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L’ORGANIZZAZIONE DELLA REALTÁ ARABA
Serve amministrare le popolazioni, proteggerle e sfruttare economicamente le terre conquistate.
Quanto a capacità amministrativa né i meccani (Quraysh), né i nomadi avevano una tradizione statuale
(cosa che invece i bizantini avevano perché l’avevano ereditata dal mondo romano). Attenzione: in
questo periodo i bizantini vanno perdendo l’apparato amministrativo e vanno creando strutture e
gerarchie militari.
Quindi gli arabi mantengono i funzionari bizantini/persiani e li utilizzano per creare una nuova forma di
governo: viene messo un governatore che mantiene in funzione le antiche strutture
bizantine/sassanidi. Il governatore si serve di funzionari per i prelievi fiscali (chiamati “amir”). I
conquistatori hanno sede in campi militari che poi diventano città (diverse da quelle che già c’erano); si
trattava di campi militari occupati dagli arabi che spesso avevano fatto patti con la popolazione.
All’inizio rimangono separati dalle altre città.
Ci sono popolazioni che avevano subito accettato i dominatori (vd rammarico nei confronti di Bisanzio),
altre invece vengono sottomesse con confisca dei beni fondiari, poi dati ai combattenti.
Compiti degli amir: divisione bottini (1/5 al califfo, resto diviso fra i combattenti); prelievo tributi (i
proprietari fondiari pagavano la decima, come quella che in Europa si pagava al clero = 1/10 del
prodotto della terra che i fedeli mettono in comune per garantire le funzioni religiose); riscossione delle
jizya (pagata da cristiani ed ebrei). Gli apparati di amministrazione finanziaria sono chiamati “diwan”e
sono basati su due tipi di tributi: bottino (di gestione militare) + altri tributi (imposta sulla persona e
imposta sulla proprietà).
L’esercito è costituito solo da musulmani (i convertiti non possono entrare nelle tribù e quindi
nemmeno nell’esercito e alla distribuzione del bottino). => Rimane la divisione in clan => ci sono sia
elementi delle popolazioni autoctone e anche elementi tribali di origine araba.
Poi ci sono i sudditi non musulmani che pagano la jizya (basata selle teste) + tassa sulla proprietà; sono
sottoposti ai loro vescovi/agli antichi magistrati di origine sassanide.
L’imposta fondiaria è importante perché siamo in un mondo che vive di prodotti della terra; l’imposta
dipende dalla ricchezza delle terre. Questo tributo è diffuso soprattutto in Egitto e Siria (paesi in cui i
cristiani accolgono positivamente i musulmani).
IL CALIFFATO EREDITARIO
Con Muawija si afferma la dinastia degli omayyadi e si entra nell’epoca dei califfi ereditari (che si
trasmettono il potere di padre in figlio). Gli omayyadi sono una stirpe discendente dai Quaraysh.
Prevalenza dei sunniti rispetto a coloro che si erano opposti all’ortodossia.
Durante l’epoca degli omayyadi la capitale viene spostata a Damasco: le vicende islamiche erano state
turbolente e la regione di Medina aveva generato molte fughe + Siria e Palestina sono zone ricche dal pdv
agricola e quindi prevalgono sulla povertà della penisola arabica.
La dinastia omayyade dà luogo ad un’ulteriore espansione territoriale: fino all’Indo e alla Spagna (660-750).
Questa è la massima espansione del mondo arabo musulmano che diventa una potenza mediterranea. Con
queste conquiste sparisce l’impero persiano e si indebolisce ulteriormente quello bizantino.
Alì è morto ma è rimasto il partito sciita.
Muawija costituisce un consiglio di anziani + sa che l’amministrazione bizantina sia nettamente migliore
rispetto a quella araba => sa che la conquista di queste regioni ha ridotto l’importanza della penisola araba
nel panorama dell’impero musulmano..
L’introduzione dell’ereditarietà del titolo califfale è dovuta al fatto che si voleva maggiore stabilità e
continuità. L’idea di una ereditarietà era, però, estranea al concetto di tribù => i Karigiti (i seguaci di Alì che
poi lo avevano abbandonato, in quel momento prevalentemente stanziati in Mesopotamia) si oppongono
all’introduzione dell’ereditarietà nel califfato.
Gli altri avversari di Muawija sono gli sciiti (partito di Alì), i quali si rifiutano di riconoscere M. come califfo e
alimentano rivolte in Iraq, Arabia => in alcuni momenti gli sciiti creano propri califfati.
L’espansione araba è intanto favorita dalla nuova capacità di navigare e combattere sulle navi (gli arabi sidsi
erano impadroniti a Tripoli, Alacri e Alessandria di cantieri navali bizantini).
Ci sono scontri fra arabi e bizantini in mare (attacchi arabi a Cipro e Rodi). Gli arabi arrivano ad attaccare
ripetutamente Costantinopoli. Il terzo assedio è del 717/718.
Non dobbiamo però pensare che tra i due imperi ci sia solo un rapporto di odio e guerra: ci sono episodi in
cui gli imperatori bizantini si trovano in difficoltà e chiedono aiuto agli arabi.
Gli arabi arrivano a controllare il Mediterraneo (vd espansione nel Maghreb e in Spagna).
Attenzione: Maghreb = zona più a ovest del Nord Africa. Qui gli arabi si fondono con le popolazioni locali
(tribù berbere).
Arrivano a conquistare Cartagine.
Alla fine passano lo stretto di Gibilterra: l’esercito arabo-berbero arriva in Spagna e conquista Cordoba e
Toledo. In cinque anni conquistano quasi tutta la Spagna (cacciano i Visigoti che avevano costruito un regno
lì), tranne alcune regioni del Nord. Qui ci sono focolai dissidenti alla conquista araba: es. ebrei.
La conquista araba va oltre i Pirenei e nel 735 arrivano nella regione di Bordeaux e poi a Poitiers, dove
verranno sconfitti nel 732 dall’esercito di Carlo Martello = vittoria considerata decisiva nell’arginamento
dell’avanzata araba.
Nel regno dei Franchi c’era una dinastia merovingia che però era debole => emergono i maestri di palazzo.
Carlo Martello era maestro di palazzo di Austrasia e Neustria e non spinse per diventare re (come invece
farà il figlio). Le regioni in cui il potere franco non riesce a dominare sono Provenza e Aquitania. Per
prevalere sui tentativi di assimilazione nei confronti di queste regioni da parte di Carlo Martello il duca di
Aquitania chiede aiuto agli arabi; quando poi va in crisi lui si rivolge a Carlo Martello stesso e insieme
combatteranno gli arabi a Poitiers. Dopo Poiteirs gli arabi arretrano verso la Spagna e lì ci sarà la
dominazione di Al Andalus (nome che gli arabi diedero alla parte di Spagna e di Gallia che avevano
conquistato). A questo punto si esplicitarono le divergenze fra la componente araba e quella berbera
dell’esercito.
La dominazione araba non arriverà mai a nord della Spagna (si tratta di terre a cui anche i romani erano
arrivati difficilmente e che risultavano infatti poco romanizzate).
Altra grande direttrice delle conquiste degli omayyadi è l’Oriente = verso l’Asia centrale. Dal punto di vista
religioso qui ci sono frequenti conversioni, mentre la lingua araba non arriva in queste regioni (è invece
parlata nel Medioriente dove c’erano già domini arabi).
751: scontro delle milizie musulmane vs cinesi => la dominazione arabo-musumana è arrivata ai confini
della Cina e dell’India.
27/09
Prima degli omayyadi le monete usate per gli scambi commerciali erano quelle persiane e bizantine; con gli
omayyadi si iniziano a coniare vere e proprie monete islamiche (oro e argento); dal 695.
L’economia del califfato si rafforza + unità territoriale (le monete bizantine e quelle sassanide
continuano comunque a circolare).
Ci sono 5 governatorati: uno in Iraq e Iran, uno in Siria, uno in Spagna (cerca i 5 governatorati). I governatori
disponevano del potere civile e militare e al di sotto c’erano altri funzionari (es. i qadi: giudici che
dipendono dai governatori). I giudici non erano tecnici: conoscevano Corano e sunna (tradizione) =>
giudicano sulla base dei testi dell’Islam => continua contaminazione fra potere civile e messaggio religioso.
L’esercito è ancora di soli musulmani, ma dato che c’è bisogno di presidi e controlli con Omar II anche i
convertiti sono autorizzati a entrare nell’esercito e iniziano ad essere pagati con il soldo (è possibile perché
l’amministrazione locale è diventata più capillare).
Il fatto che il Corano fosse scritto in una lingua araba universale (lingua letteraria) consentì di estendere
questa lingua ai territori conquistati. Manifestazioni culturali: la poesia araba è praticata, lo è meno la prosa
letteraria; sono rilevanti gli studi teologici (studi che partono dall’analisi dei testi sacri, cioè dal Corano e
dagli hadith) + speculazione filosofica (in alcuni caso ispirandosi ai filosofi greci).
Siamo in un periodo di fertilità sul piano artistico, soprattutto in Siria. Le arti risentono dell’età bizantina
preesistente: es. spesso le moschee sono decorate da mosaici.
Gli omayyadi misero in atto anche la costruzione di fortificazioni sui confini di cui è rimasto poco.
Sia con gli omayyadi che con gli abbasidi il califfo rimane anche capo spirituale, oltre che capo del potere
politico.
IL CALIFFATO DEGLI ABBASIDI
Ad un certo punto c’è pressione dei convertiti per entrare nell’esercito + l’esercito ha bisogno di nuove
risorse (molti militari sono diventati proprietari terrieri) e sono in atto rivolte contro certe riforme dei
califfi.
Ci sono dei gruppi dissidenti come kharigiti (penisola arabica) + sciiti (Iran). La loro opposizione si trasforma
in rivolta armata (metà 700).
750: il califfo omayyade (Marwan II) viene sconfitto e ucciso => carneficina di tutti gli appartenenti agli
omayyadi. Uno dei discendenti degli omayyadi riesce a fuggire in Spagna.
Nel 750 inizia la dominazione abbaside.
L’estensione territoriale raggiunta implica l’introduzione di alcune riforme. Il califfo continua a esercitare il
potere come prima, ma la capitale viene spostata nella “città della pace” (di nuova fondazione) che è
Bagdad.
Questa dinastia ha un carattere più monarchico, accentrato ed ortodosso (meno aperta ai gruppi
dissidenti).
Si fissa la capitale a Bagdad perché in questa regione (Iraq) c’erano molti gruppi dissidenti (così venivano
controllati meglio).
La lingua araba e la religione musulmana rimangono come elemento di identità dell’impero, ma si
impongono connotati orientali.
La figura del visir (già esistente =consigliere politico e religioso) si rinforza, perché il califfo tende a
mostrarsi sempre meno in pubblico (non è più un comandante militare) e quindi il visir deve rappresentarlo
in molte occasioni. Motivo: i califfi volvevano acquisire carisma ed essere circondati da un&rsqu