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I nuclei fondanti della Sociologia
Gli uomini sono, anzitutto, creature, corpi e, dunque, anche oggetti della
scienza sociale. Il tratto essenziale dell’uomo è proprio questo, il fatto che
siamo materia che condivide con il mondo una determinata situazione.
Con gli altri cerchiamo di rendere possibile una coesistenza e di
riprodurci.
Il primo nucleo fondante è il rapporto tra natura e cultura. Marx
sottolinea che l’uomo lavora per trasformare il mondo e renderlo vivibile.
Tuttavia, è anche vero che non siamo solo questo: abbiamo sicuramente
bisogno di mangiare, ma mangiamo solo quello di cui abbiamo bisogno?
Nutrirsi non risponde solo alla richiesta organica di cibo, ma appartiene al
contesto di azioni simboliche che definiscono le caratteristiche della
società. Secondo alcune teorie o scienze razziali e all’eugenetica, nate
durante il XIX secolo, l’essere biologico e i suoi comportamenti sono
collegati. Per esempio, il deviante, colui che è socialmente considerato
pericoloso, deve essere eliminato dalla società proprio per eliminare
quella combinazione biologica errata all’interno della società.
Una spiegazione solo biologica dei comportamenti umani è
conseguenzialmente rigida verso determinati gruppi sociali. Infatti,
durante gli anni ’70 del secolo scorso, Wilson (entomologo) propone la
teoria della socio-biologia. Egli tenta di unificare le scienze naturali con
quelle sociali, affermando con tesi fondate che i comportamenti delle
formiche erano legati anche al loro corredo genetico. Ciò, a suo avviso,
può essere esteso anche agli essere umani. Ma prima di Wilson, anche
Comte e Spencer proposero tesi unificate. Pareto, economista italiano,
invece, si rende conto che l’economia politica è fallace perché ha un’idea
astratta dell’uomo. Nell’azione umana, come sottolinea l’economista, ci
sono istinti e derivazioni (una sorta di involucro che giustifica i
comportamenti umani, celando i reali moventi).