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Molteplicità di legami e scambi.
Aggiustamento reciproco.
Sviluppo della fiducia.
Reciprocità dei vantaggi e dei rischi.
Innovazione e vantaggio competitivo: cambiare le regole del
gioco
Il cambiamento interno è generato dall’innovazione. Il processo competitivo di Schumpeter
visto come un’ondata continua di distruzione creatrice implica che la leadership di mercato
sia intaccata non dall’imitazione ma dall’innovazione.
L’innovazione è normalmente pensata nel suo senso tecnico: l’incarnazione di nuove idee
e conoscenze in nuovi prodotti o processi. In un contesto aziendale, tuttavia, l’innovazione
comprende anche nuovi modi di svolgere un’attività e può non riguardare l’innovazione del
prodotto in se. Ad esempio, in molti settori della vendita al dettaglio, i nuovi arrivati hanno
preso il posto delle imprese esistenti e dominato i loro mercati solo creando unità di
vendita di dimensioni senza precedenti.
L’innovazione richiede immaginazione, intuizione e creatività piuttosto che un’analisi in
senso deduttivo.
Tuttavia, un esame di come le imprese competono può suggerire opportunità per
cambiare le modalità concorrenziali. L’elemento principale nella formulazione di strategie
innovative è identificare un punto di forza nell’impresa e operare una manovra che lo sfrutti
al massimo.
La Nike ha svolto diverse attività progettando un sistema del valore che ha richiesto una
totale
riconfigurazione rispetto alle imprese tradizionali di produzione di scarpe. Anzitutto, la Nike
non produce scarpe. Nike disegna, commercializza e distribuisce scarpe, ma la sua
principale attività è il coordinamento di una rete mondiale che richiede capacità di design e
ricerca di mercato (negli Stati Uniti), la produzione di componenti (Corea, Taiwan) e
l’assemblaggio delle scarpe (Cina).
La difesa del vantaggio competitivo
Il vantaggio competitivo acquisito è soggetto all’erosione da parte della concorrenza. La
velocità con cui tale vantaggio viene indebolito dipende dalla capacità dei concorrenti.
Affinché il vantaggio competitivo sia mantenuto nel tempo è necessaria la presenza di
barriere all’imitazione. Rumelt utilizza il termine meccanismi di isolamento per descrivere
le barriere che limitano il riequilibrio delle rendite tra le singole imprese dopo l’innovazione.
Per individuare le fonti dei meccanismi di isolamento, esaminiamo il processo di imitazione
competitiva.
Per imitare con successo la strategia di un’impresa, si devono soddisfare 4 condizioni:
1. Identificazione. Un’impresa deve essere capace di riconoscere che un rivale possiede
un vantaggio competitivo.
2. Incentivo. L’impresa deve ritenere che, investendo nell’imitazione, anch’essa potrà
ottenere un
rendimento superiore a quello attuale.
3. Diagnosi. L’impresa deve essere capace di diagnosticare le caratteristiche della
strategia del rivale che danno origine al vantaggio competitivo.
4. Acquisizione di risorse. L’impresa deve essere capace di acquisire le risorse o
competenze necessarie per l’imitazione.
L’acquisizione di risorse e competenze
La capacità di acquistare risorse e competenze dal mercato dei fattori dipende dalla loro
trasferibilità tra imprese. Anche in presenza di risorse mobili, il mercato di una risorsa può
essere soggetto ai costi di transazione. L’alternativa all’acquisto di una risorsa o di una
competenza è la creazione attraverso l’investimento diretto, che può richiedere molto
tempo, quando le competenze sono fondate su routine e occorre combinare
coordinamento e apprendimento necessari.
La capacità di un’impresa di acquisire le risorse per sfidare un’impresa affermata dipende
dall’estensione e dalle fonti del vantaggio del primo entrante. Il vantaggio di essere i primi
è che l’occupazione iniziale di una posizione consente l’accesso a risorse che il
successivo entrante non può eguagliare. La forma più semplice di vantaggio della prima
mossa è il brevetto o il copyright: il primo entrante ha il possesso di una tecnologia da cui
l’imitatore viene legalmente escluso.
Inoltre, l’occupazione anticipata di una nicchia strategica può offrire ulteriori vantaggi di
risorse (il successo genera successo). Quando le risorse necessarie per competere sono
scarse, i primi entranti possono accaparrarsi tali risorse. Il vantaggio competitivo iniziale
offre un flusso di profitto che consente all’impresa di investire nell’estensione e nella
sostituzione delle sue risorse di base.
Il primo si crea una reputazione con fornitori, distributori e clienti che non può essere
inizialmente
eguagliata dall’inseguitore. Infine, le economie di apprendimento suggeriscono che il primo
a muoversi può realizzare un vantaggio di costo come risultato di un maggiore effetto-
esperienza.
Il vantaggio competitivo esiste quando vengono introdotte imperfezioni nel processo
competitivo:
Disponibilità dell’informazione imperfetta. Il vantaggio competitivo può dipendere da un
accesso
privilegiato all’informazione. Sebbene tali informazioni creino un vantaggio competitivo,
tende a essere di breve durata. Una volta che un attore del mercato agisce sulla base
dell’informazione, gli altri operatori vengono allertati della sua esistenza e possono
imitarne il comportamento.
Neimercati con tendenze sistematiche di comportamento, il vantaggio competitivo è
ottenuto dagli operatori con una capacità di diagnosi superiore.
Reazioni sproporzionate (overshooting). Le inefficienze possono essere generate dalla
propensione dei partecipanti a reagire a nuove informazioni in maniera sproporzionata,
che risultano in prezzi non razionalmente giustificati. Il vantaggio competitivo può ottenersi
con una strategia di controtendenza: agire in direzione opposta rispetto alle oscillazioni del
mercato.
La natura transitoria del vantaggio competitivo nei mercati degli scambi è il risultato delle
caratteristiche delle risorse necessarie per competere: risorse finanziarie e informazione. I
mercati di produzione sono molto diversi.
Le attività di produzione richiedono combinazioni complesse di risorse e competenze
differenziate.
Quando le imprese possiedono risorse e capacità simili, l’imitazione è più semplice.
Quando le risorse sono fortemente differenziate, l’imitazione dipende dalla velocità con cui
i rivali riescono ad acquisire le risorse e le competenze necessarie all’imitazione. Il
potenziale per la creazione e il mantenimento del vantaggio competitivo nei mercati di
produzione non dipende solo dalla differenza di risorse tra le imprese, ma anche dalle
caratteristiche del settore.
Vi sono infatti condizioni di settore che favoriscono il vantaggio competitivo. I settori
soggetti a
cambiamenti esterni imprevedibili, come il settore delle telecomunicazioni, possono offrire
ricche
opportunità. Il vantaggio competitivo compare in questo caso con l’innovazione strategica.
Vantaggio di costo e vantaggio di differenziazione sono due diverse fonti di vantaggio
competitivo, che definiscono due approcci differenti alla strategia di business.
Combinandole con il campo d’azione dell’impresa, mercato allargato o segmento ristretto,
Micheal Porter ha definito tre strategie generiche: la leadership di costo, la differenziazione
e la focalizzazione.
Porter sostiene che le due strategie si escludano reciprocamente. Un’impresa che tenta di
perseguirle entrambe è bloccata a metà strada, e il risultato quasi certo è un basso
profitto.
I principi e i metodi di gestione della qualità totale che le imprese giapponesi hanno
adottato e sviluppato la leggenda secondo cui esiste un’alternativa tra la qualità elevate e
il basso costo. Ottenere una qualità superiore spesso implica un design più semplice, un
minor numero di fornitori e un minor numero di servizio e di ritiri del prodotto dal mercato,
abbassando il costo.
Il vantaggio di costo per un'impresa
Storicamente, l’analisi strategica ha individuato nel vantaggio di costo la fonte principale di
vantaggio competitivo in un settore. Per gran parte del XX secolo, le strategie delle grandi
imprese sono state guidate dalla ricerca delle economie di scala attraverso l’investimento
nella produzione e nella distribuzione di massa.
La curva di esperienza
Nei dieci anni successivi alla pubblicazione di Perspectives in Experience (1968) da parte
del Boston Consulting Group, la curva di esperienza ha esercitato una forte influenza
sull’analisi strategica. In una serie di studi, il BCG osservò una regolarità sorprendente
nella riduzione dei costi associata all’incremento della produzione cumulata.
Il BCG formulò la seguente legge dell’esperienza: il costo unitario del valore aggiunto di un
prodotto standardizzato si riduce secondo una percentuale costante (tra 20% e 30%) ogni
volta che la produzione cumulata raddoppia. Il costo unitario del valore aggiunto è dato dal
costo totale per unità di produzione meno il costo dei componenti e per unità di
produzione.
La curva di esperienza ha implicazioni importanti per la strategia aziendale. Se i costi si
abbassano in modo sistematico all’aumentare della produzione cumulata, i costi della
singola impresa rispetto a quelli dei concorrenti dipendono dalla quantità della sua
produzione cumulata.
Sebbene le ricerche empiriche confermano la correlazione positiva tra redditività e quota
di mercato,esistono dei dubbi sul perseguimento della quota di mercato come obiettivo
strategico. Anzitutto, associare redditività e quota di mercato non vuol dire stabilire un
nesso causale.
Esse sono conseguenza di alcuni fattori comuni sottostanti. Per esempio, una maggiore
efficienza o una capacità innovativa superiore implicano sia profitti elevati sia una forte
quota di mercato.
Inoltre, anche se le imprese con quote di mercato elevate possiedono vantaggi di costo
che portano ad una redditività al di sopra della media, ciò non implica necessariamente
che gli investimenti mirati ad estendere la quota di mercato di un’impresa offrano
rendimenti soddisfacenti.
Caratteristiche delle economie di scala
In molti settori di produzione e dei servizi, il predominio delle imprese di grandi dimensioni
è conseguenza delle economie di scala che si hanno quando un aumento delle risorse
impiegate nel processo produttivo provoca un aumento più che proporzionale dei risultati.
Quindi, all’aumentare della scala di produzione, diminuiscono i costi uni