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I principi costituzionali che
regolano l’attività dei giudici
I principi costituzionali che regolano l’attività dei giudici
La Costituzione contiene diversi principi che regolano
l’attività dei giudici e hanno l’obiettivo di garantire che la
loro attività sia svolta nel modo migliore. Si tratta sia di
norme che riguardano l’imparzialità e l’indipendenza della
Magistratura, sia di principi diretti a disciplinare il
funzionamento dell’attività giurisdizionale. Tra i diversi
principi stabiliti dalla Costituzione, hanno una particolare
importanza i seguenti:
l’assunzione (art. 106 Cost.), che avviene tramite
assunzione dei giudici
•
concorso pubblico, riservato ai laureati in giurisprudenza.
Il concorso ha la funzione di garantire una migliore
selezione dei candidati e un criterio di scelta più
trasparente. Oltre ai giudici assunti tramite concorso, detti di
carriera od ordinari, esistono anche giudici onorari,
selezionati sulla base dei titoli, come, per esempio, i giudici
di pace;
l’indipendenza dei magistrati, che viene garantita in
•
maniera molto ampia. Infatti, l’articolo 107 della
Costituzione prevede l’assenza di gerarchia tra magistrati,
ossia non esiste un giudice che può imporre a un altro
giudice di decidere in un certo modo; e inoltre vi si
afferma che i giudici, salvo in alcuni casi, non possono
essere trasferiti dalla loro sede senza il loro consenso (la
cosiddetta per evitare che sia bloccata
inamovibilità),
un’inchiesta a seguito del trasferimento forzato del giudice.
L’articolo 105 della Costituzione dispone che la carriera dei
giudici sia sottoposta alla valutazione di un organismo
indipendente, il Consiglio superiore della Magistratura.
L’imparzialità viene infine assicurata dall’obbligo per i
giudici di astenersi dai processi nei quali abbiano interessi
relativi all’esito della controversia;