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Bibliografia, Filmografia, Webgrafia p. 13

Introduzione 1

La riproducibilità tecnica del Dvd, come è stato detto, è in grado di disseminare il tempo della

durata dell’esperienza cinematografica, sia da un punto di vista della fruizione da parte dello

spettatore e sia dal punto di vista della durata della narrazione filmica. Quest’ultima, come si sa,

viene estesa, sia in prossimità del suo racconto e sia in precedenza di esso. Gli “extra”, il “making

of” e i “contenuti speciali” di moltissime edizioni in Dvd, mostrano infatti come questo supporto di

trasmissione del film, rende l’esperienza cinematografica paradossale nella sua fruizione: l’opera

filmica non viene fruita obbligatoriamente “per esteso” ma è frammentata almeno

ideologicamente (per le possibilità di manovrare la durata) nella parte del contenuto del film, e lo

è visibilmente, nella parte dei contenuti speciali, che si soffermano su momenti prestabiliti della

realizzazione del film, in cui ci dovrebbe essere stato un lavoro più eccessivo rispetto ad altre

scene.

Come si è potuto constatare, la differenza di fruizione tramite Dvd, risiede rispetto al VHS e alla

visione nella sala cinematografica, nell’estensione del sapere dentro, fuori e intorno all’oggetto

film: le informazioni si estendono oltre i circoscritti confini del rapporto diegesi-mimesi come

prodotto tout court, e ruotano intorno alla situazione filmata presa anche singolarmente rispetto a

ciò che essa può narrare.

Così come molte correnti della teoria e la critica del cinema hanno combattuto per

istituzionalizzare il valore dell’aura del cinema, quel cinema come arte pura e svincolata dai

cambiamenti apportati dalla riproducibilità tecnica, una ipotetica “Teoria del Dvd” potrebbe

approfondire l’analisi dei cambiamenti sul Tempo dello spettatore, che risente dei cambiamenti di

tempo del film stesso, con il suo mezzo di trasmissione. Tutto questo, non solo per le ellissi e le

scelte dei link nella struttura ipertestuale del supporto, ma più che altro per gli effetti che queste

scelte di interazione dvd-utente comportano sulla fruizione dei contenuti, e sulla presenza di una

certa funzione eidetica che la segmentazione del sapere sul film sembra poter generare. Se varie

edizioni in dvd di tantissimi generi di film hanno effettuato le loro scelte e i loro scarti su quello da

comunicare (in relazione ai modi di intervistare il cast tecnico e artistico e mostrare il backstage in

forma di docu-fiction), l’esempio del progetto russo Hyperkino per la collana di film sovietici

1 Leonardo Quaresima, Singolare in “Bianco e nero” n. 561-562, p.67

2

prodotti dalla Ruscico , regala un viaggio nel tempo della costruzione del film, dove il Dvd non

contiene delle ellissi a priori (ovvero lacune filologiche), ma spiega nei dettagli come e perché il

lungometraggio sia stato realizzato nel modo in cui fu distribuito come prodotto finito (i cofanetti

contengono due Dvd, uno con il film “esteso”, l’altro con il film “frammentato” e diviso con una

numerazione delle sequenze su cui potersi soffermare e informare). 3

Se a livello di sapere narratologico si è parlato di “spettatore modello” , ovvero colui che conosce

il presente, il passato e magari anche il futuro della storia rappresentata in un film “esteso”, a

livello di modi di produzione dei cofanetti del progetto Hyperkino invece, il Dvd amplia gli orizzonti

sulla conoscenza delle risorse utilizzate, per la creazione di un prodotto finito ed ora immortalato

in mille pezzi decostruiti che alimentano nello spettatore, curiosità su quello che personalmente

qui chiamo “il mondo del film”, il quale subentrerebbe in questo caso di studio, alla concezione di

“mondo del cinema”: perché in sede di questa riflessione sul progetto di edizione critica di

Hyperkino, si parla del film di un film, che fa conoscere il funzionamento generale del cinema

(partendo da un caso in particolare come la collana Ruscico sui film sovietici), che a sua volta

riporta al rivelare le potenzialità di un film in formato Dvd, che ritengo dunque come film -

emblema (di filologia audiovisiva) per tutti i generi di film.

2 Il festival Il Cinema Ritrovato dvd Awards 2010, tenutosi a Bologna, ha premiato la collana Ruscico per la sezione

“migliori bonus” (http://www.cinetecadibologna.it/cinemaritrovato2010/ev/dvd_awards2010)

3 Nicola Dusi, Reinterpretare, in “Bianco e nero” n. 561-562, p.37

I frammenti di Ottobre.

Premiate per i migliori contenuti bonus nel Festival Il Cinema Ritrovato Awards dei DVD tenutosi a

Bologna nel 2010, le edizioni critiche del testo cinematografico sviluppato dal progetto russo

Hyperkino hanno dimostrato di svolgere un’importantissima funzione significativa all’interno della

divulgazione dei saperi sul cinema. Piuttosto che una ricerca testuale ed iconografica considerate

separatamente, il progetto Hyperkino per la produzione Ruscico ha raccolto tutte le informazioni

riguardanti il mondo dei suoi film sovietici prescelti:

- Prite ingegneri di progetto (Russia/1918) di Lev Kuleshov - Ruscico

- Il grande consolatore (Russia/1933) di Lev Kuleshov – Ruscico

- Ottobre (Russia/1927) di Sergey Eisenstein, Grigori Aleksandrov – Ruscico

Natascha Drubek-Meyer e Nikolai Izvolov, fondatori del progetto Hyperkino come esempio di

4

critica testuale che diventa ipertestuale, hanno però lamentato l’assenza di standard accademici

per lo studio e le ricostruzioni di edizioni critiche dei film, con particolare riferimento alla

necessaria riformulazione innovativa di tutto il sapere sulla storia e le funzioni dei prodotti

cinematografici. L’obiettivo non ancora raggiunto risulta dunque essere quello di ottenere una

situazione di stallo per i parametri metodologici e conoscitivi sulla Vera storia filologica del film,

intesa come ricostruzione di più ricostruzioni. A mio avviso la presenza dell’attivazione della

speculazione, del ricordo e dell’immaginazione che il formato Dvd con i suoi contenuti speciali,

offre allo spettatore e allo studioso di cinema, sono elementi fondamentali per riflettere

soprattutto sul valore del Tempo che l’edizione critica di un Dvd incarna in essa, ed estende poi, a

chi lo fruisce. Il Tempo di un film, è considerato in questa riflessione sul progetto Hyperkino, come

un tempo esteso alla considerazione di più realtà, diverse tra loro, che però hanno a che fare con il

raggiungimento di uno stesso obiettivo: il film restituito come versione ufficiale allo spettatore, un

film necessariamente “contaminato”.

Il caso visionato personalmente, l’edizione critica di Ottobre di Eisenstein e Aleksandrov, offre

un’iniziativa culturale per il fruitore che può suddividere il lungometraggio in diverse sequenze

numerate, per poter cliccare poi su di esse di cui ognuna ha il suo titolo esemplificante il

problema/metodo della costruzione di quella particolare situazione filmata. L’approccio eidetico

per la produzione di questo dvd ha origine intertestuale e multidimensionale, andando ad

4 Drubek-Meyer Natascha, Izvolov,Nikolai “Edizione critica di film in formato digitale” - http://www.hyperkino.net/

immortalare anche con foto aggiuntive, diverse realtà ontologiche separate dal testo

cinematografico. I metodi usati dal regista russo per il montaggio e la scelta di alcune location che

hanno comportato problemi anche se apparentemente irrilevanti, conducono lo spettatore verso

un sapere molto esteso, procedendo però per tempi ben scanditi e a loro volta frammentati: il

montaggio intellettuale di Eseinstein esemplifica la sua complessità di idea del cinema, spiegata

dalle edizioni Hyperkino passo dopo passo. I riquadri che raffigurano la scena descritta dal

commento e su cui si può cliccare per vederla (separata dal resto precedente e successivo del film)

attuano una sorta di “realtà mediata” del film Ottobre: il dvd della Ruscico, ci mostra infatti un

prodotto audiovisivo frammentato per estensione, in cui non si può avere una Vera cultura estesa

del film, senza l’estetica di una struttura frammentata, da cui se ne deduce viceversa e

conseguentemente allo stesso tempo, la tesi che non si potrebbe procedere per frammenti, se non

si ha una adeguata causa di estendere, ed approfondire il sapere, su una realtà costruita a più

livelli dal regista e dalle decisioni di produzione e postproduzione.

Nelle prime scene commentate e spiegate, dal dvd di Ottobre, si può notare come il film abbia

bisogno di una decostruzione, ideologica e testuale, per arrivare a capire la complessità del lavoro

di Eisenstein, e i motivi abbastanza giustificati, sull’idea del progetto Hyperkino. La prima scena si

apre con la statua di bronzo di Alexander III, che si trova a Mosca, mostrando una situazione

filmata la cui origine risale al contenuto di un cinegiornale del 1912, dove una folla attende la

decapitazione della statua, demolita completamente poi, nell’estate del 1918. La seconda

sequenza, commenta invece la visibilità a quel punto del film, del conflitto delle coordinate spaziali

tipico del montaggio di Eisenstein, che si può ritrovare in un altro film diretto dallo stesso regista,

citato nella spiegazione della scena: “La corazzata Potëmkin” (1925). Ancora un'altra immagine la

cui fonte è separata dalla lavorazione originale della pellicola di Ottobre, è quella con le falci in alto

tenute in mano dai contadini: la scena, come spiega il commento, proviene infatti da un altro film

in lavorazione da Eisenstein di quel periodo, intitolato “The General Line”(1926-29). Nel quarto

frammento (o sequenza numerata), si dice sia presente quella che il regista russo chiamava “De –

narrativizzazione dell’evento”, in cui il monumento della statua sta per cadere ma viene

inquadrato da solo, senza nessun accenno a coloro che fanno parte della rivoluzione.

Successivamente, nelle scene seguenti del film, si nota sempre di più la complessità visiva del

cineasta russo, peculiarità che culmina nel quindicesimo frammento, il cui commento, spiega che

la ripresa di alcuni oggetti concentrici in movimento era un esempio della “speciale temporalità

cinematografica”. Secondo Eseinstein, come risaputo, questa scena era una legge di espressione

derivata dall’osservazione del movimento organico in natura. Gli editori di Hyperkino continuano a

dire che Eisenstein disse ai suoi studenti di cinema che la scena del ponte di S.Pietroburgo che si

apre era chiamato nel suo gergo “Double Strike”, una sorta di equivalente dei procedimenti

biomeccanici che definivano un “Ritorno all’indietro”. Con la sua idea e pratica cinematografica, i

commenti del dvd,

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
13 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gugol di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Dinamiche dei processi intertestuali e intermediali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Quaresima Leonardo.