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Nizinskij, la cui coreografia viene ancora ripresa per gli adattamenti moderni. La

musica di Stravinskij ebbe successo distaccata dal balletto, e lui ne fu contento,

perché capì che il pubblico lo apprezzava per il suo mestiere; inoltre criticò la

coreografia, perché era troppo audace, non era come se la era immaginata, cioè gruppi

organizzati e coordinati, ma tutti indipendenti, con movimenti improvvisati, per lui

era scandaloso.

Ma con l’avvento della guerra, ogni problema svanì.

Gli elementi dell’intero balletto sono collegati: la scena con il ritmo, il ritmo con la

coreografia, fondamentale per mettere in musica i movimenti del corpo in modo

espressivo, inusuale, fare esperimenti col tempo sul corpo, perché nella musica

tradizionale il tempo utilizzato è cronologico, ma l’effetto è prevedibile; qui abbiamo

il continuo variare del tempo ritmico e metrico, risulta strano all’orecchio occidentale,

frequente in aree slave.

Scenario:

- Auguri che prevedono il futuro attraverso la realtà naturale (volo dei corvi,

organi degli animali, lancio degli ossi …)

- Strumenti dell’orchestra detti tradizionali dell’epoca (in realtà sono normali,

contemporanei, ma vengono interpretati come arcaici)

- Presenza di una vecchia saggia di 300 anni, che insegna ai giovani a danzare e

giocare

Organizzazione dello spettacolo in due parti:

1) Rito: stile dionisiaco, identificazione della natura, danza selvaggia, rito panico

• Predire il futuro

• Rito del rapimento

• Danza in tondo

• Rito della tribù

• Vecchio saggio che svela i segreti della natura

• Danza della terra -> bacio della terra

2) Sacrificio: coreografia assolutamente adatta perché molto complessa

• Cerchio mistico degli adolescenti -> chi ci cade dentro tre volte è il

prescelto

• Evocazione degli antenati

• Rito degli antenati

• Danza sacrificale

Musica:

Stravinskij esalta il rapporto stretto tra musica e corpo, marcato ancor di più dalla

scenografia, ma per rendere meglio, per la composizione utilizza un libro di antiche

musiche slave e lituane popolari, per riprendere la tradizione della Russia pagana

primitiva.

Il tempo della prima parte è ¾, con ripetizione di note; i fiati sono molto importanti,

perché si presume siano i primi strumenti della storia dell’uomo. Nella seconda parte

il tempo è 5/8, tipico delle melodie lituane, strano all’orecchio occidentale, ripetuto in

maniera meccanica, per rievocare un tempo mitico, perfetto connubio fra passato

(Korsakoff) e presente (Stravinskij). I tempi variano perché secondo Stravinskij usare

4/4 per troppo tempo non coinvolge il pubblico, lo annoia.

Lo stile del primitivismo era una moda, lo rivediamo anche nel “Parsifal”, ma

contrapposto alla “Sagra” vediamo che solo il secondo è realmente legato allo stile, è

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Publisher
A.A. 2014-2015
3 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher agna.nya di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della musica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Ravenni Gabriella.