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Interazioni transitorie tra globuli bianchi e endotelio
All'interno del sangue avvengono le interazioni transitorie tra i globuli bianchi e l'endotelio, e si verifica un'adesione consolidata. La stessa cosa avviene anche durante la fecondazione, nella quale i glicocalici dello spermatozoo vengono in contatto con quelli della cellula uovo.
Adesione cellulare transitoria: se si prende una parte dell'endotelio e si pratica una sezione longitudinale di un vaso sanguigno si notano i globuli bianchi. Questi ultimi devono fagocitare i batteri, devono passare in piccoli spazi e devono anche essere rallentati. La cellula si dovrà appiattire e solo in seguito potrà acquistare nuovamente la sua forma originaria. Il globulo bianco riceve segnali dall'endotelio.
Le proteine che troviamo inserite nelle membrane biologiche hanno diverse caratteristiche, in funzione della modalità con cui avviene il trasporto, nell'ambito delle diffusioni facilitate: sono dei canali ionici che presentano una struttura interna con...
caratteristiche idrofiliche, in quanto sono rivolti verso l'interno gli aminoacidi idrofilici. Ci sono proteine che invece funzionano in base a un cambiamento conformazionale molto evidente, e per questo viene giustificato il termine "modello delle conformazioni alternative", cioè delle proteine che cambiano conformazione quando sono coinvolte nel trasporto. Il discorso energetico è fondamentale perché quando un soluto deve essere trasportato contro gradiente non basta che le proteine abbiano le caratteristiche giuste, ma è necessario anche che siano in grado di utilizzare delle forme di energia. Abbiamo visto che esistono diverse forme di energia, che consentono di veicolare il soluto contro gradiente. Spesso il gradiente utilizzato è un gradiente ionico, come avviene nel nostro corpo con il glucosio, che sfrutta il gradiente di Na+, che entrando secondo gradiente, permette anche l'entrata del glucosio; questo è possibile grazie
All'utilizzo di energia liberata durante il transito di+Na. Tutte le volte che ci troviamo davanti ad una proteina che sfrutta una qualunque forma di energia, si deve parlare delle pompe. In ambito cellulare si fa riferimento a tre tipi di pompe:
- Pompe P, come ad esempio la pompa Na /K. Sono chiamate così perché solitamente si è di fronte a pompe in grado di legare un gruppo fosfato, risultante dall'idrolisi di ATP
- Pompe V, tipiche di vescicole a contenuto acido, come i lisosomi
- Pompe F, capaci di trasportare farmaci
Un altro termine utilizzato per definire le pompe, è ATPasi (es. ATPasi Na /K), che evidenzia la loro capacità ATPasica. La pompa Na /K è importante per la vita cellulare animale per la sua capacità elettrogena, cioè in grado di creare un potenziale di membrana, dato da un'ineguale ripartizione di ioni; è inoltre in grado di creare un gradiente di Na per il trasporto indiretto.
Di zuccheri e aminoacidi, e di regolare la pressione osmotica. Il trasporto può avvenire simultaneamente per due soluti (cotrasporto), anche in direzioni diverse (antiporto). Quando invece i soluti vanno nella stessa direzione si parla di simporto.
Le cellule sono in grado di interagire tra loro per formare i tessuti. Nel versante intracellulare c'è una componente filamentosa citoscheletrica che comunica con la membrana plasmatica. Nel confine con l'ambiente extracellulare sono invece presenti strutture accessorie, come le glicoproteine, che nel loro insieme vanno a formare il glicocalice (ancorato o disancorato), o rivestimento cellulare, cioè un'integrazione del confine cellulare, le cui funzioni sono:
- Catalisi enzimatica
- Assorbimento, come nei microvilli
- Carica elettrica, data dalle proteine costituenti