalus viene visto come
Telemaco, alla ricerca del padre, e Bloom viene visto come Ulisse, alla ricerca del
figlio. E’ diviso in 18 episodi che avvengono tutti nello stesso giorno (16 giugno
1904) dove Bloom e Dedalus si scontrano dovendo fare i conti con i loro fantasmi
del passato. Il centro delle angosce di Joyce derivano tutte da una donna che
assorbe in sé l’idea di famiglia, patria e religione, ovvero Molly (maschera di Nora
Barnacle di cui Joyce è innamorato). La struttura è divisa in tre parti: la prima ruota
intorno a Dedalus (studente universitario), la seconda a Bloom e la terza a Molly.
Queste tre parti imitano l’Odissea dove nella prima Telemaco cerca il padre, nella
seconda Ulisse cerca di tornare a casa e nella terza si ricongiungono alla
moglie/madre. Morì nel 1941.
-T.S. Eliot: nato in America nel 1888, rappresenta il massimo esponente della
poesia modernista. Compose la sua prima raccolta di liriche tra il 1909 e il 1915 e
le pubblicò nel 1917. L’autore ha quell’intenzione ironica di sottolineare come nel
mondo moderno non vi siano persone attendibili o almeno credibili. La sua opera
The Waste Land
più famosa fu pubblicato nel 1922 attraverso il quale vuole fare
capire quanto sia importante il passato per capire il presente. E’ diviso in 5 sezioni:
la prima introduce i temi, i simboli e i personaggi del componimento; la seconda
cerca di far capire come il dolore può essere esempio di crescita; nella terza
introduce la figura di Tiresia che unifica in sé tutti i personaggi maschili e femminili;
nella quarta vi sono rituali antichi fatti attraverso una divinità; nella quinta si evoca
una crocifissione.
-Virginia Woolf: nata nel 1882 e morta suicida nel 1941, si colloca tra le più
Mr Bennett and Mrs Brown
grandi scrittrici. Con nel 1924 sferra un attacco agli
intellettuali modernisti attraverso un personaggio fittizio chiamato signora Brown
che accusa gli scrittori di aver rappresentato solo la realtà quotidiana senza un
flusso di coscienza del narratore. Lei vuole rappresentare la vita come un fluire di
Mr
attimi e prospettive sul passato e futuro. Uno dei suoi più grandi romanzo è
Dalloway pubblicato nel 1925. Rappresenta una sola giornata della protagonista,
donna di mezza età che fa una passeggiata per comprare dei fiori e incontra
personaggi che le evocano ricordi del suo passato e che portano al flusso di
To the Lighthouse,
coscienza. Clarissa è la Woolf stessa. Nel 1927 scrisse opera
autobiografica: il personaggio Mr. Ramsay è una trasparente maschera del padre di
Virginia. I luoghi dell'ambientazione ricordano quelli della vita dell'autrice e i
personaggi che si incontrano nell'opera sono presentati attraverso riflessioni
discontinue. Gli accadimenti non hanno una struttura logico-cronologica, ma si
articolano intorno a momenti di conoscenza e interpretazione di sé e degli altri. Nel
Orlando,
1928 pubblica una biografia dell’amica e amante della Woolf (Vita
The Waves
Sackville-West). Nel 1931 pubblicò che erano una serie di monologhi
relativi all’infanzia, educazione scolastica, università, carriera, maturità e vecchiaia,
diviso in 9 parti.
-D.H. Lawrence: nato a Eastwood nel 1885 da una famiglia di lavoratori (il padre
operaio e la madre maestra). Nel 1914 si sposa con Frieda von Richthofen e parte
con lei per il continente. Era trasgressivo rispetto agli altri autori in quanto per lui
argomenti come la sessualità non erano sporchi né peccaminosi ma naturali.
Attraverso l’amore l’uomo si sente vivo, arrivando a raggiungere la pace del corpo
e la gioia del cuore.
ROMANZO: DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE AL XXI
SECOLO:
Successivamente alla seconda guerra mondiale, il romanzo diventò un genere in
grado di rivolgersi ad un pubblico e ad un mercato