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Approcci teorici al mito
STORICISTICO← KARL ABRAHAM, se i sogni sn il ricordo e l appagamento d desideririmossi i miti sn frammenti della vita spirituale infantile della nazione econtengon i desideri dell infanzia dell umanita.← MITI EZIOLOGICI nn spiegan sl i culti ma s prestan a spiegar qlsscpsa← JANE ELLEN HARRISON x lei il mito nasceva in ogni caso dalrituale.> teoria estrema, c sn miti senza riti e riti senza miti>rinuncia← BRONISLAW MALINOWSKI si occup della cultura entologia,intendendo i miti cm fondazioni vincolanti d realta sociali importanti, essistabilivano l appartenenza al gruppo← GEORGES DUMEZIL solidarieta d mito e rito ma senza priorit deidue← CLAUDE LEVI STRAUSS analisi strutturalistica del mito, x lui sncomunicazione cm lingua o scambio beni, i miti a nostra disposiz corrispalle parole sl che essi superano l espress momentanea e in passato e infuturo valgon qnd ora, qll che s cerca è la langue, che puo spiegarl aforma appartenente. La strutt del
Miti si trova a diversi livelli (codici) con lo stesso sms. Il significato del mito si ricava dalla sua struttura, non si può mai cercare al di fuori di essa nella realtà. ← LA GRECIA DELL'IMMAGINARIO (Buxton) ← Come si interpreta un mito? Struttural-positiva, analogia mito e lingua (Strauss) ← WALTER BURKERT i miti greci dovevano essere interpretati in rapporto alla natura biologica dell'umanità. ← Differenze e corrispondenze tra comunicazione orale e scritta, contrasto tra miti recitati oralmente e quelli redatti nei testi ← Studi critici: 1 come donne dell'antichità vedevano i miti in base a quanto i miti dicono 2 interpretare le arti visive come espressioni simboliche indipendenti 3 credere ai miti (VEYNE) ← È necessario interpretare i miti nel contesto ← Il raccontare le storie era una caratteristica della società greca. Lo scopo del narratore era di convincere, per far ciò doveva dire la verità o simile. ← Il primo esempio di narrazione convincente è l'ODISSEA un intrecciarsi estremo persuasivo di storie.
credibili e di voci narrative contrastanti. Il più abile manipolatore di storie è Odisseo stesso. ←1 Non si può stabilire una correlazione automatica tra miti greci e altre storie apparentemente simili che si possono trovare in altre culture. ←2 La mitologia non è considerata come un territorio autonomo e isolato. ← Un mito greco è una narrazione delle imprese delle divinità e degli eroi e della loro interrelazione con i comuni mortali che veniva trasmessa come tradizione nel mondo greco antico e che aveva un'importanza collettiva per un particolare gruppo sociale. ←1 Il mito parte dalla culla, attività tipica femminile attribuita a nutrici, madri e vecchie, di solito le donne greche facevano ricorso a storie spaventose per cercare di tenere a freno dei bimbi indisciplinati, con la minaccia di quello che sarebbe successo se avessero continuato a comportarsi male. ← Qualunque sia il motivo che spinge a ricorrere a dei racconti del genere, l'effetto è dare un nome e una forma specifica alle paure del bambino e quindi rendendole.accettare. Nel narrare i miti, le donne svolgevano un compito vitale, cioè quello di preparare i bambini ad entrare nel mondo simbolico della comunità adulta. Alle feste familiari o locali, i piccoli cominciavano a partecipare alla vita comunitaria seppur in modo passivo. Queste prime esperienze venivano approfondite a scuola, nell'educazione della poesia e nell'esercizio delle favole. Omero era materia obbligatoria. Le storie per i cittadini, gli adulti ascoltavano e raccontavano miti in varietà di contesti (informazioni da Omero) durante i simposi. Gli interpreti solisti (citaredi e rapsodi) avevano un'ampia esperienza di viaggi che dimostrava che il linguaggio trascende i confini. La narrazione dei rapsodi e dei citaredi aveva una dimensione pubblica. La gara era un elemento fondamentale per la trasmissione dei miti. La tragedia: equità, misteriosità, incomprensibilità dei. La commedia: sviluppo meno uniforme, spesso riferimento agli miti (V IV). La pluralità è una caratteristica fondamentale della mitologia greca, che potrebbe avere un qualche legame con il.pluralismo insito nella polis.Le esecuz in prosa e poesia avevan due import caratt in comune:venivan organiz in occas d feste e potevano aver forma competitiva
alla tomba
VEGLIA, usanza toscana, occasione in cui s raccontan storieseguendo un rituale complesso. Il tempo e il luogo sn prestabiliti (detxiodo inverno e intorno a focolare), cosi cm lo sono molte circostanzedella narrazione: il narratore è anziano e restio a cominciare, s presentuna versione accettab del racconto cn un improvvisaz controllata
RICOSTRUZ ORALE DIETRO A TESTO SCRITTO, big probl, i poemicontin ad esser recit anche dp secoli che venne fissato un testo scritto
IMMAGINI: i miti vi si potevan esprimere,anelli, scudi, cinghie,tessuti, recipienti ceramica che conenevano sostanze ch erano concretame simbolic al centro della vita greca(vino acqua), di conseguenza venivanusati in un certo num d contest social importanti (cerim nuziali,funebri,sportiv) veniv decor cn immagini dSITUAZIONI nn storie ma scenestilizzate dal conten mitico, c'è spesso stretto collegamento tra immagine e contesto (figure dionisiache su anfore di vino). Sculture pubbliche: fissate nello spazio e con posizione ideologica centrale che le rendeva adatte ad esprimere la voce della polis. PITTURE/SCULTURE 1 ci sono corrispondenze importanti tra mitologia verbale e visiva (symposium>uso reciproco con immagini di Dioniso) 2 in nessuno dei contesti studiati l'iconografia è esclusivamente mitica, molte coppe e bacili usati non avevano alcun esplicito riferimento mitologico 3 si può notare una situazione paradossale paragonabile a quella delle donne narratrici e della scarsa considerazione di cui godevano: i creatori delle immagini mitologiche erano così chiamati BANAUSOI, artigiani. I motivi per cui gli artisti decidevano di rappresentare un episodio e di non rappresentarne un altro sono del tutto ignoti. EROE-FORZA rapporto ambivalente, talvolta la usa per il bene dell'umanità altre volte a danno di sé e degli altri. AGRICOLTURA, tema che ricorre di tanto in tanto, ma non è mai al centro.Una narrazione mitica ma fornisce implicitamente e ripetutamente una pietra di paragone per le imprese eroiche. Ma la sua presenza è come un punto di riferimento metaforico che stabilisce un legame diretto e importante tra miti e ascoltatori. Il paesaggio è ciò che gli esseri umani creano un'immagine del luogo in cui vivono attraverso i rapporti che hanno con esso, quindi l'eccezione di un paesaggio è inevitabilmente mediata da fattori culturali. È formato da elementi che, pur avendo origine nelle pratiche e nelle percezioni della vita di ogni giorno, acquistano tratti simbolici nettamente differenziati e concettualmente incisivi. La montagna è tale agli occhi di chi la guarda, considerata non in base all'altezza ma a ciò che ad essa viene contrapposto. L'orizzonte non è pianura, né città, né villaggio, né acropoli, né altura fortificata, ma un altro luogo al di fuori dello spazio abitato e coltivato. Serviva per pascolo, calura estiva, fornire materie prime (metalli, pietra, legno, carbone) in caso di guerra, per rifugio, spazio iniziatico per i giovani, turismo, raccolta di piante.guarda paesaggio cielo, ubicazione santuari DEI. <Monte>al di fuori>selvaggio>non appartiene quando alla comunità>luogo di abbandono<Monte>era prima>prima dimora dell'umanità<Monte>luogo di capovolgimenti>cose normalmente separate s'uniscono>distinzione cittadina che qui crolla= divino e umano uniti nei monti<MITI RIFLETTONO, pastori mitici vivono sui monti come quelli reali, ma anche li rifrangono, trasformando il mondo con un processo di enfasi selettiva, di chiarificazione, esagerazione. I miti presentano un'immagine delle montagne che è al tempo stesso più estrema ed omogenea rispetto alla vita quotidiana, sfrondando un gran numero di funzioni per cui gli uomini effettivamente usavano il monte.<SANTUARI> la loro presenza ha una controparte mitica dal momento che molti degli dei nei racconti tradizionali possono trovarsi sui monti.<MITO-VITA: 1 i miti rielaborano, sfondano, chiarificano ed esagerano la realtà< 2 la chiarificazione non solo non è incompatibile con l'ambiguità ma anzipuò essere rappresentata da un oracolo o da un dio del mare. Il pescatore si avventura in un territorio sconosciuto, dove il mare può essere sia amico che nemico. La sua abilità nel catturare il pesce dipende dalla sua capacità di comprendere i segni e i simboli che il mare gli offre. Il pescatore è un intermediario tra il mondo umano e il mondo divino, in grado di rivelare il futuro attraverso la sua esperienza e la sua connessione con il mare.oltre che in tanti luoghi inaccessibili, la sabbia può trovare sotto la superficie del mare, invisibile e insondabile. ← CAVERNE: importanti e di eco minima, la loro funzione principale era probabilmente quella di offrire riparo a pastori e amanti, ma nella mitologia compaiono ripetutamente e hanno un ruolo preminente. Associate ad attività fuori dal normale, rifugio per evitare contatti sociali, bambini indesiderati. Offrivano accesso a un aldilà simbolico, operatore simbolico, è dentro e fuori, sopra e sotto, simile e diverso da una casa, la natura ripara, aperta e impenetrabile. ← SORGENTI: essenziali per la vita, in luoghi selvaggi o al centro delle città, frequentate dalle donne>rara occasione di incontro, dotate di poteri speciali. ← DONNE: necessità di distinguere tra diversi tipi di testi. GOULD ha dimostrato come le disposizioni legali riguardo alle donne ateniesi non corrispondano esattamente a quanto si può ricostruire dell'atteggiamento e del comportamento abituale nei loro confronti, la posizione legalmente inferiore delle donne non è affatto riflessa in comportamenti costanti e sicuramente non costantemente repressivi. Le figlie