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MECCANISMO GENERALE DELLA ADDIZIONE NUCLEOFILA:
Nel primo passaggio il nucleofilo infila i propri elettroni sul carbonio carbonilico che
già di suo ha l'ottetto completo quindi, dato che si vede arrivare di sopra due
elettroni dovrà lasciare gli altri due elettroni del legame π che vengono ritirati
dall'ossigeno, si forma quindi questo intermedio tetraedrico che formalmente è uno
ione alcolato, a seconda di chi è il nucleofilo la reazione potrà risultare irreversibile
come reversibile (per questo la seconda freccia è tra parentesi). Detto ciò vediamo
che questo intermedio così non può stare e bisogna protonarlo. In tutto questo
movimento di elettroni notiamo che il carbonio parte sp² e arriva sp³ e se è possibile
diventa un nuovo centro chirale, come da regola si formerà il racemo se nelle
molecole iniziali non ci sono centri chirali.
ADDIZIONE DEI NUCLEOFILI ALL'OSSIGENO:
-CATALISI BASICA
Un'aldeide o un chetone possono sommare una molecola d'acqua per dare origine al
corrispondente diolo geminale
È un equilibrio ma, tranne alcuni casi particolari, tutto spostato verso i reagenti
quindi da un punto di vista termodinamico la parte dei reagenti ha una energia libera
più bassa rispetto alla parte dei prodotti, però l'importante è che anche qualche
molecola all'equilibrio c'è.
Dato che l'acqua è un nucleofilo debolissimo essa da sola non può reagire per cui la
reazione necessita di una catalisi e noi avevamo visto la catalisi basica, ci mettiamo
un po' di idrossido di sodio e OH⁻ come nucleofilo è eccellente, attacca sempre col
solito schema, si forma uno ione alcolato che poi legherà un protone fornitogli da
una molecola d'acqua formando il diolo geminale il catalizzatore iniziale.
-CATALISI ACIDA
Significa che io prendo il mio chetone, ci metto l'acqua con un po' di acido solforico
(un'ombrellino e un'olivetta).
L'acido solforico in acqua si dissocia quindi in acqua mi ritroverò ioni H₃O⁺.
(Ricordate che è sempre meglio mettere i doppietti di elettroni quando lavoriamo con
i meccanismi di reazione.)
Mettendo acido forte in abbondanza un protone può essere ceduto dallo ione H₃O⁺
all'atomo di ossigeno carbonilico, ma prestate attenzione alle frecce dell'equilibrio
che non sono scritte così casualmente ma proprio perché l'equilibrio è comunque più
spostato verso i reagenti.
Non dovete assolutamente immaginare che un'aldeide o un chetone si comportino da
specie basiche nel senso usuale del termine, se io sciolgo acetone in acqua la
soluzione mi resta perfettamente neutra, per cui è soltanto qualche rara molecola
che arriva a beccare il protone.
L'intermedio protonato che si forma lo scriviamo come ibrido di risonanza di due
grafie, nella prima la carica positiva formalmente sta sull'ossigeno, nella seconda
l'ossigeno ritira il doppietto del legame π.
A questo punto chiariamo due cose:
1. quando un intermedio può essere espresso mediante più grafie di risonanza risulta
comodo considerarne soltanto una ai fini del meccanismo. Dunque è chiaro che in
questo meccanismo devo andare ad esaltare l'elettrofilia del carbonio, tra le due
grafie la seconda pesa in quantità significativa. Dato che è il carbonio che deve
ricevere gli elettroni del nucleofilo nei passaggi seguenti userò questa seconda
grafia, ma devo sempre tenere a mente che esiste anche l'altra.
2. ricordatevi sempre che il protone isolato non esiste esso si associa sempre con una
molecola di solvente, che nel nostro caso è acqua, quindi lo ione protonante sarà
H₃O⁺.
Molte spesso le reazioni non prevedono acqua come solvente quindi quale che sia la
specie portatrice del protoncino a me interessa solo il protone e allora per
convenzione quando scriviamo i meccanismi acido-catalizzati possiamo scrivere solo
H⁺ ma senza intendere che ci sia un protone nudo e isolato, ma che è comunque un
protone associato a una molecola di solvente.
Fatte queste due precisazioni, nel secondo passaggio il composto carbonilico
protonato riceve l'attacco del nucleofilo (la molecola d'acqua), l'ossigeno ha messo
un doppietto verso il carbonio elettrofilo e si è caricato positivamente, dato che
l'ossigeno positivo non sta bene non gli resta che cedere un protone ad un'altra
molecola d'acqua riformando il catalizzatore che darà il via ad un altro ciclo.
FORMAZIONE DEGLI EMIACETALI E ACETALI
Prendiamo un'aldeide o un chetone e lo facciamo reagire con un alcol in presenza o
di una catalisi acida o basica le due molecole si sommano per dare origine a un
composto che prende il nome di emiacetale
Notare: È una reazione di somma dove due molecole si legano insieme per dare una
molecola più grande senza nessuno scarto.
Quello che prima era un carbonio carbonilico sp² diventa sp³ e lega da un lato un
ossidrile e dall'altro un gruppo formalmente etereo, cioè questa molecola è allo
stesso tempo sia alcol sia etere.
È una reazione di equilibri e l'equilibrio necessita di una catalisi senza la quale solo il
composto carbonilico e l'alcol non reagiranno mai, solo in presenza della catalisi
posso ottenere l'emiacetale.
ESCLUSIVAMENTE in ambiente acido e in presenza di un eccesso di alcol l'emiacetale
può reagire ulteriormente per formare l'acetale.
È sempre un equilibrio e non è un'addizione bensì una condensazione quindi si
legano insieme e scartano una molecola d'acqua.
-CATALISI BASICA
Ricordiamo che oltre al composto carbonilico abbiamo un alcol che fungerà anche da
solvente. Noi sappiamo benissimo che un alcol lo possiamo deprotonare e ottenere lo
ione alcolato corrispondente, quindi dobbiamo pensare che nella soluzione c'è sì
l'alcol ma c'è anche il corrispondente ione alcolato.
Ricordatevi sempre che gli ioni alcolato sono basi forti e nucleofili forti.
L'ossigeno dello ione alcolato porta uno dei suoi doppietto liberi sul carbonio
carbonilico e l'ossigeno del gruppo carbonilico ritira il doppietto del legame π.
L'ossigeno carbonilico quindi si carica negativamente e come tale, con una carica
negativa, non può stare quindi acquista un protone da una seconda molecola di alcol
e si riformerà il catalizzatore.
-CATALISI ACIDA
Quando vedete scritto H⁺ significa la molecola dell'alcol protonata, lo ione alcossonio,
corrispondente all'alcol che sto usando come reagente e solvente.
In primis il composto carbonilico si protona, l'ossigeno ritira il doppietto del legame π
e si forma l'intermedio protonato, chiaramente dovrei scrivere le due grafie di
risonanza, ma a noi interessa solo quella che ci fa vedere il carbonio con la carica
positiva. A questo punto il carbonio è sufficientemente elettrofilo per reagire con un
nucleofilo debole come l'alcol che infila il proprio doppietto verso il carbonio positivo,
a questo punto l'ossigeno assume la carica positiva e deve liberarsi di un protone, al
H⁺ ceduto alle molecole di solvente.
solito H⁺ va considerato come
Essendo in presenza di una catalisi basica la reazione si fermerebbe all'emiacetale,
ma siccome siamo in catalisi acida l'emiacetale può ancora reagire con un'altro H⁺
protonando il gruppo ossidrilico formando OH₂⁺ che è un ottimo gruppo uscente
(quindi usce).
Abbiamo un carbonio positivo con adiacente un atomo di ossigeno che è ben felice di
mettere in compartecipazione un doppietto che stabilizza l'intermedio stesso.
A questo punto l'intermedio subisce l'attacco della seconda molecola di alcol e la
carica positiva si trasferisce quindi sull'ossigeno della nuova molecola di alcol che si è
appena attaccata, chiaramente questo ossigeno subito cede il protone al solvente e
formando quindi il prodotto desiderato: l'acetale.
Nell'ultimo passaggio si è ovviamente ricostituito il catalizzatore.
Considerate prima di tutto che è una reazione di condensazione quindi le molecole si
equilibrio.
legano assieme, scartano una molecola d'acqua ed è un Non perdete mai
principio di Le Châtelier
di vista che tutti gli equilibri sono sempre sottoposti al (un
equilibrio può essere spostato da un lato o dall'altro a seconda di come noi lo
andiamo a perturbare). Posso mandare avanti questo equilibrio praticamente fino a
completamento, la cosa però vale anche al contrario se riesco a togliere la molecola
agente anidrificante,
d'acqua tramite un se io poi prendo un acetale in una pentola
d'acqua con acido solforico e metto a cuocere l'acetale si idrolizzerà e quindi
sommando una molecola d'acqua mi restituirà il composto carbonilico e le due
molecole di alcol di partenza.
Dire che una reazione è reversibile significa dire che può andare avanti e può tornare
all'indietro, l'equilibrio avrà una sua posizione ma io posso spostarla verso i reagenti
o verso i prodotti giocando con le concentrazioni delle specie stesse, sottraggo acqua
--> sposto l'equilibrio in avanti, aggiungo acqua --> sposto l'equilibrio all'indietro. Ma
c'è anche un altro problema, dato che abbiamo parlato di equilibrio io ho due
reazioni, la reazione in avanti (formazione dell'acetale) e la reazione all'indietro
(idrolisi dell'acetale). Esattamente come abbiamo sviluppato il meccanismo della
reazione in avanti dovremmo anche vedere quello della retroreazione, quale sarà il
principio di
meccanismo della reazione di idrolisi? In questo momento interviene il
reversibilità microscopica: quando abbiamo una reazione reversibile le due reazioni
diretta e inversa seguono la stessa coordinata di reazione. Quindi ogni qual volta
abbiamo una reazione di equilibrio il meccanismo della reazione inversa è
esattamente uguale al meccanismo della reazione diretta scritto al contrario. Questo
ci consente anche di capire meglio la differenza tra controllo cinetico e
termodinamico di una reazione. In una reazione sotto controllo termodinamico di
fatto ciò che governa la distribuzione dei prodotti è l'energia libera ed essa dipende
dalla sua concentrazione.
NOTATE CHE: l'acetale può essere idrolizzato solo ed esclusivamente in ambiente
acido e anche che esso di fatto è un doppio etere geminale, io ho due gruppi eterei
che insistono sullo stesso atomo di carbonio.
Se io prendo un composto carbonilico e lo faccio reagire con un diolo posso ottenere
un acetale ciclico.
Prendiamo l'aceton