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ORDINE, COMPENSATA DAL DECADERE DELL’AMBIENTE
CIRCOSTANTE.
Fu Schroedinger ad usare il termine di entropia negativa. L’idea gli
venne probabilmente da Boltzmann, che propose per primo la
relazione tra entropia e disordine.
La vita sulla terra è resa possibile dall’ingresso di energia dal
cosmo attraverso le piante, che sono in grado di compiere la
fotosintesi, in cui la luce fornisce l’energia per la sintesi di molecole
organiche che verranno usate come cibo dalle piante stesse
(AUTOTROFI) e dagli animali che le consumano (ETEROTROFI).
DUNQUE
- gli esseri viventi sono fatti di materia, che introducono
all’interno perché hanno continuamente bisogno di ricambiare
le molecole.
- introducono energia sotto forma di energia di qualità
migliore, che poi degradano a energia di qualità inferiore, che
viene poi eliminata
- in questo processo introducono informazione, per l’ordine
ed il suo mantenimento, per il progetto, la forma, la
realizzazione
- Un essere vivente si identifica con una certa quantità di
materia organizzata, limitata nel tempo e nello spazio, oggetto
di un continuo flusso di materia, di energia e di informazione, e
capace di metabolizzare, riprodursi ed evolvere.
Teoria cellulare
Tutti gli organismi viventi sono composti ALMENO da una cellula.
Questa teoria è stata formulata nella sua forma attuale a metà 800,
ma in realtà è nata nella metà del 600.
Sviluppo del microscopio + idee sulla cellula hanno dato vita all’idea
attuale.
La storia della microscopia esemplifica lo sviluppo concorrente di
tecnologia e
conoscenza tipico del progresso scientifico.
Le cellule hanno delle dimensioni tali che sono al di sotto della
capacità di distinzione da parte dell’occhio umano.
Si è evoluta la tecnologia: nel 600 viene costruito uno strumento
che consenta un ingrandimento in condizioni più agevoli. Segue
uno sviluppo tecnico con strumenti sempre più sofisticati. Questo
sviluppo è influenzato dalle ricadute di questo strumento sulla
scienza (biologia perché si possono osservare cose prima mai
viste, e sulla fisica perché ci si chiedevano le leggi che
governavano l’ingrandimento dell’immagine). Si ha così un
feedback positivo sulla tecnologia grazie a biologia e fisica, e
questo a sua volta stimola lo sviluppo della scienza.
Il microscopio è sempre stato molto legato al telescopio—>
astronomia.
C.ca 1600: costruzione primi microscopi. Sono gli anni della
rivoluzione scientifica e ci
sono tre fattori importanti: lo sviluppo della curiosità dell’uomo per
ciò che lo circonda, la necessità di misurare i fenomeni che
venivano osservati, e lo sviluppo degli artigiani e dei tecnici.
La curiosità non era legata necessariamente allo scienziato, ma era
diffusa in vaste classi della popolazione.
Artigiani e tecnici hanno a che fare con la molatura di lenti sempre
più efficienti. Il commercio poi ha portato alla necessità di
analizzare, ad esempio, la qualità della trama delle stoffe.
Il primo microscopio era formato da due lenti ed era stato sviluppato
in Olanda intorno al 1590. Gli artigiani non erano interessati ad
un’indagine scientifica, ma poi in mano a curiosi il microscopio è
stato usato per altri scopi.
Fondamentali nel microscopio: ingrandimento e risoluzione,
ovvero la capacità di distinguere due oggetti vicini.
Intorno al 1650 vengono visualizzate le cellule, però solo intorno
al 1830 viene formulata la teoria cellulare.
Dal 1600 al 1690 c’è un fiorire di scoperte dovute all’introduzione
del microscopio, però
poi fino al 1800 non c’è un ulteriore sviluppo (né della tecnica del
microscopio né delle osservazioni).
Le prime basi sono osservazioni di strutture viventi microscopiche,
reso possibile solo dal microscopio. Dobbiamo quindi ricordare Van
Leeuwenhoek, il quale costruisce un microscopio semplice; egli
osserva per la prima volta i batteri e gli spermatozoi. Quindi
sorgono le tematiche riguardo allo studio della riproduzione e ci fu
la disputa tra il primato di uovo o spermatozoo (ovismo-
animalculismo). Leeuwenhoek ovviamente sosteneva
l’animalculismo, ovvero la convinzione che l’uomo viene da un
animalculo che si trova nello sperma maschile.
Storia sperimentale della scienza= ricostruire gli strumenti della
scienza per riprodurre le osservazioni. Si può vedere che gli
strumenti dell’epoca erano molto difficili da utilizzare.
Nei disegni di Van Leeuwenhoek si vedono delle strutture che poi
Hooke chiamerà cellule, termine introdotto da lui per identificare gli
spazi all’interno del sughero. Egli nella seconda metà del 600
costruisce un microscopio adatto ad osservare il mondo naturale.
Fa anche osservazioni di insetti e realizza la Micrographia.
Grew studia l’anatomia delle piante, in cui vi sono numerosi esempi
di tessuti cellulari ben visibili. Le piante hanno dei tessuti rigidi, che
possono essere facilmente tagliati, a differenza di quelli animali.
Infatti i tessuti animali vanno resi rigidi, usando delle resine.
Malpighi, italiano, è famoso per aver scoperto alcune strutture nel
corpo umano, come i capillari nei polmoni.
Swammerdam, olandese, si concentra sugli insetti e osserva
anche lo sviluppo di questi, in particolare quelli che attraversano lo
stadio di “pupa”, ovvero che nascono adulti dopo essere state larve
—> preformismo. Le sue osservazioni degli insetti li introducono
come materiale privilegiato di osservazione.
Dal periodo aureo (1650-1690) alla crisi della
microscopia (1690-1830)
Tutte queste osservazioni portano alla scoperta di un nuovo mondo,
di qualcosa che era ignoto in precedenza. Si hanno implicazioni
anche dal punto di vista religioso: che cos’erano queste strutture se
non un’altra dimostrazione della grandezza di Dio?. Dal 1690 non si
fanno scoperte che fanno avanzare le scienze della vita, fino al
1800; si rimane solo alla descrizione.
Infatti ci fu, nel 700, una enorme diffusione dei microscopi presso i
nobili e i borghesi al posto degli scienziati; venivano usati per puro
diletto. Per questo non ci fu un progresso, in questo periodo, nel
mondo microscopico.
Perché il microscopio non permise il progresso dello studio
delle strutture più piccole della biologia?
- problemi tecnici, dovuti ai limiti dello strumento, che era difficile da
usare. Non tutti
sarebbero stati in grado di fare le stesse osservazioni.
- non c’era possibilità di ottenere osservazioni riproducibili; la
ripetitività è un elemento essenziale della scienza. Infatti i
microscopi avevano due problemi: l’aberrazione cromatica e
l’aberrazione sferica. Queste furono corrette solo nei primi
decenni dell’800.
- comunicazione pubblica: i risultati se non vengono
comunicati non sono definibili come scienza.
Motivi per opporsi, all’epoca, all’indagine microscopica:
Questo nuovo mondo fa apparire le cose conosciute in modo
diverso rispetto a prima. Per la prima volta l’uomo deve
basarsi su dei risultati ottenuti con uno strumento che allarga i
nostri sensi, non c’è più una relazione diretta con l’esperienza
sensoriale. Perciò le immagini potevano riflettere una realtà
che non esisteva. C’era poi angoscia e paura di fronte a
questa realtà. La dottrina dell’utilitarismo, inoltre, riteneva di
non dover studiare ciò che non fosse utile all’uomo (ad
esempio ciò che avviene nel mondo microscopico).
Il microscopio inoltre acquisì cattiva fama a causa del
divario tra le aspettative teoriche e il risultato atteso, e a causa
della non riproducibilità delle osservazioni (che contribuì a
screditare anche ciò che era stato osservato).
Perché la teoria cellulare non viene formulata nonostante
le prime cellule fossero già state osservate nel 600?
Perché mancava l’idea dell’organizzazione dei viventi in unità
singole, appunto le cellule. Emerse quindi nei primi decenni
dell’800.
Questo è un esempio della theory-laden observation, la quale
sostiene che ogni teoria crei le sue proprie esperienze e che
non vi sia un linguaggio neutro che possa essere utilizzato per
comparare diverse teorie, che quindi sarebbero
incommensurabili.
Il metodo induttivo
Il filosofo Bacone le cui idee costituirono un punto di svolta
verso la moderna scienza sperimentale, insisteva che uno
scienziato avrebbe dovuto mettere da parte tutte le sue
preferenze personali nel raccogliere ed esaminare i dati, nella
speranza che ogni teoria da essi derivata si sarebbe potuta
applicare anche ad altri osservatori in altri momenti.
Però nel momento in cui facciamo delle osservazioni abbiamo già in
mente varie teorie ed idee che possono influenzare sia ciò che
vediamo sia ciò che selezioniamo per esaminarlo.
Quindi generalmente l’osservazione e l’evidenza non sono
svincolate dall’influenza di teorie: noi esaminiamo le cose con
qualche scopo e con qualche idea in mente. Nell’800 Lister
corregge l’aberrazione cromatica.
Nel 900 circa arrivano dei miglioramenti tecnici, e soprattutto
viene corretta l’aberrazione sferica; si sviluppano quindi dei
microscopi, con l’aiuto anche di Amici.
1830: prima formulazione della teoria cellulare.
1880 (rivoluzione industriale): introduzione di un microscopio
costruito da Abbe con Carl Zeiss, con cui viene raggiunto il limite
della risoluzione del microscopio ottico—> limite di Abbe.
0,2 micron: più piccolo di un batterio ma più grande di organismi
come i virus, che non possono essere visti dal microscopio ottico.
Il microscopio
In ogni mezzo di comunicazione, quando viene mostrata qualche
scoperta, si ha a che fare con la microscopia.
La cellula al microscopio ottico: possiamo vedere che viene
mostrata in vari modi. Sono
state usate diverse tecniche, combinate con diverse sostanze
coloranti.
Fine 800: siamo al limite delle possibilità della microscopia. Ci sono
organismi più piccoli della cellula e quindi non possono essere
visualizzati.
Verso gli anni 30 del ventesimo secolo si è introdotto il
microscopio elettronico, in cui invece della luce usata per
illuminare il campione, vengono usati dei fasci di elettroni, particelle
molto più energetiche che interagiscono con la materia e se
incontrano qualcosa vengono bloccati. Quindi il limite di Abbe non
può essere superato usando la luce come fonte di interazione con
le strutture, perciò per ve