vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
EVOLUZIONE DELLE LOGICHE DI MARKETING
L’accumulazione di capitale relazionale, quale politica di accrescimento del valore
e, soprattutto, quale strategia per aumentare il valore delle
attuale dell’impresa sue
opportunità di crescita (valore-potenzialità), dovrebbe rappresentare la principale
E’ dall’accumulazione di tale capitale, infatti, che
finalità del management aziendale.
dipende la possibilità di perseguire gli obiettivi specifici che le diverse categorie di
(management compreso).
stakeholder assegnano all’impresa I processi di
accumulazione e di consolidamento di tale capitale, infatti, sono, almeno in parte
“esterni” all’impresa 9 . In particolare, gli schemi cognitivi che lo compongono sono
clienti: depositari delle “ risorse relazionali” e attori determinanti del valore
quelli dei
dell’immagine aziendale (brand equity), del potenziale e attivazione di nuove relazioni
(reputation), nonché dello sviluppo (dimensionale). Tutti i principali studi sul marketing
relazionale hanno evidenziato il ruolo centrale della fiducia. Essa è stata, quindi,
considerata una delle principali determinanti delle relazioni stabili e collaborative; una
risorsa fondamentale per consentire il successo dei processi di scambio in presenza di
informazioni incomplete e imperfette, o anche solo per ridurre gli sforzi di ricerca ed
elaborazione da parte dell’acquirente Nella prospettiva del comportamento d’acquisto
10 .
del cliente, il costrutto soddisfazione, che origina la dimensione della fiducia su cui si
registra la convergenza di tutti gli studiosi (l’affidabilità) deriva dal confronto tra le
aspettative di valore e il valore percepito. La formazione delle prime è certamente
influenzata dalla percezione di capacità dell’impresa, mentre la percezione di valore
una valutazione dell’equità delle
implica un nuovo giudizio sulla capacità, unito ad
9 ( Vicari, 1991 )
10 (Arrow, 1963; Punj e Staelin, 1983; Vicari, 1991, Op. Cit. ) 8
quindi della motivazione dell’impresa .
ragioni di scambio, e Oltre alla fiducia gli studi
sul marketing relazionale sono stati oggetto di specifiche ricerche: il commitment, la
l’interazione, il potere, l’influenza,
stabilità, la reciprocità e la cooperazione. Quelli che
sembrano avere maggior rilievo sono: il commitment e la cooperazione
è stato definito come il “desiderio duraturo
a) Il commitment di mantenere una
relazione importante” o come la “volontà di sostenere sacrifici nel breve periodo
11 12
pur di realizzare benefici di lungo termine” ; b) La cooperazione, da considerarsi un
nell’ambito delle
elemento di estrema rilevanza, al pari della fiducia è stata studiata
relazioni di partnership e delle alleanze fra imprese. La cooperazione viene
identificata con la disponibilità ad operare per raggiungere obiettivi comuni oppure
13
individuali . La tendenza delle imprese a dotarsi di strumenti manageriali evolutivi e
a proporre iniziative promozionali differenziate in base allo stadio evolutivo della
relazione instaurata con il cliente. Alcune iniziative promozionali, funzionali ad
ottenere la fedeltà del cliente negli stadi iniziali di una relazione, non producono i
meccanismi risultanti nelle successive fasi di sviluppo della sua dinamica evolutiva.
In queste situazioni di meccanismi promozionali, più in generale, gli strumenti di
customer loyalty vanno riconfigurati e adattati in modo coerente agli specifici
Al fine di rendere effettivamente personalizzato l’approccio al
contesti relazionali.
singolo cliente è necessario non solo approfondire le sue specifiche esigenze, ma
anche il “vissuto relazionale” che si è manifestato in passato con l’impresa. Clienti
caratterizzati dai medesimi bisogni sul piano funzionale, che secondo i principi del
marketing management, sono parte di un medesimo segmento, richiedono strumenti e
approcci gestionali assai differenziati nel momento in cui si trovano in stadi
11 ( Morgan e Hunt, 1994 )
12 ( Anderson e Weiz, 1989 )
13 ( M. Costabile, 2001: pagg. 73 - 87 - 88 ) 9
Ciò determina una differenziazione dell’entità del vantaggio
relazionali differenti.
proposto ai differenti target di clienti in funzione del loro passato relazionale con
l’impresa, creando una percezione di “equità distributiva” dei vantaggi promozionali
e del customer care destinato ai vari segmenti di clienti. I due aspetti rilevanti per
comprendere i presupposti analitici del marketing relazionale sono:
a) I singoli scambi che rappresentano generalmente parte costituente di
sovrastrutture relazionali più complesse e di lungo periodo
Il contenuto psicosociale delle relazioni e l’identità delle parti in esse coinvolte
b) che influiscono in maniera determinante sulle modalità con cui lo scambio si
sviluppa.
Il marketing viene concettualizzato non più come funzione finalizzata ad agevolare gli
scambi tra impresa e consumatore, bensì come un insieme di attività volte a stabilire,
mantenere e potenziare le relazioni con i clienti e gli altri partner dell’impresa, in modo
14
che le parti coinvolte nella relazione riescano a conseguire i propri obiettivi .
L’attenzione dei ricercatori è andata nel tempo spostandosi prevalentemente sulle
caratteristiche distintive dei mercati dei beni di consumo verso i contesti di tipo business
to business. La numerosità dei clienti, la sostitutività delle risorse, la prevalente
rispetto all’acquirente nell’attivare la reazione,
dominanza dei venditori sono solo
alcuni degli elementi distintivi delle relazioni con il consumatore rispetto alle relazioni
tipiche del business to business. La specificità dei processi di gestione della relazione
nei mercati al dettaglio è il contributo sviluppato da Sheth e Parvatiyar (1995), che
evidenziano le motivazioni che spingono i consumatori a restringere le proprie
possibilità di scelta sviluppando relazioni stabili con un numero ridotti di fornitori. Le
14 ( Gronroos, 1994: p. 355 ) 10