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Storia Contemporanea 29/30 Aprile
Genocidio in Ucraina: L’HOLOMODOR
La superficie dell’Ucraina è il doppio rispetto a quella dell’Italia. La sua capitale è Kiev. L’antica capitale è
Karkov. Nella parte meridionale dell’Ucraina vi è la Crimea dove Cavour vi organizzò una spedizione.
Nel Sud vi è anche una città molto importante, Yalta, dove si è tenuta un’importante assemblea delle grandi
potenze mondiali per determinare gli assetti territoriali e geopolitici post-bellici. Dal punto di vista
geografico ci troviamo nel centro dell’Europa.
Durante la Repubblica socialista in queste terre la concentrazione di risorse militari era molto alta dal
momento che l’Ucraina si trova in una posizione strategica per raggiungere l’occidente. Al suo interno
esistono numerose minoranze, polacche-ungheresi, moldavi, rumeni, russi, polacchi, greci. Sostanzialmente
ne coesistono circa 50.
Prima del 1918 l’impero austro-ungarico raggiungeva anche queste terre, abbracciando la città di Leopoli.
Oggi ciò che rimane di quell’Impero è la sua architettura che possiamo trovare in molte città ucraine.
Tutt’oggi l’area del Donbas è luogo di scontri tra etnie per la supremazia territoriale. Non vi è infatti un’unità
ucraina bensì una realtà plurale e multietnica.
Da pochi anni la penisola della Crimea è stata collegata attraverso un ponte al territorio russo. Di fatti i russi
prevalgono in questa zona strategica, fonte di forti contrasti tra i leader territoriali.
Il PIL ucraino è in recessione dal 2000 raggiungendo la sua massima depressione nel 2008-2009.
Tutt’ora l’economia è in forte difficoltà nonostante sia ricca di risorse naturali tra cui gas naturale.
l’Ucraina dichiara la sua indipendenza il 24/8/1991; vi è un referendum confermativo nel dicembre seguente.
Dopo poco quest’indipendenza verrà ratificata dalle diplomazie estere. Il termine Ucraina significa termine
di confine.
Nel 1932-33 Stalin attuò un genocidio di massa, detto Holomodor. E’ il secondo genocidio più grande dopo
quello degli armeni. Ci troviamo non nel secondo conflitto mondiale, bensì nella fase di epurazione
staliniana che mirava all’eliminazione della piccola proprietà contadina che cozzava con la collettivizzazione
dei mezzi.
Tra il 1922 e 1928, dopo la grande guerra, gli Ucraini sperimentano un’esercizio di autonomia e “sviluppo”
abbastanza ampio. Con l’arrivo di Stalin però, egli si volle interporre come proprietario terriero assoluto, non
riconoscendo la rivoluzione avvenuta anni prima nei confronti dei grandi latifondisti operata dai contadini
ucraini. Stalin vuole produrre sempre più, ma in carenza di risorse e con il popolo che muore di fame, lo
Stato si avvicina al collasso. Stalin utilizzando lo slogan “chi non lavora non mangia”, si appropria delle
risorse e dei prodotti dei contadini, utilizzando la fame come mezzo per spezzare le rivoluzioni attuate contro
la sua politica. Si attua inoltre una politica di repressione della lingua e della cultura, ottenendo così una
vittoria indiscussa, avendo sconfitto tutti gli oppositori.
Tutto il materiale relativo alla repressione dei Kulaki venne eccezionalmente censurato. Si stimano dai 5 agli
8 milioni di morti di cui il 40% bambini. La stampa del partito affermava che l’unica fame che patì il popolo
ucraino fu per colpa del cattivo raccolto. Anche dopo la fine di questo orrore, tra le gente non si voleva
parlare di quanto accaduto ma si viveva in un ambiente di miracolo avvenuto per la sola sopravvivenza. Solo
nel 1987 una rivista si occupò di trattare il tema. Da quel momento la popolazione ucraina volle compiere
uno straordinario lavoro di censimento delle vittime del genocidio sebbene in mancanza di materiale
informativo.
Il governo fascista era al corrente di quanto stava succedendo in unione sovietica ma ammirava i traguardi
raggiunti dalla pianificazione sovietica dell’economia e perciò preferì non divulgare notizie compromettenti
(primi anni ’30)
Come potenza vittoriosa della seconda guerra mondiale si cercò di insabbiare quanto successo per non
intaccare l’immagine della grande potenza mondiale.
Linee guida
Lo Stalinismo: dal suo avvento (1924) alla sua fine (1953)
Holomodor: significato di un genocidio
La pianificazione politica della morte di un paese
La collettivizzazione come momento fondamentale del comunismo staliniano
I Kulaki nel contesto della politica di Stalin
( dalla fine della prima guerra mondiale al c.d. comunismo di guerra)
Dalla NEP alla pianificazione economica
l’Unione Sovietica e le sue alleanze nel 1939
Stalin a Yalta