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COUNSELING PSICOSOCIALE
Che cos'è il counseling?
- Corpus di conoscenze, con una lunga storia
- Specifiche abilità
- Intervento professionale
Differenza tra psicologo e counselor
Counseling deriva dal latino (consulo-ere): venire in aiuto, avere cura. Il padre del counseling come intervento di natura psicologica è Frank Parsons. Altri contributi provengono da Carl Rogers, il padre della terapia centrata sul cliente, e da Rollo May, psicologo e padre della psicologia esistenziale.
Frank Parsons istituisce a Boston un istituto di orientamento professionale e mette a punto un modello di career counseling focalizzato sull'identificazione delle risorse personali e dei punti di forza dell'utente. La scelta di un lavoro prevede una conoscenza di se stessi, una conoscenza del lavoro e una riflessione sulla possibile compatibilità tra i due. Parsons stabilisce la funzione e l'orientamento non sostitutivi del counselor, per cui il counselor
non si deve mettere al posto della persona e decidere al posto suo. Può facilitare la sua scelta, ma non può sostituirsi alla persona.
Rollo May: primo esempio di counseling universitario e autore del primo testo pubblicato sul counseling. L'obiettivo del counseling è il riequilibrio delle tensioni fondamentali della personalità (ambizioni e interesse sociale) perché possano coesistere in armonia funzionale. La funzione del counselor è quella di portare il cliente ad accettare la responsabilità della propria condotta e degli esiti della propria vita (libertà). Compito del counselor è di assistere il cliente nella ricerca del vero sé e poi di aiutarlo a trovare il coraggio di essere quel sé (individualità).
Carl Rogers è tra i primi a interrompere l'applicazione del modello medico alla pratica psicologico-clinica. Cercò di creare una modalità di lavorare con gli altri che non
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utilizzasse il paradigma patologico.Lo scopo non è quello di risolvere un problema particolare ma di aiutare l'individuo a crescere perché possa affrontare i problemi in maniera più integrata, ovvero con maggiore autonomia, responsabilità, consapevolezza. Descrive il clinico come non giudicante e accettante. Accettare non significa approvare.
Nel 1952 nasce la American Personnel and Guidance Association, che poi nel 1992 è stata chiamata American Counseling Association.
Cos'è il counseling?
- Facilitazione del cliente; autonomia
"Il counselor può indicare le opzioni di cui il cliente dispone e aiutarlo a seguire quella che sceglierà. Qualunque approccio usi il counselor, lo scopo fondamentale è l'autonomia del cliente: che possa fare le sue scelte, prendere le sue decisioni e porle in essere" (British Association for Counselling, 1990)
- Problem solving; comprensione; non valutazione del
cliente«Attività di problem solving in cui si distinguono fasi con caratteristiche specifiche. Si raccomanda al counselor di accettare i problemi del cliente e di presumere che il cliente possa essere aiutato a capire meglio se stesso e la sua situazione e a cercare una soluzione» (Munro et al., 1991)
• Normalità dei conflitti sperimentati dai clienti«I counselors e gli esperti di sviluppo umano riconoscono che tutte le persone hanno periodicamente bisogno di aiuto e «consiglio», via via che sperimentano i normali stadi e transizioni della vita» (American Counseling Association, 1992)
• Professionalità«Specifica abilità professionale volta ad aiutare il cliente, esplorazione e ricerca di soluzioni nell’identificazione in un’area problematica»
• Relazione d’aiuto; specifico per un problema; limitato nel tempo«Il counseling è un processo decisionale e di problem solving.
Attraverso il dialogo el'interazione il counseling aiuta le persone a risolvere e controllare i propri problemi. Il counseling è intenso, localizzato, limitato nel tempo e specifico" (WHO, 1989) A dispetto delle definizioni e dell'orientamento adottato, nel contesto italiano il counseling:- è un intervento circoscritto, sia per obiettivi che come durata, e focalizzato;
- Non ha scopi terapeutici nei confronti degli scompensi psicopatologici;
- è volto ad attivare punti di forza e risorse, rimuovendo gli ostacoli;
- Utilizza la comunicazione come contesto e come strumento principale di azione.
Il counselor si assicura di raccogliere documentazione accurata sul progresso del cliente e sui servizi offerti.
Il counselor e il cliente pianificano assieme e valutano con regolarità i progressi e l'efficacia del lavoro.
I clienti hanno il diritto di avere informazioni adeguate e di decidere se proseguire o meno il trattamento.
Il counselor ha l'obbligo di discutere con il cliente i diritti e le responsabilità di entrambi.
Le relazioni non professionali o romantiche tra counselor e cliente sono vietate (anche con i familiari del cliente e fino almeno a 5 anni dopo l'interruzione del trattamento).
Il counselor agisce solo nei limiti della propria competenza.
Il counselor verifica regolarmente la propria efficacia.
Il counselor deve interrompere, se necessario temporaneamente, l'attività in caso di gravi problemi personali che influiscono sul lavoro.
Il paradigma gnoseologico della complessità e multidimensionalità:
crisi del concetto di sintesi e di riduzionismo;
narrazioni, singolarità, individualità, relazioni, e contesti come fondamentali e irriducibili;
integrazione critica tra più livelli di intervento;
ambiguità e tolleranza del dubbio
Formazione complessa e multidimensionale:
- Conoscenze, saperi (insieme di nozioni, teorie e informazioni utili ai fini di una spiegazione nomotetica della realtà);
- Abilità a maneggiare con consapevolezza una funzione puramente tecnica;
- Capacità a offrire accoglimento e disponibilità a ricevere, comprendendo i bisogni dell'altro (comprensione idiografica);
- Competenza, ovvero la preparazione complessiva necessaria, per compiere determinati atti e per esercitare una specifica attività professionale d'aiuto, come il counseling.
Ragioni ragionate (o meno) per diventare psicologo?
- Desiderio di aiutare gli altri;
- Professione dignitosa;
- Conoscenza della mente umana;
Studio continuo• Aiutare se stessi, aiutando gli altri• Avere potere nelle relazioni• Illusioni salvifiche• Sperare di risolvere i propri problemi, studiando e praticando la psicologia• "Il mondo è pieno di terapeuti che usano la loro professione come una disperata strategia perevitare di affrontare se stessi"
Bisogno di conoscere e sviluppare se stessi:
- la propria identità
- la propria personalità
- le proprie cognizioni
- le proprie reazioni emotive
- il proprio funzionamento e impatto sociale
Esistono emozioni che non conosciamo:
SCHADENFREUDE: gioia inattesa che proviamo quando veniamo a sapere della sciagura che ha colpitoqualcun altro, è un piacere deliziosamente clandestino
AMAE: impulso di lasciarsi andare tra le braccia di una persona cara per essere coccolati e rassicurati.Questa resa temporanea in totale sicurezza è una sensazione importante, vivificante. Secondo lopsicoanalista giapponese Takeo Doi,
l'amae è una emozione