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Il significato di Sofista

Sofista non ha una valenza negativa:

  • sophos, sapiente
  • sophistes, esperto nel sapere

Il mio mestiere è la sophia. (Epitaffio tomba di Trasimaco) → Sophia

Coprisse un ampio ambito di significati tale da includere diversi saperi e diverse arti, tra cui l'arte oratoria (arte di tenere discorsi)

Attesta un processo consapevole di professionalizzazione della sophia stessa: la sophia può essere un mestiere

I sofisti furono i primi intellettuali a pagamento

Cosa accade con l'arrivo dei sofisti?

Rottura della continuità dell'educazione familiare come di un sistema tradizionale di valori

Documentano il modo in cui veniva percepito il cambiamento del sistema educativo: la crisi della trasmissione tradizionale viene fatta coincidere con il rovesciamento di tutti i valori

Opposizione tra filosofi e sofisti è una divisione interna al sapere filosofico e riguarda il modo di concepire il sapere

La percezione di questa differenza era molto netta: Socrate era

Considerato uno dei sofisti, come testimonia una celebre commedia di Aristofane, Le nuvole, l'opposizione riguarda il metodo. I sofisti non ammettono un perfetto isomorfismo, una perfetta corrispondenza tra sapere e realtà e dunque il loro sapere non si occupa del vero in sé ma di ciò che appare vero. La sofistica è un sapere apparente ma non reale e il sofista è un trafficante di sapienza apparente, ma non reale. Confutazioni Sofistiche - Aristotele: i sofisti ingannano perché, difendendo un sapere solo apparente, pretendono di essere filosofi senza praticare questo stile di vita. Proprio perché la realtà è intrinsecamente e irriducibilmente molteplice, è illusorio pensare che possa esserci una verità assoluta e valida per tutti. Non mettono in dubbio l'esistenza della realtà, ma la possibilità di conoscere qualcosa di diverso da ciò che si manifesta a noi, dalle apparenze.

tutto ciò che possiamo conoscere ed esprimere) Linguaggio diventa l'unico ambito in cui sia possibile ottenere o costruire un consenso intorno alla realtà. Non si fonda più sul riferimento a un livello oggetto, ma dipende dal linguaggio stesso, dalla capacità di persuasione. I sofisti insegnano a tenere discorsi convincenti, persuasivi, perché sono i discorsi a forgiare la realtà (in quanto conoscibile). Ciò vale in misura ancora maggiore per la realtà delle azioni umane e cioè per la politica che viene fatta dipendere dalla retorica (= arte di saper persuadere gli interlocutori attraverso i propri discorsi e i propri scritti) Testimonianza di Platone Gorgia Distingue tra tecniche ed empirie Le prime sono fondate su principi razionali e mirano al bene Le seconde si basano sull'approssimazione e mirano al piacere Empirie sono imitazioni delle tecniche Sofistica è imitazione della legislazione Retorica è imitazionedella giustizia Sofista Si propongono varie definizioni del sofista e poi si giunge a definirlo: imitatore del filosofo contraffattore della capacità filosofica di confutazione Egli costruire contraddizioni false basate su apparenze Elenchi sofistici Il sofista ricava denaro da un sapere apparente, non reale I sofisti non furono pensatori autentici e il loro insegnamento fu immorale (Hegel) I sofisti sono inseriti, per la prima volta, nella storia della filosofia. La storia è storia dello spirito e procede per tesi, antitesi e sintesi con un movimento dialettico Tesi filosofia ionica, naturalismo della ragione Antitesi sofisti (rappresentano lo stadio negativo ma necessario della ragione) esocratici Sintesi Platone e Aristotele (Grote) Pensatore utilitarista inglese I sofisti sono i campioni del progresso intellettuale, ma li interpreta come i rappresentanti delle opinioni correnti nel V secolo e questo contribuirà poco alla loro riabilitazione come pensatori (Zeller) Ripercorse

L'interpretazione aristotelica dei sofisti come retori, eristi, servitori dell'apparenza.

Sottolineò l'enorme portata filosofica del principio critico del soggettivismo che nega la possibilità della conoscenza (Nestle).

Pensò i sofisti come diversi dai filosofi.

I sofisti inseguono la conoscenza per scopi pratici, per costruire un sapere sociale.

I filosofi sono interessati alla conoscenza di per se stessa (Untersteiner).

Lesse i sofisti come pensatori antidogmatici tesi ad accendere un riflettore sulla cifra tragica dell'esistenza, sul valore conflittuale dell'esperienza, sulla contraddizione strutturale che la caratterizza.

I sofisti si configuravano come figure professionali specializzate nell'arte dell'educazione: offrivano una selettiva istruzione secondaria, che doveva seguire l'istruzione di base (fino a 14 anni). L'educazione era orientata in funzione della carriera politica: parte dell'apprendimento era l'esercizio.

Della persuasione oratoria, l'acquisizione della padronanza del vocabolario e dell'arte dell'argomentazione è connessa a sophos e sophia.

L'evoluzione semantica indica: 1) abilità in una particolare arte, attraverso 2) saggezza in questioni generali, fino a 3) sapienza scientifica teoretica o filosofica.

Essere filosofi divenne un fatto professionale: cominciarono a percepire un onorario IMMORALE vendere la loro sapienza a chiunque, senza discriminazione: persone di ogni tipo potevano acquistare ciò che i sofisti avevano da offrire.

Protagora (484-411 a.C.)

Di tutte le cose misura è l'uomo: di quelle che sono per ciò che sono, di quelle che non sono per ciò che non sono.

Tesi interpretata in 2 modi:

  • si riferisce non al singolo uomo, ma alla natura umana in generale: le cose diventano comprensibili e giudicabili sono in rapporto alla ragione umana;
  • ogni uomo, preso singolarmente, è giudice delle proprie esperienze.
conoscitive (Ese.di Platone nel Teeteto Il vento è caldo per colui che lo sente caldo, è freddo per colui al quale sembra freddo)Non esiste una verità unica e oggettiva, indipendente dai singoli individui, dalle loro opinioni, dai loro gesti, dalle loro condizioni.Vero è ciò che appare tale a ognuno 1° tesi relativisticaSe la verità è relativa, è essenziale saper argomentare e difendere il proprio punto di vista, fino a farlo prevalere sugli altri. Il buon retore ha la capacità di rendere più forte il discorso più debole Il discorso peggiore potrebbe rivelarsi il migliore, se ben argomentato1Mito di Prometeo (Protagora platonico)Una delle più antiche teorie sulla nascita della città (Prometeo ed Epimeteo attribuiscono doti ai mortali) l'uomo ottenne la sapienza per la vita, ma non la sapienza politica: tentò di vivere fondando città, ma, mancando la tecnica politica,

morivanoErmes donò aidos, dike: rispetto reciproco, giustizia (virtù di relazione, va praticata per raggiungere la felicità. Etica eudemonistica Vegetti3 teorie antropologiche dell'Atene del V secolo1. Fondata sul paradigma del bisogno e della tecnica (gli uomini avevano bisogno di collaborare per difendersi)2. Fondata sulla nozione di pleonexia, desiderio di sopraffazione (la guerra è la maesrache insegna la natura umana)3. Compromesso delle prime due ed è nel Protagora. SeniadeDichiara false tutte le cose e fallaci tutte le opinioni (informazioni riportateci da un oscettico, più tardi, Sesto Empirico)Tutto ciò che si produce, si produce dal non essereTutto ciò che si annulla, si annulla nel non-essereNel Protagora, il sofista è portatore di un paradigma di mediazione, ma poi viene operato un1montaggio che è un rovesciamento di senso. A scopo difensivo gli uomini si aggregano, ma aggregatisi si recano

reciproca ingiustizia a causa della pleonexia, e dunque viene introdotta l'artepolitica che è aidos e dike. Questo modello è un compromesso, ammette la pleonexia, ma anche la possibilità di canalizzarla secondo le forme della legge. Si infrange: - il divieto parmenideo di parlare del non essere - la tendenza del pensiero greco a ritenere inammissibile qualsiasi passaggio tra l'essere e il nulla, e viceversa (Gorgia, 484-376 a.C.) Lentini (Sicilia) Sul non essere/Sulla natura Tre tesi fondamentali: - nulla esiste - se anche qualcosa esistesse, non sarebbe comprensibile - se anche fosse comprensibile, non sarebbe comunicabile Esse comportano una negazione progressiva dell'essere, della sua pensabilità e della sua dicibilità. Nulla esiste Non esiste né il non essere, né l'essere, né l'uno o l'altro insieme. Che il non essere non esista è evidente, altrimenti la formulazione sarebbe contradditoria, maneppure l'essere esiste. Se l'essere è, o è eterno o è generato. Eterno. Non avrebbe un principio e in quanto privo di un principio dovrebbe essere illimitato: ciò che è illimitato non è in nessun luogo e ciò che non è in nessun luogo non esiste. Generato. Dovrebbe generarsi o dal essere o dal non essere, ma entrambi i casi sono assurdi, perché nel primo caso ci sarebbe già l'essere prima dell'essere, nel secondo caso si ammetterebbe che il nulla produca qualcosa. Se anche qualcosa esistesse, non sarebbe comprensibile. È diretta contro l'identità di essere e pensiero. Se solo l'essere può essere pensato, il non essere dovrebbe poter essere pensato; ma di fatto noi possiamo pensare molte cose false o inesistenti (esseri mitologici). In quanto pensabili, tali cose dovrebbero anche essere, il che è manifestamente falso. Se anche fosse comprensibile, non sarebbe.

Le parole sono diverse dalle cose che intendono comunicare (la parola che comunica un colore è diversa dal colore stesso, come il fatto che l'una e l'altra cosa sono percepiti da sensi diversi: il colore dalla vista, la parola dall'udito).

Questa eterogeneità ontologica impedisce che le parole possano comunicare la realtà. La parola è oggetto dell'udito, e poiché la vista non conosce i suoni, né l'udito i colori, non è possibile comunicare l'oggetto di un'esperienza, per esempio visiva, con un veicolo sonoro (SUONO). Se poi intendiamo la parola come segno, come elemento del codice linguistico, allora bisogna ammettere che questo è eterogeneo rispetto ai sistemi percettivi in cui le esperienze vengono originariamente vissute. Di qui uno

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Publisher
A.A. 2020-2021
7 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cricetina93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia antica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Palumbo Lidia.