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STERILIZZAZIONE

Intervento di bonifica ambientale più radicale con quale si elimina ogni forma vivente (non patogeni, patogeni e spore), utilizzata per sterilizzazione di strumenti, materiali e ambienti che necessitano la massima sicurezza (ex materiali chirurgici, farmaci, colture, riuti infetti).

Prevenzione primaria per l'ambiente tramite sterilizzazione, disinfezione e disinfestazione. Mediata attraverso:

  • agenti fisici: il più importante è il calore attraverso fiamma, vapore sotto pressione e calore secco, o attraverso radiazioni UV e ionizzanti
  • agenti chimici
  • filtro

Sterilizzazione con il calore: quella più usata per laboratorio e a livello industriale, aspetti che influenzano l'efficacia di questo trattamento:

  • conoscere la carica microbica presente nell'ambiente da sterilizzare
  • tempo di morte termica ovvero il tempo necessario per uccidere tutti i microrganismi presenti nell'ambiente, dipende dalla carica microbica e dalla
conducibilità termica del materiale da trattare (aria non è un buon conduttore di calore come il vapore) - punto di morte termica ovvero la temperatura più bassa capace di uccidere un determinato agente microbico e varia in base al metodo di sterilizzazione adottato - valore D o valore di riduzione decimale cioè il tempo necessario per ridurre ad una data temperatura una popolazione microbica di una unità logaritmica ovvero del 90% (ex riduzione di 100 batteri a 10) In genere i batteri, protozoi e miceti in fase replicativa non sopravvivono se esposti per 10 minuti a 80° o per 15 minuti se esposti a 75°; le spore resistono fino a 110-120° e il tempo varia a seconda della saturazione del vapore acqueo; i virus sono molto più sensibili al calore. Tipi di sterilizzazione con calore (utilizzati per laboratori e ambito ospedaliero): - incenerimento attraverso becco bunsen, e cacia ottima, impieghi limitati quindi non ampiamente utilizzata se non per...laboratori (sterilizzazione di anse, aghi ecc) - calore secco eseguita attraverso stufa, metodo di sterilizzazione che prevede l'utilizzo di calore secco ovvero calore convogliato dall'aria (cattivo conduttore di calore) e quindi i tempi e la temperatura sono molto elevati, utilizzata per sterilizzazione di vetreria o materiali che non possono essere sterilizzati con il vapore - tindalizzazione o sterilizzazione frazionata in cui si utilizza il calore per il riscaldamento esterilizzazione di sostanze liquide (che non possono essere sterilizzate con il vapore) con cui si raggiunge massimo 100°C (quindi no ebollizione), in questo caso viene eseguita in 3 fasi la sterilizzazione (non unico ciclo come le precedenti) ovvero prendiamo il materiale liquido che viene riscaldato no a 60-100°C per 30 minuti con eliminazione della maggior parte (no spore) poi viene raffreddato e incubato a 37°C per un giorno così da permettere la geminazione delle spore (in quanto ambiente adatto)ottimale) in ne si riscalda il liquido per la seconda volta così da eliminare le spore germinate (utilizzata per sterilizzare i brodi per le colture batteriche), procedura molto lunga e sostituita con calore umido- calore umido (più usata in quanto economica e rapida) eseguita attraverso autoclave ovvero camera a pressione di 2 atm con la quale si raggiungono temperature sopra i 100°C (uccisione delle spore) in cui il vapore va a sterilizzare il materiale all'interno, procedura rapida circa 30 minuti ed e cace, utilizzata per materiali e stremati ma anche per i terreni di coltura (in questo caso si utilizza il vapore ovvero un conduttore di calore migliore rispetto all'aria) Sterilizzazione attraverso raggi UV: lampade germicide presenti nelle cappe biologiche o negli edi ci, causano rotture e mutazione sugli acidi nucleici degli agenti microbici ma hanno un'azione super ciale in quanto non penetranti, utilizzati per la sterilizzazione di liquidi limpidi.

L'aria può dare irritazione agli occhi e alle mucose. Le radiazioni ionizzanti (come i raggi gamma) sono penetranti e hanno lo stesso meccanismo d'azione dei raggi UV, ma sono costose e possono causare danni anche agli operatori, quindi vengono utilizzate principalmente a livello industriale nel settore alimentare e per la produzione di oggetti in plastica (come piastre e pipette). I batteri Gram+ sono più sensibili rispetto ai batteri Gram- e anche i protozoi e i miceti sono sensibili, mentre le spore e i virus sono resistenti (poiché hanno acidi nucleici molto semplici e presentano già eventi di mutazione).

La sterilizzazione con ossido di etilene è una sterilizzazione chimica che utilizza un gas incolore solubile in acqua e solventi organici. Agisce su tutti i microrganismi, comprese le spore, con un meccanismo di azione basato sull'alchilazione. L'efficacia dell'azione dipende dalla concentrazione, dalla temperatura (ottimale a 60°C), dall'umidità e dalla durata dell'esposizione (che deve essere lunga). Questo metodo viene utilizzato principalmente a livello industriale.

Si utilizza un apparecchio simile all'autoclave e può essere eseguita anche su materiali termolabili, essendo tossico è importante eseguire un desorbimento dopo sterilizzazione utile per eliminare residui tossici. Sterilizzazione con gas-plasma: utilizzo sia industriale sia in laboratorio in quanto abbina il perossido di idrogeno con il gas plasma che permette di distruggere facilmente gli agenti microbi, non è tossico, utile per sterilizzare strumenti e materiali termolabili in quanto non si supera i 50°C e avviene in 1 ora (mentre con l'ossido di etilene sono necessarie 4 ore) e non per materiali assorbenti come teli. Gas plasma è una nuvola di ioni che si genera con l'applicazione di un campo magnetico e si mescola con il perossido di idrogeno. Procedura: Controlli di questi sistemi di sterilizzazione per verificare l'effettiva sterilizzazione tramite: - controlli sici come lettura dei parametri indicati dagli strumenti di misurazione (ex.
  1. Termometri o display: dispositivi utilizzati per monitorare la temperatura all'interno della camera di sterilizzazione.
  2. Norme di controllo: procedure utilizzate per verificare la tenuta della camera di sterilizzazione e l'efficacia della rimozione dell'aria e della penetrazione del vapore.
  3. Controlli chimici: utilizzo di sostanze come inchiostro o cere applicate su supporti di carta in grado di reagire a stimoli come calore, umidità e pressione, attraverso variazioni di colore e consistenza.
  4. Controlli biologici: eseguiti secondo norme come la UNI EN 285, utilizzando spore la cui mancata sopravvivenza indica un'effettiva sterilizzazione.
  5. Sterilizzazione per filtrazione: sistema meccanico in cui il liquido viene fatto passare attraverso un filtro in grado di trattenere gli agenti microbici, principalmente batteri (i virus possono passare).

Scopo di eliminare i vettori (insetti), utilizzo di composti chimici, suddivisi in tre tipi:

  • Disinfestanti integrali agiscono contro gli insetti e i ratti (non sono vettori, ma sono serbatoi di infezione in quanto alcuni agenti microbici si replicano e li trasmettono attraverso contaminazione di alimenti ecc), sono gas tossici anche per l'uomo (ex anidride solforosa e acido cianidrico)
  • Insetticidi contro vettori; piretrine sono naturali, non hanno azione residua e non sono tossici per l'uomo infatti sono molto utilizzati; composti organici clorurati (ex DDT utilizzato negli anni 50 per l'eliminazione delle zanzare portatrici della malaria, ma permane nell'ambiente infatti non più utilizzato) sono artificiali, alta resistenza ambientale, sono più efficaci delle precedenti ma svantaggio è che si accumulano e permangono nell'ambiente e possono dare tossicità cronica nell'uomo se utilizzati in modo scorretto
assunto attraverso alimenti; composti fosforati hanno un'azione residua di brevedurata, idrosolubili e liposolubili, utilizzati ampiamente in agricoltura, utilizzo normato da leggima sono meno tossici rispetto ai composti del cloro; carbammati derivati dall'acidocarbamminico e agiscono ostacolando la trasmissione colinergica nervosa in quantocompetono con l'enzima acetilcolinesterasi a livello dei recettori post-sinaptici, accumulonell'ambiente sono tossici (intermedio rispetto alle precedenti)- ratticidi solo su ratti ovvero serbatoi di infezione che possono contaminare gli alimenti;massimo e etto ottenuto considerando la specie da eliminare di ratto e si possono classi carein ratticidi ad e etto acuto (ingerite dal topo causando la morte in poco tempo, tossiche perl'uomo) e ad azione cumulativa (ingerita da topo causando la morte in un tempo più lungotramite accumulo di questa sostanza)Altre modalità per eliminare gli insetti menochimiche: - allevare un numero di individui sterili di una specie di insetti, successivamente vengono liberati e l'accoppiamento con individui selvatici fertili non consentirà la riproduzione; scopo di ridurre o eliminare la popolazione della specie; tecnica e cace- lotta biologica attraverso l'utilizzo di predatori o virus e batteri specifici contro una determinata specie di insetti; lotta biologica integrata a trattamenti chimici. Prolassi delle malattie infettive in laboratorio: Laboratorio è adibito appositamente per la manipolazione di agenti microbici, quindi è importante che ci siano sistemi di protezione particolari come: - attrezzature ovvero strumentazioni con la funzione di ridurre il rischio di esposizione agli agenti microbici da parte dell'operatore e di contaminazione, le cappe biologiche riducono il rischio di bio-aerosol e spargimenti di materiale infetto (maggiormente usata) altri strumenti sono le centrifughe, sistemi di.

ltraggio ecc- dispositivi di protezione: guanti, camici, mascherine ecc

Manutenzioni eseguite sullo strumento:scopo di veri care il correttofunzionamento e alla ne dell’utilizzosia trattata e spento in modo tale daessere facilmente utilizzabile dallapersona successivain genere eseguite ogni annoeseguita dalla ditta

Cappe biologiche

Hanno il compito di prevenire (prevenzione primaria) il contatto degli agenti microbici conl’operatore; suddivise in tre classi e tutte hanno dei ltri detti HEPA ovvero ltri particellari chepermettono di trattenere particelle con diametro no a 0,3 micron con un’e cacia compresa tra il99,97% e 99,99%.

Cappe biologiche di classe 1: (presenta un’apertura sul davanti per l’operatore) proteggonol’operatore e l’ambiente esterno, l’aria che entra viene aspirata verso l’alto e ltrata dal ltro perpoi essere espulsa all’esterno, sono cappe aspiranti e all’interno di queste vengono manipolateanche sostanze

elle sostanze chimiche.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
89 pagine
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SSD Scienze mediche MED/42 Igiene generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silviaunipi98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Igiene e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Verani Marco.