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2) MORFOLOGIA TESTUALE DELLA LETTERATURA ISTITUZIONALE.
- Equilibrio fra tradizione ed innovazione (fra vecchio e nuovo) = questi autori si collegano alla
tradizione rinnovandola con un elemento originale. Attenzione: a volte la tradizione a cui si
collegano è anche quella straniera.
Moravia vive la giovinezza durante il fascismo, ma non frequenta le scuole perché malato => formazione
anomala; infatti, rispetto ad altri autori coevi, legge molto di più autori stranieri (Joice, Proust etc.).
L’originalità è relativa: il libro “Gli indifferenti” fa scandalo appena uscito, ma comunque qui la
novità permette il riconoscimento dei legami con il passato.
- Prevalenza di un intento comunicativo (rispetto invece alla letteratura avanguardistica-
sperimentale) => in questi testi il limite della comprensibilità del testo non viene mai superato.
In Moravia c’è una prevalenza di uno stile semplice: si tratta di letterati colti che producono testi cercando
un linguaggio semplice dal punto di vista sintattico e lessicale => la leggibilità del testo è fondamentale. La
leggibilità deve essere comunque attenta, si tratta pur sempre di testi d’autore (il lettore esperto si accorge
della presenza dello stile del dato autore). Spesso la leggibilità di questi testi ha provocato aspre critiche.
Alla base troviamo un modo di intendere la letteratura diverso rispetto a quello che sta alla base della
letteratura avanguardistica-sperimentale.
Tutto il registro de “Gli Indifferenti” è giocata su un linguaggio scarno, un linguaggio che lo stesso Moravia
si era inventato (elemento di novità rispetto alla lingua iperletteraria utilizzata all’epoca).
Un genere emblematico della letteratura istituzionale è la narrativa. Quello che diciamo si può leggere
anche nella tradizione poetica, ma parliamo soprattutto della narrativa (e soprattutto del romanzo) perché
si tratta della tipologia testuale simbolo della modernità. Un esempio di letteratura poetica tradizionale è
comunque Umberto Saba (la letteratura poetica, come quella in prosa attraversano tutti e quattro i livelli
che stiamo vedendo).
Nella tradizione romanzesca istituzionale si impongono alcuni generi: es. romanzo neo-storico (es. “In nome
della rosa” di Eco), chiamato neo-storico in quanto riprende il filone del romanzo storico (“I Promessi
Sposi”); il romanzo di inchiesta poliziesco (Sciascia); il romanzo epistolare (“Lettere di una novizia”) => i
generi del romanzo sono riconoscibili e rinnovati.
3) IL PUNTO DI VISTA DELL’AUTORE DI LETTERATURA ISTITUZIONALE
- Questi autori si considerano eredi legittimi del patrimonio letterario del passato => hanno una
funzione di continuità di questo patrimonio.
- Appartengono alla medesima società letteraria dei lettori a cui si rivolgono + sono professionisti
riconosciuti della letteratura (anche in Italia arrivano a metà 1900 ad arricchirsi scrivendo
romanzo). Sono professionali, hanno un pubblico di riferimento stabile ed affezionato, le case
editrici se li contendono. => hanno uno statuto professionale riconosciuto.
4) I DESTINATARI DELLA LETTERATURA ISTITUZIONALE
Gli autori della letteratura istituzionale si rivolgono ad un pubblico largo: non tanto quello alfabetizzato, ma
scolarizzato, formatosi leggendo i grandi romanzi del Novecento.
Manuale scolastico di letteratura italiana che poi fu ampiamente adottato nelle scuole superiori per circa
un ventennio (anni 70 -90): Carlo Salinari e Carlo Ricci erano i due autori. In questo testo è presente anche
Italo Calvino, ma a lui è dedicata mezza pagina (presentato come autore del Neorealismo), Italo Svevo
invece aveva 60 pagine. Nell’ultima edizione: Svevo 45 pagine, Calvino 70 pagine = i cambiamenti registrano
il fatto che Calvino sia un autore ormai istituzionale (diventa un classico per eccellenza) => processi
dinamici.
Il lettore è compiaciuto del fatto di far parte di questa tradizione letteraria e contemporaneamente di
leggere qualcosa di nuovo.
5) RAPPORTO DELLA LETTERATURA ISTITUZIONALE CON LA TRADIZIONE
Rapporto di continuità ed innovazione bilanciate.
I primi due livelli sono quelli della letteratura studiata a scuola => appartengono ad una letterarietà
riconosciuta unanimemente. Questi due livelli stanno insieme anche perché si contrappongono alla
dimensione della PARALETTERATURA (letteratura residuale). Quindi il primo piano dello schema di
Spinazzola ha un piano alto che si scontra con un piano più basso. Gli altri due livelli sono ritenuti
pregiudizialmente come paraletteratura (non letteratura); infatti non si insegnano a scuola e non fanno
parte dei programmi ministeriali.
LETTERATURA DI INTRATTENIMENTO
1) ESEMPI DI LETTERATURA DI INTRATTENIMENTO
Spinazzola dice che si tratta di testi scritti all’insegna di una “affabulazione piacevole” = racconti ben
raccontati (affabulare = raccontare in modo affascinante) e piacevoli (non impegnativo, leggero).
LIALA (pseudonimo di Amalia Liana Negretti Odescalchi): 1929, “Signorsì” (1931 o 1929?) = primo di una
serie di romanzi rosa. Due estati fa Gente ha pubblicato tutta Liala => rimane un marchio di letteratura
popolare. Liala inventa il genere rosa = romanzi scritti da donne per donne, con protagoniste femminili e
storie d’amore sentimentali.
1948: “Mondo piccolo. Don Camillo”, di Giovannino Guareschi. Ebbe un successo straordinario. Il testo
nasce sulle testate di “Bertoldo”, giornale umoristico in cui comparivano raccontini brevi illustrati da una
vignetta d’autore . Siamo nella bassa padana, in un luogo inventato con la fisionomia del paese natale di
Guareschi. Guareschi sintetizza il clima culturale dell’epoca in un microcosmo: paese diviso fra destra e
sinistra (fra chiesa = democristiani e comune di sinistra = comunisti). Il sindaco è Peppone, il parroco è Don
Camillo e i due combattono; quando invece c’è in gioco qualche valore fondativo della realtà o qualche
nemico comune, allora si uniscono. La fonte del riso è il fatto che Don Camillo parla con il crocifisso e mente
a Dio o gli propone visioni disparate degli eventi.
Anni ’70-’80: “La donna della domenica” e “A che punto è la notte” = sono due gialli che uniscono la
leggerezza ad un piacere autentico (autori: Fruttero & Lucentini). I due autori si firmano con la “e”
commerciale: autori spregiudicati = si firmano come se fossero una società (consapevolezza della
professionalità degli autori). Il fatto che i due scrivano insieme e condividano pienamente l’atto creativo è
sintomo del fatto che l’idea che l’autore crei da solo in un momento di massima ispirazione è proprio solo
un’idea.
Camilleri: con lui il giallo invade la letteratura italiana contemporanea. Camilleri lavora per la televisione
come scrittore di sceneggiature; nel momento in cui si mette a scrivere i suoi testi nessuno li pubblica,
finché nel 1978 esce “Il corso delle cose” (lo aveva scritto 10 anni prima, ma nessuno aveva voluto
pubblicarlo). 1980: esce il primo Montalbano che poi ha superato i 100 titoli pubblicati e diventa un
fenomeno di costume = esistono dei tour che portano a vedere i luoghi di Montalbano che sono disseminati
in tutta la Sicilia e non concentrati come immagina Camilleri nei suoi romanzi. Tutto questo attraverso dei
gialli di una gradevolissima leggibilità + trovate originali come una parlata connotata localmente (dialetto
siciliano) = il dialetto è reso trasparente attraverso una serie di tecniche. Ad es. Camilleri parafrasa
immediatamente dopo la parola siciliana il suo significato / la parola dialettale si ripete in continuazione,
viene codificata e diventa comica (il lettore capisce l’espressione siciliana che diventa tipica di quel
personaggio).
19/10/2016
Fisionomia del testo nel primo livello: qualcosa che stupisce il lettore e guarda al futuro (sia per
avanguardisti che per letteratura sperimentale).
Gli esponenti della letteratura istituzionale e il mondo editoria (a parte le case editrici dedicate) non si
interessano della cosiddetta “paraletteratura” e lo fanno basandosi su pregiudizi = il successo è ritenuto
indice del fatto che quei libri/testi siano spazzatura.
Nei confronti degli autori istituzionali c’è, invece, un pregiudizio positivo = merita a prescindere la lettura e
poi se ne giudica il valore.
Dal momento che, però, la modernità stessa, come abbiamo visto, si connota anche per la nascita di un
pubblico recentemente alfabetizzato e scolarizzato, non esperto-colto, che chiede una letteratura per sé =>
in una “fotografia” della modernità letteraria ci deve essere anche la produzione detta “paraletteraria”.
La letteratura di intrattenimento è rappresentata in modo emblematico dalla letteratura di genere: rosa,
giallo, fantascienza, horror = generi ben identificati e pubblici specifici con gusti e caratteristiche specifiche
(solitamente il lettore di gialli leggi solo quelli, la lettrice di rosa legge solo quello).
Precisazione: man mano che scendiamo di livello (dalla letteratura avanguardista-sperimentale, a quella
istituzionale etc.) scende il livello di complessità dei testi ed aumenta il numero di lettori che ne fruiscono.
2) MORFOLOGIA TESTUALE DELLA LETTERATURA DI INTRATTENIMENTO
- In questo tipo di testi troviamo una forte consapevolezza stilistica sorretta da un’idea di decoro
formale = lingua e stile non sono ricercati o eleganti ma hanno una loro dignità (quella che si
aspetta un pubblico non colto, ma ha dimestichezza con questo tipo di letteratura) => si fa
attenzione a come si scrive.
Dal momento che si vuole offrire divertimento, piacevolezza immaginativa e rilassamento la lingua deve
essere trasparente. Le strutture narrative devono essere chiare ed i personaggi riconoscibili (patto narrativo
all’insegna della chiarezza).
Questo non significa che non siano trame complesse: il giallo ha solitamente una trama complessa e un
finale imprevedibile, ma l’importante è che sia inequivoca = investigatore, aiutante e i sospetti sono
personaggi ben definiti + alla fine del giallo, ad esempio, devo aver capito chi è il colpevole e perché è tale.
- Questi testi tendono a mobilitare un sentimento dominate: il rosa mobilita una commozione
amorosa (nel momento di climax si mobilita il pianto catartico); il giallo gioca sulla suspence,
sull’ansia, la tensione; horror: paura e terrore.
Siamo in una dimensione paraletteraria e di intrattenimento in cui gioca una DOMINANTE
SENTIMENTALE (modalità di lettura di tipo immedesimativo e spesso inconsapevole), non razionale.
E questa componente immedesimativa diventa sempre più determinante man mano che scendiamo nei 4