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Un soggetto è ineleggibile quando le funzioni svolte dal candidato possono influenzare il libero
voto o violare la parità di accesso alle cariche elettive, mentre l'incompatibilità avviene quando
nascono conflitti tra più funzioni ricoperti dal presidente della giunta , dai componenti della giunta ,
e dai consiglieri regionali che impediscono il regolare e imparziale esercizio dell'amministrazione.
Gli enti locali invece vengono disciplinati da una legge statale e anche per il parlamento europeo.
Oltre all'ineleggibilità e incompatibilità c'è un altro requisito e cioè l'incandidabilità, prevista per i
soggetti che hanno subito pene non inferiori a due anni per associazioni a delinquere , fenomeni
mafiosi, traffico di droga o stupefacenti. Procedimento per i parlamentari:Se uno di questi fattori
viene fuori nel periodo tra la consultazione elettorale e la proclamazione , i due uffici elettorali
dichiarano il soggetto non eleggibile , se invece le cause di incandidabilità fuoriescono nel periodo
del mandato , la camera di appartenenza deve revocare l'incarico al soggetto interessato, come è
successo recentemente a Silvio Berlusconi.
“i sistemi elettorali”
Sono le regole mediante le quali i voti espressamente dati , vengono utilizzati per l'assegnazione dei
seggi messi in palio .
I sistemi elettorali si dividono in due grandi famiglie :
1- sistema elettorale di tipo maggioritario
2- sistema elettorale di tipo proporzionale
Nel primo il principio base è quello di attribuire i seggi messi in palio al partito che ottiene la
maggioranza semplice dei voti ovvero chi ha ottenuto più voti ,questo sistema è di tipo
plurality,oppure al partito che ottiene la maggioranza assoluta dei voti e cioè la metà più uno dei
voti validamente espressi, e questo è il tipo majority. Mentre nel sistema di tipo proporzionale il
principio base è quello che i seggi messi in palio vengono divisi per tutti i partiti partecipanti alle
elezioni in base al numero di voti ottenuti. Questo tipo di sistema elettorale tiene di conto anche
della minoranze , cosa invece che non fa quello maggioritario. Infatti in un sistema pluripartitico
dovrebbe essere migliore il sistema proporzionale , mentre in un sistema di pochi partiti
funzionerebbe meglio quello maggioritario. Entrambi hanno vantaggi e svantaggi: quello
maggioritario se da una parte è sotto rappresentato dall'altro canto è bilanciato da una maggiore
stabilità del governo, mentre nel sistema di tipo proporzionale da una parte è più instabile
sull'assetto governativo ma questo è bilanciato dal pluralismo e dall'alta rappresentazione dei partiti.
Oltre alla divisione di questi due sistemi elettorali va detto che essi adottano svariate modalità di
applicazione; il sistema maggioritario a dividersi in majority o plurality adotta anche l'istituto del
ballottaggio , utilizzato soprattutto nel sistema majority, il quale prevede che se durante il primo
turno non si ottiene la maggioranza assoluta dei voti, si deve fare un secondo turno di elezioni al
quale parteciperanno solo i partiti che hanno ottenuto i maggiori voti o superato la soglia prevista,
nel secondo turno sarà eletto il partito che consegue il maggior numero di voti.
Nel sistema di tipo proporzionale invece ,vengono utilizzati tre metodi matematici:
1-il metodo d'Hondt
2-il metodo Lague
3- il metodo del quoziente
Nel primo metodo si assegnano i seggi in base al quoziente intero più alto ,cioè si divide il numero
di voti ottenuto per 1,2,3,4. Nel secondo metodo invece si assegnano i seggi sempre in base al
quoziente più alto ma dividendo il numero di voti ottenuti per 1,3,5,7,9. Nell'ultimo metodo invece
i seggi vengono assegnati a quei candidati che hanno raggiunto un numero di voti pari al quoziente ,
cioè dalla divisione tra il numero di voti validi e il numero di seggi in palio.
Un altro importante fattore da non sottovalutare sono i collegi elettorali(circoscrizioni) e più
precisamente la loro dimensione; il territorio nazionale è diviso in tanti collegi elettorali. Oltre al
sistema di tipo maggioritario e di tipo proporzionale , avvolte si utilizzano anche sistemi di tipo
misto , cioè con elementi appartenenti ad entrambi i sistemi precedentemente citati, e possiamo far
l'esempio del sistema di tipo maggioritario con premio di maggioranza, il quale riduce un po la
rappresentanza delle minoranze.
“gli sviluppi del sistema elettorale per la camera e per il senato”
I sistemi elettorali per la camera e per il senato fino al 1993 sono stati di tipo proporzionale, cioè il
numero di seggi in palio venivano spartiti fra tutti i candidati in base al numero di voti ottenuti.
Nel 1953 si cerco di cambiare il sistema elettorale sia per la camera che per il senato , ma la nuova
legge elettorale prevedeva un sistema di tipo proporzionale con premi di maggioranza , questo legge
fu aspramente criticata fino a giudicarla “legge truffa “, infatti non trovo mai una sua applicazione.
La vera svolta ci fu con la legge elettorale del 2005 ,essa introduceva un sistema proporzionale
corretto con premi di maggioranza ,a scrutinio di lista. Essa fu ampiamente criticata per due motivi :
non era espressa la soglia minima per conseguire il premio di maggioranza e le liste erano bloccate
in modo tale da non poter dare ampia scelta di preferenza all'elettore .Queste critiche furono risolte
dalla sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale , la quale giudicava le legge impugnata per la non
definita soglia minima incostituzionale , e dichiarava incostituzionale anche la legge impugnata per
la presenza di liste bloccate. Cosi con questa sentenza si ritorno al sistema elettorale precedente ,
cioè quello proporzionale puro, invece nel senato vige un sistema proporzionale con premi di
maggioranza e soglie di sbarramento.
Dopo un grande processo e di elaborazione da parte del governo fu approvata la nuova legge
elettorale per la camera nel 2015 , la legge 52 cosiddetto Italicum; questo sistema prevedeva due
fasi: nella prima fase i partiti dovevano presentare le proprie liste nei 100 collegi plurinominali, a
cui venivano attribuiti dai 3 ai 9 seggi base alla popolazione presente in quel determinato collegio,
poi si procedeva al voto . Eseguita la votazione , si passava alla verifica della della soglia minima
del 3% per l'attribuzione dei seggi, se ci si accerta durante questa verifica che una lista abbia
ottenuto più del 50% dei voti , si procede alla divisione e spartizione dei seggi, se invece nessuna
lista ha raggiunto il 50%più uno dei voti , si controlla se qualche lista avesse raggiunto la soglia del
40% , cioè la soglia minima per il premio di maggioranza , se una lista ha raggiunto questa % , il
premio di maggioranza sussiste nell'assegnare alla lista 340 seggi e i restanti 277 dividerli fra le
altre liste in modo proporzionale in base al numero di voti ottenuti. Se invece nessuna lista avesse
raggiunto il 40% , si passa alla seconda fase , e cioè al ballottaggio fra le due liste che hanno
ottenuto più voti al primo turno di votazioni, il premio di maggioranza verrà assegnato alla lista che
otterrà più voti. Per la divisione dei seggi rimasti si procede con il metodo già spiegato
precedentemente. In ogni lista c'è un capolista e i componenti , il primo può essere presente anche
in altre liste (max 10) i secondi possono solo iscriversi in una lista.
“sistema elettorale per l'elezione dei consigli regionali”
il sistema elettorale regionale è affidato alla legge regionale 165/2004, ogni ragione attraverso il
proprio statuto può decidere in maniera autonoma il proprio sistema elettorale , salvo eccezioni il
presidente della giunta regionale viene eletto a suffragio universale e diretto sia per le regioni a
statuto speciale sia per quelle a statuto ordinario. Il sistema elettorale delle regioni a statuto speciale
è disciplinato dalla legge di stato sulle regioni a statuto speciale 2/2001.
“sistema elettorale per l'elezione dei consigli comunali , provinciali, e delle città metropolitane”
Il sistema elettorale per i comuni è disciplinato dal T.U 267/2000 il quale modifica sia il sistema
elettorale sia l'elezione diretta per la prima volta del sindaco; in questo testo vengono affermate
anche le cause di ineleggibilità, incompatibilità e incandidabilità per gli amministratori comunali.
Il sistema elettorale varia a seconda della popolazione presente nel comune :
1- comune con meno di 15.000 abitanti
in questo comune ogni candidato sindaco deve essere collegato ad una lista , l'elettore voterà quindi
contemporaneamente sia per il sindaco , sia per la la lista a lui collegata. Il sindaco eletto sarà quello
che otterrà il maggior numero di voti. Alla lista del sindaco eletto spetteranno 2/3 dei seggi in palio
e 1/3 dei seggi verrà diviso fra le altre liste partecipanti in modo proporzionale in base al numero di
voti ottenuti con il metodo d'Hondt.
2- comuni con più di 15.000 abitanti
in questi comuni il sindaco deve essere collegato ad uno o più liste di candidati consiglieri
comunali. L'elettore però in questo caso non è obbligato a dare il voto al sindaco e alla lista di suo
appartenenza ma può anche decidere di votare un'altra lista. Il sindaco eletto dovrà ottenere la
maggioranza assoluta dei voti , se non la ottiene si procede al ballottaggio fra i due sindaci che
hanno ottenuto più voti, vince in questo secondo turno il candidato che ottiene più voti.
L'attribuzione dei seggi avviene sempre in modo proporzionale seguendo il metodo d'Hondt in base
al numero di voti ottenuti. Alla lista del sindaco eletto però vengono assegnati il 60% dei seggi.
La durata dei sindaci e dei consiglieri comunali è di 5 anni e il sindaco può essere rieletto per due
mandati di seguito.
“sistema elettorale per le province e per le città metropolitane”
Il sistema elettorale delle province è disciplinato dalla legge 56/2014 , la quale le trasforma da
province in enti a rappresentanza indiretta. Infatti il presidente della provincia è eletto dai sindaci e
dai consiglieri comunali della provincia , e questo avviene anche per il consiglio provinciale. Oltre a
questi due organi il terzo organo della provincia a rappresentanza indiretta è l'assemblea dei sindaci,
costituita da tutti i sindaci dei comuni della provincia.
La legge 56/2014 disciplina anche il sistema elettorale delle città metropolitane. Il sindaco
metropolitano diventa colui che riveste la carica di sindaco del capoluogo, il consiglio
metropolitano è eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali , e la conferenza metropolitana è
composta da tutti i sindaci pre