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OPERATIVA (APPLICAZIONE);
• EDUCAZIONE SANITARIA : consiste nell’informazione del rischio (trasmesso sia al cittadino
che all’operatore) PROGRAMMARE E ORGANIZZARE SERVIZI E ATTIVITA’ SANITARIE
ATTIVITA’ STRUTTURALE ( ORGANIZZAZIONE).
STORIA NATURALE DELLE MALATTIE INFETTIVE E NON INFETTIVE
: una malattia infettiva ha un’eziologia microbica, cioè è causata da un
1) MALATTIA INFETTIVA
agente patogeno microbico ( o microrganismo patogeno) e può essere o non essere trasmissibile. La
causa è quindi un qualcosa che è strettamente collegato alla malattia. Il contatto tra agente patogeno
infezione. L’infezione è il requisito fondamentale che può
ed individuo sano prende il nome di
portare alla malattia, in quanto implica la presenza dell’agente patogeno nell’organismo ma non la
comparsa istantanea dei sintomi. Le malattie infettive sono malattie monocausali perché vi è un
rapporto molto stretto tra agente patogeno e individuo ( es. tifo, colera, lebbra).
Lo sviluppo o meno della malattia dipende dalle caratteristiche dell’individuo e dell’agente patogeno
e anche dell’ambiente.
Possono quindi succedere 3 cose:
- L’individuo vince l’agente patogeno: ciò significa che l’individuo possiede un difesa
immunitaria attiva e specifica che consente di combattere l’agente patogeno. Superata la
malattia, di solito, non ci si ammala due volte in quanto vengono prodotti gli anticorpi ( es.
vaccino); :
- L’agente patogeno possiede specifiche caratteristiche di virulenza tali da causare la malattia
prima dell’insorgenza della malattia esso va incontro ad un periodo di sviluppo, chiamato
periodo di incubazione, dopo il quale iniziano a manifestarsi i sintomi, prima aspecifici e poi
clinici e specifici della malattia;
- L’individuo e l’agente patogeno si trovano in equilibrio : cioè nessuno prevale sull’altro.
L’individuo in questo caso è un portatore sano.
Soffermandoci sul modello evolutivo di una malattia infettiva, riportato nella figura, le principali fasi
che conducono ad essa sono :
- Penetrazione agente patogeno microbico : non sempre la penetrazione dell’agente
patogeno è seguita dal suo impianto nell’organismo di un individuo, perché quest’ultimo
oppone una serie di difese fin dal primo contatto con l’agente patogeno. La prima
barriera è costituita dalla cute, che risulta di regola impenetrabile ai microrganismi; tale
difesa viene a mancare in caso di microtraumi cutanei. Anche le mucose in condizioni
normali ostacolano l’impianto dell’agente patogeno.
Quando i microrganismi riescono a superare queste prime barriere interviene un altro
meccanismo di difesa aspecifico rappresentato dai fagociti. L’intervento dei meccanismi
di difesa immunitaria specifici (= di natura umorale con la produzione di anticorpi e
cellulo-mediata ), si manifesta solo negli individui che hanno subìto una precedente
infezione da parte del medesimo microrganismi;
: il periodo di incubazione corrisponde al periodo
- Moltiplicazione e incubazione
intercorrente tra la penetrazione dell’agente microbico e la manifestazione clinica. Esso
rappresenta il tempo necessario per la moltiplicazione del patogeno all’interno
dell’individuo fino al momento in cui il numero di microrganismi è talmente elevato da
dare inizio alla sintomatologia clinica. Il periodo di incubazione può richiedere giorni o
settimane ed è variabile in relazione alla carica microbica, virulenza del ceppo etc..;
: i microrganismi che producono esotossine tendono a
- Localizzazione agente patogeno
localizzarsi nel sito di penetrazione; altre specie non determinano alcuna lesione nel
punto di inoculo ma a distanza per localizzazione selettiva e definita TROPISMO. I
fattore che determinano il tropismo selettivo sono legati alle condizioni biometaboliche o
strutturali del microrganismo o a particolari situazioni di ordine anatomico
dell’individuo.
2) MALATTIE NON INFETIVE : sono quelle malattie che non sono causate da agenti patogeni
microbici ma racchiudono altre malattie come :
- Cronico degenerative : malattie cardiovascolare e tumori
- Malattie allergiche
Alcune possono essere monofattoriali ( allergia la polline dell’ulivo o il saturnismo dato da
avvelenamento per esposizione al Pb) o plurifattoriali, cioè insorgono per l’azione combinata di più
fattori.
Le malattie cronico degenerative sono malattie che inizialmente si localizzano in un distretto per
poi diffondersi ad altri distretti ( ES: nel caso del diabete, tale malattia si localizza inizialmente nel
pancreas per poi coinvolgere anche vista, reni , amputazione di parti del corpo, in genere arti
inferiori ). L’agente causale svolge un ruolo determinante nello sviluppo del processo patologico. I
fattori causali svolgono un ruolo eziologico verso diverse malattie ( ma non è detto che causino la
malattia ). I fattori di rischio aumentano invece la probabilità che si verifichi una data malattia.
Un esempio di fattore causale è il fumo: chi fuma ha una maggiore probabilità di ammalarsi e
contrarre il tumore ai polmoni; che non fuma ha la possibilità di contrarre tale tumore. Inoltre il
fumo possiede un legame anche con le malattie cardiovascolari.
Nella fase di latenza e nella fase preclinica abbiamo che il danno non è evidenziato da nessuno
sintomatologia, tuttavia se si riesce ad intervenire con la prevenzione in queste fasi precoci è
possibile che la malattia non riesca più ad evolversi : si eliminano i fattori di rischio e si interviene
con la diagnosi precoce ( ES: test di screening che mettono in evidenza un fattore di rischio, esiste
cioè un danno biologico in atto es. pap test ). Se non si riesce ad intervenire in questo stadio si
passa alla malattia conclamata ( interventi terapeutici specifici).
La malattia può anche diventare cronica e portare alla morte dell’individuo.
Malattia infettiva malattia non infettiva
Periodo incub. Breve ( gg o settimane) Lungo ( anni o decenni )
Esordio clamoroso subdolo e lento
Decorso rapido (gg o settimane) lento ( anni o decenni )
Esito per lo più guarigione stabilizzazione peggioramento
Anche nelle malattie infettive vi sono dei fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di
causare la malattia ( ad es: per l’influenza un fattore di rischio può essere frequentare ambienti
chiusi e affollati ). Sono però molto importanti per le malattie non infettive, in particolare per le
malattie cronico degenerative.
DIFFUSIONE DELLE MALATTIE IN BASE AL REDDITO
- PAESI SOTTOSVILUPPATI : mancano molto spesso i vaccini, lo smaltimento dei
rifiuti, soprattutto di quelli liquidi che causano inquinamento delle acque a cui segue
una mancata potabilizzazione dell’acqua. Per questo motivo sono molto diffuse le
malattie infettive e meno diffuse le malattie cronico cardiovascolare e i tumori;
- PAESI SVILUPPATI : sono molto diffuse le malattie cronico degenerative, mentre
quelle infettive si riscontrano secondo una percentuale molto bassa.
Con la parola REDDITO intendiamo la capacità di un Paese di sostenere economicamente
determinati servizi. Con il diminuire del reddito di un paese aumenta la mortalità dovuta a malattie
infettive.
Questi dati derivano da studi epidemiologici.
FATTORI DI RISCHIO : si tratta di fattori ( = condizioni, stati ,circostanze ) per i quali una situazione di
danno, o malattia, può manifestarsi con maggiore probabilità. Si suddividono in:
- Fattori genetici : che comprendono alterazioni genetiche o stati di predisposizione e per i quali le
norme di prevenzione sono strettamente limitate (eugenetica);
- Fattori ambientali : che comprendono
a) Ambiente fisico: aria, atmosfera, acqua, suolo, rumore, radiazioni ionizzanti;
b) Ambiente biologico : microrganismi e alimenti;
c) Ambiente sociale : abitazione e contesto urbano, dinamica demografica, livello
occupazionale, disponibilità di servizi essenziali
- Fattori comportamentali: comprendono abitudini alimentari, fumo , alcol, attività fisica,
tossicodipendenza, abuso di farmaci, attività sessuale.
FATTORI POSITIVI : si tratta di fattori che ci consentono di aumentare la protezione della salute. Si
suddividono in:
- Ambientali
- Comportamentali
- Personali LA PREVENZIONE
La prevenzione, che coincide con la fase di gestione e controllo dei fattori di rischio, è definita come un
insieme di attività e interventi con il fine prioritario di promuovere e conservare lo stato di benessere e di
evitare l’insorgenza delle malattie. Gli obiettvi delle strategie di prevenzione, perseguibili mediante
interventi sull’individuo, sulla collettività e sull’ambiente , sono :
- Proteggere il singolo e la collettività dalle malattie
- Raggiungere il controllo delle malattie nella popolazione
- Circoscrivere le malattie
- Eradicare le malattie
La prevenzione si articola su tre livelli che agiscono in fasi diverse della malattia e che si distinguono a
seconda degli obiettivi e dei tempi di intervento:
1) PRIMARIA : ha lo scopo di ridurre la morbosità della malattia e determina, nel tempo, la riduzione
dell’incidenza della malattia. Vengono adottati per questo scopo interventi su soggetti sani ( non solo
clinicamente ma anche biologicamente ) per evitare lo sviluppo delle malattie o che entrino in
contatto con le cause ed i fattori di rischio. La prevenzione primaria, per essere efficace, deve
intervenire nel periodo pre-patogenico.
a) Malattie infettive : in questo caso mira, se possibile, ad evitare il contatto con l’agente patogeno
microbico e/o potenziare le difese del soggetto in modo tale da evitare conseguenze dopo
un’eventuale infezione. Si adottano , quindi, interventi di immunoprofilassi ( es. vaccini) per
potenziare le difese immunitarie dell’individuo, oppure interventi sull’ambiente ( es. controlli
delle acque, degli alimenti, gestione dei rifiuti, educazione sanitaria)
b) Malattie non infettive : in questo caso l’obiettivo è quello di ridurre o eliminare l’esposizione ai
fattori di rischio ambientali ( es. utilizzo di una legislazione ambientale) e comportamentali ( es,
attraverso l’educazione sanitaria). Non si prendono in considerazione i fattori individuali ( età,
sesso, patrimonio genetico) perché non sono modificabili.
c) Incidenti e infortuni: vengono adottati sistemi di sicurezza, divieto e controlli
Nel caso in cui la prevenzione primaria miri a favorire complessivamente atteggiamenti, abitudini,
comportamenti positivi, si parla di promozione della salute. La prevenzione primaria agisce quindi
su:
- Ambiente: studio epidemiologico selle diverse matrici ambientali a cui segue la legislazione
ambientale, il cui rispetto de