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PLATONE
Cenni biografici : Platone è un esponente di una famiglia molto importante di Atene, il suo futuro era nella politica,
ma dopo aver assistito alle efferatezze della politiche( morte del suo maestro Socrate), si rifugia in un'altra città.
Viaggia moltissimo e durante il viaggio in Italia conosce i pitagorici (3°svolta). Nel 388/7 costruisce un istituto
(ACCADEMIA), comunità filosofica, perché secondo P. la filosofia si poteva fare solo insieme,dedicandosi alla ricerca
filosofica con anima e corpo. P. aveva uno scopo introdurre il filosofo alla vita politica,perché secondo Platone in una
città ci sono BUONI CITTADINI se ci sono BUONE LEGGI ma ci sono buone leggi solo se ci sono BUONI GOVERNANTI e
buoni governanti solo se buoni cittadini.
Opere: le sue opere furono scritte tutte in forma di DIALOGO perché è l'unica forma scritta che si avvicina alla forma
di educazione usata in filosofia, quella orale. Secondo P. il dialogo è l'unico luogo, contesto in cui può scaturire la
verità. Scrisse 35 dialoghi, 1 corpus di 13 lettere, la 6°,la7° e l'8° sono certamente vere, tutte le altre non è confutabile
la loro provenienza. I suoi scritti si dividono in : Giovanili, della maturità e della senilità, in ogni fase dei suoi scritti
Socrate è presente, in quelli giovanili, si pensa, che Platone non abbia ancora sviluppato un suo pensiero filosofico
quindi riporti le convinzioni di Socrate nei suoi scritti, invece, in quelli della maturità e della senilità, si crede, sia il
pensiero,le teorie e le convinzioni di Platone, il quale le scrive come se le dicesse Socrate.
Pensiero:
Dopo la more di Socrate, Platone si chiede come una città possa condannare a morte una persona che è disposta a
morire pur di obbedire alle leggi, dichiara quindi che la CITTA' E' MALATA. Il suo compito più urgente è capire che cosa
è la giustizia, per P. è fondamentale per restituire alla conoscenza e all'azione un fondamento stabile, in modo da
ricollocare il filosofo nella città, nel dialogo tra sapere e potere. P. vuole sapere che cos'è la giustizia in se, in generale,
l'universale.
Problema degli universali
Per dare una risposta al che cos'è bisogna superare il relativismo (pensiero sul quale si basano i sofisti), cioè superare il
problema della conoscenza,della gnoseologia relativistica. Per Platone i sofisti non riconoscono l'universale perché il
loro sapere deriva da una conoscenza della verità errata, secondo la quale le cose che noi percepiamo sono vere nella
misura in cui appaiono tali agli uomini. Secondo i sofisti non è, quindi, possibile dare una definizione alle cose, ma
esistono tante cose quante sono le opinioni che gli uomini hanno di essi (ma questo è una lettura forzata della teoria
dei sofisti).
Analisi gnoseologica, sensibile
Da un lato, processo fisiologico attraverso il quale gli organi di senso vengono in contatto con la realtà sensibile, gli
enti; Dall'altro lato abbiamo un processo psicologico che consiste nell'interpretazione dell'informazione fornita dagli
stimoli sensoriali. DUE LIVELLI DIVERSI
P. conclude che l'uomo non conosce con i sensi, ma con l'anima attraverso i sensi. Quindi se vogliamo indagare la
conoscenza dobbiamo chiedere all'anima, utilizzando il logos, è solo in questo modo che può riconquistare il vero
senso delle cose. Per Platone conoscere è ricordare (reminiscenza). Ciò è confermata dal fatto che anche una persona
non istruita, se ben guidata, è in grado di pervenire alle stesse conclusioni che perviene una persona colta. ( Menone,
dialogo Socrate e schiavo)
L'anima :
per Platone l'anima ha una predisposizione innata per la conoscenza, che non deriva dai sensi ma viene attivata
dall'esperienza sensibile, che risveglia il nostro sapere latente interno all'anima, che ci consente di salire alla verità. La
forma vera dell'oggetto risiede già nella nostra anima, solo grazie alla maieutica possiamo sapere la vera essenza delle
cose.
La ricerca del che cos'è non può essere condotta dalla ricerca sensibile, perché le cose sensibili, cioè esempi particolari
di concetti, sono in continuo divenire, in continuo deperimento. La sensazione non è in grado di darci l'essere delle
cose ma solo l'apparenza delle cose. La conoscenza sensibile, quindi, ci restituisce solo l'opinione (Doxa).
Per Platone, deve esistere l'universale, una forma di conoscenza che ci permetta di pervenire alla vera forma delle
cose, questa forma di conoscenza è la scienza (epistème).
A questo punto la teoria di Platone approda ad un dualismo gnoseologico : una forma di conoscenza, l'opinione, che
ha per oggetto la realtà sensibile ; scienza, forma di conoscenza stabile.
Dualismo ontologico (ramo filosofia che si occupa dell'essere in se) : si manifesta quando noi mettiamo in evidenza
qual è l'oggetto delle due forme di conoscenza, a quale tipo di ente riescono ad accedere. Oggetto dell'opinione è la
realtà sensibile, l'oggetto della scienza è qualcosa di eterno, non sottoposto a corruzione e universale, è L'IDEA.
L'idea :
E' una cosa che sussiste anche fuori dalla nostra mente, per P. significa FORMA generale delle cose. Indica la forma
pura delle cose, è il concetto delle cose. La conoscenza sensibile si può conseguire con l'intelletto, con l'anima.
Caratteristiche delle idee :
1. Le idee esistono anche esternamente all'anima, infatti, esiste anche un luogo dove si raccolgono tutte le idee,
L'IPERURANIO, è quel luogo che si colloca aldilà del cielo, un luogo non fisico, immateriale.
2. Le idee sono realtà intelligibili (ciò che si contrappone al materiale), eterne, immutabili (non sottoposte al
divenire)
3. Le idee non possono essere colte dai sensi ma solo dall'intelletto(strumento che ci può far pervenire alla
realtà all'interno delle nostra anima
4. Le idee sono la vera realtà. Esistono idee corrispondenti a tutti gli enti,valori. Nell'iperuranio esiste l'idea di
BENE (idea più importante) oggetto di lezioni solo orali. idea di bene rende visibili tutte le altre idee. le idee
sono giuste e valide perché partecipano all'idea di bene.
gerarchizzazione idee:
bene
idee valori
idee enti sensibili
secondo p il rapporto che c'è tra dimensione conoscitiva e ontologica, e dalla realtà sensibile all'idea o viceversa, trova
un'esemplificazione nell'allegoria della caverna:
Immagina degli uomini incatenati fin dalla nascita infondo a una caverna, con la possibilità di guardare solo davanti a
se. Dietro a questi uomini un muro, al di sopra del quale transitano degli oggetti trasportati da uomini che producono
anche rumori. Alle spalle di questi uomini immaginiamo un fuoco, che riflette le ombre sul fondo della caverna.
Gli uomini incatenati quindi vedono solo le ombre riflesse, ma essendo incatenati dalla nascita pensano che tutto ciò
che vedono sia la realtà. P. immagina che un uomo riesca a vedere altre persone incatenate e costrette a guardare
solo davanti a se come lui, a girarsi e vedere il muro e tutto ciò che c'è dietro, così si rende conto che tutto ciò che
credeva vero era solo il riflesso sbiadito degli oggetti che transitavano sul muro. P. immagina che quest'uomo riesca ad
uscire dalla caverna. Rimarrebbe abbagliato dalla luce del sole e non riuscirebbe a vedere le cose che lo circondano,
così guarderebbe il mondo esterno solo attraverso a delle superfici riflettenti, oppure riuscirebbe ad affrontare
l'esterno solo nelle ore notturne. In seguito con grande dolore e sforzo sarà in grado ad adattare il suo sguardo alla
luce del sole e a vedere tutto ciò che lo circonda. Alla fine di questo processo magari riuscirà a guardare anche il
sole,senza ferire il suo sguardo.
ANALISI: duplice valore , gnoseologico (modalità conoscitive), ontologico (dall'ente particolare all'ente).
il significato è quello della linea della conoscenza
l'opinione: vita che gli uomini hanno dentro alla la scienza: vita esterna alla caverna, conoscono ciò che
caverna, conoscono la verità solo con le sensazioni, vedono davvero,idee.
realtà sensibile. divisa in due :
divisa in due: pensiero discorsivo: enti matematici (oggetti riflessi
immaginazione: prima modalità conoscitiva (ombre sulle superfici riflettenti, o nelle ore notturne)
riflesse nel fondo della caverna) pensiero astratto : le idee (cose così come sono senza
fede o credenza: cose sensibili (oggetti che sono più filtri)
trasportati sul muro e i suoni)
l'uomo rimane accecato dalla luce corrisponde al processo che ci permette di sollevarci dagli enti sensibili alle idee è
un processo doloroso, la conoscenza è sofferenza. In seguito l'uomo decide di rendere partecipi anche gli altri uomini
incatenati, e quindi rientra nella caverna, ma gli altri lo prenderanno in giro, lo scacceranno e probabilmente lo
uccideranno ( allusione alla condanna del suo maestro Socrate).
P. attua un viaggio filosofico, per scoprire il mondo intelligibile, chiamato seconda navigazione (in gergo marinaresco,
è la tecnica di navigazione che si attua quando viene meno la forza del vento, quindi l'uomo è costretto ad utilizzare la
propria forza; significato filosofico : prima navigazione (elementi sensibili, comprendere la realtà sensibile attraverso
se stessa), seconda navigazione (per capire la realtà vera, bisogna indagare la realtà sensibile bisogna usare gli
strumenti dell'intelletto).
Platone si interrogò sul rapporto tra il mondo sensibile e quello intelligibile: lo spiega con 3 termini: parosia che
significa presenza, cioè che all'interno delle cose esiste l'idea corrispondente; metessi che significa partecipazione, le
cose sensibili partecipano dell'idea, approccio socratico ; mimesi che significa imitazione, le cose imitano le idee,
scollamento cose e idee, l'idea non è più intuibile nelle cose ma è trascendente, completamente scollegata dalle cose.
Il problema del rapporto che lega le idee tra di loro:
un'idea è una e molte che vivono al suo interno. Definire l'idea significa, collegare in modo corretto (gerarchico) le
idee a cui appartiene l'idea che voglio definire. Tanto più un'idea è ampia tanto più si avvicina al mondo intelligibile.
es. uomo mammifero animale
Per esprimere questo legame bisogna usare una struttura linguistica di senso compiuto
es. l'uomo è un animale mammifero
rispetto dell'ordine gerarchico perché l'uomo è in primo luogo un animale e