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GUGLIELMO E I RE DELL’ALTO MEDIOEVO

Il Domesday book è un documento rivolto al passato perché fa i conti con i patrimoni e i possessi

al tempo di re Edoardo (età dell’oro da recuperare per Guglielmo), ma anche al futuro, perché si

osserva che nel territorio di Westminster c’è bisogno di più aratri (si guarda a una produzione

futura più ricca).

L’elemento interessante è che si tratta di un documento censitorio; gli altri regni europei non hanno

una capacità censitoria simile.

Il limite di questo documento è che andrebbe rifatto già dopo una generazione (vd assetti territoriali

che cambiano in continuazione => Cambiano anche le possibilità dei signori di pagare le tasse

dovute al re). In realtà il documento non venne mai aggiornato => chi nel tempo si era impoverito

doveva comunicarlo a chi discuteva i contributi.

Guglielmo evitò che fosse possibile accumulare enormi patrimoni fondiari, come quello che era

stato accumulato in passato dal conte di Wessex, perché questo costituiva una minaccia.

La società dei carolingi era ripartita fra liberi e servi; su questa società semplice (vd stampo

germanico) si innestano forme di preminenza => da una società di liberi e servi si passa a una

stratificazione. La società dei Normanni in Inghilterra è già in partenza più stratificata. In cima alla

piramide ci sono i baroni: la base del loro potere è la terra.

1085 (quando viene redatto il domesday book): un’alta percentuale dei baroni erano di origine

normanna (vd sostituzione della classe dirigente anglosassone con classe dirigente normanna).

Nel domesday book precisa gli usi del reclutamento al tempo del re Edoardo e questo permette di

capire che il reclutamento militare avveniva tramite un contributo che il re pretendeva.

Non si veniva convocati solo per l’esercito, ma anche per la caccia del re => monarchia autoritaria.

Con Guglielmo ci furono novità finanziarie = venne istituito lo “Scaccarium” = due volte l’anno i

baroni incaricati dal re si riuniscono e gli sceriffi (coloro che gestivano le circoscrizioni territoriali)

portano loro i conti. All’inizio non era un’istituzione, ma un semplice evento. Si parla di

“Scacchiere”(Exchequer) perché in questa occasione veniva utilizzato uno strumento (lo

scacchiere) che ricorda un abaco e serve per fare i conti. Attenzione: se lo sceriffo sfuggiva alla

regola veniva punito. Dai documenti dell’epoca si evince che i Normanni fossero molto orgogliosi di

questa loro invenzione (si tratta di una pratica che era diffusa, anche in versioni simili, nella stessa

Normandia)..

I conti erano trascritti su pergamene conservate arrotolate (pipe-rolls, primi conservati nel

1129/1130)

Ad un certo punto lo Scacchiere diventa un’istituzione (tenere traccia dei conti del regno richiedeva

un lavoro di maggiore continuità).

Da tutto questo si evince che il regno normanno in Inghilterra avesse introdotto un sistema fiscale.

Rimaneva però un problema consistente in merito alla stabilità del regno: i re normanni

continuavano a dividere il regno tra i figli e solo in alcuni casi, per cause fortuite, l’effettivo erede è

uno soltanto (es. nel caso di Enrico I. Enrico ha poi un figlio maschio, ma questo muore => rimane

una figlia (Matilda) che ha sposato l’imperatore Carlo V => già con la morte del successore di

Guglielmo si crea una situazione in cui non si sa a chi andrà il regno. Prima di morire Enrico I fa in

modo che i baroni giurino fedeltà a Matilda in caso di successione. Matilda, una volta morto Carlo

V, sposa Goffredo Plantageneto (duca d’Angiò) e avranno un figlio che si chiama Enrico.

Quando poi Enrico I muore Matilda era in lite con lui.

Stefano (principe francese) ne approfitta per diventare re d’Inghilterra => Stefano

 d’Inghilterra.

Il figlio di Matilda (Enrico) riuscirà a diventare re quando Stefano muore: Enrico di Platageneto

(Enrico II). Dopo di lui diventerà re Riccardo Cuor di Leone (il suo primogenito).

Siamo nel periodo in cui in Francia domina la dinastia capetingia (una volta deposto Carlo il

Grosso). A tal proposito si parla di miracolo capetingio: dal primo re capetingio (Ugo Capeto) in poi

ogni re ebbe un figlio maschio pronto a succedergli.

Attenzione: nessuno nel regno di Francia aveva pensato a regolare la successione => il miracolo

capetingio costituisce un evento fortuito. Questa situazione dura fino a Filippo il Bello il quale

aveva 4 figli; il primo figlio divenne re (fatto incoronare dal padre) e morì e il secondo idem => si

scatenano lotte. La situzione va avanti fino al 1328 (morte di Filippo il Bello): a questa data non

c’erano eredi maschi. A questo punto si fa avanti il nipote della figlia di Filippo (Edoardo III

d’Inghilterra = era già re d’Inghilterra, discendente più diretto di Filippo il Bello) => inizia la guerra

dei Cent’anni. Gli intellettuali iniziano a discutere: può una donna trasmettere il diritto al trono

(Edoardo è figlio di una figlia di Filippo il Bello)? Qui allora c’è l’esigenza di una legge sulla

primogenitura e se ne cercherà ispirazione nella legge salica (travisandola).

Attenzione: il fatto che i re Germani dividessero il regno tra i figli è dovuto al fatto che essi

consideravano il regno alla stregua di un bene patrimoniale che, come tutti i beni patrimoniali,

andava diviso fra i figli al momento della successione.

Tabacco, parlando del Medioevo, parla di sperimentazione delle istituzioni: queste mancavano e si

tentano soluzioni diverse. Tra le istituzioni inventate ci sono anche la monarchia e la successione

ereditaria. Questo fa sì che le successioni si configurino come momenti di crisi.

Nel sistema germanico il re era a capo della gerarchia sociale. Enrico II, invece, essendo un conte

d’Angiò, presta fedeltà al re di Francia ed è suo vassallo. Il fatto che il re di Inghilterra fosse

vassallo del re di Francia costituisce un problema. Questo è uno degli elementi che portano al

conflitto dei 100 anni (in Inghilterra il re non prestava omaggio a nessuno).

La società normanna inglese è intensamente attraversata dai rapporti feudali (re che ha vassalli a

cui da terre in cambio di milizie).

Intorno alla figura regia c’è un’aurea sacrale e di mistero (vd testo di Bloch). Il re viene incoronato

in una cerimonia liturgica, con formule precise; il gesto di porre la corona sul capo è fatto da un

ecclesiastico. In questo contesto il re (di Francia e Inghilterra) riceve anche la sacra unzione = il re

si sveste dei suoi abiti perché lo spogliarsi indica un passaggio di stato (entra in Chiesa come

uomo comune e ne uscirà come re voluto da Dio), viene unto nelle parti scoperte della veste => la

scintilla del divino entra nel corpo dell’uomo comune. La sacralità gli dà anche il potere

soprannaturale di guarire (vd Bloch).

All’epoca si avverte la necessità di fissare una corte, anche se i re continuano ad essere itineranti.

Filippo Augusto (tra 1100 e 1200) iniziò a dotare Parigi di varie strutture, ma comunque rimane

itinerante e quando va in guerra porta con sé il patrimonio, la corte e gli archivi e poi in guerra gli

ruberanno tutto. Episodi come questo faranno capire al re che è necessario avere delle corti fisse

in cui tenere tesori e documenti.

Con Guglielmo vennero rinnovate anche le regole inerenti le riserve regie (territori di cui il re ha i

monopolio).

Il domesday book ci dà l’idea d’Inghilterra di un re ricco (prelevava uomini e denaro) => sono più

deboli i duchi.

Le shires rimangono cellule di divisione del regno. In ogni shire c’è un agente regio (sceriffo che è

un interlocutore del re).

La giustizia è amministrata nelle contee, cioè nei tribunali di contea presiedute dallo sceriffo.

Nonostante questo però Il territorio è attraversato da giudici regi itineranti => collaborazione fra lo

sceriffo (che conosce la situazione locale, interlocutore di popolo e potenti) e i giudici regi che sono

imparziali. Da qui nascerà il sistema legale del Common Law (diverso da quello che ci sarà

nell’Europa continentale) il cui elemento caratteristico è l’interazione fra giustizia del re e giustizia

locale.

LA CHIESA INGLESE

L’evangelizzazione nel territorio inglese era stata tarda: nel 600 tramite monaci irlandesi e inviati

papali (mandati da Gregorio Magno).

Attenzione: evangelizzare non vuol dire solo convertire, ma impiantare una struttura ecclesiastica

precisa (si creano diocesi, cioè circoscrizioni territoriali, e si nominano vescovi). Le diocesi del

territorio inglese sono 17. Tra Canterbury e York, che lottavano per il primato, ha la meglio la prima

(per scelta del papa e perché ci sarebbe sepolto San Tommaso).

I vescovi e gli arcivescovi incoronano il re; il loro potere si basa sulle terre, sui patrimoni

ecclesiastici + forniscono forti contingenti militari + alcuni sono consiglieri del re e giudici itineranti.

Solitamente sono uomini di alta cultura.

Il re amministra i vescovi durante la “vacanza del vescovo” = amministrava i vescovi fino a nuova

elezione e, a volte, sceglieva vescovi tra i fedeli => influenza del re sul mondo ecclesiastico.

Un caso che ci spiega quanto potere politico ed ecclesiastico fossero legati è quello di Becket, uno

dei consiglieri del re che diventa arcivescovo di Canterbury. Ad un certo punto lui non si lascia più

pilotare dal re (Enrico II) => Negli anni ’70 del 1100 Becket verrà esiliato e poi ucciso. Esempio di

scontro fra potere politico ed ecclesiastico.

Altro caso di scontro: dopo Guglielmo I c’è Guglielmo II (il Rosso) che si scontra con Anselmo

d’Aosta (dal 1093 insegnava sulla cattedra più importante del regno) perché Guglielmo voleva

influire sulla Chiesa. La Chiesa voleva ottenere più autonomia (è in un momento di trasformazione)

e Anselmi si oppone => viene esiliato (1097-1100). Anselmo si scontrerà anche con il fratello di

Guglielmo II, cioè Enrico I (il terzo figlio di Guglielmo) in merito al tema delle investiture.

Questi scontri non implicano assenza di collaborazione fra e vescovi che invece c’era (vd il fatto

che alcuni vescovi partecipavano allo Scacchiere).

ALTRE COMPONENTI DEL PANORAMA INGLESE

Il Domesday book è importante per studiare i rapporti vassallatici. Molti dei baroni del regno sono

vassalli del re. I baroni disponevano di cavalieri; i cavalieri sono coloro che possiedono cavallo da

guerra e armatura (oggetti costosi) => i cavalieri detengono terre in quanto proprietari/in quanto le

hanno ricevute in concessione da altri.

I cavalieri ricevon

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
31 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GiuliaS95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Covini Maria Nadia.